Sicilia

Transizione 5.0, a breve via alle procedure per i crediti d’imposta

Al più tardi entro Ferragosto, dovrebbero diventare operative le regole per permettere alle aziende di ottenere i crediti d’imposta legati al piano di Transizione 5.0

Potranno ottenere i crediti le imprese che investiranno in progetti di transizione e innovazione, capaci di assicurare risparmi energetici nella produzione. Ci sono dei paletti: l’aliquota non potrà superare il 45% di un tetto massimo di spesa non superiore a 50 milioni di euro per ciascun soggetto beneficiario.I progetti ammessi sono quelli avviati a partire dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025. La richiesta spetta alle imprese con residenza nel territorio in Italia e alle stabili organizzazioni di soggetti non residenti. 

Non importa quale sia la loro forma giuridica, il loro settore, il loro regime fiscale o la loro dimensione. Una volta che saranno resi noti i dettagli, i crediti d’imposta andranno chiesti attraverso l’apposita piattaforma Transizione 5.0 sul sito del Gestore Servizi Energetici (Gse), autenticandosi tramite credenziali Spid e inoltrando i modelli.

Quali sono i documenti necessari?
La comunicazione preventiva con le informazioni generali sul progetto di transizione – compresa la data di inizio e di completamento - e la perizia asseverata che metta nero su bianco gli obiettivi di risparmio energetico. A quel punto sarà il Gse a dover fare le verifiche opportune. Poi, entro 5 giorni, dovrò comunicare all’impresa interessata quale sarà l’importo del suo credito d’imposta

Per l'impresa partiranno 30 giorni entro cui dovrà trasmettere nuove comunicazioni intermedie sul suo piano di investimenti. Qui bisognerà dichiarare che si ha speso non meno del 20% in acconto. Entro il 31 dicembre 2024 andrà inviata una comunicazione relativa all’effettuazione degli ordini accettati dal venditore con pagamento a titolo acconto, in misura almeno pari al 50 per cento del costo di acquisizione.
 

A seguito del completamento del progetto di innovazione, e in ogni caso entro il 28 febbraio 2026, l’impresa trasmette la comunicazione di completamento contenente le informazioni necessarie a individuare il progetto di innovazione completato, inclusa la data di effettivo completamento, l’ammontare agevolabile degli investimenti effettuati e l’importo del relativo credito d’imposta, nonché l’attestazione del rispetto degli obblighi previsti nell’ambito del Pnrr. 
 

Si aggiungono una certificazione sul raggiungimento dei risultati annunciati all’inizio della procedura, una perizia asseverata sulla interconnessione tra i beni strumentali acquistati e il sistema di gestione della produzione, una certificazione contabile sul sostenimento delle spese sostenibili. 
 

Entro 10 giorni dalla presentazione della comunicazione di completamento, il GSE, dopo le opportune verifiche, comunica all’impresa l’importo del credito d’imposta utilizzabile in compensazione, che non potrà  eccedere l’importo del credito d’imposta prenotato.


Il credito d’imposta si potrà utilizzare solamente in compensazione, dopo 10 giorni dalla comunicazione di fine investimento. Andrà speso - anche in più di una quota - entro il 31 dicembre 2025.

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Ven 26 Lug, 2024

Decontribuzione al Sud, prorogato al 31 dicembre l’esonero contributivo

La Commissione europea ha dato il via libera per la proroga da parte di Bruxelles. L’aiuto però sarà valido solo per le assunzioni effettuate entro il 30 giugno 2024 da parte delle aziende che hanno sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura copre tutti i rapporti di lavoro dipendente e si tratta di uno sgravio sui contributi previdenziali, a cui vanno esclusi i premi e i contributi INAIL. Non è previsto un massimale di sgravio contributivo individuale e non vi rientrano, invece, tutti quei rapporti di lavoro nel settore del lavoro domestico, della finanza e dell'agricoltura.

 In origine l’esonero contributivo era nato per contenere gli effetti della pandemia di Covid-19 ed è stato finanziato dal programma operativo nazionale Sistemi di politiche attive per l'occupazione (Spao) finanziato dal Fondo sociale europeo, e con risorse dal React-Eu.  Non proprio un'idea dell'attuale governo.

 

La proroga riguarderà il 2024 ma la misura verrà rimodulata e resa strutturale.

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Ven 26 Lug, 2024

Cosa succede a debiti e crediti pendenti dell’azienda dopo la cancellazione dal registro delle imprese?

