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BANDO ISI INAIL 2024 IN SCADENZA: presentazione domande entro il 30 maggio 2025

Le domande per il Bando ISI INAIL destinato alle imprese che investono in sicurezza devono essere presentate entro il 30 maggio: ecco come partecipare.

In scadenza il 30 maggio 2025 il Bando, che come ogni anno rappresenta un’opportunità di monetizzare le spese per la sicurezza nei luoghi di lavoro sostenute da imprese, Partite IVA, enti e PMI. Con oltre 500 milioni di euro a disposizione, il contributo a fondo perduto è finalizzato a finanziare interventi che riducono i rischi in azienda.

Le imprese interessate devono registrarsi sulla piattaforma telematica di INAIL e compilare correttamente il modulo di domanda online, caricando la documentazione richiesta, inclusi i dettagli sul progetto e i preventivi di spesa. Il termine ultimo per completare e trasmettere l’istanza è il 30 maggio 2025, alle ore 18:00.

Per maggiori informazioni: https://www.inail.it/portale/it/inail-comunica/avvisi/avviso.2025.02.avviso-isi-2024-domanda-partecipazione.html.

Responsabile SNI Orientamento Brindisi
   dr.ssa Daniela Guido
   Tel. 0831/228111
   mail: sni@brta.camcom.it
   daniela.guido@brta.camcom.it

Responsabile SNI Orientamento Taranto
   dr.ssa Barbara Saltalamacchia
   Tel. 099/7783030
   mail: sni@brta.camcom.it
   barbara.saltalamacchia@brta.camcom.it

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Ambiente, società ed economia: sostenibilità ed innovazione dalla visione all'azione

Il “Tef – Taranto eco forum” è un evento nazionale di riferimento sui temi ambientali e dell’innovazione. La terza edizione, in programma il 22 e 23 maggio 2025 a Taranto, sarà dedicata al tema “Ambiente, società ed economia: sostenibilità e innovazione, dalla visione all’azione”. Un’occasione per promuovere il confronto tra istituzioni, imprese, enti di ricerca, università e cittadini, con l’obiettivo di generare impatti concreti per il territorio.

L’evento approfondisce temi chiave come decarbonizzazione, transizione energetica, economia circolare, biorisanamento, blue economy, mobilità sostenibile e intelligenza artificiale. Tra i momenti di punta: una sessione internazionale in inglese sulle best practices e la sessione parallela del 22 maggio per celebrare la Giornata nazionale della bioeconomia, giunta alla settima edizione, in collaborazione con Cluster spring e Assobiotec-federchimica.

Organizzato da Eurota Ets e RemTech expo, con il sostegno di enti pubblici e player industriali, il Tef 2025 si conferma come un laboratorio di idee e azioni concrete, aperto al contributo della comunità locale e nazionale, con l’ambizione di costruire un network attivo per la sostenibilità e la rigenerazione del territorio.

Per maggiori informazioni e per partecipare: https://2025.festivalsvilupposostenibile.it/cal/1008/tef-taranto-eco-forum

Contact: info@eurota.it

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Imprese giovanili in calo a Reggio Emilia: -4,1% nel I trimestre 2025

Sono 3.534 le imprese giovanili attive a Reggio Emilia; il dato, riferito al 31 marzo scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, che evidenziano anche una tendenza alla flessione, con un -4,1% (-150 unità) rispetto al primo trimestre del 2024.

L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 è pari al 7,6% sul totale delle imprese attive nella provincia, ovvero un dato superiore a quello regionale (6,9%).

La collocazione all’interno dei diversi comparti produttivi evidenzia una rilevante presenza delle aziende giovanili nel settore delle costruzioni, con 915 unità attive (-10,6% e -108 unità rispetto a marzo 2024), vale a dire il 25,9% del totale imprese giovanili con sede a Reggio Emilia e provincia. Seguono, per importanza, il commercio con 807 unità attive (il 22,8% sul totale delle imprese giovanili, -6 unità e -0,7% rispetto al primo trimestre 2024) e i servizi alle imprese che, con 695 unità, registrano l’unico dato in crescita (+6,9% corrispondente a 45 realtà imprenditoriali giovanili in più), portando così l’incidenza sul totale delle imprese under 35 al 19,7%. Di segno opposto, invece, il comparto dei servizi alla persona che segna un -5,8%, cioè 19 imprese in meno rispetto ad un anno fa su un totale ora attestato a 307 e che costituisce l’8,7% delle attività imprenditoriali under 35.

