Campania

ODONTOTECNICI: COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA DEI DATI AL MINISTERO DELLA SALUTE

Il Decreto del Ministero della salute del 9 giugno 2023 (G.U. n. 206 del 4 settembre 2023) ha introdotto importanti modifiche sulle modalità di comunicazione, da parte dei fabbricanti di dispositivi medici su misura, dei propri dati identificativi e dell’elenco dei dispositivi prodotti.

 

I nuovi obblighi richiedono ai produttori di dispositivi medici su misura, tra cui gli odontotecnici, di trasmettere e validare i propri dati e quelli dei dispositivi prodotti tramite il portale impresainungiorno.gov.it, nella sezione dedicata al Ministero della Salute.

Questo processo è essenziale per essere inclusi nell’elenco dei fabbricanti di dispositivi medici su misura.

La comunicazione al Ministero della salute attraverso la nuova modalità on-line riguarda:

  • i dati del fabbricante e del mandatario (nei casi previsti dalle vigenti norme),

  • i dati relativi alla persona responsabile del rispetto della normativa del fabbricante,

  • i dati relativi ai tipi di dispositivi medici su misura.

Per i fabbricanti già presenti in elenco è prevista una doppia procedura, a seconda di come gli stessi abbiamo effettuato la prima registrazione:

  • agli iscritti negli elenchi del Ministero in base al Decreto legislativo 46/97 è richiesta una nuova iscrizione da effettuarsi entro sei mesi, a partire dal 1°settembre 2023 (quindi entro il 29 febbraio 2024). La procedura prevista è completamente on-line attraverso il portale impresainungiorno.gov.it nella sezione dedicata al Ministero della Salute. L’effettuazione della procedura conferirà immediatamente un nuovo numero di iscrizione (ITCA per i fabbricanti con sede legale in Italia o F-ITCA per i fabbricanti con sede legale diversa dall’Italia). Non sarà necessario effettuare la procedura di cancellazione del precedente ITCA.

i fabbricanti già iscritti negli elenchi del Ministero in base al Decreto legislativo 137/2022 hanno invece già ottemperato agli obblighi previsti dall’articolo 7 di detto decreto e conservano pertanto il numero di iscrizione ITCA assegnato, ma è comunque richiesta l’integrazione dei dati.

 

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Gio 14 Dic, 2023

CONTROLLO DELLE NUOVE PARTITE IVA

Sono stati definiti dall’Agenzia delle Entrate i criteri, le modalità e i termini per l’analisi del rischio ed il controllo delle nuove partite Iva. Il tutto alla luce delle Legge di Bilancio 2023 che ha stabilito nuovi meccanismi di contrasto alle partite IVA “non operative” rafforzando, così, l’attività di presidio preventivo connesso all’attribuzione e all’operatività delle partite IVA.

L’Agenzia delle Entrate effettua specifiche analisi del rischio connesso al rilascio delle P. IVA e sulla base delle quali può invitare il contribuente a esibire le scritture contabili al fine della dimostrazione dell’effettivo esercizio dell’attività d’impresa, arte e professioni dimostrando così l’assenza dei profili di rischio individuati.

Tale attività è principalmente rivolta alle NUOVE partite Iva caratterizzate da ridotti periodi brevi di vita o da ridotti periodi di operatività magari associati anche ad inadempimento degli obblighi dichiarativi e/o di versamento delle imposte.

Tuttavia è da segnalare che sono interessate da queste novità anche le partite Iva già esistenti soprattutto quelle che, dopo un periodo di inattività o a seguito di variazioni dell’oggetto sociale, riprendano in seguito ad esercitare l’attività.

L’amministrazione finanziaria può valutare anche gli elementi di rischio di natura soggettiva, vale a dire afferenti ad esempio alla personalità del titolare della ditta individuale o al rappresentante legale di società, valutando sia la presenza di criticità nel profilo economico/fiscale o addirittura la carenza dei requisiti di imprenditorialità.

Potrebbero essere considerati elementi di rischio, ad esempio, le modalità di svolgimento dell’attività, il rispetto della normativa economico/contabile/ fiscale nell’esercizio dell’impresa, il comportamento evasivo.

Gli elementi a supporto dei fattori di rischio verranno attinti dall’Agenzia dal confronto dei dati e di informazioni presenti nelle banche dati in suo possesso.

Nel caso in cui emergano fattori di rischio, il contribuente sarà invitato a comparire presso l’Ufficio competente. Nell’eventualità in cui il contribuente non si presenti ovvero nel caso di esito negativo relativamente ai documenti esibiti, l’Ufficio emanerà il provvedimento di cessazione della partita IVA.