Alla cancellazione dal registro delle imprese i creditori sociali insoddisfatti possono far valere i propri diritti, ecco come.

In base a quanto stabilito dalla Cassazione, la società di capitali e/o di persone si estingue nel momento in cui avviene l’iscrizione della cancellazione nel registro delle imprese.
La cancellazione di una società dal registro delle imprese porta quindi all’estinzione della stessa. Ci sono tuttavia due eccezioni.
Si tratta delle ipotesi in cui la società possa essere dichiarata fallita entro un anno dalla cancellazione oppure possano essere contestati alla società debiti di natura tributaria entro 5 anni dalla cancellazione. 

I residui passivi successivi alla cancellazione sono regolamentati dall’art. 2495, comma 2, cc, in base al quale i creditori sociali possono far valere le proprie pretese nei confronti di altri soggetti (soci e/o liquidatori) a determinate condizioni. L’estinzione delle obbligazioni in capo alla società non è automatica, per assicurare la tutela dei creditori sociali ed evitare che la cancellazione dal registro delle imprese possa diventare un mezzo per eludere il pagamento dei debiti contratti nei confronti dei terzi. Questi ultimi possono vantare un’azione civile per il recupero dei loro crediti verso i soci e i liquidatori. 

Se in seguito alla cancellazione risultano crediti o i beni residui, questi possono non essere ricompresi nel bilancio finale di liquidazione. In tali casi potrebbero trasferirsi agli ex soci, in base alla quota/partecipazione che ciascun socio deteneva prima dell’estinzione e di conseguenza i creditori sociali, per poter trarre soddisfazione, potranno dunque rivalersi contro questi ultimi pro quota

Qualora invece risultassero non presenti a bilancio dei debiti sociali (sopravvenienze passive), i creditori sociali potranno agire nei confronti degli ex soci, ciascuno per la propria quota di liquidazione, o verso i liquidatori in colpa ex art. 2495, comma 2, cc.

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Lun 22 Lug, 2024

Quanto è importante il lavoro per i giovani? Una risposta sorprendente

Uno studio 2024 di Area Studi Legacoop e Ipsos fotografa cosa pensa la Gen Z (ovvero quella dei  giovani da 18 e 34 anni) del lavoro.

Il lavoro, dovrebbe essere uno strumento per rendersi indipendenti e avere un reddito, che permetta di costruirsi una propria vita e farsi una famiglia.
Ma le percentuali e i dati che emergono da una recente indagine realizzata da Area Studi Legacoop e Ipsos forse appaiono, in qualche modo, inaspettati.



Il lavoro è, nella lista dei "valori" della Gen Z, in fondo al resto:
- rispetto: 50%
- onestà:44%
- libertà: 42%
- amicizia: 41%
- sincerità: 37%
- senso della famiglia: 36%
- lavoro e fedeltà: 32%

In particolare i giovani manifestano esigenze o vicinanza ai seguenti temi di rilievo sociale:
- sicurezza (30%)
- uguaglianza (29%)
- stabilità (26%)
- ecologia (23%)

- innovazione e giustizia sociale (21%)

Ma soprattutto essi indicano i maggiori problemi della società moderna nell’assenza di prospettive professionali e di stabilità nel lavoro: il 32% degli intervistati ha la sensazione che l'”ascensore sociale” rappresentato dalla formazione, dallo studio e dall’impegno nel lavoro, non funzioni
Infatti nell’indagine il 26% – quindi più di una persona su quattro – afferma che in Italia oggi il merito non è sufficientemente riconosciuto o valorizzato

Il lavoro quindi è per i giovani intervistati:
- una fonte di reddito (per il 41% degli intervistati e il 49% per gli appartenenti al ceto medio);
- un diritto (per il 39% degli intervistati ma per il 45% nel ceto medio e 47% al Mezzogiorno);
- un modo per affermare la propria indipendenza (38%, 42% nel ceto medio e 43% nel Mezzogiorno);
- uno strumento per dare dignità alla persona (32%, con una punta del 38% al Sud) e per costruirsi una posizione sociale (30%, 38% al Sud);
- uno strumento utile per fare esperienza (per il 29%), imparare un mestiere, operare in un ambiente ben strutturato ed essere apprezzati (per il 25%)

Cosa può attirare i giovani al lavoro?
- il trattamento economico (25%, che sale al 29% tra le donne);
- autonomia e indipendenza (24%);
- disponibilità di tempo libero, orari flessibili e stabilità del posto di lavoro (23%);
- buoni rapporti con i colleghi e i superiori (20%).
 

