Adempimenti amministrativi

Cybersicurezza: come conformarsi alla normativa

La Direttiva NIS2, volta a potenziare la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell'Unione Europea, impone alle imprese di conformarsi ai nuovi requisiti normativi. Questo implica l'adozione di un modello organizzativo per la gestione del rischio aziendale legato alla sicurezza informatica. Tale modello richiede un'analisi preliminare, la mappatura delle aree di rischio e l'identificazione dei processi per rafforzare le difese.

E' necessaria l'adozione di un modello organizzativo per la gestione del rischio aziendale legato alla sicurezza informatica. Tale modello richiede un'analisi preliminare, la mappatura delle aree di rischio e l'identificazione dei processi per rafforzare le difese.

Le direzioni aziendali coinvolte includono l'ICT per lo sviluppo e la configurazione delle misure di sicurezza, l'ufficio legale per la verifica dei protocolli di prevenzione e l'ufficio acquisti per selezionare soluzioni conformi alle normative. Le sanzioni per il mancato adeguamento includono multe fino a 10 milioni di euro o il 2% del fatturato mondiale annuo per le imprese essenziali e fino a 7 milioni di euro o l'1,4% del fatturato mondiale annuo per quelle importanti.

È essenziale diffondere una cultura della sicurezza in azienda attraverso formazione continua per tutto il personale, considerando che la NIS2 non riguarda solo la sicurezza informatica ma anche la protezione dei dati personali e la privacy. Bisogna adottare un approccio multirischio e strategico, considerando che ottobre 2024, termine per l'adeguamento, si avvicina rapidamente

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Ven 01 Mar, 2024

Intelligenza artificiale: l'impatto del regolamento UE

Il regolamento dell'Unione Europea sull'intelligenza artificiale rappresenta un importante tentativo di garantire l'utilizzo sicuro ed etico di questa tecnologia potente. Le sue implicazioni si estendono su diversi settori industriali, influenzando non solo i processi produttivi ma anche il rapporto con i dipendenti e il pubblico.

L'AI Act rappresenta un passo cruciale nella regolamentazione dell'intelligenza artificiale in Europa, ponendo l'obiettivo di creare un codice di condotta armonizzato a livello globale. Questo atto normativo mira innanzitutto a garantire l'utilizzo sicuro ed etico di tale tecnologia.

Le aziende che adottano l'intelligenza artificiale devono confrontarsi con quadri normativi in continua evoluzione, bilanciando la conformità con l'innovazione. È fondamentale valutare l'impatto potenziale delle normative sulle operazioni aziendali e verificare se le attuali misure di governance rispettano i principi proposti. Inoltre, l'azione tempestiva è essenziale considerando che le autorità di regolamentazione globali stanno già delineando linee guida dettagliate sulla regolamentazione dell'IA.

Monitorare tali sviluppi e valutare l'uso dell'intelligenza artificiale è necessario per garantire la conformità e gestire il rischio. Questo approccio è cruciale non solo per soddisfare i requisiti normativi ma anche per mitigare i rischi di contenzioso con le parti contrattuali e le potenziali contestazioni da parte dei privati.

Dal punto di vista legale, l'introduzione di nuove tecnologie è generalmente possibile fintanto che si preservi la privacy dei lavoratori e si garantisca l'assenza di discriminazioni da parte dei robot. Tuttavia, esiste il timore che la sostituzione di posti di lavoro e la potenziale scomparsa di alcune professioni possano costituire una preoccupazione.

Nonostante ciò, ci sono anche aspetti positivi come la possibile compensazione della diminuzione del tasso di natalità, il miglioramento della sicurezza sul posto di lavoro in ambienti pericolosi e la liberazione degli individui da mansioni poco gratificanti.

La collaborazione con le autorità di regolamentazione, la comunicazione trasparente e l'armonizzazione globale sono cruciali per una governance dell'IA di successo. L'adattamento proattivo è essenziale, considerando lo sviluppo continuo delle normative e coinvolgendo attivamente i lavoratori nel processo di transizione verso l'intelligenza artificiale.

