Adempimenti amministrativi

Istituzione del Fondo Sovrano

Istituito un Fondo Nazionale del Made in Italy

Viene istituito un Fondo Nazionale del Made in Italy, cosiddetto Fondo sovrano, partecipato dal MEF, aperto alla partecipazione di fondi di investimento e altri soggetti, con la mission di investire nelle filiere dei settori strategici, sin dalla fase dell’approvvigionamento delle materie prime. In altri termini, viene introdotto uno strumento d’azione efficace che sostiene in modo concreto il tessuto produttivo nazionale nei settori di maggiore eccellenza. Stanziamento previsto: 700 Milioni per il 2023 e 300 milioni per il 2024.

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Mar 13 Feb, 2024

Disegno di legge Made in Italy

Approvato il disegno di legge sul Made in Italy.

Il disegno di legge Made in Italy, collegato alla legge di bilancio 2022, interviene su diversi settori produttivi per valorizzare e promuovere le produzioni d’eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali, quali fattori da preservare e tramandare non solo a fini identitari ma anche per la crescita dell’economia nazionale nell’ambito e in coerenza con le regole del mercato interno; inoltre, mette a sistema e coordina al meglio le azioni di promozione, valorizzazione e sostegno, affinché possa darsi linfa ad una vera e propria politica industriale del Made in Italy.

 

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Mar 13 Feb, 2024
Locandina

Bio Agricoltura, Marketing, e sviluppo commerciale

Giovedì 22 febbraio 2024, ore 10.30 presso Antica Fattoria La Parrina - Strada della Parrina - Albinia -Orbetello (GR)

Evento a tema "bio - agricoltura marketing e sviluppo commerciale" del Distretto Biologico Maremma Toscana.

Per info e iscrizioni info@distrettobiologicomaremma.com

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Mar 13 Feb, 2024

Elenchi merceologici: cosa sono e come ottenerli

Gli elenchi merceologici sono elenchi di imprese iscritte presso le varie Camere di commercio italiane.

Il sistema utilizzato per l'estrazione degli elenchi, permette di accedere ai dati del Registro delle Imprese e di ottenere informazioni -  organizzate a seconda delle esigenze - sulle imprese e unità locali iscritte (attive e inattive) in tutta Italia, con possibilità di circoscrivere la ricerca al territorio regionale, provinciale o comunale, e il codice Ateco delle attività ricercate. 

Per conoscere le modalità di rilascio, consulta il sito internet della Camera di Commercio di Brescia alla pagina:
 Elenchi merceologici

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Lun 12 Feb, 2024

I vantaggi della reportistica sostenibile per le piccole e medie imprese (PMI) e il suo impatto sul mercato del credito

La reportistica sostenibile valuta le prestazioni di sostenibilità delle aziende basandosi su fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) e che molte imprese stanno considerando di adottarla anche prima dell'obbligo normativo.

I vantaggi della reportistica sostenibile includono un migliore accesso ai rapporti con la pubblica amministrazione, l'attrazione e la fidelizzazione di talenti, lo sviluppo di una filiera sostenibile e un miglioramento dell'immagine e della reputazione del brand. In particolare, l'accesso al credito è un vantaggio significativo per le aziende che adottano pratiche ESG, poiché le istituzioni finanziarie considerano sempre più questi fattori nella valutazione del merito creditizio.

La normativa europea e le linee guida dell'Autorità Bancaria Europea (EBA) incoraggiano le banche a considerare i fattori ESG nella valutazione del rischio di credito e nell'erogazione di finanziamenti. Questo porta alla necessità per le imprese di fornire una reportistica accurata e completa su questi aspetti per garantire l'accesso al credito e ridurre i costi associati.

Tuttavia, ci sono sfide nel sviluppare una reportistica ESG efficace, poiché richiede un cambiamento culturale nelle PMI e coinvolge diverse fasi, inclusa l'identificazione dei temi materiali di sostenibilità, la mappatura degli stakeholder e la redazione del bilancio di sostenibilità.

Infine, si discute del legame tra fattori ESG e rating di credito, evidenziando che le imprese che dimostrano buone pratiche ESG ottengono rating più elevati, poiché queste pratiche influenzano positivamente la probabilità di default e, di conseguenza, migliorano la qualità creditizia complessiva delle imprese

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Lun 12 Feb, 2024

Fattura elettronica: come compilarla

Come compilare la fattura elettronica

Per compilare una fattura elettronica, è necessario utilizzare un software che consenta la creazione del file XML nel formato richiesto. Si possono usare programmi gratuiti forniti dall'Agenzia delle Entrate o software privati disponibili sul mercato. È possibile anche affidarsi a un intermediario che si occupa della trasmissione e ricezione delle fatture. 

