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Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025

L’innovazione e la digitalizzazione devono far parte di una riforma strutturale dello Stato che promuova più democrazia, uguaglianza, etica, giustizia e inclusione e generi una crescita sostenibile nel rispetto dell’essere umano e del nostro pianeta.

Link pubblicazione: https://assets.innovazione.gov.it/1610546390-midbook2025.pdf

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Accessibilità web: le PMI hanno tempo fino al 28 giugno per adeguarsi

Entro il 28 giugno 2025, tutte le PMI europee saranno obbligate a rendere i propri siti web conformi all’European Accessibility Act (EAA), la direttiva dell’Unione Europea (UE) che stabilisce requisiti di accessibilità per prodotti e servizi digitali. Il termine segna la fine del periodo di transizione, durante il quale le aziende hanno potuto adeguarsi alle nuove normative.

A partire da tale data, quindi, le imprese che non rispetteranno gli standard previsti rischiano sanzioni amministrative, che in alcuni Stati membri possono arrivare fino al 5% del fatturato annuo risultante dall’ultimo bilancio depositato.

L’EAA si applica a tutte le imprese che offrono prodotti o servizi nel mercato unico europeo, indipendentemente dalla loro sede legale. In Italia, la normativa è stata recepita con il DLgs n. 82/2022, che estende l’obbligo di accessibilità anche a molte PMI, inclusi i siti web aziendali, le applicazioni mobili, le piattaforme di e-commerce e i terminali self-service come gli sportelli bancomat.

 

Le aziende devono garantire che i propri siti web siano accessibili a tutte le persone, comprese quelle con disabilità temporanee o permanenti, come deficit visivi, uditivi o motori. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario conformarsi alle linee guida WCAG 2.1 livello AA, che stabiliscono criteri per la percepibilità, l’operabilità, la comprensibilità e la robustezza dei contenuti digitali.

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BANDO ISI INAIL 2024 IN SCADENZA: presentazione domande entro il 30 maggio 2025

Le domande per il Bando ISI INAIL destinato alle imprese che investono in sicurezza devono essere presentate entro il 30 maggio: ecco come partecipare.

In scadenza il 30 maggio 2025 il Bando, che come ogni anno rappresenta un’opportunità di monetizzare le spese per la sicurezza nei luoghi di lavoro sostenute da imprese, Partite IVA, enti e PMI. Con oltre 500 milioni di euro a disposizione, il contributo a fondo perduto è finalizzato a finanziare interventi che riducono i rischi in azienda.

Le imprese interessate devono registrarsi sulla piattaforma telematica di INAIL e compilare correttamente il modulo di domanda online, caricando la documentazione richiesta, inclusi i dettagli sul progetto e i preventivi di spesa. Il termine ultimo per completare e trasmettere l’istanza è il 30 maggio 2025, alle ore 18:00.

Per maggiori informazioni: https://www.inail.it/portale/it/inail-comunica/avvisi/avviso.2025.02.avviso-isi-2024-domanda-partecipazione.html.

Responsabile SNI Orientamento Brindisi
   dr.ssa Daniela Guido
   Tel. 0831/228111
   mail: sni@brta.camcom.it
   daniela.guido@brta.camcom.it

Responsabile SNI Orientamento Taranto
   dr.ssa Barbara Saltalamacchia
   Tel. 099/7783030
   mail: sni@brta.camcom.it
   barbara.saltalamacchia@brta.camcom.it

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Ambiente, società ed economia: sostenibilità ed innovazione dalla visione all'azione

Il “Tef – Taranto eco forum” è un evento nazionale di riferimento sui temi ambientali e dell’innovazione. La terza edizione, in programma il 22 e 23 maggio 2025 a Taranto, sarà dedicata al tema “Ambiente, società ed economia: sostenibilità e innovazione, dalla visione all’azione”. Un’occasione per promuovere il confronto tra istituzioni, imprese, enti di ricerca, università e cittadini, con l’obiettivo di generare impatti concreti per il territorio.

L’evento approfondisce temi chiave come decarbonizzazione, transizione energetica, economia circolare, biorisanamento, blue economy, mobilità sostenibile e intelligenza artificiale. Tra i momenti di punta: una sessione internazionale in inglese sulle best practices e la sessione parallela del 22 maggio per celebrare la Giornata nazionale della bioeconomia, giunta alla settima edizione, in collaborazione con Cluster spring e Assobiotec-federchimica.

