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CERTIFICATI D'ORIGINE - NUOVO FRONT OFFICE

Nell'ambito delle attività sul Commercio Estero, in particolare sulle attività di on-boarding delle Imprese sull'utilizzo del Nuovo Front Office per la compilazione e l'invio dei Certificati d'Origine, Infocamere organizza due ulteriori webinar nel mese di settembre e ottobre, dedicati alle imprese.

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Imprese giovanili a Piacenza: -3,2% nel primo semestre 2025 Sono scese a 1.795 le imprese giovanili attive a Piacenza

Consolidando il trend già registrato a marzo, sono scese a 1.795 le imprese giovanili attive a Piacenza; il dato, riferito al 30 giugno scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, che evidenziano un calo del 3,2% (-60 unità), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 sul totale di quelle attive in provincia è ora pari al 7,0%, un dato sostanzialmente in linea con quello regionale (7,2%).

Rispetto ai primi sei mesi del 2024, solamente un settore ha aumentato il suo stock di unità giovanili attive, vale a dire quello dei servizi alla persona che, con 194 realtà imprenditoriali, è cresciuto del 7,2% (13 attività in più).

Tutti gli altri comparti dell’economia piacentina hanno invece registrato andamenti negativi; le costruzioni sono scese di 39 imprese giovanili (-10,3), con il totale attestato a 339 unità; l’agricoltura (202 unità attive) è scesa del 9,0% (20 imprese in meno), la manifattura ha perso due sole unità (ora è a 108), i servizi alle imprese sono rimasti sostanzialmente stabili (due aziende giovanili in meno, con 388 realtà), così come i servizi di alloggio e ristorazione (una impresa in meno con il totale fissato a 210 unità attive). Tra le flessioni più rilevanti, in termini assoluti, spicca quella del commercio, che al 30 giugno scorso ha registrato la presenza di 32 imprese giovanili in meno rispetto alla stessa data del 2024, pur confermandosi, con 346 imprese guidate da under 35, al secondo posto della graduatoria dei comparti, che contano la maggior presenza di imprese di questo tipo.

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili sono per lo più società individuali (1.450 unità e 80,8% delle imprese under 35 attive); seguono, con 262 unità attive, le società di capitali (14,6%) e le società di persone (4,2% e 76 imprese).

L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: “maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, il 91,6% (1.645) delle imprese attive è a presenza “esclusiva” di giovani, il 6,6% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” (118 unità) e l’1,8% delle attive è a presenza “maggioritaria” (32 imprese).


 

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Imprese giovanili in calo a Reggio Emilia: -4,0% a fine giugno Le imprese giovanili attive sono scese a 3.660 unità

Non accelera, ma neppure rallenta, la tendenza al calo delle imprese giovanili attive a Reggio Emilia, scese a 3.660 unità; il dato, riferito al 30 giugno scorso, evidenzia una flessione del 4,0% rispetto allo stesso mese del 2024 e replica, sostanzialmente, il saldo già registrato nel primo trimestre.

Secondo le analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, dunque, in provincia ci sono 153 imprese giovanili in meno e l’incidenza delle imprese guidate da under 35 è pari al 7,8% sul totale delle attività imprenditoriali reggiane.

L’andamento interno ai diversi comparti produttivi mostra un solo settore in crescita nell’ultimo anno: i servizi alle imprese (in cui si colloca un quinto di questo tipo di imprese), infatti, si attestano a 741 unità imprenditoriali giovanili attive, con una crescita del 7,1%.

Tutti i rimanenti settori accusano cali, in alcuni casi anche vistosi: le costruzioni, che cedono l’11,7%, lasciano sul terreno ben 124 imprese giovanili e scendono a quota 936; seguono, molto da vicino, l’agricoltura con un -9,5% (209 imprese attive, 22 in meno in un anno) e la manifattura, con un totale di 314 imprese giovanili e un calo del 6,3%, corrispondente a 21 unità in meno.

In flessione anche le imprese giovanili nel settore alloggio/ristorazione (-4,8% e totale a 297 unità), nei servizi alla persona (-3,2% e totale a 388 unità) e, sebbene con un calo percentualmente più modesto (-0,9%) nel commercio (765 imprese attive).

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili reggiane sono per lo più società individuali (2.944 unità, pari all’80,4% delle realtà imprenditoriali under 35 attive); seguono le società di capitali (570 unità, pari al 15,6%) e le società di persone (126 unità, pari al 3,4% del totale).

L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, il 91,4% delle attività è a presenza “esclusiva” under 35 (3.347 aziende), il 6,5% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” (238 unità) e il 2,0% delle attive è a presenza “maggioritaria” (75).

La distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato) evidenzia la forte concentrazione numerica nel capoluogo, con 1.492 imprese under 35 che rappresentano l’8,4% delle realtà imprenditoriali presenti nel comune di Reggio Emilia.

L’incidenza più alta delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive si registra a Campegine con il 9,1% (29 imprese guidate da giovani) e, a seguire, Sant’Ilario (9,0% e 78 imprese giovanili) e Montecchio Emilia (8,8% sul totale, con 73 aziende guidate da under 35).

In termini assoluti, invece, la classifica è guidata, ovviamente, dal comune capoluogo, seguito da Scandiano con 177 unità giovanili attive e Correggio con 148.

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A Piacenza 165 imprese nei servizi per il tempo libero Il comparto che presenta la maggiore concentrazione è quello dell’organizzazione di eventi sportivi

E’ in grande evoluzione il mercato del tempo libero, solo a Piacenza registrate oltre 160 imprese.

