Imprenditoria

ITALIA: IL SETTORE BIOLOGICO CRESCE E SI AVVICINA AL TARGET 2030

Secondo il rapporto "Bio in cifre" di Ismea, nel 2023 il numero di ettari dedicati all’agricoltura biologica è cresciuto del 4,5%, mentre il numero di operatori è aumentato dell’8%, raggiungendo quota 94.441. 

Complessivamente, l’Italia conta ora 2,5 milioni di ettari coltivati a biologico, pari a quasi il 20% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU).
Il Sud mantiene ancora la percentuale più alta di superficie biologica con il 58%.

Il rapporto Ismea evidenzia che il 42,1% delle colture biologiche sono seminativi, seguiti da prati e pascoli (29,7%), colture permanenti (22,8%) e ortaggi (2,5%).
Le coltivazioni ortive hanno mostrato una crescita più moderata, mentre le coltivazioni permanenti sono rimaste stabili, nonostante i cali di viti, agrumi e frutta fresca, compensati dagli aumenti in ulivi e frutta in guscio.

I consumi nella GDO hanno raggiunto i 3,8 miliardi di euro, con un aumento del 5,2% rispetto al 2022, nonostante i volumi siano rimasti invariati.
Il settore biologico intende continuare a crescere per raggiungere il target del 25% di superficie agricola biologica entro il 2030, come previsto dalla Strategia Farm to Fork dell'Unione Europea.

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Ven 26 Lug, 2024

Transizione 5.0, a breve via alle procedure per i crediti d’imposta

Al più tardi entro Ferragosto, dovrebbero diventare operative le regole per permettere alle aziende di ottenere i crediti d’imposta legati al piano di Transizione 5.0

Potranno ottenere i crediti le imprese che investiranno in progetti di transizione e innovazione, capaci di assicurare risparmi energetici nella produzione. Ci sono dei paletti: l’aliquota non potrà superare il 45% di un tetto massimo di spesa non superiore a 50 milioni di euro per ciascun soggetto beneficiario.I progetti ammessi sono quelli avviati a partire dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025. La richiesta spetta alle imprese con residenza nel territorio in Italia e alle stabili organizzazioni di soggetti non residenti. 

Non importa quale sia la loro forma giuridica, il loro settore, il loro regime fiscale o la loro dimensione. Una volta che saranno resi noti i dettagli, i crediti d’imposta andranno chiesti attraverso l’apposita piattaforma Transizione 5.0 sul sito del Gestore Servizi Energetici (Gse), autenticandosi tramite credenziali Spid e inoltrando i modelli.

Quali sono i documenti necessari?
La comunicazione preventiva con le informazioni generali sul progetto di transizione – compresa la data di inizio e di completamento - e la perizia asseverata che metta nero su bianco gli obiettivi di risparmio energetico. A quel punto sarà il Gse a dover fare le verifiche opportune. Poi, entro 5 giorni, dovrò comunicare all’impresa interessata quale sarà l’importo del suo credito d’imposta

Per l'impresa partiranno 30 giorni entro cui dovrà trasmettere nuove comunicazioni intermedie sul suo piano di investimenti. Qui bisognerà dichiarare che si ha speso non meno del 20% in acconto. Entro il 31 dicembre 2024 andrà inviata una comunicazione relativa all’effettuazione degli ordini accettati dal venditore con pagamento a titolo acconto, in misura almeno pari al 50 per cento del costo di acquisizione.
 

A seguito del completamento del progetto di innovazione, e in ogni caso entro il 28 febbraio 2026, l’impresa trasmette la comunicazione di completamento contenente le informazioni necessarie a individuare il progetto di innovazione completato, inclusa la data di effettivo completamento, l’ammontare agevolabile degli investimenti effettuati e l’importo del relativo credito d’imposta, nonché l’attestazione del rispetto degli obblighi previsti nell’ambito del Pnrr. 
 

Si aggiungono una certificazione sul raggiungimento dei risultati annunciati all’inizio della procedura, una perizia asseverata sulla interconnessione tra i beni strumentali acquistati e il sistema di gestione della produzione, una certificazione contabile sul sostenimento delle spese sostenibili. 
 

Entro 10 giorni dalla presentazione della comunicazione di completamento, il GSE, dopo le opportune verifiche, comunica all’impresa l’importo del credito d’imposta utilizzabile in compensazione, che non potrà  eccedere l’importo del credito d’imposta prenotato.


Il credito d’imposta si potrà utilizzare solamente in compensazione, dopo 10 giorni dalla comunicazione di fine investimento. Andrà speso - anche in più di una quota - entro il 31 dicembre 2025.

