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imprese giovanili a Piacenza: -2,6% nel primo trimestre 2025

Sono 1.728 le imprese giovanili attive a Piacenza; il dato, riferito al 31 marzo scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, che evidenziano una calo del 2,6% (-47 unità), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 è pari al 6,8% sul totale delle imprese attive in provincia, un dato quasi in linea con quello regionale (6,9%).

La collocazione all’interno dei diversi comparti produttivi evidenza una rilevante presenza delle aziende giovanili nel settore del commercio che, con 366 imprese attive (pari al 21,2% delle attività under 35), cresce di 2 unità rispetto al primo trimestre 2024 (+0,5%). Seguono i servizi alle imprese con 364 realtà imprenditoriali (incidenza al 21,1%), in calo di 4 unità (-1,1%).

Anche le costruzioni (327 imprese attive con incidenza al 18,9% sulle imprese giovanili) vedono diminuire la loro presenza nel territorio piacentino rispetto a un anno fa, con 34 imprese giovanili in meno (-9,4%). Sono invece in lievissimo aumento le attività di servizi di alloggio e ristorazione (202 imprese attive, che incidono sul totale dell’11,7%), che crescono di una sola impresa rispetto al 2024 (+0,5%). A seguire il comparto dell’agricoltura, in cui lo scorso trimestre hanno operato 16 imprese in meno (-7,8%), portando così le realtà imprenditoriali giovanili a 190 (incidenza sul totale dell’11,0%).

Di segno opposto l’andamento nel comparto dei servizi alla persona (169 unità attive e 9,8% di incidenza sul totale), che nei primi tre mesi del 2025 ha visto aumentare di 12 unità le imprese giovanili, mostrando così un +7,6%. Da ultimo il settore manifatturiero, nel quale sono presenti 105 realtà under 35 (6,1% del totale delle attive), che segna una diminuzione del 4,5% (-5 attività).

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili sono per lo più società individuali (1.397 unità, pari all’80,8% delle imprese under 35 attive); seguono con 247 unità attive le società di capitali (14,3%), le società di persone (4,3% e 75 imprese), le cooperative (0,2% e 4 unità) ed altre forme (0,3% e 5 unità).

L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: “maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, il 91,7% (1.585) delle imprese attive è a presenza “esclusiva” di giovani, il 6,5% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” (113 unità) e l’1,7% delle attive è a presenza “maggioritaria” (30 imprese).

Con riferimento alla distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato), il 39,4% ha sede nel capoluogo (681 unità), con incidenza sul totale delle imprese attive a Piacenza pari al 7,2%.

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Imprese giovanili a Parma: -0,7% nel primo trimestre 2025

Sono 2.501 le imprese giovanili attive in provincia di Parma; il dato, riferito al 31 marzo scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, che evidenziano una diminuzione dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-18 unità).

L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 è pari al 6,5% sul totale delle imprese attive in provincia, un dato di poco inferiore a quello regionale (6,9%).

La collocazione all’interno dei diversi comparti produttivi evidenzia una rilevante presenza delle aziende giovanili nel settore dei servizi alle imprese, con 613 unità attive (+1,2% e +7 unità rispetto a marzo 2024), vale a dire il 24,5% del totale imprese giovanili con sede a Parma e provincia. Seguono, per importanza, il commercio con 589 unità attive (23,6% sul totale delle imprese giovanili e una crescita del 3,0%, corrispondente a 17 unità in più rispetto al periodo di riferimento) e le costruzioni con 366 unità, in calo del 2,1% (-8 imprese giovanili con incidenza parti al 14,6%).

Il comparto manifatturiero ha incrementato di sole 2 unità attive le proprie imprese under 35 (+0,8%), portandosi così a quota 247.