Dalle tradizionali attività imprenditoriali legate ai locali di vita notturna e all’organizzazione di eventi (e alla gestione di stabilimenti balneari, se si allarga lo sguardo alla riviera), si è arrivati agli attualissimi servizi di visite guidate outdoor, le sempre più innovative escape room, i laser game e i campi di airsoft e paintball, tanto per citare alcune eloquenti novità.

L’elaborazione dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia fa emergere un dato di ben 40.644 imprese registrate su tutto il territorio nazionale al 30 giugno di quest’anno, delle quali 3.883 sono emiliano-romagnole.

In provincia di Piacenza sono presenti 165 unità nell’ambito dei servizi per il tempo libero.

Il comparto che presenta la maggiore concentrazione è quello dell’organizzazione di eventi sportivi che, con 45 imprese, incide sul totale del settore per il 27,3%.

Seguono i centri fitness, che a giugno sono risultati 34 con un peso sul totale del 20,6%.

Le aziende dell’intrattenimento e divertimento rilevano 29 realtà imprenditoriali (incidenza al 17,6%).

Si conferma alto anche il numero delle sale da ballo, che si attesta a quota 27 (16,4%).

Infine, le sale giochi mostrano una presenza di rilievo a Piacenza, con ben 14 imprese registrate.


 

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A Parma 221 imprese nell’ambito del tempo libero Il comparto che presenta la maggiore concentrazione è quello dell’organizzazione di eventi sportivi

E’ in grande evoluzione il mercato del tempo libero, solo a Parma registrate oltre 200 imprese.

Dalle tradizionali attività imprenditoriali legate ai locali di vita notturna e all’organizzazione di eventi (e alla gestione di stabilimenti balneari, se si allarga lo sguardo alla riviera), si è arrivati agli attualissimi servizi di visite guidate outdoor, le sempre più innovative escape room, i laser game e i campi di airsoft e paintball, tanto per citare alcune eloquenti novità.

L’elaborazione dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia fa emergere un dato di ben 40.644 imprese registrate su tutto il territorio nazionale al 30 giugno di quest’anno, delle quali 3.883 sono emiliano-romagnole.

In provincia di Parma sono presenti 221 unità nell’ambito dei servizi per il tempo libero.

Il comparto che presenta la maggiore concentrazione è quello dell’organizzazione di eventi sportivi che, con 57 imprese, incide sul totale del settore per il 25,8%.

Seguono i centri fitness, che a giugno sono risultati 54 con un peso sul totale del 24,4%.

Le aziende dell’intrattenimento e divertimento rilevano 46 realtà imprenditoriali (incidenza al 20,8%).

Si conferma alto anche il numero delle sale da ballo, che si attesta a quota 29 (13,1%).

Infine, le sale giochi mostrano una presenza di rilievo a Parma, con ben 12 imprese registrate.


 

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A Reggio Emilia 419 imprese nei servizi per il tempo libero

E’ in grande evoluzione il mercato del tempo libero, solo a Reggio Emilia registrate oltre 400 imprese.

Dalle tradizionali attività imprenditoriali legate ai locali di vita notturna e all’organizzazione di eventi (e alla gestione di stabilimenti balneari, se si allarga lo sguardo alla riviera), si è arrivati agli attualissimi servizi di visite guidate outdoor, le sempre più innovative escape room, i laser game e i campi di airsoft e paintball, tanto per citare alcune eloquenti novità.

L’elaborazione dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia fa emergere un dato di ben 40.644 imprese registrate su tutto il territorio nazionale al 30 giugno di quest’anno, delle quali 3.883 sono emiliano-romagnole.

In provincia di Reggio Emilia sono presenti 419 unità nell’ambito dei servizi per il tempo libero.

Il comparto che presenta la maggiore concentrazione è quello dell’organizzazione di eventi sportivi che, con 187 imprese, incide sul totale del settore per il 44,6%.

Seguono le attività di intrattenimento e divertimento, che a giugno sono risultate 95 con un peso sul totale del 22,7%.

Le sale da ballo rilevano 44 realtà imprenditoriali (incidenza al 10,5%).

Si conferma alto anche il numero dei centri fitness, che si attesta a quota 38 (9,1%).

Infine, con numeri quasi identici, le sale giochi e le altre attività sportive mostrano una presenza di rilievo a Reggio Emilia, con rispettivamente 23 e 22 imprese registrate.


 

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La pensione può aspettare (?)

La "senilizzazione" del lavoro riguarda non solo il lavoro dipendente, ma anche quello autonomo.  Un articolo di Spazio 50

Un terzo degli imprenditori è in età da pensione

Dieci anni fa titolari e soci di imprese attive con non oltre 29 anni d’età rappresentavano il 6,6% del totale. Oggi sono calati al 5,2%. Quelli tra 30 e 49 anni nello stesso arco di tempo sono diminuiti drasticamente: dal 48,8% al 30,8%. Viceversa gli ultra 50enni sono diventati maggioritari nell’ossatura del sistema imprenditoriale italiano. Per la precisione, i titolari e i soci di imprese attive che contano fra 50 e 69 anni costituiscono il 46,4% del totale (erano il 36%). E la quota di ultra 70enni è più che raddoppiata, passando dall’8,7 al 17,6% della compagine. Si può dire insomma che perlomeno un terzo di imprenditori ancora sulla breccia siano in età da pensione.

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Self assessment test of entrepreneurial potential

Materiale condiviso: un ottimo testo (in inglese) di valutazione del proprio potenziale imprenditoriale (attitudini, motivazioni ecc.) preparato dalla Banca Canadese di Sviluppo Economico

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Come diventare un imprenditore senior

Materiale condiviso: i documenti preparati nell'ambito del progetto Erasmus+ "CREATIVE SENIORS" per illustrare le basi di un'iniziativa imprenditoriale avente come focus i senior, ovvero persone con età superiore a 55 anni (in Italiano)

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