Adempimenti amministrativi

NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO SUL MERCATO DELLE BATTERIE

In vigore dal 18 febbraio 2024 la norma UE sulle nuove regole per l'immissione sul mercato delle batterie e la gestione dei suoi rifiuti

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. L 191 il nuovo Regolamento 2023/1542, relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie, in vigore dal 17 agosto 2023 e che si applica a decorrere dal 18 febbraio 2024 (salvo i diversi termini previsti dall’articolo 96 per specifiche disposizioni), stabilendo requisiti in materia di sostenibilità, sicurezza, etichettatura, marcatura e informazione al fine di consentire l’immissione sul mercato o la messa in servizio delle batterie all’interno dell’Unione.

La norma stabilisce inoltre requisiti minimi per la responsabilità estesa del produttore, la raccolta e il trattamento dei rifiuti di batterie e la comunicazione, fissando degli ambiziosi obiettivi di raccolta dei rifiuti di batterie portatili e introduce un obiettivo di raccolta dei rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri (Artt. 59 e 60).

https://www.ecocamere.it/dettaglio/notizia/805/in-vigore-il-nuovo-regolamento-europeo-sulle-batterie-e-rifiuti-di-batterie

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Lun 04 Mar, 2024

Conoscere gli obblighi ambientali

Registro Nazionale dei Produttori di pile e accumulatori: scadenza 31 marzo 2024

La scadenza per la presentazione della comunicazione, prevista dal Decreto Legislativo 188 del 2008, è il 31 marzo 2024

E' attivo il portale per la presentazione della Comunicazione annuale sulle quantità di pile e accumulatori immesse sul mercato nel corso del 2023 da parte dei produttori iscritti al Registro Nazionale Pile e Accumulatori.

Le informazioni richieste nonché le modalità di compilazione e trasmissione, sono rimaste immutate rispetto al 2023 e non è previsto il versamento di alcun diritto di segreteria.

La comunicazione va inviata tramite il portale Registro Pile: dalla homepage si accede alla scrivania personale produttori e si seleziona la funzione Comunicazione Pile. L'accesso alla scrivania personale avviene mediante CNS o SPID intestati al legale rappresentante o di altro soggetto precedentemente delegato

La comunicazione va presentata, indicando valori pari a 0, anche se l'impresa non ha immesso alcuna quantità sul mercato.

La compilazione è assistita da funzioni di aiuto specifiche per ogni pagina.

Informazioni, quesiti e assistenza sono disponibili sui portali Registro Pile ed EcoCamere.

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Mer 06 Mar, 2024

Conoscere gli obblighi ambientali.

Nuovo regolamento europeo 2023/1542 sulle batterie e i rifiuti di batterie. In vigore dal 18 febbraio 2024.

Il Regolamento (UE) 2023/1542 modifica la disciplina delle batterie e dei relativi rifiuti fissando requisiti più stringenti per consentire l'immissione sul mercato, potenziare la raccolta differenziata e garantire che tutti i rifiuti di batterie raccolti siano riciclati attraverso processi che raggiungano un'efficienza di riciclaggio minima comune.

Dal 18 febbraio 2024 sono vigenti le norme relative al campo di applicazione e alle nuove definizioni mentre le disposizioni relative alla gestione dei rifiuti da batterie (Capo VIII) si applicheranno a decorrere dal 18 agosto 2025, data di abrogazione della Direttiva 2006/66/CE.

Il regolamento si applica:

  • a tutte le categorie di batterie, vale a dire le batterie portatili, le batterie per l'avviamento, l'illuminazione o l'accensione (batterie per autoveicoli), le batterie per mezzi di trasporto leggeri, le batterie per veicoli elettrici e le batterie industriali indipendentemente dalla forma, dal volume, dal peso, dalla progettazione, dalla composizione materiale, dalla composizione chimica, dall'uso o dalla finalità delle stesse;

  • alle batterie incorporate o aggiunte a prodotti o che sono specificamente progettate per essere incorporate o aggiunte ad altri prodotti.