Dato ancora peggiore è quello mostrato nel settore manifatturiero, che nel primo trimestre del 2025 ha visto ridursi a 301 le imprese giovanili (25 unità in meno e -7,7%), portando così la sua incidenza sul totale delle aziende under 35 all’8,5%.

Percentualmente ancora più consistente (-9,3%) è il calo delle imprese giovanili nel settore primario, scese a 205 unità, con 21 aziende under 35 in meno e l’incidenza che si attesta al 5,8%.

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili reggiane sono per lo più società individuali (2.843 unità, pari all’80,4% delle realtà imprenditoriali under 35 attive); seguono le società di capitali (546 unità, pari al 15,4%) e le società di persone (125 unità, pari al 3,5% del totale). Le forme giuridiche rappresentate dalle cooperative, i consorzi e le altre forme, che in totale sono 20 imprese attive, seppur sommate non raggiungono l’1,0% di incidenza.

L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, il 91,6% delle imprese attive è a presenza “esclusiva” under 35 (3.237 unità), il 6,3% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” (224 unità) e il 2,1% delle attive è a presenza “maggioritaria” (73 unità).

La distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato) evidenzia la forte concentrazione numerica nel capoluogo con 1.445 imprese under 35, che corrispondono al 40,9% di tutte le realtà imprenditoriali under 35 della provincia reggiana.

Sempre nell’ambito comunale succitato, le imprese giovanili incidono per l’8,2% sul totale delle imprese attive.

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imprese giovanili a Piacenza: -2,6% nel primo trimestre 2025

Sono 1.728 le imprese giovanili attive a Piacenza; il dato, riferito al 31 marzo scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, che evidenziano una calo del 2,6% (-47 unità), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 è pari al 6,8% sul totale delle imprese attive in provincia, un dato quasi in linea con quello regionale (6,9%).

La collocazione all’interno dei diversi comparti produttivi evidenza una rilevante presenza delle aziende giovanili nel settore del commercio che, con 366 imprese attive (pari al 21,2% delle attività under 35), cresce di 2 unità rispetto al primo trimestre 2024 (+0,5%). Seguono i servizi alle imprese con 364 realtà imprenditoriali (incidenza al 21,1%), in calo di 4 unità (-1,1%).

Anche le costruzioni (327 imprese attive con incidenza al 18,9% sulle imprese giovanili) vedono diminuire la loro presenza nel territorio piacentino rispetto a un anno fa, con 34 imprese giovanili in meno (-9,4%). Sono invece in lievissimo aumento le attività di servizi di alloggio e ristorazione (202 imprese attive, che incidono sul totale dell’11,7%), che crescono di una sola impresa rispetto al 2024 (+0,5%). A seguire il comparto dell’agricoltura, in cui lo scorso trimestre hanno operato 16 imprese in meno (-7,8%), portando così le realtà imprenditoriali giovanili a 190 (incidenza sul totale dell’11,0%).

Di segno opposto l’andamento nel comparto dei servizi alla persona (169 unità attive e 9,8% di incidenza sul totale), che nei primi tre mesi del 2025 ha visto aumentare di 12 unità le imprese giovanili, mostrando così un +7,6%. Da ultimo il settore manifatturiero, nel quale sono presenti 105 realtà under 35 (6,1% del totale delle attive), che segna una diminuzione del 4,5% (-5 attività).

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili sono per lo più società individuali (1.397 unità, pari all’80,8% delle imprese under 35 attive); seguono con 247 unità attive le società di capitali (14,3%), le società di persone (4,3% e 75 imprese), le cooperative (0,2% e 4 unità) ed altre forme (0,3% e 5 unità).

L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: “maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, il 91,7% (1.585) delle imprese attive è a presenza “esclusiva” di giovani, il 6,5% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” (113 unità) e l’1,7% delle attive è a presenza “maggioritaria” (30 imprese).

Con riferimento alla distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato), il 39,4% ha sede nel capoluogo (681 unità), con incidenza sul totale delle imprese attive a Piacenza pari al 7,2%.