Nel settore agricolo e in quello delle attività di servizi di alloggio e ristorazione sono stati registrati i cali più marcati: alla fine del primo trimestre, infatti, in agricoltura erano presenti 236 imprese giovanili attive (17 in meno rispetto al 31 marzo 2024, con un calo del 6,7%), mentre nell’ambito dei servizi di alloggio e ristorazione le imprese giovanili sono scese a 232 (anche in questo caso 17 in meno, con una flessione del 6,8%).

Da ultimo si segnala il comparto dei servizi alla persona che, con 213 imprese giovanili attive, migliora di 2 unità il dato del primo trimestre 2024 (+0,9%), portando così la sua incidenza sul totale all’8,5%.

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili sono per lo più società individuali (1.889 unità, pari al 75,5% delle imprese under 35 attive); seguono le società di capitali (490 unità, pari al 19,6% del totale delle giovanili) e le società di persone (106 unità, pari al 4,2%). Inoltre se sommate fra di loro, le cooperative, i consorzi ed altre forme di imprese, con sole 16 unità non raggiungono l’1,0% di incidenza. L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: “maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, l’87,8% delle unità attive è a presenza “esclusiva” di giovani, il 10,2% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” e il 2,0% è a presenza “maggioritaria”.

La distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato) evidenzia la forte concentrazione numerica nel capoluogo (1.151 imprese under 35, pari al 46,0% sul totale delle imprese giovanili della provincia ed al 6,9% del totale delle attive della stessa città di Parma.

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DIGITALIZZAZIONE DEGLI SPORTELLI SUAP&SUE

In virtù dell’accordo stipulato tra Unioncamere e il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri a marzo 2023, il Sistema camerale è attualmente impegnato nel Progetto di digitalizzazione delle procedure degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP) e per l’edilizia (SUE), che rappresentano il punto di accesso fondamentale per imprese, professionisti e cittadini per il disbrigo di tutte le pratiche amministrative riguardanti le attività produttive e gli interventi edilizi.

Per maggiori informazioni: https://ctrgsr.camcom.gov.it/digitalizzazione-degli-sportelli-suapsue

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In arrivo bando tecnologie critiche ed emergenti: STEP - domande da metà maggio 2025

SNI TARANTO

Si apre a metà maggio il bando da 400 milioni che finanzia programmi di ricerca e sviluppo nelle regioni del Sud coerenti con i settori tecnologici della Piattaforma STEP. Si tratta di risorse che provengono dal PN RIC 2021-2027, destinate ad un mix di contributi e finanziamenti agevolati.

Responsabile SNI Orientamento Brindisi
   dr.ssa Daniela Guido
   Tel. 0831/228111
   mail: sni@brta.camcom.it
   daniela.guido@brta.camcom.it

Responsabile SNI Orientamento Taranto
   dr.ssa Barbara Saltalamacchia
   Tel. 099/7783030
   mail: sni@brta.camcom.it
   barbara.saltalamacchia@brta.camcom.it

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Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Pmi

Agevolazioni per impianti fotovoltaici e minieolici.

A partire dalle ore 12 di venerdì 4 aprile 2025 le imprese potranno presentare domanda di accesso alle agevolazioni per il sostegno ai programmi di investimento finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti solari fotovoltaici o minieolici, per l’autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia dietro il contatore per autoconsumo differito.

Con decreto direttoriale del 14 marzo 2025 sono disciplinate le modalità di accesso ai fondi destinati al sostegno di programmi di investimento coerenti con le finalità della Misura 7, Investimento 16 – Sostegno per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI, finanziato con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il decreto disciplina, altresì, gli schemi di presentazione della domanda di agevolazione nonché l’ulteriore documentazione utile allo svolgimento dell’attività istruttoria e gli ulteriori elementi atti a definire i criteri di ammissibilità.

Le domande di agevolazioni dovranno essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura. Le risorse destinate alla misura sono 320 milioni di euro, di cui il 40% riservato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e un altro 40% alle micro e piccole imprese. 