Tra le novità:

  • requisiti circa il contenuto minimo di materiale riciclato in talune batterie;

  • nuova etichettatura delle batterie con obbligo, tra le altre informazioni, di indicare la presenza di sostanze pericolose (diverse da cadmio, piombo e mercurio) e di CRM (Critical Raw Materials);

  • obbligo di "Due Diligence" per gli operatori economici circa la strategia di impresa per le materie prime delle batterie e le categorie di rischio sociale ed ambientale associate;

  • potenziamento della Responsabilità Estesa del Produttore;

  • nuove disposizioni nella gestione dei rifiuti di batterie;

  • introduzione del Passaporto Digitale della Batteria.

Vengono inoltre fissati:

- Gli obiettivi di raccolta dei rifiuti di batterie portatili:

  1. 45 % entro il 31 dicembre 2023;

  2. 63 % entro il 31 dicembre 2027;

  3. 73 % entro il 31 dicembre 2030;

- L'obiettivo di raccolta specifico per i rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri:

  1. 51 % entro il 31 dicembre 2028;

  2. 61 % entro il 31 dicembre 2031.

- I livelli di materiali recuperati dai rifiuti di batterie, nello specifico: per il litio 50% entro il 2027 e 80% entro il 2031; per il cobalto, rame, piombo e nichel 90% entro il 2027 e 95% entro il 2031.

Per maggiori informazioni, consultare il sito web dell'Unione Europea.

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Ven 01 Mar, 2024

Conoscere gli obblighi ambientali.

F-gas: pubblicato il nuovo Regolamento sui gas fluorurati a effetto serra che sostituisce il Regolamento (UE) n. 517/2014.

 

In vigore dall'11 marzo 2024 il nuovo Regolamento (UE) 2024/573, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il 20 febbraio 2023, prevede:

  • Nuove disposizioni in materia di contenimento, uso, recupero, riciclaggio, rigenerazione e distruzione dei gas fluorurati a effetto serra e le misure accessorie connesse, quali i regimi di responsabilità estesa del produttore, la certificazione e la formazione, che comprende l'uso sicuro di gas fluorurati a effetto serra e di sostanze alternative che non sono fluorurate;

  • Condizioni per la produzione, l'importazione, l'esportazione, l'immissione sul mercato, la successiva fornitura e l'uso di gas fluorurati a effetto serra e di specifici prodotti e apparecchiature che contengono gas fluorurati a effetto serra o il cui funzionamento dipende da tali gas;

  • Condizioni per particolari usi dei gas fluorurati a effetto serra;

  • Limiti quantitativi per l'immissione in commercio di idrofluorocarburi;

  • Norme in materia di comunicazione e raccolta dei dati sulle emissioni.

    Per approfondire la notizia della Camera di Commercio di Modena

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Ven 01 Mar, 2024

La rivoluzione tecnologica e le opportunità per le imprese

Il progresso delle tecnologie avanzate, come l'Intelligenza Artificiale (AI), l'Internet delle Cose (IoT), la Blockchain, l'Analisi dei Big Data e la Realtà Aumentata (AR), sta rivoluzionando i modelli di business consolidati e aprendo nuove prospettive di sviluppo

Queste innovazioni non solo ottimizzano l'efficienza e riducono i costi, ma aprono anche la strada a nuovi prodotti, servizi e esperienze cliente.

Ad esempio, l'Intelligenza Artificiale consente l'automatizzazione di processi complessi e la personalizzazione delle interazioni con i clienti. L'IoT permette la raccolta e l'analisi di dati da dispositivi intelligenti, migliorando il monitoraggio e il controllo delle operazioni. La Blockchain, invece, garantisce la trasparenza e la sicurezza delle transazioni, rivoluzionando settori come la finanza e la gestione della catena di approvvigionamento.