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Lun 22 Lug, 2024
Allegati

ECXELSIOR INFORMA

Opportunità di lavoro nella provincia di PALERMO

Le analisi del presente bollettino si focalizzano sulle principali caratteristiche delle entrate programmate nel mese di giugno 2024, con uno sguardo sulle tendenze occupazionali per il periodo giugno - agosto 2024.

fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior.

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Mer 17 Lug, 2024

EXCELSIOR INFORMA

Le opportunità di lavoro in provincia di ENNA

Le analisi del presente bollettino si focalizzano sulle principali caratteristiche delle entrate programmate nel mese di giugno 2024, con uno sguardo sulle tendenze occupazionali per il periodo giugno - agosto 2024.

fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior.

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Mer 17 Lug, 2024

Credito d’imposta per incentivare l'installazione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari - Regioni specifiche

FORMA agevolazione
Agevolazione fiscale

SETTORE
Agroalimentare

SPESA AMMESSA
Fino a 1.000.000 €

REGIONI
Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia


Data apertura
31/12/2021

Data chiusura
31/12/2030

Cos'è

Si tratta di un’agevolazione per le spese sostenute negli anni 2022 e 2023 per l’installazione e la messa in funzione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari presenti nelle regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

A chi si rivolge

A centri agroalimentari presenti nelle regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Cosa prevede

Il contributo è riconosciuto, nel limite massimo di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, sotto forma di credito d’imposta, pari al 70% degli importi rimasti a carico del contribuente.

Agevolazione concedibile (min-max)

Fino a 700.000 €

 

Sito di riferimento

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/it/web/guest/credito-d-imposta-impian…

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Ven 12 Lug, 2024

Fondo Sicilia - contributi a fondo perduto alle imprese - Regione Siciliana

FORMA agevolazione
Contributo/Fondo perduto, Prestito/Anticipo rimborsabile

SETTORE
Agricoltura, silvicoltura e pesca, Agroalimentare, Alberghiero, Altri servizi, Artigianato, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto, Chimica e Farmaceutica, Commercio, Cultura, Edilizia, Elettronica, Fornitura Energia, Acqua e gestione Rifiuti, ICT, Meccanica, Metallurgia, Mobili, Legno e Carta, Moda e Tessile, Ristorazione, Salute, Servizi di trasporto, Turismo

SPESA AMMESSA
Fino a 300.000 €

REGIONI
Sicilia

Cos'è

Procedura attuativa in merito agli interventi agevolativi per i contributi a fondo perduto del Fondo Sicilia.
I finanziamenti potranno essere concessi anche in favore di imprese in temporanea difficoltà o che incontrino temporanea difficoltà di accesso al credito.

A chi si rivolge

Alle PMI

Destinatari: Imprese di qualsiasi dimensione, anche aventi sede all’estero, operanti in Sicilia.

Cosa prevede

Contributo a fondo perduto relativamente alle risorse finanziarie a valere sul Fondo Sicilia ex art. 2 della L.R. nr. 1 del 22.02.2019 e s.m. e i. e del D.A. Economia nr. 17 del 17.06.2019.

 

Data apertura

25/10/2023

Data chiusura

31/12/2027

Note

La data di apertura deriva dal D.A. Economia nr. 61/2023 e quella di chiusura è previsionale sulla base degli interventi.

 

Sito di riferimento

http://www.irfis.it/fondo-sicilia/

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Ven 12 Lug, 2024

Agevolazioni IRAP per il Terzo settore (art. 106 LR n. 3 del 31.1.24) - Regione Sicilia

L'incentivo, in attuazione dell'articolo n. 106 della Legge Regionale n. 3 del 31 gennaio 2024, prevede l'esenzione IRAP agli enti del terzo settore di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117.

A chi si rivolge

L'incentivo è rivolto agli Enti del terzo settore di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117.

Cosa prevede

L'agevolazione prevede l'esenzione IRAP in "de minimis" di cui:
a) al Regolamento (UE) 2023/2831 della Commissione del 13 dicembre 2023 relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti "de minimis";
oppure
b) al Regolamento (UE) 2019/316 della Commissione del 21 febbraio 2019 che modifica il Regolamento (UE) 2013/1408 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti "de minimis" nel settore agricolo e ai sensi della normativa europea in materia di aiuti "de minimis" di cui ai successivi regolamenti comunitari di modifica dei medesimi.".