La domanda di agevolazione deve essere presentata esclusivamente in formato elettronico, utilizzando la piattaforma informatica messa a disposizione nella sezione dedicata del sito internet del Soggetto Attuatore, a partire dalle ore 12.00 del giorno 4 aprile 2025 e fino alle ore 12.00 del giorno 5 maggio 2025.


 

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La Fattoria Didattica: cosa serve per aprirne una

Come fare per aprire una fattoria didattica

Erano i primi anni del ‘900 quando un gruppo di giovani dava vita ad un movimento che si riassumeva nello slogan learn to do by doing ovvero “imparare facendo”: era il Club 4H, in cui le quattro h stavano per head-testa, health-salute, heart-cuore e hand-mani. Il movimento, tutt’ora esistente, partì spontaneamente dagli Stati Uniti facendosi promotore di uno sviluppo armonico dell’individuo negli anni in cui l’agricoltura stava vivendo un momento di cambiamento e innovazione.

Attorno agli anni ’70 il movimento arriva in Europa, prima al Nord e poi al Sud e con esso l’idea di offrire un servizio di tipo sociale da parte di chi lavora in campagna. Da allora in tutt’Europa si sono sviluppate fattorie didattiche. Oggi, solo in Italia, le fattorie didattiche accreditate sono ben 2.650.

 

Per fattoria didattica si intende un’azienda agricola o agrituristica a tutti gli effetti in cui si svolgono anche attività educative, in particolare per bambini e ragazzi, che mirano a diffondere la conoscenza sulle attività svolte in fattoria, coinvolgendo gli ospiti (bambini, ragazzi e anche adulti) nella realizzazione di un prodotto tipico o in altre attività agricole, come la raccolta di prodotti ortofrutticoli.

Vorresti aprire una fattoria agricola? Leggi le schede seguenti e scopri come fare

 

 

La Carta della qualità

L'iter per trasformare la propria azienda agricola in Fattoria Didattica accreditata cambia da regione a regione. Anche se si fa riferimento alla legge quadro dello Stato che disciplina l’attività agrituristica (Legge 20 febbraio 2006, n. 96), sono poi le singole amministrazioni locali a stabilire i criteri e i parametri per accreditare l’azienda come fattoria didattica.

Nella quasi totalità dei casi, tali requisiti sono inseriti nella Carta della qualità, il documento che fissa, appunto, gli standard di qualità rispetto a sicurezza, formazione, competenza degli operatori e affidabilità dell'impostazione pedagogica.  

In generale i parametri comuni a tutte le Regioni sono:

  • Una produzione ecocompatibile, ovvero di agricoltura biologica o integrata;
  • La partecipazione dell’imprenditore agricolo ad un corso specifico per la didattica;
  • La presenza di locali e ambienti coperti in grado di accogliere adeguatamente le attività didattiche, anche in caso di maltempo;
  • Il rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza vigenti in materia;
  • Un'assicurazione di responsabilità civile che includa i rischi di intossicazione alimentare.

Il sito web fattoriedidattiche.biz riunisce in un unico elenco tutte le carte della qualità italiane: eccole


L'esempio della Sicilia

Prendiamo una regione italiana, la Sicilia. Qui l'accreditamento viene rilasciato dall'Assessorato regionale dell'agricoltura e delle foreste, subordinato al rilascio di specifico nulla osta per l'attività agrituristica/didattica da parte del competente ispettorato provinciale per l'agricoltura, come disciplinato dal decreto dell’1 aprile 2009
Innanzitutto l'accreditamento come "fattoria" è riservato alle aziende in cui è presente un'attività zootecnica, ma è anche necessario essere in possesso di altri requisiti, tra cui: 

