Il fashion d’alta gamma di seconda mano vale fino a 120 miliardi di euro all’anno.
Nel nome della Sostenibilità si va ad affermare la crescita di siti ed app che vendono abiti usati, di seconda mano, firmati. Il valore del mercato della rivendita di moda è compreso tra i 100 e i 120 miliardi di euro in tutto il mondo, ossia più del triplo rispetto al 2020.
Il resale è di supporto per l’economia circolare, perché prolunga il ciclo di vita di prodotti che, proprio per questo nuovo trend, vengono realizzati con tessuti, materiali e fibre naturali, spesso biodegradabili e che durano più a lungo. In questo modo, in qualche modo si rivivono le vecchie tendenze e gli stili degli anni ‘80 e ‘90.
Un’ app inglese, poi, addebita il 10% del prezzo dell’inserzione prima di saldare il tutto. L’app molto colorata, attrae molti giovani utenti e raccoglie influencer creativi, stilisti, designer, artisti, collezionisti e venditori vintage in tutto il mondo.
Napoli non registra ancora attività multimediali di questo tipo ma vede crescere il numero di negozi vintage guidati per l’85% da giovani che amano definirsi più influencer, poiché la loro vetrina, oltre che fisica, ubicata per lo più nel centro storico di Napoli o in comuni densamente abitati, promuovono: le più belle icone senza tempo, pezzi vintage e di tendenza, tra cui borse, accessori, scarpe, sneakers, orologi, gioielli e vestiti, ricorrendo anche ai propri canali social.
Raro, invece, a Napoli e provincia intercettare imprese volte a noleggiare abiti firmati sebbene il mercato registri una crescente domanda che spazia da abiti firmati, da cocktail, da gala, ad abiti da cerimonia e accessori, una lacuna che presto giovani e talentuosi imprenditori partenopei non mancheranno di colmare.