Sono stati individuati alcuni settori che saranno particolarmente interessati all'intelligenza artificiale generativa, come quella utilizzata nei chatbot. Questi settori includono principalmente quelli dei colletti bianchi, come il settore bancario e tecnologico, e coinvolgeranno professioni ben retribuite come analisti aziendali, responsabili marketing, sviluppatori di software, amministratori di database, project manager e avvocati.

Le società finanziarie e i giganti della tecnologia saranno tra le più colpite da queste trasformazioni, con potenziali risparmi economici derivanti dall'introduzione di soluzioni di intelligenza artificiale generativa.

Infine, l'industria 4.0, caratterizzata dall'integrazione di tecnologie digitali avanzate, tra cui l'intelligenza artificiale, sta ridefinendo il panorama industriale. L'utilizzo dell'IA in settori come sanità, finanza, trasporti e vendita al dettaglio sta portando a una significativa automazione di attività precedentemente eseguite manualmente.

In conclusione, sebbene il regolamento sull'intelligenza artificiale presenti sfide complesse, offre anche opportunità strategiche per le imprese che adottano un approccio proattivo, investendo nella conformità, promuovendo l'innovazione etica e collaborando con le autorità. Questo non solo contribuirà a creare un ecosistema aziendale sostenibile e responsabile, ma offrirà anche significative opportunità di applicazione dell'IA nei vari settori, migliorando l'efficienza operativa e aprendo la strada a un futuro aziendale più efficiente ed efficace.

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Ven 01 Mar, 2024

I dieci passi (obbligatori) per creare un’impresa

pianificazione, perseveranza, capacità di previsione e coraggio

Aprire un'impresa è un'avventura emozionante che sicuramente ha dei vantaggi a livello personale che vanno dalla prospettiva del profitto, alla liberta e all’autonomia nella gestione del proprio tempo fino anche alla possibilità di incidere realmente sul benessere della società.

Tuttavia l’attività di impresa richiede pianificazione, perseveranza, capacità di previsione e coraggio. 

In Italia poi il percorso non è affatto facilitato e anzi spesso può risultare un vero e proprio gioco dell’oca a seconda del settore e dell’attività che s’intente avviare. 

Ecco un vademecum sintetico sui dieci passi più importanti da tenere a mente.

 

1. Il progetto

Spesso tutto inizia da un’idea
Affinché l’idea non rimanga un sogno ma si concretizzi in un vero e proprio progetto occorre definire con attenzione obiettivi misurabili, sia intermedi che di lungo periodo, e soprattutto assegnare scadenze e rispettarle! In questa fase è bene definire quali possono essere risorse, partner e attività chiave, generando un’idea di chi farà cosa.

 

2. L'indagine di mercato

L'indagine di mercato è essenziale per comprendere il contesto in cui opererà l’impresa. 
Si devono analizzare i bisogni e le preferenze dei potenziali clienti, valutare la concorrenza esistente e identificare le opportunità di mercato che potrebbero essere sfruttate. In questa fase può essere utile mettere su carta una “matrice” forze, debolezze, rischi, opportunità e per ognuna studiare le azioni più congeniali per attenuare gli aspetti negativi ed esaltare quelli positivi.

 

3. Il piano d'impresa

Dalla teoria occorre passare alla pratica, o quasi. 
Al di là delle altisonanti sezioni che lo possono comporre, si tratta di fare una previsione delle possibili entrare ed uscite che la nostra impresa potrà generare
Necessità (e preventivi) alla mano potremo definire il piano uscite, molto più difficile sarà prevedere il piano entrate perché nessuno ha la sfera di cristallo; tuttavia è un’operazione necessaria perché ci obbliga a fissare obiettivi intermedi e azioni necessarie per raggiungerli

 

4. La scelta della società

Si dovrà poi decidere la struttura legale più adatta per l’impresa. 
Questa scelta influenzerà diversi aspetti, tra cui la responsabilità legale, la tassazione, le modalità di gestione ed i costi correlati. È importante valutare attentamente le opzioni disponibili e scegliere quella che meglio si adatta alle nostre esigenze e ai nostri obiettivi. In questa fase sarà importante prevedere anche la tipologia di spese e di azioni prevalenti. 