Per sfruttare appieno queste opportunità, le imprese devono adottare strategie mirate:

  1. Leadership visionaria: I dirigenti devono guidare la trasformazione digitale, anticipando le tendenze e adattando le strategie di conseguenza.
  2. Cultura dell'innovazione: Promuovere un ambiente che valorizzi la creatività e la collaborazione, incoraggiando i dipendenti a sperimentare e ad abbracciare il cambiamento.
  3. Collaborazioni strategiche: Cercare alleanze con altre aziende e istituti di ricerca per sfruttare al meglio le competenze esterne e accelerare l'innovazione.
  4. Investimenti mirati: Impegnarsi in ricerca e sviluppo e nella formazione del personale per garantire la competenza tecnologica necessaria.
  5. Agilità operativa: Essere flessibili nell'adattare le strategie e le operazioni alle mutevoli esigenze del mercato.

Adottando queste strategie, le imprese possono capitalizzare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia e ottenere vantaggi competitivi duraturi.

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Ven 01 Mar, 2024

Smart card e Partita IVA: come ottenerla, a cosa serve e quanto costa?

La firma digitale, essenzialmente il corrispettivo informatico di una firma autografa, consente di apporre la propria firma su documenti elettronici, legandola all'identità dell'utente attraverso l'uso di SPID o altre forme di identificazione.

 Attraverso questa modalità di firma, è possibile:

  1. Verificare l'identità dell'utente al momento della firma.
  2. Confermare l'autenticità del documento.

Per utilizzare la firma digitale, è necessario disporre di un software e di un sistema di autenticazione a due fattori, che comprenda un codice PIN e un token fisico per verificare l'identità. Questo token può essere di tre tipi:

  1. Smart card.
  2. Token elettronico che genera un codice temporaneo univoco.
  3. App mobile con funzionalità di token elettronico.

Le differenze tra questi metodi sono principalmente legate alla comodità d'uso, ma tutti gli operatori che offrono servizi di firma digitale propongono soluzioni diverse a varie fasce di prezzo, pur perseguendo lo stesso obiettivo finale.

Se si possiede una Partita IVA, è obbligatorio avere una firma digitale se si:

  1. Gestisce una ditta individuale, poiché è necessaria per firmare i documenti relativi alla camera di commercio, compilarli e inviarli telematicamente.
  2. Emette fatture elettroniche, anche se la maggior parte dei software svolge questa funzione in automatico e non richiede una firma elettronica personale.

Per firmare un documento digitalmente, bisogna:

  1. Inserire la smart card nel lettore.
  2. Selezionare il file da firmare.
  3. Scegliere la tipologia di firma dal menù a tendina e cliccare su "continua".
  4. Inserire il PIN della smart card.
  5. Cliccare su "firma".
  6. Attendere il messaggio di conferma "documento firmato".

Per ottenere una firma digitale, è possibile farlo online attraverso uno degli operatori autorizzati elencati sul sito di AGID. Sarà necessario avere i seguenti documenti:

  1. Documento d'identità come la carta d'identità, la patente di guida o il passaporto.
  2. Codice fiscale.
  3. Numero di cellulare.
  4. Indirizzo email.

Una volta in possesso di tutti i documenti necessari, è possibile procedere all'acquisto della firma digitale. Le modalità di acquisto possono variare a seconda del provider scelto, ma solitamente si suddividono in tre fasi:

  1. Acquisto della firma digitale, dove si acquista il kit più adatto alle proprie esigenze. Disponibile anche presso le Camere di Commercio
  2. Verifica dell'identità, che può avvenire tramite webcam, SPID o riconoscimento presso uno sportello.
  3. Attivazione del servizio, collegandosi al sito del provider scelto e completando la registrazione con i dati richiesti, come il codice seriale della smart card o un codice segreto ricevuto via SMS.
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Ven 01 Mar, 2024

Settore agricolo: promozione e sviluppo dell’imprenditoria giovanile

Il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge numero 931, che contiene disposizioni per promuovere e sviluppare l'imprenditoria giovanile nel settore agricolo. 