  • svolgere attività agricola realmente presente e comprovata e attività zootecnica riguardante almeno 2 specie animali, complessivamente non inferiore a 7 UBA (unità bovine adulte) e superficie agricola utilizzata (compresi i pascoli) pari almeno a 15 ettari;
  • avere disponibilità di spazi e locali sufficienti per svolgere le azioni didattiche, di accoglienza e intrattenimento, in relazione alle attività proposte, anche in caso di sfavorevoli condizioni meteorologiche;
  • avere disponibilità di attrezzature e strumenti per l'illustrazione e la dimostrazione dei processi produttivi e di gestione aziendale;
  • avere servizi igienici (di cui almeno uno accessibile ai disabili) e lavabi con acqua potabile, sufficiente in rapporto alla capacità di accoglienza;
  • avere disponibilità di attrezzature di primo soccorso efficaci e in buono stato di conservazione;
  • avere una copertura assicurativa dei gruppi di visitatori.

Se in possesso dei requisiti, il legale rappresentante dell'azienda agricola/agrituristica deve richiedere l'accreditamento all’Assessorato regionale dell'agricoltura e delle foreste (dipartimento regionale interventi strutturali, servizio IV U.O. 19 - viale Regione Siciliana – Palermo) facendo pervenire i documenti seguenti:

  • copia del nulla osta agrituristico per l'attività didattica rilasciato al richiedente dall'ispettorato provinciale agricoltura competente;
  • relazione, debitamente sottoscritta e corredata della documentazione ritenuta utile, sulle attività didattiche di cui si prevede lo svolgimento. La relazione dovrà comprendere anche tutti gli elementi atti a comprovare il possesso dei requisiti necessari per l'accreditamento;
  • attestato di partecipazione del richiedente allo specifico corso di formazione;
  • polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi (multirischio, in corso di validità, con copertura specifica per i visitatori. 

Tra i requisiti necessari per la Regione Sicilia c’è la partecipazione ai corsi di formazione. 

Come diventare operatore di fattoria didattica

Molte regioni italiane, come la Sicilia o l’Umbria, rilasciano la certificazione di fattoria didattica solo a quelle aziende agricole o agrituristiche che dimostrano di avere al loro interno figure professionali specializzate in questo ambito, ovvero operatori di fattoria didattica. 

Per ottenere tale qualifica è necessario frequentare appositi corsi. In generale sono organizzati dalle tre principali organizzazioni professionali agricole (ColdirettiConfagricolturaConfederazione Italiana Agricoltori) e le loro rispettive associazioni di rappresentanza del comparto agrituristico (TerranostraAgriturist e Turismo Verde), ma molto spesso sono anche le singole Regioni, attraverso gli Assessorati all’Agricoltura, ad offrire dei pacchetti formativi. Ci sono poi corsi online, come quello di Alimos

Si tratta di corsi perlopiù relativi al settore agricolo (zootecnia, principali coltivazioni, botanica, trasformazioni alimentari, etc.), ma che forniscono anche nozioni di pianificazione aziendale, gestione d’impresa e comunicazione, oltre a informare sulle normative fiscali ed amministrative e sulle norme igienico-sanitarie e di sicurezza dei prodotti.

Molti corsi mirano a trasmettere anche conoscenze e competenze di tipo progettuale e gestionale per l’accoglienza di visitatori nell’azienda agricola, soprattutto delle scolaresche che sviluppano all’interno delle fattorie didattiche dei veri e propri percorsi educativi.

Per gli imprenditori agricoli, gli operatori agrituristici e in ogni caso per i possessori di lauree attinenti al mondo agricolo, è possibile richiedere il riconoscimento di crediti formativi validi ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di frequenza dei corsi. In alternativa si può richiedere la certificazione diretta, percorso da seguire per chi può dimostrare di aver svolto l'attività di animazione didattica in fattorie agricole.

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Imprenditoria femminile, timidi segnali di ripresa nel Messinese

Nel 2024, le imprese femminili registrate sono 14.672 e rappresentano il 23,3% delle imprese totali della provincia. Il settore maggiormente rappresentato è quello del Commercio che pesa per il 33,16% (4.195 imprese), seguito dall’Agricoltura (14% con 1.771 registrate) e dai Servizi di alloggio e ristorazione (11,51% pari a 1.456 imprese registrate).