 

5. La procedura amministrativa

Avviare un'impresa comporta una serie di adempimenti amministrativi e burocratici. 
L’iscrizione al registro delle imprese competente basterà per dare comunicazione dell’avvio anche a INPS, INAIL e Agenzia dell’Entrate.
A seconda poi della tipologia e della sede di localizzazione sarà necessario interfacciarsi anche con il comune e altri enti quali ad esempio l’ASL
Questo percorso, spesso irto di ostacoli e rimandi nel tempo, può essere frustrante e potrebbe essere opportuno farsi affiancare da figure specializzate, soprattutto per ottenere le autorizzazioni e le licenze necessarie per operare nel rispetto della legge.

 

6. L'organizzazione produttiva

Si parte! Una volta definito il contesto e poste le basi legali e concettuali, si può davvero iniziare a fare l’imprenditore/imprenditrice ossia ad organizzare i fattori della produzione siano questi macchinari, personale, risorse materiali o finanziarie. 
E’ la fase in cui si decide chi fa cosa e di quali strumenti dotarsi. E’ la fase delle scelte e degli investimenti. Sarà molto importante considerare la variabile finanziaria! Le uscite partiranno immediatamente a fronte di entrate incerte nel tempo della riscossione. E la fase in cui si deve tener duro!

 

7. La scelta dei collaboratori esterni

Se abbiamo lavorato bene nelle fasi precedenti avremo adesso una visione chiara dei nostri partner chiave, di cosa possiamo fare noi direttamente e di quali attività delegare. 
Saper fare e saper delegare diventano azioni fondamentali. Se decidiamo di gestire in proprio azioni strategiche dovremo quantificare tempi e oneri e soprattutto prevedere quelle azioni che noi non potremmo svolgere direttamente. La delega impone dei rapporti di fiducia e un bagaglio di competenze. 
In ogni caso commercialisti, avvocati, consulenti, digital strategist e collaboratori esterni possono essere una risorsa ma saranno anche sicuramente un costo che va preventivato. 

 

8. La presenza digitale

Google ergo sum. E’ inutile essere i migliori produttori di qualcosa se nessun sa che esisti. 
La presenza digitale è essenziale non soltanto per farsi trovare ma per costruire una propria riconoscibilità del brand e per condividere informazioni e materiali. Questo implica la scelta degli strumenti, dai social più idonei ai tools di efficienza organizzativa. La comunicazione poi impone di targettizzare i nostri interventi a seconda del pubblico che vogliamo intercettare e soprattutto di scegliere il tono di voce giusto per farlo.

 

9. Gli investimenti di marketing

Non basterà forse definire i canali on line che si intende presidiare. Sarà necessario assegnare ad ognuno o quasi un relativo budget per azioni di marketing digitale che possono includere il ricorso a figure specializzate e ulteriore budget per campagne a pagamento sulle varie piattaforme. 
Esiste poi ancora la componente off line (fiere, eventi…) che potrebbero richiedere azioni leggermente diverse e oneri in più. 

 

10. Il monitoraggio dei risultati

Infine, è fondamentale monitorare costantemente le prestazioni e i risultati dell’attività di impresa. Questo permetterà di valutare l'efficacia delle strategie adottate, di identificare eventuali problemi o opportunità di miglioramento e di prendere le decisioni necessarie per garantire il successo a lungo termine della tua impresa.

 

Seguire questi 10 passi aiuterà a pianificare ed avviare l’impresa in modo efficace e a massimizzare le possibilità di successo nel mercato competitivo di oggi. 