Questo provvedimento promuove diverse misure concrete a sostegno dei giovani imprenditori, tra cui:

  1. Fondo per il primo insediamento dei giovani: Si istituisce un fondo con una dotazione iniziale di 15 milioni di euro annui a partire dal 2024. Questo fondo è destinato al cofinanziamento di programmi predisposti dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano per agevolare il primo insediamento dei giovani nel settore agricolo, in conformità con le normative europee sugli aiuti di Stato.
  2. Agevolazioni fiscali: Si prevede un regime fiscale agevolato per i soggetti che intraprendono un'attività d'impresa nel settore agricolo. Questo regime consiste nel pagamento di un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali e dell'imposta regionale sulle attività produttive, calcolata con un'aliquota del 12,5% sulla base imponibile costituita dal reddito d'impresa prodotto nel periodo d'imposta.
  3. Crediti d'imposta per la formazione e la partecipazione ai corsi: Si prevede l'assegnazione di crediti d'imposta per sostenere la formazione dei giovani imprenditori agricoli e la loro partecipazione a corsi di aggiornamento.
  4. Istituzione di un osservatorio nazionale per l'imprenditoria giovanile in agricoltura: Si istituirà un osservatorio nazionale per monitorare e supportare l'imprenditoria giovanile nel settore agricolo, al fine di favorire la sostenibilità e la competitività del settore primario e promuovere il ricambio generazionale.

Queste misure sono fondamentali per garantire la sostenibilità e la competitività del settore agricolo, oltre a favorire il ricambio generazionale. Inoltre, il provvedimento prevede che le risorse del fondo siano destinate prioritariamente a interventi come l'acquisto di terreni e strutture, l'acquisto di beni strumentali per migliorare l'efficienza aziendale e promuovere l'innovazione, l'ampliamento dell'unità minima produttiva e l'acquisto di complessi aziendali già operativi

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Ven 01 Mar, 2024

PNRR: in arrivo aiuti a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane

Il decreto-legge Pnrr, approvato dal Consiglio dei Ministri del 26 febbraio 2024, introduce il nuovo "Piano Transizione 5.0" con l'obiettivo di sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese italiane. 

Questo piano prevede un innovativo schema di crediti d'imposta e dispone di risorse pari a 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio. Ciò porta il totale degli investimenti nel biennio 2024-2025 a circa 13 miliardi di euro.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato che il Piano Transizione 5.0 rappresenta una pietra miliare della politica industriale del paese, volta a consentire alle imprese italiane di affrontare con successo la doppia transizione digitale e green, cruciali nei prossimi due anni in cui si ridefiniscono gli equilibri geoeconomici. Oltre agli investimenti in beni strumentali, il Piano si concentra sulla formazione dei lavoratori, riconoscendo che le competenze sono fondamentali per il successo del "Made in Italy".

Il credito d'imposta sarà concesso alle aziende in modo automatico, senza alcuna valutazione preliminare e senza discriminazioni legate alle dimensioni dell'impresa, al settore di attività o alla sua localizzazione. Saranno favoriti gli investimenti in beni materiali e immateriali che portano a una riduzione dei consumi energetici dell'unità produttiva, con target di almeno il 3% (o 5% se calcolato sul processo interessato dall'investimento).

Inoltre, saranno ammessi investimenti in nuovi beni strumentali per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all'acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.

Le modalità di fruizione del credito prevedono la compensazione presentando il modello F24 in un'unica rata. Eventuali eccedenze non compensate entro il 31 dicembre 2025 potranno essere compensabili in 5 rate annuali di pari importo.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si impegna quindi a sostenere attivamente le imprese italiane nella transizione verso un'economia più sostenibile, promuovendo l'innovazione, la competitività e la creazione di valore nel contesto europeo e globale.

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Ven 01 Mar, 2024

Bilancio di esercizio: quando e come si approva

Approvazione del Bilancio d'Esercizio: Procedure e Scadenze

Il processo di approvazione del bilancio d'esercizio segue una serie di passaggi ben definiti, con scadenze precise, che dipendono dalla data fissata per l'assemblea. Questa deve essere convocata entro il termine stabilito dallo statuto, ma comunque entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale (o 180 giorni in casi specifici come la redazione del bilancio consolidato). Tuttavia, fino al 30 aprile 2024, le assemblee possono svolgersi anche in remoto, secondo un emendamento al decreto Milleproroghe.