 

Obiettivo - Finalità

Inclusione sociale

Forma agevolazione

Agevolazione fiscale

Costi ammessi

Non individuabili secondo le definizioni di cui ai Regolamenti Comunitari

Agevolazione concedibile (min-max)

Fino a 300.000 €

Tipologia soggetto

Cooperative/Associazioni Non Profit, Impresa

Dimensione

Grande Impresa , Media Impresa , Microimpresa , Non classificabile/classificato , Piccola Impresa

Data apertura

01/01/2024

Data chiusura

31/12/2030

Settore attività

Altri servizi

ATECO

Tutti i settori economici ammissibili a ricevere aiuti;

Regioni

Sicilia

 

Sito di riferimento

http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g24-07/g24-07.pdf

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Ven 12 Lug, 2024

Agevolazioni fiscali imposta regionale attività produttive - IRAP - Regione Siciliana

Agevolazioni IRAP previste dall'articolo 7, comma 2, 4 e 5 della LR 26.3.2002, n. 2 e s.m.i. e dall'art. 43 della LR 16.4.2003, n. 4 e s.m.i.

L'articolo 7, comma 2, 4, 5 e 5 bis della legge regionale 26 marzo 2002, n. 2 e s.m.i. e l'articolo art. 43 della LR 16.4.2003, n. 4 e s.m.i. rispettivamente prevedono
Art. 7 - LR 2/2002
2. Per le piccole e medie imprese operanti in Sicilia nei settori dell'artigianato, del commercio, del turismo e dei servizi, nonché per le cooperative, salvo quanto previsto dal comma 5, a decorrere dal 1° gennaio 2003 l'aliquota dell'IRAP è ridotta dello 0,25 per cento.
4. Alle aziende i cui titolari abbiano sporto denunzia circostanziata nei confronti di atti estorsivi compiuti ai loro danni, come definiti dalla vigente legislazione nazionale e regionale, è applicata per il pagamento dell'IRAP, per tre anni consecutivi dalla data di effettuazione della denunzia, l'aliquota del 3,25 per cento.
5. Le organizzazioni non lucrative di cui al decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, le associazioni di promozione sociale di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 383 e le cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381 sono esenti dall'imposta sulle attività produttive.
5-bis. A decorrere dal periodo di imposta in corso all'I gennaio 2024, le agevolazioni previste dai commi 2, 4 e 5 del presente articolo nonché quelle di cui all'articolo 43 della legge regionale 16 aprile 2003, n. 4 sono concesse ai sensi della normativa europea in materia di aiuti "de minimis" di cui:
a) al Regolamento (UE) 2023/2831 della Commissione del 13 dicembre 2023 relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti "de minimis";
oppure
b) al Regolamento (UE) 2019/316 della Commissione del 21 febbraio 2019 che modifica il Regolamento (UE) 2013/1408 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti "de minimis" nel settore agricolo e ai sensi della normativa europea in materia di aiuti "de minimis" di cui ai successivi regolamenti comunitari di modifica dei medesimi.
Art. 43 -LR 4/2003
L'esenzione di cui al comma 5 dell'articolo 7 della legge regionale 26 marzo 2002, n. 2, si applica anche alle IPAB operanti in Sicilia.

 

A chi si rivolge

- piccole e medie imprese operanti in Sicilia nei settori dell'artigianato, del commercio, del turismo e dei servizi, nonché per le cooperative
- aziende i cui titolari abbiano sporto denunzia circostanziata nei confronti di atti estorsivi compiuti ai loro danni
- organizzazioni non lucrative di cui al decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, le associazioni di promozione sociale di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 383 e le cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381
-IPAB

 

Cosa prevede

Agevolazioni IRAP

Agevolazione concedibile (min-max)

Fino a 300.000 €

Tipologia soggetto

Impresa

Dimensione

Grande Impresa , Media Impresa , Microimpresa , Non classificabile/classificato , Piccola Impresa

Settore attività

Agricoltura, silvicoltura e pesca, Agroalimentare, Alberghiero, Altri servizi, Artigianato, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto, Chimica e Farmaceutica, Commercio, Cultura, Edilizia, Elettronica, Fornitura Energia, Acqua e gestione Rifiuti, ICT, Meccanica, Metallurgia, Mobili, Legno e Carta, Moda e Tessile, Ristorazione, Salute, Servizi di trasporto, Turismo

ATECO

Tutti i settori economici ammissibili a ricevere aiuti;

Regioni

Sicilia

 

 

Sito di riferimento

http://www.gurs.regione.sicilia.it/

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Ven 12 Lug, 2024