Adempimenti amministrativi

Conoscere gli adempimenti societari.

Guida interattiva agli adempimenti societari.

Per conoscere quali sono gli adempimenti secondo la forma giuridica della tua impresa consulta la Guida online .

https://supportospecialisticori.infocamere.it/sariWeb/sari

Ultima modifica
Mar 05 Mar, 2024

Iscrizione degli Operatori Economici al Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione - M.E.P.A.

Nuovo Codice dei contratti pubblici e iscrizione al M.E.P.A. per gli Operatori Economici.

Dal 1° gennaio 2024, ha acquistato piena efficacia la disciplina del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs 36/2023) che prevede la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici.

La suddetta digitalizzazione comporta, anche ai fini di tracciabilità, che le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione del contratto vengano gestite attraverso piattaforme di approvvigionamento digitale certificate. Di conseguenza l’Ente Camerale, per provvedere all’affidamento di lavori e servizi tra cui quelli di Mediazione e Conciliazione, deve ricorrere al Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (M.E.P.A.) quale piattaforma di approvvigionamento digitale certificata. Per essere invitati alle procedure di affidamento si rende necessario provvedere all’iscrizione sul M.E.P.A. in qualità di Operatore Economico nei rispettivi “bandi” e “categorie” in base al proprio settore di attività.  A tal fine, si indica il link al quale collegarsi per procedere all’iscrizione e all’abilitazione: Home - acquistinretepa.

 Si precisa, infatti, che la mera iscrizione non è sufficiente per poter operare sulla piattaforma, rendendosi necessario provvedere anche all’abilitazione.

Si indica, infine, il link della guida con i passaggi da seguire: Abilitazione ai Mercati Telematici - Wiki Acquisti in rete PA (acquistinretepa.it)

 Per eventuali informazioni contattare i numeri 010 2704 – 270 – 269 – 296


 

Ultima modifica
Mar 05 Mar, 2024

Vuoi avviare l'attività di calzolaio? ecco cosa devi sapere

Calzolaio in forfait: niente e-scontrino senza dipendenti

Il calzolaio che opera in regime forfettario non è tenuto a emettere scontrini fiscali elettronici per le sue attività di riparazione, a condizione che non abbia collaboratori o dipendenti. Questa esenzione è stabilita dall'articolo 1, comma 59, della legge 190/2014, nota come Legge di Stabilità per il 2015. Secondo questo articolo, i soggetti che operano con il regime forfettario sono esonerati dall'obbligo di certificazione dei corrispettivi, nei casi specificati dall'articolo 2 del Dpr 696/1996.

In base a tale decreto, le attività di riparazione di calzature svolte da soggetti senza collaboratori o dipendenti non sono soggette all'obbligo di certificazione dei corrispettivi. Questa dispensa include anche l'esenzione dall'obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, come previsto dal Decreto Ministeriale Economia e Finanze del 10 maggio 2019.

Ultima modifica
Mar 05 Mar, 2024

Avvio dell'operatività dello sportello ZES S.U.D.

Con lo scopo ultimo di attrarre nuovi investimenti, favorire l’insediamento di nuove imprese ed incentivare l’attività imprenditoriale di quelle già operanti in aree territoriali definite “svantaggiate”, il D.L. 124/2023 (conosciuto come “Decreto Sud”) ha istituito, con decorrenza 1.1.2024, una zona economica speciale (“ZES”) unica per il Mezzogiorno. Nello specifico, beneficeranno di specifiche agevolazioni e semplificazioni le iniziative intraprese nei territori di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Lo Sportello Unico Digitale ZES rappresenta quindi l’interfaccia unitaria per la presentazione delle istanze di autorizzazione unica secondo il procedimento speciale, semplificato, rivolto ai progetti imprenditoriali relativi a nuovi investimenti o riguardanti lo sviluppo d'impresa che siano localizzati nelle otto Regioni del Mezzogiorno.

Potranno accedere al regime semplificato dell’autorizzazione unica, fino all’approvazione del Piano strategico della ZES unica:

1) i progetti di investimento relativi ai territori ricadenti in una delle aree comprese nelle preesistenti otto ZES regionali o interregionali, se coerenti con il Piano di sviluppo strategico della ZES già adottato con riguardo a detta area;

2) i progetti d’investimento relativi a territori diversi dalle aree comprese nelle preesistenti otto ZES regionali o interregionali, da localizzarsi prevalentemente in aree industriali o destinate a insediamenti industriali e produttivi, se diretti a conseguire almeno uno dei seguenti risultati:

  • realizzazione di nuovo stabilimento;
  • ampliamento di uno stabilimento esistente o della relativa capacità produttiva;
  • riconversione ovvero diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente.