Inoltre, il contribuente destinatario del provvedimento di cessazione sarà soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria pari a euro 3.000,00 

In seguito al provvedimento di cessazione della partita IVA, la stessa potrà, comunque, essere successivamente richiesta dal contribuente, solo però, previo rilascio di polizza fideiussoria o fideiussione bancaria della durata triennale e per un importo non inferiore a € 50.000. (Fonte: Centro Studi Casartigiani Napoli)

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Gio 14 Dic, 2023

SEMINARIO CREAZIONE D’IMPRESA: Come diventare un designer grafico 3D

Giovedì 21 dicembre 2023 dalle ore 9.00 alle ore 12.00 verrà realizzato un Seminario sulla Creazione d’impresa nell'ambito del progetto del Fondo Perequativo 2021-2022 “Competenze per le Imprese: orientare e formare i giovani per il mondo del lavoro”.

Il Seminario dal titolo “Come diventare un designer grafico 3D” avrà luogo nel Palazzo della Borsa Merci presso la Sala Rocco.

L’iniziativa libera e gratuita tratterà la realizzazione di un progetto imprenditoriale in tutte le sue fasi attraverso una performance di un grafico esperto.

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Gio 14 Dic, 2023

SEMINARIO CREAZIONE D’IMPRESA: IL SANDALO CAPRESE

Si terrà martedì 19 dicembre 2023 dalle ore 9.00 alle ore 12.00 presso la Sala Rocco del Palazzo della Borsa Merci sito al C/so Meridionale 58 Napoli, il seminario "Il sandalo caprese".

L’iniziativa che rientra nell'ambito del progetto del Fondo Perequativo 2021-2022 Competenze per le Imprese: orientare e formare i giovani per il mondo del lavoro” ha come obiettivo quello di orientare al lavoro autonomo giovani potenziali e aspiranti imprenditori, un'opportunità preziosa di confronto per apprendere informazioni tecnico-pratiche, ma anche per prendere parte attiva ad una vera e propria simulazione di impresa.

L'iniziativa è libera e gratuita.

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Gio 14 Dic, 2023

Transizione energetica, comunità energetiche rinnovabili e sostenibilità

Data : 11 dicembre 2023
Ora:15:00
Modalità di erogazione : Google meet

La transizione energetica ed ecosostenibile:  regole, norme e strumenti per governare la complessità della trasformazione delle imprese riducendo i rischi e aumentando la competitività. 

Link per iscriversi

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Lun 11 Dic, 2023

Mini Guide per Orientarsi all’Imprenditorialità Imprenditoria al femminile Trend di mercato e transizione digitale

PERCHE’ UN MINIGUIDA SULLA LETTURA DI CONTESTO DELL’IMPRENDITORIA,  IN PARTICOLARE DI QUELLA  FEMMINILE, PER SOSTENERE LO SVILUPPO DI UN NUOVO BUSINESS?

Nella fase di avvio di qualsiasi impresa, anche femminile, risulta importante dedicarsi un po' di tempo sia per sviluppare l’idea alla base del proprio business (business plan), sia per costruire la propria cassetta degli attrezzi in termini di competenze e conoscenze tecnico operative e gestionali necessarie per affrontare la nuova attività ma, non meno importate, per avere un quadro complessivo della situazione del mercato e dell’imprenditoria nazionale e territoriale per affrontare con maggiore consapevolezza la nuova sfida professionale che si ha di fronte. 

Regione
Fattura Elettronica

La fattura elettronica: uno strumento fondamentale per il nuovi imprenditori

Cos’è la fattura elettronica, come funziona e a chi si applica, illustrando le sue caratteristiche, i suoi vantaggi e le sue novità in Italia e in Europa.

La fattura elettronica è un documento digitale che viene inviato per via telematica al Sistema di Interscambio (SdI), l’ente pubblico che si occupa di ricevere, controllare e inoltrare le fatture elettroniche tra i soggetti coinvolti; questo file sostituisce la fattura cartacea e ha lo stesso valore legale e fiscale.

Cosa deve contenere la fattura elettronica?

La fattura elettronica deve essere emessa in un formato strutturato, che permette di rappresentare in modo standardizzato i dati e le informazioni della fattura, e deve essere firmata digitalmente con una firma elettronica qualificata o avanzata, che garantisce l’autenticità e l’integrità del documento.

Deve inoltre contenere tutti gli elementi previsti dalla normativa fiscale, tra cui:

  • i dati identificativi del cedente/prestatore e del cessionario/committente, compresi il codice fiscale e il codice destinatario o l’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC);
  • la data e il numero della fattura;
  • la natura, la qualità e la quantità dei beni o dei servizi oggetto dell’operazione;
  • il prezzo unitario e il prezzo totale, con l’indicazione dell’aliquota e dell’imposta applicata;
  • le eventuali operazioni esenti, non imponibili o soggette a regimi particolari;
  • le eventuali spese accessorie, gli sconti, le maggiorazioni e le altre variazioni;
  • il riferimento al documento di trasporto, se esistente;
  • il riferimento al pagamento, se effettuato.