Le fatture elettroniche devono essere inviate tramite il Sistema di Interscambio (SdI) per essere considerate valide.

Una fattura elettronica deve includere diverse informazioni, come la data di emissione, le informazioni sulle parti coinvolte nell'operazione, l'oggetto dell'operazione, i corrispettivi e i dati necessari per calcolare l'imposta. Il numero progressivo della fattura è univoco e identifica il documento.

Le parti coinvolte devono essere identificate tramite la loro ditta, denominazione, o ragione sociale, oltre al loro codice fiscale o partita IVA. È necessario includere anche l'indirizzo telematico del cliente, che può essere una PEC o un codice alfanumerico.

Per le fatture di importo inferiore a 400 euro, vi sono delle semplificazioni relative al contenuto della fattura. La trasmissione della fattura può avvenire tramite diversi canali telematici, e nel caso di scarto della fattura da parte del sistema, è necessario correggere gli errori e inviare nuovamente la fattura corretta.

Le operazioni con soggetti non residenti devono essere documentate tramite trasmissione telematica dei dati, utilizzando il Sistema di Interscambio. Questo obbligo non sussiste per operazioni per le quali è stata emessa una bolletta doganale o una fattura elettronica, né per acquisti non rilevanti territorialmente se di importo non superiore a 5.000 euro. 

La trasmissione telematica deve avvenire entro determinati termini a seconda se si tratta di operazioni attive o passive.

 

 

 


 

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Lun 12 Feb, 2024

La fattura elettronica: quando deve essere emessa

Quando emettere la fattura elettronica

La fattura, che può essere sia cartacea che elettronica, deve essere emessa al momento della consegna, spedizione, trasmissione o messa a disposizione del cessionario o committente. Il termine massimo per emettere la fattura è di 12 giorni dall'effettuazione dell'operazione, come stabilito dall'articolo 6 del D.P.R. n. 633/1972.

Tuttavia, sono previste alcune deroghe, come specificato nell'articolo 21, comma 4, dello stesso decreto.

Per le cessioni di beni in cui la consegna o la spedizione è documentata da un documento di trasporto o altro documento idoneo a identificare i soggetti, effettuate nello stesso mese solare nei confronti dello stesso soggetto, è consentito emettere una sola fattura dettagliata entro il giorno 15 del mese successivo a quello in cui sono state effettuate le cessioni.

Per le cessioni di beni effettuate dal cessionario a un soggetto terzo attraverso il proprio cedente (triangolazione), la fattura deve essere emessa entro il mese successivo a quello della consegna o spedizione dei beni.

Per le prestazioni di servizi fornite a soggetti passivi stabiliti in un altro Stato membro dell'Unione europea, non soggette all'imposta secondo l'articolo 7-ter del D.P.R. n. 633/1972, la fattura deve essere emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello in cui è stata effettuata l'operazione.

Infine, per le prestazioni di servizi rese a o ricevute da soggetti passivi stabiliti al di fuori dell'Unione europea, la fattura deve essere emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello in cui è stata effettuata l'operazione.

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Lun 12 Feb, 2024

Fattura elettronica: chi deve emetterla

I soggetti che devono emettere fattura elettronica, le modalità tecniche e le responsabilità connesse.
  1. Obbligo di emissione: A partire dal 1° gennaio 2019, è obbligatorio emettere solo fatture elettroniche per le transazioni riguardanti la cessione di beni e la prestazione di servizi tra soggetti residenti o stabiliti in Italia. Questo significa che non è più consentito emettere fatture cartacee per queste operazioni.
  2. Applicazione dell'obbligo: L'obbligo di emettere fatture elettroniche si applica sia quando la transazione avviene tra due operatori IVA (Business-to-Business, B2B), sia quando la transazione è tra un operatore IVA e un consumatore finale (Business-to-Consumer, B2C).
  3. Regole tecniche: Le modalità tecniche per la preparazione, la trasmissione, la ricezione e la conservazione delle fatture elettroniche emesse tra privati sono definite nel provvedimento n. 89757 del 30 aprile 2018, il quale è stato modificato più recentemente dal provvedimento del 23 dicembre 2021.
  4. Fatture elettroniche verso le Pubbliche Amministrazioni: Per le fatture elettroniche emesse verso le Pubbliche Amministrazioni, si applicano le regole tecniche specificate nel Decreto Ministeriale del 3 aprile 2013, n. 55, consultabili sul sito www.fatturapa.gov.it.
  5. Intermediari per la trasmissione: I contribuenti hanno la possibilità di avvalersi di intermediari per la trasmissione delle fatture elettroniche al Sistema di Interscambio (SdI), ma le responsabilità riguardanti l'operazione rimangono a carico del soggetto che effettua effettivamente l'operazione di vendita o prestazione di servizio.
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Lun 12 Feb, 2024

Fatturazione elettronica: cos’è?