Dai dati elaborati dall’ufficio statistica della Camera di commercio e presentati questa mattina dal presidente dell’Ente camerale, Ivo Blandina, nel corso del convegno “Parità di genere e certificazione, dalle opportunità ai vantaggi: verifica dello stato di attuazione in provincia di Messina”, emerge una generale e timida ripresa dell’imprenditoria femminile. «Il saldo tra iscrizioni e cessazioni, comprese quelle d’ufficio, pari a + 28 unità, è in contro tendenza rispetto al dato del 2023 – rileva Blandina - che, aveva fatto registrare un – 153. Il segno positivo nel saldo è trainato dalla consistenza delle iscrizioni delle imprese “non classificate”, ovvero di quelle nuove attività che, al momento della loro iscrizione nel Registro imprese, non indicano il codice di importanza e prevalenza dell’attività esercitata. Le imprese non classificate hanno registrato 395 iscrizioni e 87 cessazioni, con un conseguente saldo positivo di 308 unità».

Il settore maggiormente rappresentato è quello del Commercio che pesa per il 33,16% (4.195 imprese), seguito dall’Agricoltura (14% con 1.771 registrate) e dai Servizi di alloggio e ristorazione (11,51% pari a 1.456 imprese registrate). «Pur in un contesto di leggera ripresa – prosegue il presidente - è da segnalare il permanere di un trend negativo nei settori del Commercio (-141 unità), dell’Agricoltura (- 45), delle Attività di Alloggio e ristorazione (- 37) e delle Attività Manifatturiere (-30)». Poi, Blandina si sofferma sulla certificazione della parità di genere, evidenziando come, in provincia di Messina, siano poco più di 40 le imprese che l’hanno conseguita: «La parità di genere è uno dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030 – aggiunge - ed è riconosciuta dall’Unione europea anche come fattore trainante della crescita economica. In base a uno studio dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere EIGE del 2017, potrebbe portare a un aumento del Pil pro capite dell’Unione europea compreso tra il 6,1% e il 9,6 % entro il 2050. Le politiche di parità di genere e inclusività sui luoghi di lavoro portano certamente all’azienda più valore, più crescita e più ricchezza. Diversi sono i vantaggi e le opportunità per le aziende che conseguono la certificazione, della quale Unioncamere è soggetto attuatore».

L’incontro, organizzato dalla Camera di commercio in collaborazione con il Comitato imprenditoria dell’Ente camerale e in sinergia con l’Ordine dei consulenti del lavoro e con l’ufficio della Consigliera di parità, è stato introdotto e moderato dalla presidente del Cif e referente del Tavolo interprofessionale pari opportunità, Cettina Scaffidi: «Le disparità di genere costituiscono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà. L’iniziativa si inserisce nel contesto delle attività programmate dal Comitato imprenditoria femminile e dal Tavolo interprofessionale per avviare una riflessione e un confronto sui tanti benefici della certificazione. Oggi più che mai, è determinante garantire la stessa valorizzazione di competenze e possibilità di avanzamento professionale a uomini e donne. La parità di genere è un valore fondamentale e un pilastro dei diritti sociali, che va assolutamente garantito».  

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NASPI 2025 - Cambiano i requisiti per la disoccupazione

La Legge di Bilancio 2025 ha modificato i requisiti per accedere alla Naspi nel caso di licenziamento a seguito di dimissioni volontarie da precedente occupazione

Gli aspiranti  beneficiari della NASpI possono chiedere la liquidazione dell'indennità in un'unica soluzione se intendono avviare un'attività lavorativa autonoma o  un'impresa individuale.