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Ven 26 Lug, 2024

Decontribuzione al Sud, prorogato al 31 dicembre l’esonero contributivo

La Commissione europea ha dato il via libera per la proroga da parte di Bruxelles. L’aiuto però sarà valido solo per le assunzioni effettuate entro il 30 giugno 2024 da parte delle aziende che hanno sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura copre tutti i rapporti di lavoro dipendente e si tratta di uno sgravio sui contributi previdenziali, a cui vanno esclusi i premi e i contributi INAIL. Non è previsto un massimale di sgravio contributivo individuale e non vi rientrano, invece, tutti quei rapporti di lavoro nel settore del lavoro domestico, della finanza e dell'agricoltura.

 In origine l’esonero contributivo era nato per contenere gli effetti della pandemia di Covid-19 ed è stato finanziato dal programma operativo nazionale Sistemi di politiche attive per l'occupazione (Spao) finanziato dal Fondo sociale europeo, e con risorse dal React-Eu.  Non proprio un'idea dell'attuale governo.

 

La proroga riguarderà il 2024 ma la misura verrà rimodulata e resa strutturale.

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Ven 26 Lug, 2024

Varese - Fare impresa in Svizzera: il lavoro dipendente e i frontalieri

Camera di Commercio di Varese, in collaborazione con Sistema Camerale lombardo e Rete europea Enterprise Europe Network (EEN), organizza la sessione formativa "Fare impresa in Svizzera: il lavoro dipendente e i frontalieri" della durata di un'ora.

Camera di Commercio di Varese, in collaborazione con Sistema Camerale lombardo e Rete europea Enterprise Europe Network (EEN), organizza un webinar formativo "Fare impresa in Svizzera: il lavoro dipendente e i frontalieri" della durata di un'ora. 
L'appuntamento, dedicato a imprese, aspiranti imprenditori, associazioni di categoria, consorzi export, lavoratori e professionisti, è per giovedì 17 ottobre 2024, alle 10:00.

La partecipazione alla sessione formativa è gratuita.

Maggiori informazioni sul sito www.va.camcom.it

 

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Gio 25 Lug, 2024

Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

Incentivi per spesa privata in R&S e innovazione

A cosa serve

La misura si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica.

A chi si rivolge

Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Attività ammissibili

Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 20% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.

I criteri per la corretta applicazione di tali definizioni sono dettati dall’art. 2 del decreto 26 maggio 2020 (pdf) del Ministero dello Sviluppo Economico, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Frascati dell'OCSE.

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 15% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Nel periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro.

I criteri per la corretta applicazione di tali definizioni sono dettati dagli artt. 3 e 5 del decreto 26 maggio 2020 (pdf) del Ministero dello Sviluppo Economico, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Oslo dell'OCSE.

Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti,…), il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

I criteri per la corretta applicazione di tali definizioni sono dettati dall’art. 4 del decreto 26 maggio 2020 (pdf) del Ministero dello Sviluppo Economico.

Spese ammissibili

Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale (comma 200 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):

  1. spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo
  2. quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo
  3. spese per contratti di ricerca extra muros aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta.
  4. quote di ammortamento relative all'acquisto da terzi, anche in licenza d'uso, di privative industriali relative a un'invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale
  5. spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta
  6. spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta.

Attività di innovazione tecnologica (comma 201 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):

  1. spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica svolte internamente all'impresa
  2. quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di innovazione tecnologica
  3. spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d'imposta
  4. spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d'imposta
  5. spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d'imposta.

Attività di design e ideazione estetica (comma 202 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):

  1. spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato presso le strutture produttive dell'impresa nello svolgimento delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d'imposta
  2. quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica ammissibili al credito d'imposta, compresa la progettazione e realizzazione dei campionari
  3. spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d'imposta
  4. spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative ammissibili al credito d'imposta
  5. spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attivita' di design e ideazione estetica ammissibili al credito d'imposta.

Come si accede

Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili.

Nel rispetto dei massimali indicati, e a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese ammissibili pertinenti alle diverse tipologie di attività, è possibile applicare il beneficio anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.

Oneri documentali

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.

Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica asseverata che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d'imposta in relazione ai progetti o ai sotto progetti in corso di realizzazione. Tale relazione deve essere predisposta a cura del responsabile aziendale delle attività ammissibili o del responsabile del singolo progetto o sotto progetto e deve essere controfirmata dal rappresentante legale dell'impresa. Per le attività ammissibili commissionate a soggetti terzi, la relazione deve essere redatta e rilasciata all'impresa dal soggetto commissionario che esegue le attività..