In relazione a tutti i progetti di investimento, assoggettati ad autorizzazione unica, la relativa istanza dovrà essere corredata da un business plan che evidenzi, in particolare, le caratteristiche dei progetti proposti come sopra detto nonché le relative ricadute occupazionali.

Per i progetti di investimento che non hanno le caratteristiche sopra descritte, restano ferme le competenze e le funzioni del SUAP comunale del territorio di riferimento.

A tale riguardo, si evidenzia che non sono soggetti ad autorizzazione unica di competenza della Struttura di missione ZES, i progetti:

  • soggetti a SCIA, SCIA unica e SCIA condizionata di cui agli articoli 19 e 19-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241 e quelli per i quali non è previsto il rilascio di titolo abilitativo;
  • relativi ad impianti e infrastrutture energetiche riguardanti opere e altre attività ricadenti nella competenza territoriale degli aeroporti;
  • relativi ad investimenti di rilevanza strategica come, definiti dall'articolo 32 del decreto-legge n. 115 del 2022 e dall'articolo 13 del decreto-legge n. 104 del 2023;
  • relativi alle attività commerciali disciplinate dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, in materia di disciplina del commercio.

Presentazione delle pratiche:

Da oggi, 1° Marzo, la Struttura di missione ZES è operativa e i soggetti interessati ad avviare una nuova attività, soggetta all'Autorizzazione unica, possono presentare il proprio progetto al Front Office dello Sportello Unico Digitale per la ZES Unica. 

Il Front Office mette a disposizione il modulo di "Comunicazione preventiva" finalizzato ad un primo esame dell'iniziativa che si intende presentare quale primo punto di contatto verso la Struttura di Missione.

 

link: https://www.basilicata.camcom.it/notizie/avvio-delloperativita-dello-sportello-zes-sud

Ultima modifica
Lun 04 Mar, 2024

NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO SUL MERCATO DELLE BATTERIE

In vigore dal 18 febbraio 2024 la norma UE sulle nuove regole per l'immissione sul mercato delle batterie e la gestione dei suoi rifiuti

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. L 191 il nuovo Regolamento 2023/1542, relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie, in vigore dal 17 agosto 2023 e che si applica a decorrere dal 18 febbraio 2024 (salvo i diversi termini previsti dall’articolo 96 per specifiche disposizioni), stabilendo requisiti in materia di sostenibilità, sicurezza, etichettatura, marcatura e informazione al fine di consentire l’immissione sul mercato o la messa in servizio delle batterie all’interno dell’Unione.

La norma stabilisce inoltre requisiti minimi per la responsabilità estesa del produttore, la raccolta e il trattamento dei rifiuti di batterie e la comunicazione, fissando degli ambiziosi obiettivi di raccolta dei rifiuti di batterie portatili e introduce un obiettivo di raccolta dei rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri (Artt. 59 e 60).

https://www.ecocamere.it/dettaglio/notizia/805/in-vigore-il-nuovo-regolamento-europeo-sulle-batterie-e-rifiuti-di-batterie

Ultima modifica
Lun 04 Mar, 2024

Conoscere gli obblighi ambientali

Registro Nazionale dei Produttori di pile e accumulatori: scadenza 31 marzo 2024

La scadenza per la presentazione della comunicazione, prevista dal Decreto Legislativo 188 del 2008, è il 31 marzo 2024

E' attivo il portale per la presentazione della Comunicazione annuale sulle quantità di pile e accumulatori immesse sul mercato nel corso del 2023 da parte dei produttori iscritti al Registro Nazionale Pile e Accumulatori.

Le informazioni richieste nonché le modalità di compilazione e trasmissione, sono rimaste immutate rispetto al 2023 e non è previsto il versamento di alcun diritto di segreteria.

La comunicazione va inviata tramite il portale Registro Pile: dalla homepage si accede alla scrivania personale produttori e si seleziona la funzione Comunicazione Pile. L'accesso alla scrivania personale avviene mediante CNS o SPID intestati al legale rappresentante o di altro soggetto precedentemente delegato

La comunicazione va presentata, indicando valori pari a 0, anche se l'impresa non ha immesso alcuna quantità sul mercato.

La compilazione è assistita da funzioni di aiuto specifiche per ogni pagina.

Informazioni, quesiti e assistenza sono disponibili sui portali Registro Pile ed EcoCamere.

Ultima modifica
Mer 06 Mar, 2024

Conoscere gli obblighi ambientali.