Prima dell'assemblea, almeno 30 giorni prima, gli amministratori devono comunicare al collegio sindacale e al revisore legale il progetto di bilancio, da depositare presso la sede sociale nei 15 giorni precedenti l'assemblea. Tale deposito è fondamentale per consentire ai soci di visionare la documentazione.

Il bilancio d'esercizio, che riflette in modo accurato la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'impresa, è composto dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dalla nota integrativa e, per alcune imprese, dal rendiconto finanziario e dalla relazione sulla gestione.

La redazione del bilancio coinvolge diversi organi aziendali, compresi gli amministratori, il collegio sindacale, il revisore legale e, infine, l'assemblea dei soci, che approva il documento contabile.

Le normative di riferimento per la predisposizione del bilancio includono gli articoli 2423, 2435-bis e 2478-bis del Codice Civile, oltre ai principi contabili nazionali e internazionali.

Le fasi dell'iter di approvazione includono la redazione del progetto di bilancio, la presentazione agli organi di controllo, l'esame e l'approvazione da parte dell'assemblea dei soci, e infine il deposito presso il Registro delle Imprese.

I termini per la redazione del bilancio sono strettamente legati alla data dell'assemblea di approvazione. L'assemblea ordinaria dei soci deve essere convocata entro il termine stabilito dallo statuto e comunque entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale. Tuttavia, lo statuto può prevedere un termine più ampio, fino a 180 giorni, per determinate circostanze.

È importante rispettare i termini di convocazione dell'assemblea, altrimenti si incorre nella responsabilità degli amministratori, anche se la delibera di approvazione del bilancio non diventa invalida.

Infine, entro 30 giorni dall'approvazione dell'assemblea, il fascicolo del bilancio deve essere depositato presso l'ufficio del Registro delle Imprese.

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Ven 01 Mar, 2024

Bilancio di esercizio: cos’è, a cosa serve e da quali parti è composto

Il bilancio di esercizio è uno strumento fondamentale per le aziende, in quanto fornisce una panoramica completa della situazione finanziaria, patrimoniale ed economica dell'impresa in un periodo specifico.

È regolamentato dalla normativa italiana, precisamente dagli articoli n. 2423-2435 del Codice Civile, che stabilisce anche i termini entro i quali deve essere redatto e depositato.

Le principali parti che compongono il bilancio di esercizio sono:

  1. Stato Patrimoniale: Questa sezione fornisce una panoramica della situazione patrimoniale dell'azienda, suddividendola in attivo e passivo. L'attivo elenca gli investimenti e le attività liquide, mentre il passivo indica le fonti di finanziamento, distinguendo tra mezzi propri e finanziamenti esterni.
  2. Conto Economico: Questo conto evidenzia i costi e i ricavi generati dall'attività aziendale durante il periodo di riferimento. È suddiviso in diverse sezioni, tra cui il valore della produzione, i costi della produzione e i proventi ed oneri finanziari, e mostra l'utile o la perdita dell'esercizio.
  3. Nota Integrativa: Questo documento fornisce informazioni aggiuntive e complementari che contribuiscono a una rappresentazione più accurata della situazione economica dell'azienda. Include, ad esempio, i criteri contabili adottati, informazioni di varia natura e le motivazioni dietro alcune scelte contabili.
  4. Rendiconto Finanziario: Questo rendiconto analizza dettagliatamente i flussi finanziari dell'impresa, permettendo di comprendere il fabbisogno finanziario dell'esercizio in corso rispetto a quello dell'esercizio precedente. Include le attività di finanziamento, le variazioni delle risorse finanziarie, le attività di investimento e le variazioni della situazione patrimoniale-finanziaria.

Esistono due tipologie di bilancio di esercizio: il bilancio ordinario e il bilancio abbreviato. Il bilancio ordinario è redatto da aziende che superano determinati requisiti in termini di totale attivo, ricavi e dipendenti. Il bilancio abbreviato, invece, è utilizzato dalle società che non superano uno specifico insieme di parametri, semplificando la redazione eliminando il Rendiconto Finanziario.

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Ven 01 Mar, 2024