Contatti

Direzione Generale per la Politica Industriale, l’Innovazione e le PMI
Divisione II - Politica per la digitalizzazione delle impese e analisi dei settori produttivi
Ministero delle Imprese e del Made in Italy
e-mail: transizione4.0@mise.gov.it

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Mer 24 Lug, 2024

Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

Incentivi per spesa privata in R&S e innovazione

A cosa serve

La misura si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica.

A chi si rivolge

Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Attività ammissibili

Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 20% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.

I criteri per la corretta applicazione di tali definizioni sono dettati dall’art. 2 del decreto 26 maggio 2020 (pdf) del Ministero dello Sviluppo Economico, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Frascati dell'OCSE.

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 15% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Nel periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro.

I criteri per la corretta applicazione di tali definizioni sono dettati dagli artt. 3 e 5 del decreto 26 maggio 2020 (pdf) del Ministero dello Sviluppo Economico, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Oslo dell'OCSE.

Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti,…), il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

I criteri per la corretta applicazione di tali definizioni sono dettati dall’art. 4 del decreto 26 maggio 2020 (pdf) del Ministero dello Sviluppo Economico.

Spese ammissibili

Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale (comma 200 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):

  1. spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo
  2. quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo
  3. spese per contratti di ricerca extra muros aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta.
  4. quote di ammortamento relative all'acquisto da terzi, anche in licenza d'uso, di privative industriali relative a un'invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale
  5. spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta
  6. spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta.

Attività di innovazione tecnologica (comma 201 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):

  1. spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica svolte internamente all'impresa
  2. quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di innovazione tecnologica
  3. spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d'imposta
  4. spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d'imposta
  5. spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d'imposta.

Attività di design e ideazione estetica (comma 202 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019):

  1. spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato presso le strutture produttive dell'impresa nello svolgimento delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d'imposta
  2. quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica ammissibili al credito d'imposta, compresa la progettazione e realizzazione dei campionari
  3. spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d'imposta
  4. spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative ammissibili al credito d'imposta
  5. spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attivita' di design e ideazione estetica ammissibili al credito d'imposta.

Come si accede

Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili.

Nel rispetto dei massimali indicati, e a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese ammissibili pertinenti alle diverse tipologie di attività, è possibile applicare il beneficio anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.

Oneri documentali

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.

Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica asseverata che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d'imposta in relazione ai progetti o ai sotto progetti in corso di realizzazione. Tale relazione deve essere predisposta a cura del responsabile aziendale delle attività ammissibili o del responsabile del singolo progetto o sotto progetto e deve essere controfirmata dal rappresentante legale dell'impresa. Per le attività ammissibili commissionate a soggetti terzi, la relazione deve essere redatta e rilasciata all'impresa dal soggetto commissionario che esegue le attività..

Contatti

Direzione Generale per la Politica Industriale, l’Innovazione e le PMI
Divisione II - Politica per la digitalizzazione delle impese e analisi dei settori produttivi
Ministero delle Imprese e del Made in Italy
e-mail: transizione4.0@mise.gov.it

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Mer 24 Lug, 2024

Quanto vale la bioeconomia in Italia

Nel 2023 ha generato 437,5 miliardi di euro

La bioeconomia italiana ha registrato nel 2023 un valore della produzione di 437,5 miliardi di euro, con un aumento di 9,3 miliardi rispetto al 2022. Questo settore impiega circa due milioni di persone e rappresenta il 10% dell'economia nazionale: l’Italia si posiziona così al secondo posto dopo la Spagna (11%) in termini di incidenza percentuale sul PIL. Nel 2023 sono state censite 808 startup innovative nel settore bioeconomico, pari al 6,6% delle imprese registrate nel relativo registro. La maggior parte di queste startup opera nella ricerca e sviluppo (45%) e nel settore agri-food (25%). La filiera agro-alimentare gioca un ruolo centrale nella bioeconomia italiana, rappresentando circa il 63% del settore. Le imprese italiane del settore agroalimentare si distinguono per l'alto tasso di innovazione di prodotto (20%) e di processo (36%), superando la media dell'UE27 rispettivamente di 8 e 15 punti percentuali.

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Mar 23 Lug, 2024

European Angel Investment Summit 2024: candidature aperte per start-up innovative

Aperte sino al 15 settembre 2024 le candidature per partecipare all'evento internazionale della rete dei Business Angels europei

Sei una startup in cerca di opportunità di finanziamento?
Allora non perdere l'occasione di fare un pitch con investitori internazionali durante l'European Angel Investment Summit che si terrà a Bruxelles il 15 e 16 ottobre 2024.