La Camera di Commercio assiste e accompagna gli aspiranti imprenditori e le aspiranti imprenditrici con servizi di formazione, orientamento e consulenza specialistica. 

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Gio 29 Feb, 2024

Cassetto Digitale dell'Imprenditore

Strumento digitale di semplificazione e innovazione a servizio delle imprese

E’ una piattaforma on line mediante la quale è possibile avere, con un semplice click, tutte le informazioni e i documenti della propria azienda in qualunque momento accedendo da pc, smartphone e tablet in modo facile, sicuro e veloce.

Perché un imprenditore dovrebbe attivare il Cassetto Digitale per la sua impresa?

Perché in questo modo potrà:

  • scaricare gratuitamente la visura camerale sempre aggiornata (anche in inglese) e condividerla con un click, direttamente dal smartphone o tablet, grazie a SPID;
  • accedere ad atti e bilanci presenti nel Registro Imprese e condividerli, proprio come con la visura camerale;
  • verificare lo stato delle pratiche presentate agli Sportelli Unici delle Attività Produttive (SUAP);
  • controllare la regolarità dei pagamenti del diritto annuale.

E molto altro ancora.

Come si attiva il Cassetto Digitale dell’Imprenditore? 

Basta andare su https://impresa.italia.it/cadi/app/login ed accedere tramite identità digitale (CNS o SPID). Se non hai ancora l’identità digitale, o se ti dovesse occorrere aiuto per l’attivazione del Cassetto Digitale dell’Imprenditore, ti invitiamo a contattare il nostro Punto Impresa Digitale


 

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Mer 28 Feb, 2024

Cassetto Digitale dell'Imprenditore

Strumento digitale di semplificazione e innovazione a servizio delle imprese

E’ una piattaforma on line mediante la quale è possibile avere, con un semplice click, tutte le informazioni e i documenti della propria azienda in qualunque momento accedendo da pc, smartphone e tablet in modo facile, sicuro e veloce.

Perché un imprenditore dovrebbe attivare il Cassetto Digitale per la sua impresa?

Perché in questo modo potrà:

  • scaricare gratuitamente la visura camerale sempre aggiornata (anche in inglese) e condividerla con un click, direttamente dal smartphone o tablet, grazie a SPID;
  • accedere ad atti e bilanci presenti nel Registro Imprese e condividerli, proprio come con la visura camerale;
  • verificare lo stato delle pratiche presentate agli Sportelli Unici delle Attività Produttive (SUAP);
  • controllare la regolarità dei pagamenti del diritto annuale.

E molto altro ancora.

Come si attiva il Cassetto Digitale dell’Imprenditore? 

Basta andare su https://impresa.italia.it/cadi/app/login ed accedere tramite identità digitale (CNS o SPID). Se non hai ancora l’identità digitale, o se ti dovesse occorrere aiuto per l’attivazione del Cassetto Digitale dell’Imprenditore, ti invitiamo a contattare il nostro Punto Impresa Digitale


 

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Mar 27 Feb, 2024

Il Kit d'identità digitale per le imprese: SPID, CNS e Firma Digitale

Il Kit d’identità digitale per le Imprese rappresenta la soluzione migliore per accedere ai servizi online, in maniera semplice, sicura e veloce e firmare digitalmente.

Che cosa comprende il Kit d’identità digitale?

SPID – Il Sistema Pubblico di Identità digitale: un unico sistema digitale per accedere, da computer, tablet o smartphone, a tutti i servizi che richiedono un’autenticazione online utilizzando la stessa coppia di credenziali, nome utente e password, e un codice OTP che consente di raggiungere un livello superiore di sicurezza. Non occorre più ricordarsi molteplici credenziali, è sufficiente avere SPID!