Nuovo regolamento europeo 2023/1542 sulle batterie e i rifiuti di batterie. In vigore dal 18 febbraio 2024.

Il Regolamento (UE) 2023/1542 modifica la disciplina delle batterie e dei relativi rifiuti fissando requisiti più stringenti per consentire l'immissione sul mercato, potenziare la raccolta differenziata e garantire che tutti i rifiuti di batterie raccolti siano riciclati attraverso processi che raggiungano un'efficienza di riciclaggio minima comune.

Dal 18 febbraio 2024 sono vigenti le norme relative al campo di applicazione e alle nuove definizioni mentre le disposizioni relative alla gestione dei rifiuti da batterie (Capo VIII) si applicheranno a decorrere dal 18 agosto 2025, data di abrogazione della Direttiva 2006/66/CE.

Il regolamento si applica:

  • a tutte le categorie di batterie, vale a dire le batterie portatili, le batterie per l'avviamento, l'illuminazione o l'accensione (batterie per autoveicoli), le batterie per mezzi di trasporto leggeri, le batterie per veicoli elettrici e le batterie industriali indipendentemente dalla forma, dal volume, dal peso, dalla progettazione, dalla composizione materiale, dalla composizione chimica, dall'uso o dalla finalità delle stesse;

  • alle batterie incorporate o aggiunte a prodotti o che sono specificamente progettate per essere incorporate o aggiunte ad altri prodotti.

Tra le novità:

  • requisiti circa il contenuto minimo di materiale riciclato in talune batterie;

  • nuova etichettatura delle batterie con obbligo, tra le altre informazioni, di indicare la presenza di sostanze pericolose (diverse da cadmio, piombo e mercurio) e di CRM (Critical Raw Materials);

  • obbligo di "Due Diligence" per gli operatori economici circa la strategia di impresa per le materie prime delle batterie e le categorie di rischio sociale ed ambientale associate;

  • potenziamento della Responsabilità Estesa del Produttore;

  • nuove disposizioni nella gestione dei rifiuti di batterie;

  • introduzione del Passaporto Digitale della Batteria.

Vengono inoltre fissati:

- Gli obiettivi di raccolta dei rifiuti di batterie portatili:

  1. 45 % entro il 31 dicembre 2023;

  2. 63 % entro il 31 dicembre 2027;

  3. 73 % entro il 31 dicembre 2030;

- L'obiettivo di raccolta specifico per i rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri:

  1. 51 % entro il 31 dicembre 2028;

  2. 61 % entro il 31 dicembre 2031.

- I livelli di materiali recuperati dai rifiuti di batterie, nello specifico: per il litio 50% entro il 2027 e 80% entro il 2031; per il cobalto, rame, piombo e nichel 90% entro il 2027 e 95% entro il 2031.

Per maggiori informazioni, consultare il sito web dell'Unione Europea.

Ultima modifica
Ven 01 Mar, 2024

Conoscere gli obblighi ambientali.

F-gas: pubblicato il nuovo Regolamento sui gas fluorurati a effetto serra che sostituisce il Regolamento (UE) n. 517/2014.

 

In vigore dall'11 marzo 2024 il nuovo Regolamento (UE) 2024/573, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il 20 febbraio 2023, prevede:

  • Nuove disposizioni in materia di contenimento, uso, recupero, riciclaggio, rigenerazione e distruzione dei gas fluorurati a effetto serra e le misure accessorie connesse, quali i regimi di responsabilità estesa del produttore, la certificazione e la formazione, che comprende l'uso sicuro di gas fluorurati a effetto serra e di sostanze alternative che non sono fluorurate;

  • Condizioni per la produzione, l'importazione, l'esportazione, l'immissione sul mercato, la successiva fornitura e l'uso di gas fluorurati a effetto serra e di specifici prodotti e apparecchiature che contengono gas fluorurati a effetto serra o il cui funzionamento dipende da tali gas;

  • Condizioni per particolari usi dei gas fluorurati a effetto serra;

  • Limiti quantitativi per l'immissione in commercio di idrofluorocarburi;

  • Norme in materia di comunicazione e raccolta dei dati sulle emissioni.

    Per approfondire la notizia della Camera di Commercio di Modena

Ultima modifica
Ven 01 Mar, 2024

La rivoluzione tecnologica e le opportunità per le imprese

Il progresso delle tecnologie avanzate, come l'Intelligenza Artificiale (AI), l'Internet delle Cose (IoT), la Blockchain, l'Analisi dei Big Data e la Realtà Aumentata (AR), sta rivoluzionando i modelli di business consolidati e aprendo nuove prospettive di sviluppo

Queste innovazioni non solo ottimizzano l'efficienza e riducono i costi, ma aprono anche la strada a nuovi prodotti, servizi e esperienze cliente.

