Prende nuove forme e crea nuove opportunità il business degli animali domestici. I dati 2024 sulle imprese impegnate in questo settore rivelano un forte spostamento dell’attenzione degli operatori da produzione e commercio verso i servizi: meno imprese sul lato dell’offerta di cuccioli e mangimi, più spazio per veterinari e servizi di benessere. Sempre più spesso i proprietari cercano toelettature di qualità, pet-sitter professionisti e persino fisioterapisti specializzati
Queste, in sintesi, le dinamiche di un mercato in piena evoluzione e che – secondo l’analisi condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio – conta quasi 27mila aziende in tutta Italia. Negli ultimi cinque anni, spiega un comunicato, il numero di imprese che operano nei servizi di cura per animali sono cresciute del 32%, con quasi 1.400 nuove attività. Complessivamente, il settore della pet economy vale circa 6,8 miliardi di euro in Italia, secondo i dati Ufficio studi Coop 2023.
LOMBARDIA PRIMA CON 3.860 IMPRESE, POI CAMPANIA (2.871) E LAZIO (2.770)
Interessanti anche le tendenze territoriali che emergono dai dati. A livello complessivo, la Lombardia guida la classifica del comparto, con 3.860 imprese, seguita da Campania (2.871) e Lazio (2.770). Il Veneto è la regione con più allevamenti di conigli, mentre ancora la Lombardia primeggia nei servizi di cura con oltre 1.000 attività. Il Sud Italia mostra una forte presenza nel commercio al dettaglio, con la Campania (1.612 imprese) e la Sicilia (1.083) in testa per negozi di piccoli animali. Nel Nord, invece, si concentrano i servizi di cura, con Lombardia ed Emilia-Romagna che insieme contano quasi 1.600 attività dedicate.
Articolo di Guido Minciotti pubblicato su Ilsole24ore
https://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2025/04/13/cresce-la-pet-economy-32-di-nuove-attivita-e-39-di-veterinari/