Con la Legge di bilancio 2025, per poter accedere all’indennità, è necessario soddisfare i nuovi requisiti sotto descritti:

-Stato di disoccupazione: il lavoratore deve aver perso il lavoro in modo involontario.

- Lavoro effettivo: almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti la cessazione del rapporto.

- Contribuzione: almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione e almeno 13 settimane di anzianità nell'ultimo impiego ( da cui è stato licenziato).


 

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Call Rocket up 2025: internazionalizzazione delle Start up femminili

SNI TARANTO

Chiamata a tutte le start-up tecnologiche guidate da donne! Partecipate all'attività Supernovas Rocket Up del 2025!

Il programma Supernovas Rocket Up accetta ora le candidature per la coorte del 2025: è la prima volta che è aperto alle start-up al di fuori dell'Europa.

Per maggiori informazioni: https://eit.europa.eu/our-activities/opportunities/supernovas-rocket-programme-2025

 (scadenza call):  31.03.2025

Rocket Up è un programma di internazionalizzazione di sei mesi pensato su misura per le start-up tecnologiche guidate da donne che mirano a espandere le proprie attività in nuovi mercati europei. Il programma offre:

  • Consulenza sulla selezione del mercato : identifica e convalida i mercati europei più promettenti per il tuo prodotto o servizio.
  • Pianificazione strategica : sviluppare una strategia completa di immissione sul mercato, che comprenda localizzazione del prodotto, marketing, canali di distribuzione e acquisizione di talenti.
  • Mentoring e networking : entra in contatto con esperti del settore, mentori e potenziali partner per orientarti tra le complessità dei nuovi mercati.

Struttura del programma

Il programma è diviso in tre parti:

  1. Scegli il tuo mercato (mesi 1-3) : i partecipanti lavorano per identificare i fattori di successo nel loro mercato interno, traducendoli in parametri per misurare il potenziale per nuovi mercati, per comprenderne finalmente le opportunità. Ciò viene fatto tenendo conto delle esigenze dei clienti, dei prezzi, della cultura, della regolamentazione, della concorrenza, tra gli altri. Inoltre, i partecipanti definiscono ed eseguono una strategia di convalida per corroborare le loro priorità di espansione nei mercati geografici.
  2. Pianifica la tua strategia (mesi 3-6) : il programma esamina i fattori importanti per una pianificazione di espansione di successo, come la localizzazione del prodotto, le esigenze di comunicazione e marketing, i canali di distribuzione, le differenze nelle culture aziendali, il reclutamento di talenti e la raccolta fondi per l'espansione internazionale. Le start-up imparano a definire la loro strategia di ingresso di successo, comprendendo le best practice in relazione alle partnership nel mercato di riferimento e definendo un piano di implementazione.

Date chiave

  • Apertura delle domande : 10 febbraio 2025
  • Scadenza per la presentazione delle domande : 31 marzo 2025, 12 CET
  • Inizio del programma : 20 maggio 2025 (inizio a Rotterdam)
  • Fine del programma : 18 novembre 2025 (Demo Day a Helsinki insieme alla Slush Conference)

Idoneità e tariffe

Il programma del 2025 ospiterà da 12 a 16 start-up. Le start-up provenienti da fuori Europa sono tenute a coprire l'intera quota del programma. Le start-up europee possono qualificarsi per la sponsorizzazione in base ai loro punteggi di valutazione, con le prime dieci start-up che riceveranno il 100% di sponsorizzazione.

Non perdere questa opportunità di far crescere la tua start-up e lasciare il segno nel mercato europeo!

Responsabile SNI Orientamento Brindisi
   dr.ssa Daniela Guido
   Tel. 0831/228111
   mail: sni@brta.camcom.it
   daniela.guido@brta.camcom.it

Responsabile SNI Orientamento Taranto
   dr.ssa Barbara Saltalamacchia
   Tel. 099/7783030
   mail: sni@brta.camcom.it
   barbara.saltalamacchia@brta.camcom.it

 

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