Ad esempio, l'Intelligenza Artificiale consente l'automatizzazione di processi complessi e la personalizzazione delle interazioni con i clienti. L'IoT permette la raccolta e l'analisi di dati da dispositivi intelligenti, migliorando il monitoraggio e il controllo delle operazioni. La Blockchain, invece, garantisce la trasparenza e la sicurezza delle transazioni, rivoluzionando settori come la finanza e la gestione della catena di approvvigionamento.

Per sfruttare appieno queste opportunità, le imprese devono adottare strategie mirate:

  1. Leadership visionaria: I dirigenti devono guidare la trasformazione digitale, anticipando le tendenze e adattando le strategie di conseguenza.
  2. Cultura dell'innovazione: Promuovere un ambiente che valorizzi la creatività e la collaborazione, incoraggiando i dipendenti a sperimentare e ad abbracciare il cambiamento.
  3. Collaborazioni strategiche: Cercare alleanze con altre aziende e istituti di ricerca per sfruttare al meglio le competenze esterne e accelerare l'innovazione.
  4. Investimenti mirati: Impegnarsi in ricerca e sviluppo e nella formazione del personale per garantire la competenza tecnologica necessaria.
  5. Agilità operativa: Essere flessibili nell'adattare le strategie e le operazioni alle mutevoli esigenze del mercato.

Adottando queste strategie, le imprese possono capitalizzare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia e ottenere vantaggi competitivi duraturi.

Ultima modifica
Ven 01 Mar, 2024

Smart card e Partita IVA: come ottenerla, a cosa serve e quanto costa?

La firma digitale, essenzialmente il corrispettivo informatico di una firma autografa, consente di apporre la propria firma su documenti elettronici, legandola all'identità dell'utente attraverso l'uso di SPID o altre forme di identificazione.

 Attraverso questa modalità di firma, è possibile:

  1. Verificare l'identità dell'utente al momento della firma.
  2. Confermare l'autenticità del documento.

Per utilizzare la firma digitale, è necessario disporre di un software e di un sistema di autenticazione a due fattori, che comprenda un codice PIN e un token fisico per verificare l'identità. Questo token può essere di tre tipi:

  1. Smart card.
  2. Token elettronico che genera un codice temporaneo univoco.
  3. App mobile con funzionalità di token elettronico.

Le differenze tra questi metodi sono principalmente legate alla comodità d'uso, ma tutti gli operatori che offrono servizi di firma digitale propongono soluzioni diverse a varie fasce di prezzo, pur perseguendo lo stesso obiettivo finale.

Se si possiede una Partita IVA, è obbligatorio avere una firma digitale se si:

  1. Gestisce una ditta individuale, poiché è necessaria per firmare i documenti relativi alla camera di commercio, compilarli e inviarli telematicamente.
  2. Emette fatture elettroniche, anche se la maggior parte dei software svolge questa funzione in automatico e non richiede una firma elettronica personale.

Per firmare un documento digitalmente, bisogna:

  1. Inserire la smart card nel lettore.
  2. Selezionare il file da firmare.
  3. Scegliere la tipologia di firma dal menù a tendina e cliccare su "continua".
  4. Inserire il PIN della smart card.
  5. Cliccare su "firma".
  6. Attendere il messaggio di conferma "documento firmato".

Per ottenere una firma digitale, è possibile farlo online attraverso uno degli operatori autorizzati elencati sul sito di AGID. Sarà necessario avere i seguenti documenti:

  1. Documento d'identità come la carta d'identità, la patente di guida o il passaporto.
  2. Codice fiscale.
  3. Numero di cellulare.
  4. Indirizzo email.

Una volta in possesso di tutti i documenti necessari, è possibile procedere all'acquisto della firma digitale. Le modalità di acquisto possono variare a seconda del provider scelto, ma solitamente si suddividono in tre fasi:

  1. Acquisto della firma digitale, dove si acquista il kit più adatto alle proprie esigenze. Disponibile anche presso le Camere di Commercio
  2. Verifica dell'identità, che può avvenire tramite webcam, SPID o riconoscimento presso uno sportello.
  3. Attivazione del servizio, collegandosi al sito del provider scelto e completando la registrazione con i dati richiesti, come il codice seriale della smart card o un codice segreto ricevuto via SMS.
Ultima modifica
Ven 01 Mar, 2024