Che cosa posso fare con SPID?
SPID ti permette, tra le altre cose, di effettuare prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche o consultare la tua situazione contributiva. Inoltre, assieme alla CNS, rappresenta la chiave di accesso ai servizi digitali offerti dai Punti Impresa Digitale, come il Cassetto digitale dell’imprenditore o il servizio gratuito di Fatturazione elettronica.

Come posso ottenerlo?
Richiedendo le credenziali in Camera di Commercio il rilascio è gratuito e veloce, basta munirsi di: un documento d’identità valido, la propria tessera sanitaria in corso di validità con PIN attivo, un indirizzo email personale e uno smartphone. 


La Carta Nazionale dei Servizi – Firma digitale: è un dispositivo integrato, sotto forma di Smart card o di Token wireless, che contiene al suo interno due certificati digitali: il certificato di autenticazione e quello di sottoscrizione. Il "certificato di autenticazione” garantisce l’identificazione certa dell’Utente per l’accesso ai servizi online della PA, come i servizi contabili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, del Registro Imprese, il sito dell’INPS, e altri. Il “certificato di sottoscrizione” invece, permette di firmare digitalmente qualsiasi documento informatico assicurandone autenticità, integrità e non ripudio. 

Qual è la differenza fra Smart card e Token Digital DNA?
Entrambi i dispositivi consentono di autenticarsi e di firmare digitalmente ma mentre la Smart card si presenta come una tessera elettronica e per il suo utilizzo richiede un apposito lettore da collegare al computer e un software di firma; il Token Digital DNA appare come una “chiavetta USB” che può essere usata  non solo tradizionalmente, attraverso la porta USB del computer, senza dover effettuare alcuna configurazione, ma anche in modalità wireless con smartphone e tablet, grazie alla tecnologia Bluethooth e all’App Digital DNA. Un App progettata per semplificare al massimo l’esperienza dell’Utente e garantire massima sicurezza nelle operazioni, scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play.

Come posso richiedere una CNS-Firma digitale?
Per ottenere una nuova CNS-Firma digitale è possibile recarsi di persona presso il PID in Camera di Commercio oppure effettuare il riconoscimento online via webcam senza doversi spostare.


 

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Lun 26 Feb, 2024

Piani Strategici per ogni Stato membro al fine di migliorare la coerenza degli interventi agricoli.

Introdotti dalla Commissione Europea, Piani Strategici per ogni Stato membro al fine di migliorare la coerenza degli interventi agricoli.

Nel contesto della nuova programmazione della Politica Agricola Comune 2023-2027, la Commissione Europea ha introdotto il Piano Strategico per ogni Stato membro al fine di migliorare la coerenza degli interventi agricoli. 

Questo strumento rappresenta una novità significativa rispetto ai periodi precedenti, poiché fornisce una cornice attuativa comune per tutti gli interventi, inclusi quelli destinati al primo insediamento dei giovani agricoltori. Tale approccio è cruciale considerando le disparità riscontrate nell'attuazione delle misure di sviluppo rurale tra le diverse regioni italiane durante il periodo 2014-2022 e in passato.

Per affrontare queste disomogeneità, l'intervento per il primo insediamento (SRE01) è stato elaborato centralmente, in collaborazione con le Regioni, al fine di definire una cornice comune per l'attuazione. Tuttavia, le singole Regioni hanno avuto il margine di adattare l'intervento alle proprie specificità attraverso una serie di elementi di regionalizzazione. Nonostante questa cornice nazionale, si osserva comunque una diversificazione nell'attuazione dell'intervento a livello regionale, non sempre giustificata da particolari specificità locali.

Ad esempio, mentre la maggior parte delle Regioni ha preferito attivare l'intervento in maniera autonoma anziché adottare il pacchetto giovani, che combina diversi interventi legati agli investimenti, ci sono differenze significative tra le Regioni anche riguardo ai criteri di selezione, di ammissibilità e alle modalità di attuazione. Questa diversità è evidente anche nell'entità del premio e nei tempi e negli obblighi imposti ai beneficiari.