Le start-ups che si candideranno entro il 15 settembre tramite questa piattaforma
https://europeanangelsummit.com/for-startups-2024/

e che verranno selezionate da un'apposito comitato di valutazione, avranno accesso a:
2 Biglietti gratuiti
Uno slot di pitching durante l'evento
pubblicazione del proprio profilo sul sito web di EAIS 2024
Workshop e sessioni di #EAIS24
Occasioni di networking con i partecipanti all'evento
Possibilità di avere uno stand all'evento

L'edizione 2024 è particolarmente interessata a start-up attive negli ambiti "deep tech", "biotech" e "defence tech" in fase iniziale (pre-seed, seed e series-A).

Per maggiori informazioni, contattaci:
tel. 010 2704334/335
e-mail: alps.europa@ge.camcom.it

Scarica le istruzioni per la candidatura

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Lun 22 Lug, 2024

Cosa succede a debiti e crediti pendenti dell’azienda dopo la cancellazione dal registro delle imprese?

Alla cancellazione dal registro delle imprese i creditori sociali insoddisfatti possono far valere i propri diritti, ecco come.

In base a quanto stabilito dalla Cassazione, la società di capitali e/o di persone si estingue nel momento in cui avviene l’iscrizione della cancellazione nel registro delle imprese.
La cancellazione di una società dal registro delle imprese porta quindi all’estinzione della stessa. Ci sono tuttavia due eccezioni.
Si tratta delle ipotesi in cui la società possa essere dichiarata fallita entro un anno dalla cancellazione oppure possano essere contestati alla società debiti di natura tributaria entro 5 anni dalla cancellazione. 

I residui passivi successivi alla cancellazione sono regolamentati dall’art. 2495, comma 2, cc, in base al quale i creditori sociali possono far valere le proprie pretese nei confronti di altri soggetti (soci e/o liquidatori) a determinate condizioni. L’estinzione delle obbligazioni in capo alla società non è automatica, per assicurare la tutela dei creditori sociali ed evitare che la cancellazione dal registro delle imprese possa diventare un mezzo per eludere il pagamento dei debiti contratti nei confronti dei terzi. Questi ultimi possono vantare un’azione civile per il recupero dei loro crediti verso i soci e i liquidatori. 

Se in seguito alla cancellazione risultano crediti o i beni residui, questi possono non essere ricompresi nel bilancio finale di liquidazione. In tali casi potrebbero trasferirsi agli ex soci, in base alla quota/partecipazione che ciascun socio deteneva prima dell’estinzione e di conseguenza i creditori sociali, per poter trarre soddisfazione, potranno dunque rivalersi contro questi ultimi pro quota

Qualora invece risultassero non presenti a bilancio dei debiti sociali (sopravvenienze passive), i creditori sociali potranno agire nei confronti degli ex soci, ciascuno per la propria quota di liquidazione, o verso i liquidatori in colpa ex art. 2495, comma 2, cc.

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Lun 22 Lug, 2024

Mirabilia food&drink 2024 - VIII edizione

l’VIII edizione di “MIRABILIA FOOD&DRINK 2024” che si terrà a Perugia nei giorni 14 E 15 OTTOBRE 2024.

L’associazione Mirabilia Network organizza, insieme alle Camere di Commercio di Bari, Basilicata, Caserta, Catanzaro Crotone Vibo Valentia, Chieti-Pescara, Foggia, Genova, Irpinia Sannio, Marche, Messina, Molise, Pavia, Padova, Pordenone-Udine, Riviere di Liguria, Sassari, Sud Est Sicilia, Treviso-Belluno, Umbria, Venezia Giulia e Verona in collaborazione con ASSOCAMERESTERO, l’Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero, e ICE, l’Istituto per il Commercio Estero, l’VIII edizione di “MIRABILIA FOOD&DRINK 2024” che si terrà a Perugia nei giorni 14 E 15 OTTOBRE 2024.

Un evento B2B nel settore food & drink riservato a 8 aziende per ciascun territorio di Camera di commercio MIRABILIA e a circa 50 buyers internazionali provenienti indicativamente dalle seguenti aree/Paese: Stati Uniti, Canada, America centrale e del Sud, Corea, Giappone, Thailandia, Hong Kong, Australia, Emirati Arabi, Europa, Marocco.

Le aziende devono manifestare il proprio interesse alla partecipazione al B2B entro e non oltre giovedì 12 settembre 2024 compilando il seguente formSCHEDA DI PARTECIPAZIONE AGROALIMENTARE

La quota di partecipazione pari a €183,00.

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Lun 22 Lug, 2024