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Imprese giovanili a Parma: -0,7% nel primo trimestre 2025

Sono 2.501 le imprese giovanili attive in provincia di Parma; il dato, riferito al 31 marzo scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, che evidenziano una diminuzione dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-18 unità).

L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 è pari al 6,5% sul totale delle imprese attive in provincia, un dato di poco inferiore a quello regionale (6,9%).

La collocazione all’interno dei diversi comparti produttivi evidenzia una rilevante presenza delle aziende giovanili nel settore dei servizi alle imprese, con 613 unità attive (+1,2% e +7 unità rispetto a marzo 2024), vale a dire il 24,5% del totale imprese giovanili con sede a Parma e provincia. Seguono, per importanza, il commercio con 589 unità attive (23,6% sul totale delle imprese giovanili e una crescita del 3,0%, corrispondente a 17 unità in più rispetto al periodo di riferimento) e le costruzioni con 366 unità, in calo del 2,1% (-8 imprese giovanili con incidenza parti al 14,6%).

Il comparto manifatturiero ha incrementato di sole 2 unità attive le proprie imprese under 35 (+0,8%), portandosi così a quota 247.

Nel settore agricolo e in quello delle attività di servizi di alloggio e ristorazione sono stati registrati i cali più marcati: alla fine del primo trimestre, infatti, in agricoltura erano presenti 236 imprese giovanili attive (17 in meno rispetto al 31 marzo 2024, con un calo del 6,7%), mentre nell’ambito dei servizi di alloggio e ristorazione le imprese giovanili sono scese a 232 (anche in questo caso 17 in meno, con una flessione del 6,8%).

Da ultimo si segnala il comparto dei servizi alla persona che, con 213 imprese giovanili attive, migliora di 2 unità il dato del primo trimestre 2024 (+0,9%), portando così la sua incidenza sul totale all’8,5%.

Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili sono per lo più società individuali (1.889 unità, pari al 75,5% delle imprese under 35 attive); seguono le società di capitali (490 unità, pari al 19,6% del totale delle giovanili) e le società di persone (106 unità, pari al 4,2%). Inoltre se sommate fra di loro, le cooperative, i consorzi ed altre forme di imprese, con sole 16 unità non raggiungono l’1,0% di incidenza. L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: “maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, l’87,8% delle unità attive è a presenza “esclusiva” di giovani, il 10,2% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” e il 2,0% è a presenza “maggioritaria”.

La distribuzione territoriale delle imprese giovanili (per comune e per aggregato) evidenzia la forte concentrazione numerica nel capoluogo (1.151 imprese under 35, pari al 46,0% sul totale delle imprese giovanili della provincia ed al 6,9% del totale delle attive della stessa città di Parma.

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DIGITALIZZAZIONE DEGLI SPORTELLI SUAP&SUE

In virtù dell’accordo stipulato tra Unioncamere e il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri a marzo 2023, il Sistema camerale è attualmente impegnato nel Progetto di digitalizzazione delle procedure degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP) e per l’edilizia (SUE), che rappresentano il punto di accesso fondamentale per imprese, professionisti e cittadini per il disbrigo di tutte le pratiche amministrative riguardanti le attività produttive e gli interventi edilizi.

Per maggiori informazioni: https://ctrgsr.camcom.gov.it/digitalizzazione-degli-sportelli-suapsue

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In arrivo bando tecnologie critiche ed emergenti: STEP - domande da metà maggio 2025

SNI TARANTO

Si apre a metà maggio il bando da 400 milioni che finanzia programmi di ricerca e sviluppo nelle regioni del Sud coerenti con i settori tecnologici della Piattaforma STEP. Si tratta di risorse che provengono dal PN RIC 2021-2027, destinate ad un mix di contributi e finanziamenti agevolati.

Responsabile SNI Orientamento Brindisi
   dr.ssa Daniela Guido
   Tel. 0831/228111
   mail: sni@brta.camcom.it
   daniela.guido@brta.camcom.it

Responsabile SNI Orientamento Taranto
   dr.ssa Barbara Saltalamacchia
   Tel. 099/7783030
   mail: sni@brta.camcom.it
   barbara.saltalamacchia@brta.camcom.it

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Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Pmi

Agevolazioni per impianti fotovoltaici e minieolici.