Nonostante i principi di selezione siano stati derivati dalle specificità territoriali e siano stati consultati i Comitati di Sorveglianza, ci sono stati aggiustamenti e differenziazioni da parte delle Regioni, spesso con l'introduzione di criteri aggiuntivi rispetto a quelli nazionali. Inoltre, gli impegni dei giovani agricoltori, come la durata minima per cui devono gestire l'azienda, variano considerevolmente da regione a regione.

In conclusione, nonostante lo sforzo di uniformare gli interventi attraverso il Piano Strategico, l'analisi della scheda di intervento SRE01 evidenzia una notevole diversità nell'applicazione regionale. Ci sono margini significativi per migliorare l'uniformità e la semplificazione sia a livello centrale che regionale, al fine di garantire un accesso equo al sostegno e una maggiore coerenza nell'attuazione degli interventi per i giovani agricoltori in tutta Italia.

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Lun 26 Feb, 2024

Visure e certificati in inglese

La richiesta delle visure o dei certificati in inglese può essere effettuata sia on line tramite il sito www.registroimprese.it sia agli sportelli delle Camere di commercio.

La visura in inglese può essere richiesta direttamente sul portale www.registroimprese.it, pagando con carta di credito, mentre i certificati possono essere richiesti diventando utenti Telemaco

Telemaco è il servizio di sportello telematico che le Camere di Commercio Italiane mettono a disposizione di tutti, imprese, professionisti, privati, semplici cittadini; richiede una semplice registrazione online: la registrazione, semplice e guidata, è gratuita.

Nella Guida alla lettura del Certificato in inglese predisposta da Infocamere è possibile ottenere informazioni più dettagliate sul contenuto del certificato.

Per approfondire guarda il video tutorial o collegati subito!

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Lun 26 Feb, 2024

Servizi al pubblico Ufficio Italiano Brevetti e Marchi

Servizio “L’esperto risponde”

Nell’ambito della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (DGLC-UIBM) del Ministero dello Sviluppo Economico è attivo il call center al numero +39 06-4705-5800, dalle ore 9:00 alle 17:00, escluso il sabato e i festivi, per fissare un incontro o un appuntamento con i funzionari esperti della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione.

In alternativa è possibile inviare un messaggio di posta elettronica all'indirizzo: contactcenteruibm@mise.gov.it

Il servizio ha l’obiettivo di assistere le Piccole e Medie Imprese nella risoluzione di dubbi, difficoltà operative e problematiche legate alla Proprietà Industriale (tutela e valorizzazione di marchi, brevetti, disegni, modelli di utilità, procedimento di opposizione ecc.).

Maggiori informazioni su https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/sala-pubblico

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Lun 26 Feb, 2024

Bando ISI: procedura di compilazione e registrazione delle domande dal 15 Aprile

Dal 15 aprile sarà attiva la procedura informatica per la compilazione e registrazione delle domande per l'Isi 2023, il bando per incentivare le imprese a realizzare progetti documentati per migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti

L'INAIL ha annunciato che dal 15 aprile al 30 maggio 2024, alle ore 18:00, sarà possibile accedere alla procedura informatica per compilare e registrare le domande per l'Isi 2023.

Inoltre, il 30 maggio sarà comunicata la data di pubblicazione degli elenchi cronologici e, per le imprese non incluse negli elenchi NCD, saranno fornite le date di apertura e chiusura dello sportello informatico.

A partire dal mese di giugno, sarà possibile scaricare il token necessario per l'invio delle domande (click-day).

È importante sottolineare che l'obiettivo di questo Avviso è incentivare le imprese a realizzare progetti documentati per migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti. Si vuole anche incoraggiare le micro e piccole imprese del settore della produzione primaria dei prodotti agricoli all'acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per ridurre significativamente le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità complessiva, e contemporaneamente ridurre il livello di rumorosità e il rischio infortunistico derivante da operazioni manuali.

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Lun 26 Feb, 2024