Le principali caratteristiche della fattura elettronica e il suo processo di gestione attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) dell'Agenzia delle Entrate.

 La fattura elettronica

E' un documento fiscale emesso e ricevuto in formato elettronico, come definito dall'articolo 21, comma 1 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 633/1972.

Le principali differenze tra una fattura elettronica e una cartacea sono due:

  1. Modalità di Redazione: Deve essere creata utilizzando dispositivi elettronici come un PC, un tablet o uno smartphone. In altre parole, non viene emessa su carta, ma viene compilata e generata attraverso mezzi digitali.
  2. Modalità di Trasmissione: Deve essere inviata al cliente esclusivamente in formato elettronico tramite il Sistema di Interscambio (SdI) gestito dall'Agenzia delle Entrate. Questo sistema agisce come un intermediario che verifica e trasmette le fatture elettroniche tra fornitori e clienti.

Il Sistema di Interscambio (SdI) svolge due principali funzioni:

a) Verifica dei Dati: Controlla se la fattura contiene almeno i dati obbligatori richiesti dalla legge fiscale, come specificato negli articoli 21 o 21-bis del Decreto del Presidente della Repubblica n. 633/1972. Inoltre, verifica l'indirizzo telematico del cliente, che può essere il "codice destinatario" o un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC).

b) Validazione delle Partite IVA: Verifica se la partita IVA del fornitore (cedente/prestatore) e la partita IVA o il codice fiscale del cliente (cessionario/committente) sono validi e corrispondono a entità esistenti.

Se entrambi i controlli hanno esito positivo, il Sistema di Interscambio (SdI) consegna la fattura al destinatario e invia una "ricevuta di recapito" al fornitore, confermando la data e l'ora di consegna del documento. Questo processo aiuta a garantire la validità e l'integrità delle fatture elettroniche trasmesse tra le parti.

 

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Lun 12 Feb, 2024

Fattura elettronica: cos’è e come funziona

Focus sulla fatturazione elettronica: cos’è e come funziona

Dal 2019, è stata introdotta l'obbligatorietà delle fatture elettroniche per le transazioni commerciali tra soggetti residenti o stabiliti in Italia. A partire dal 1° luglio 2022, tale obbligo si estende anche ai contribuenti beneficiari del regime di vantaggio e a coloro che operano nel regime forfettario. Ma quali sono i vantaggi concreti di questo sistema di fatturazione?

In primo luogo, si registra un notevole risparmio sui costi di stampa, spedizione e conservazione dei documenti. Eliminando la necessità di supporti cartacei, si riducono significativamente i costi associati alla gestione della documentazione.

Inoltre, la fatturazione elettronica agevola il processo di contabilizzazione dei dati, rendendolo più agile ed efficiente. Questo porta a una diminuzione degli errori e dei tempi impiegati nella gestione dei flussi di lavoro contabili.

Infine, la certezza della data di emissione e consegna delle fatture migliora l'efficienza nei rapporti commerciali tra clienti e fornitori. Grazie alla tracciabilità e all'archiviazione digitale, si favorisce una maggiore trasparenza e rapidità nelle transazioni commerciali.

In conclusione, la fatturazione elettronica rappresenta un passo significativo verso una gestione più moderna, efficiente e trasparente delle transazioni commerciali, offrendo vantaggi sia dal punto di vista economico che operativo.

Per ciascuna operazione rientrante nel campo di applicazione dell’IVA (imponibile, non imponibile, esente) il contribuente deve emettere una fattura o, nei casi previsti, ferma restando la sua responsabilità, deve assicurarsi che la stessa sia emessa, per suo conto, dal cessionario o dal committente ovvero da un terzo (art. 21, D.P.R. n. 633/1972). 

La fattura di ammontare complessivo non superiore a 400 euro può essere emessa in modalità semplificata (fattura semplificata, art. 21-bis, D.P.R. n. 633/1972 e D.M. 10 maggio 2019). La fattura non è obbligatoria, se non è richiesta dal cliente non oltre il momento di effettuazione dell'operazione, per le cessioni di beni e prestazioni di servizi “al dettaglio”, che devono essere certificate mediante memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi (art. 22 D.P.R. n. 633/1972). La legge prevede poi altri casi in cui l’emissione della fattura non è obbligatoria.

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Lun 12 Feb, 2024