Organizzato da Eurota Ets e RemTech expo, con il sostegno di enti pubblici e player industriali, il Tef 2025 si conferma come un laboratorio di idee e azioni concrete, aperto al contributo della comunità locale e nazionale, con l’ambizione di costruire un network attivo per la sostenibilità e la rigenerazione del territorio.

Per maggiori informazioni e per partecipare: https://2025.festivalsvilupposostenibile.it/cal/1008/tef-taranto-eco-forum

Contact: info@eurota.it

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Imprese giovanili in calo a Reggio Emilia: -4,1% nel I trimestre 2025

Sono 3.534 le imprese giovanili attive a Reggio Emilia; il dato, riferito al 31 marzo scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, che evidenziano anche una tendenza alla flessione, con un -4,1% (-150 unità) rispetto al primo trimestre del 2024.

L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 è pari al 7,6% sul totale delle imprese attive nella provincia, ovvero un dato superiore a quello regionale (6,9%).

La collocazione all’interno dei diversi comparti produttivi evidenzia una rilevante presenza delle aziende giovanili nel settore delle costruzioni, con 915 unità attive (-10,6% e -108 unità rispetto a marzo 2024), vale a dire il 25,9% del totale imprese giovanili con sede a Reggio Emilia e provincia. Seguono, per importanza, il commercio con 807 unità attive (il 22,8% sul totale delle imprese giovanili, -6 unità e -0,7% rispetto al primo trimestre 2024) e i servizi alle imprese che, con 695 unità, registrano l’unico dato in crescita (+6,9% corrispondente a 45 realtà imprenditoriali giovanili in più), portando così l’incidenza sul totale delle imprese under 35 al 19,7%. Di segno opposto, invece, il comparto dei servizi alla persona che segna un -5,8%, cioè 19 imprese in meno rispetto ad un anno fa su un totale ora attestato a 307 e che costituisce l’8,7% delle attività imprenditoriali under 35.

Dato ancora peggiore è quello mostrato nel settore manifatturiero, che nel primo trimestre del 2025 ha visto ridursi a 301 le imprese giovanili (25 unità in meno e -7,7%), portando così la sua incidenza sul totale delle aziende under 35 all’8,5%.

Percentualmente ancora più consistente (-9,3%) è il calo delle imprese giovanili nel settore primario, scese a 205 unità, con 21 aziende under 35 in meno e l’incidenza che si attesta al 5,8%.

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili reggiane sono per lo più società individuali (2.843 unità, pari all’80,4% delle realtà imprenditoriali under 35 attive); seguono le società di capitali (546 unità, pari al 15,4%) e le società di persone (125 unità, pari al 3,5% del totale). Le forme giuridiche rappresentate dalle cooperative, i consorzi e le altre forme, che in totale sono 20 imprese attive, seppur sommate non raggiungono l’1,0% di incidenza.

L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, il 91,6% delle imprese attive è a presenza “esclusiva” under 35 (3.237 unità), il 6,3% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” (224 unità) e il 2,1% delle attive è a presenza “maggioritaria” (73 unità).

La distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato) evidenzia la forte concentrazione numerica nel capoluogo con 1.445 imprese under 35, che corrispondono al 40,9% di tutte le realtà imprenditoriali under 35 della provincia reggiana.

Sempre nell’ambito comunale succitato, le imprese giovanili incidono per l’8,2% sul totale delle imprese attive.

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imprese giovanili a Piacenza: -2,6% nel primo trimestre 2025

Sono 1.728 le imprese giovanili attive a Piacenza; il dato, riferito al 31 marzo scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, che evidenziano una calo del 2,6% (-47 unità), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 è pari al 6,8% sul totale delle imprese attive in provincia, un dato quasi in linea con quello regionale (6,9%).

La collocazione all’interno dei diversi comparti produttivi evidenza una rilevante presenza delle aziende giovanili nel settore del commercio che, con 366 imprese attive (pari al 21,2% delle attività under 35), cresce di 2 unità rispetto al primo trimestre 2024 (+0,5%). Seguono i servizi alle imprese con 364 realtà imprenditoriali (incidenza al 21,1%), in calo di 4 unità (-1,1%).