Tempi e scadenze di invio della fattura elettronica

La fattura elettronica deve essere inviata al SdI entro il termine di emissione previsto dalla normativa fiscale, che varia a seconda del tipo di operazione. Il SdI verifica la correttezza formale della fattura e la inoltra al destinatario, che può riceverla in diversi modi, tra cui:

  • tramite il portale “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate, dove è possibile consultare, scaricare e conservare le fatture elettroniche;
  • mediante un servizio di conservazione offerto da un intermediario abilitato, che si occupa di ricevere, gestire e archiviare le fatture elettroniche per conto del cliente;
  • via software di gestione contabile o fiscale, che consente di integrare le fatture elettroniche con la propria contabilità.

La fattura elettronica deve essere conservata in formato digitale per 10 anni, secondo le modalità previste dalla normativa sulla conservazione sostitutiva, che garantisce la validità legale e fiscale del documento.

La fattura elettronica è obbligatoria per tutte le operazioni tra soggetti residenti, stabiliti o identificati in Italia, a prescindere dal regime fiscale o dalla forma giuridica. Sono esclusi dall’obbligo i soggetti che effettuano operazioni rilevanti ai fini IVA nei confronti di consumatori finali, che possono continuare a emettere scontrini o ricevute fiscali, salvo che non optino per la fattura elettronica.

 

I vantaggi della fattura elettronica

La fattura elettronica ha numerosi vantaggi, tra cui:

  • la riduzione dei costi di stampa, spedizione e conservazione delle fatture cartacee;
  • la semplificazione e l’automazione dei processi di emissione, trasmissione, ricezione e registrazione delle fatture;
  • la maggiore sicurezza e tracciabilità delle operazioni;
  • la prevenzione dell’evasione e dell’elusione fiscale;
  • la possibilità di accedere a servizi e incentivi pubblici, come il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, la cessione del credito IVA, la lotteria degli scontrini e il cashback.

La fattura elettronica è una realtà consolidata in Italia dal 1° gennaio 2019, data in cui è diventata obbligatoria per tutte le operazioni tra operatori economici. Dal 1° luglio 2020, è diventata obbligatoria anche per le operazioni tra operatori economici e pubbliche amministrazioni. Inoltre, dal 1° gennaio 2021, è entrata in vigore la fatturazione elettronica europea, che consente di emettere e ricevere fatture elettroniche tra soggetti residenti in diversi paesi dell’Unione Europea, secondo uno standard comune.

A partire dal 1° gennaio 2024, la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria anche per le partite iva a regime forfettario, che fino ad ora erano state escluse da quest'obbligo. 

Si tratta quindi uno strumento innovativo e vantaggioso per le imprese e per il fisco, che richiede però una adeguata conoscenza e preparazione da parte dei soggetti coinvolti.

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Gio 07 Dic, 2023

Vademecum attività Commerciali di ristorazione e Attività Artigianali di asporto cibi

Chef e pizzaioli diversamente da Maestri pasticcieri, panettieri e gelatieri sebbene svolgano e possano definirsi professioni Artigiane di fatto giuridicamente essndo perlopiù lavoratori dipendenti inseriti in un'attività di somminisrrazione ovvero in un locale con tavoli e sedie, rientrano nella sfera del commercio.

Documento
Regione
Partiva IVA minorenni

Aprire la partita IVA da minorenni si può

I minorenni possono aprire la partita IVA per alcune attività, con o senza l’emancipazione. Devono presentare la domanda alla Camera di Commercio e seguire le regole fiscali e contabili.

Molti giovani hanno il desiderio di avviare una propria attività imprenditoriale, ma si chiedono se sia possibile aprire la partita IVA da minorenni. La risposta è sì, ma con alcune limitazioni e condizioni.

Innanzitutto, bisogna distinguere tra i minorenni emancipati e i minorenni non emancipati. 

I minorenni emancipati sono quelli che hanno compiuto 16 anni e che hanno ottenuto l’emancipazione dal giudice tutelare, in seguito a matrimonio, diploma, lavoro dipendente o autorizzazione dei genitori. 

I minorenni non emancipati sono quelli che non hanno ancora compiuto 16 anni o che non hanno ottenuto l’emancipazione.

I primi possono aprire la partita IVA senza alcun vincolo, come se fossero maggiorenni. Possono quindi svolgere qualsiasi attività commerciale, artigianale o professionale, con le stesse regole e gli stessi obblighi fiscali e contabili dei maggiorenni.