A partire dalle ore 12 di venerdì 4 aprile 2025 le imprese potranno presentare domanda di accesso alle agevolazioni per il sostegno ai programmi di investimento finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti solari fotovoltaici o minieolici, per l’autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia dietro il contatore per autoconsumo differito.

Con decreto direttoriale del 14 marzo 2025 sono disciplinate le modalità di accesso ai fondi destinati al sostegno di programmi di investimento coerenti con le finalità della Misura 7, Investimento 16 – Sostegno per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI, finanziato con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il decreto disciplina, altresì, gli schemi di presentazione della domanda di agevolazione nonché l’ulteriore documentazione utile allo svolgimento dell’attività istruttoria e gli ulteriori elementi atti a definire i criteri di ammissibilità.

Le domande di agevolazioni dovranno essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura. Le risorse destinate alla misura sono 320 milioni di euro, di cui il 40% riservato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e un altro 40% alle micro e piccole imprese. 

La domanda di agevolazione deve essere presentata esclusivamente in formato elettronico, utilizzando la piattaforma informatica messa a disposizione nella sezione dedicata del sito internet del Soggetto Attuatore, a partire dalle ore 12.00 del giorno 4 aprile 2025 e fino alle ore 12.00 del giorno 5 maggio 2025.


 

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La Fattoria Didattica: cosa serve per aprirne una

Come fare per aprire una fattoria didattica

Erano i primi anni del ‘900 quando un gruppo di giovani dava vita ad un movimento che si riassumeva nello slogan learn to do by doing ovvero “imparare facendo”: era il Club 4H, in cui le quattro h stavano per head-testa, health-salute, heart-cuore e hand-mani. Il movimento, tutt’ora esistente, partì spontaneamente dagli Stati Uniti facendosi promotore di uno sviluppo armonico dell’individuo negli anni in cui l’agricoltura stava vivendo un momento di cambiamento e innovazione.

Attorno agli anni ’70 il movimento arriva in Europa, prima al Nord e poi al Sud e con esso l’idea di offrire un servizio di tipo sociale da parte di chi lavora in campagna. Da allora in tutt’Europa si sono sviluppate fattorie didattiche. Oggi, solo in Italia, le fattorie didattiche accreditate sono ben 2.650.

 

Per fattoria didattica si intende un’azienda agricola o agrituristica a tutti gli effetti in cui si svolgono anche attività educative, in particolare per bambini e ragazzi, che mirano a diffondere la conoscenza sulle attività svolte in fattoria, coinvolgendo gli ospiti (bambini, ragazzi e anche adulti) nella realizzazione di un prodotto tipico o in altre attività agricole, come la raccolta di prodotti ortofrutticoli.

Vorresti aprire una fattoria agricola? Leggi le schede seguenti e scopri come fare

 

 

La Carta della qualità

L'iter per trasformare la propria azienda agricola in Fattoria Didattica accreditata cambia da regione a regione. Anche se si fa riferimento alla legge quadro dello Stato che disciplina l’attività agrituristica (Legge 20 febbraio 2006, n. 96), sono poi le singole amministrazioni locali a stabilire i criteri e i parametri per accreditare l’azienda come fattoria didattica.

Nella quasi totalità dei casi, tali requisiti sono inseriti nella Carta della qualità, il documento che fissa, appunto, gli standard di qualità rispetto a sicurezza, formazione, competenza degli operatori e affidabilità dell'impostazione pedagogica.  

In generale i parametri comuni a tutte le Regioni sono:

  • Una produzione ecocompatibile, ovvero di agricoltura biologica o integrata;
  • La partecipazione dell’imprenditore agricolo ad un corso specifico per la didattica;
  • La presenza di locali e ambienti coperti in grado di accogliere adeguatamente le attività didattiche, anche in caso di maltempo;
  • Il rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza vigenti in materia;
  • Un'assicurazione di responsabilità civile che includa i rischi di intossicazione alimentare.