Anche le costruzioni (327 imprese attive con incidenza al 18,9% sulle imprese giovanili) vedono diminuire la loro presenza nel territorio piacentino rispetto a un anno fa, con 34 imprese giovanili in meno (-9,4%). Sono invece in lievissimo aumento le attività di servizi di alloggio e ristorazione (202 imprese attive, che incidono sul totale dell’11,7%), che crescono di una sola impresa rispetto al 2024 (+0,5%). A seguire il comparto dell’agricoltura, in cui lo scorso trimestre hanno operato 16 imprese in meno (-7,8%), portando così le realtà imprenditoriali giovanili a 190 (incidenza sul totale dell’11,0%).

Di segno opposto l’andamento nel comparto dei servizi alla persona (169 unità attive e 9,8% di incidenza sul totale), che nei primi tre mesi del 2025 ha visto aumentare di 12 unità le imprese giovanili, mostrando così un +7,6%. Da ultimo il settore manifatturiero, nel quale sono presenti 105 realtà under 35 (6,1% del totale delle attive), che segna una diminuzione del 4,5% (-5 attività).

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili sono per lo più società individuali (1.397 unità, pari all’80,8% delle imprese under 35 attive); seguono con 247 unità attive le società di capitali (14,3%), le società di persone (4,3% e 75 imprese), le cooperative (0,2% e 4 unità) ed altre forme (0,3% e 5 unità).

L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: “maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, il 91,7% (1.585) delle imprese attive è a presenza “esclusiva” di giovani, il 6,5% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” (113 unità) e l’1,7% delle attive è a presenza “maggioritaria” (30 imprese).

Con riferimento alla distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato), il 39,4% ha sede nel capoluogo (681 unità), con incidenza sul totale delle imprese attive a Piacenza pari al 7,2%.

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Imprese giovanili a Parma: -0,7% nel primo trimestre 2025

Sono 2.501 le imprese giovanili attive in provincia di Parma; il dato, riferito al 31 marzo scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, che evidenziano una diminuzione dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-18 unità).

L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 è pari al 6,5% sul totale delle imprese attive in provincia, un dato di poco inferiore a quello regionale (6,9%).

La collocazione all’interno dei diversi comparti produttivi evidenzia una rilevante presenza delle aziende giovanili nel settore dei servizi alle imprese, con 613 unità attive (+1,2% e +7 unità rispetto a marzo 2024), vale a dire il 24,5% del totale imprese giovanili con sede a Parma e provincia. Seguono, per importanza, il commercio con 589 unità attive (23,6% sul totale delle imprese giovanili e una crescita del 3,0%, corrispondente a 17 unità in più rispetto al periodo di riferimento) e le costruzioni con 366 unità, in calo del 2,1% (-8 imprese giovanili con incidenza parti al 14,6%).

Il comparto manifatturiero ha incrementato di sole 2 unità attive le proprie imprese under 35 (+0,8%), portandosi così a quota 247.

Nel settore agricolo e in quello delle attività di servizi di alloggio e ristorazione sono stati registrati i cali più marcati: alla fine del primo trimestre, infatti, in agricoltura erano presenti 236 imprese giovanili attive (17 in meno rispetto al 31 marzo 2024, con un calo del 6,7%), mentre nell’ambito dei servizi di alloggio e ristorazione le imprese giovanili sono scese a 232 (anche in questo caso 17 in meno, con una flessione del 6,8%).

Da ultimo si segnala il comparto dei servizi alla persona che, con 213 imprese giovanili attive, migliora di 2 unità il dato del primo trimestre 2024 (+0,9%), portando così la sua incidenza sul totale all’8,5%.

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili sono per lo più società individuali (1.889 unità, pari al 75,5% delle imprese under 35 attive); seguono le società di capitali (490 unità, pari al 19,6% del totale delle giovanili) e le società di persone (106 unità, pari al 4,2%). Inoltre se sommate fra di loro, le cooperative, i consorzi ed altre forme di imprese, con sole 16 unità non raggiungono l’1,0% di incidenza. L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: “maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, l’87,8% delle unità attive è a presenza “esclusiva” di giovani, il 10,2% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” e il 2,0% è a presenza “maggioritaria”.

La distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato) evidenzia la forte concentrazione numerica nel capoluogo (1.151 imprese under 35, pari al 46,0% sul totale delle imprese giovanili della provincia ed al 6,9% del totale delle attive della stessa città di Parma.

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