I minorenni non emancipati, invece, possono aprire la partita IVA solo per svolgere attività artistiche, intellettuali, sportive o di spettacolo, purché abbiano il consenso dei genitori o del tutore. In questo caso, la partita IVA è intestata al minore, ma la responsabilità fiscale e contabile è dei genitori o del tutore, che devono tenere la contabilità e versare le imposte.

Per aprire la partita IVA, sia i minorenni emancipati che i minorenni non emancipati devono presentare la domanda di iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente, allegando la documentazione richiesta, tra cui il codice fiscale, il documento di identità, il certificato di residenza e il consenso dei genitori o del tutore, se necessario. La domanda può essere presentata online, tramite il portale [Impresa.italia.it], o tramite un intermediario abilitato, come un commercialista o un consulente del lavoro.

Aprire la partita IVA da minorenni si può, ma richiede una buona dose di impegno, responsabilità e consapevolezza. Per questo, è importante valutare bene i pro e i contro di questa scelta, confrontarsi con i propri genitori o tutori e chiedere il parere di un esperto, che possa guidare il giovane imprenditore nel suo percorso.

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Ven 01 Dic, 2023
Young Founders

Young founders: come diventare imprenditori a 16 anni

Le storie e i consigli di alcuni giovani fondatori italiani e europei che hanno creato startup di successo.

L’età non è un limite per chi ha una buona idea e la voglia di realizzarla. In Europa, ci sono molti giovani che hanno lanciato le loro startup prima di compiere 20 anni, dimostrando di avere talento, creatività e determinazione. Alcuni di loro sono diventati dei casi di successo, raccogliendo milioni di euro di finanziamenti e scalando i mercati internazionali.

Ma come si fa a diventare imprenditori a 16 anni? Quali sono le sfide e le opportunità che si incontrano? Quali sono le storie e i consigli di chi ce l’ha fatta? Per rispondere a queste domande, abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni young founders italiani e europei, che ci hanno raccontato il loro percorso e le loro ambizioni.

Tra i giovani imprenditori italiani, spicca la figura di Matteo Achilli, fondatore di Egomnia, una piattaforma online che mette in contatto studenti e aziende. Matteo ha iniziato a lavorare al suo progetto quando aveva 16 anni, ispirato dalla sua esperienza di studente universitario. Oggi, a 27 anni, ha raccolto oltre 5 milioni di euro di investimenti e ha oltre 1,5 milioni di utenti registrati. Il suo consiglio per i giovani che vogliono fare impresa è di non avere paura di sbagliare e di cercare sempre di imparare dalle proprie esperienze.

Un altro esempio di young founder italiano è Federico Cia, fondatore di Pigro.ai, una startup che offre soluzioni di intelligenza artificiale per automatizzare i processi aziendali. Federico ha fondato la sua startup a 19 anni, dopo aver vinto una borsa di studio per partecipare al programma di accelerazione di Founder Institute. Oggi, a 22 anni, ha raccolto oltre 2 milioni di euro di finanziamenti e ha clienti come Enel, Vodafone e Unicredit. Il suo consiglio per i giovani che vogliono fare impresa è di essere curiosi, appassionati e di circondarsi di persone competenti e motivate.

Tra i giovani imprenditori europei, possiamo citare alcuni esempi di successo tratti dall’articolo 10 young founders taking Europe’s startup scene by storm! pubblicato da EU-Startups. Tra questi, troviamo Josephine Philips, fondatrice di Sojo, una startup che offre un servizio di riparazione e modifica di abiti a domicilio, con l’obiettivo di rendere la moda più sostenibile e circolare. Josephine ha fondato la sua startup a 24 anni, dopo aver lavorato per Depop, e ha raccolto 2,2 milioni di euro di finanziamenti.

Un altro esempio di young founder europeo è Sami Osman, fondatore di Quartr, una startup che facilita l’accesso alle informazioni finanziarie delle aziende. Sami ha fondato la sua startup a 21 anni, dopo aver conosciuto i suoi co-fondatori su Twitter, e ha raccolto 1,5 milioni di euro di finanziamenti.

Queste storie dimostrano che è possibile diventare imprenditori a 16 anni, se si ha una visione, una passione e una capacità di adattamento. Tuttavia, non bisogna dimenticare che fare impresa richiede anche molta fatica, sacrificio e resilienza. Per questo, è importante avere il supporto di mentor, investitori, partner e clienti che credono nel proprio progetto e che possono aiutare a superare le difficoltà. Inoltre, è fondamentale avere una formazione adeguata, sia tecnica che manageriale, che permetta di acquisire le competenze necessarie per gestire una startup. Infine, è essenziale avere una rete di contatti e di relazioni che possano aprire nuove opportunità e favorire la crescita del proprio business.

 

Per approfondimenti:

 

https://youngfoundersschool.com/ 

 

 

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Ven 01 Dic, 2023