Il sito web fattoriedidattiche.biz riunisce in un unico elenco tutte le carte della qualità italiane: eccole


L'esempio della Sicilia

Prendiamo una regione italiana, la Sicilia. Qui l'accreditamento viene rilasciato dall'Assessorato regionale dell'agricoltura e delle foreste, subordinato al rilascio di specifico nulla osta per l'attività agrituristica/didattica da parte del competente ispettorato provinciale per l'agricoltura, come disciplinato dal decreto dell’1 aprile 2009
Innanzitutto l'accreditamento come "fattoria" è riservato alle aziende in cui è presente un'attività zootecnica, ma è anche necessario essere in possesso di altri requisiti, tra cui: 

  • svolgere attività agricola realmente presente e comprovata e attività zootecnica riguardante almeno 2 specie animali, complessivamente non inferiore a 7 UBA (unità bovine adulte) e superficie agricola utilizzata (compresi i pascoli) pari almeno a 15 ettari;
  • avere disponibilità di spazi e locali sufficienti per svolgere le azioni didattiche, di accoglienza e intrattenimento, in relazione alle attività proposte, anche in caso di sfavorevoli condizioni meteorologiche;
  • avere disponibilità di attrezzature e strumenti per l'illustrazione e la dimostrazione dei processi produttivi e di gestione aziendale;
  • avere servizi igienici (di cui almeno uno accessibile ai disabili) e lavabi con acqua potabile, sufficiente in rapporto alla capacità di accoglienza;
  • avere disponibilità di attrezzature di primo soccorso efficaci e in buono stato di conservazione;
  • avere una copertura assicurativa dei gruppi di visitatori.

Se in possesso dei requisiti, il legale rappresentante dell'azienda agricola/agrituristica deve richiedere l'accreditamento all’Assessorato regionale dell'agricoltura e delle foreste (dipartimento regionale interventi strutturali, servizio IV U.O. 19 - viale Regione Siciliana – Palermo) facendo pervenire i documenti seguenti:

  • copia del nulla osta agrituristico per l'attività didattica rilasciato al richiedente dall'ispettorato provinciale agricoltura competente;
  • relazione, debitamente sottoscritta e corredata della documentazione ritenuta utile, sulle attività didattiche di cui si prevede lo svolgimento. La relazione dovrà comprendere anche tutti gli elementi atti a comprovare il possesso dei requisiti necessari per l'accreditamento;
  • attestato di partecipazione del richiedente allo specifico corso di formazione;
  • polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi (multirischio, in corso di validità, con copertura specifica per i visitatori. 

Tra i requisiti necessari per la Regione Sicilia c’è la partecipazione ai corsi di formazione. 

Come diventare operatore di fattoria didattica

Molte regioni italiane, come la Sicilia o l’Umbria, rilasciano la certificazione di fattoria didattica solo a quelle aziende agricole o agrituristiche che dimostrano di avere al loro interno figure professionali specializzate in questo ambito, ovvero operatori di fattoria didattica. 

Per ottenere tale qualifica è necessario frequentare appositi corsi. In generale sono organizzati dalle tre principali organizzazioni professionali agricole (ColdirettiConfagricolturaConfederazione Italiana Agricoltori) e le loro rispettive associazioni di rappresentanza del comparto agrituristico (TerranostraAgriturist e Turismo Verde), ma molto spesso sono anche le singole Regioni, attraverso gli Assessorati all’Agricoltura, ad offrire dei pacchetti formativi. Ci sono poi corsi online, come quello di Alimos

Si tratta di corsi perlopiù relativi al settore agricolo (zootecnia, principali coltivazioni, botanica, trasformazioni alimentari, etc.), ma che forniscono anche nozioni di pianificazione aziendale, gestione d’impresa e comunicazione, oltre a informare sulle normative fiscali ed amministrative e sulle norme igienico-sanitarie e di sicurezza dei prodotti.

Molti corsi mirano a trasmettere anche conoscenze e competenze di tipo progettuale e gestionale per l’accoglienza di visitatori nell’azienda agricola, soprattutto delle scolaresche che sviluppano all’interno delle fattorie didattiche dei veri e propri percorsi educativi.

Per gli imprenditori agricoli, gli operatori agrituristici e in ogni caso per i possessori di lauree attinenti al mondo agricolo, è possibile richiedere il riconoscimento di crediti formativi validi ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di frequenza dei corsi. In alternativa si può richiedere la certificazione diretta, percorso da seguire per chi può dimostrare di aver svolto l'attività di animazione didattica in fattorie agricole.

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