Studi e ricerche

Workshop "Il Turismo in Puglia: andamento, prospettive e focus sui prodotti turistici"

Si terra il prossimo 17 settembre, alle ore 14.30, presso la Sala 2 del Centro Congressi della Fiera del Levante, a Bari, un importante workshop sul tema del Turismo in Puglia.
Saranno illustrate le proposte del sistema camerale pugliese attraverso un focus sui prodotti, itinerari e percorsi turistici.
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Mar 09 Set, 2025

Foggia: +489 imprese nel secondo trimestre 2025, crescita sostenuta e diversificazione settoriale.

La provincia di Foggia conferma il proprio dinamismo imprenditoriale anche nel secondo trimestre del 2025, registrando un saldo positivo di +489 imprese.

La provincia di Foggia conferma il proprio dinamismo imprenditoriale anche nel secondo trimestre del 2025, registrando un saldo positivo di +489 imprese.

Già nel primo trimestre dell’anno, il tessuto imprenditoriale foggiano aveva evidenziato chiari segnali di espansione, confermando una dinamica positiva e una crescente capacità di adattamento alle trasformazioni del mercato.  Secondo i dati elaborati da Unioncamere, il tasso di crescita imprenditoriale si attesta allo 0,70%, un valore superiore alla media regionale pugliese e in linea con l’andamento nazionale di ripresa. Al 30 giugno 2025, il numero complessivo delle imprese attive nella provincia è pari a 70.297 unità.

A trainare la crescita sono soprattutto le società di capitale, che chiudono il trimestre con un saldo attivo di +237 imprese e un tasso di crescita dell’1,36%, seguite dalle ditte individuali, che con +244 unità crescono dello 0,55%. Le società di persone registrano un incremento più contenuto, con +9 imprese pari a +0,19%, mentre le altre forme giuridiche segnano una lieve contrazione di –1 impresa (–0,03%).

Il dato relativo alle forme giuridiche conferma un tessuto imprenditoriale vivace, in espansione e sempre più orientato verso modelli societari strutturati, in grado di affrontare con maggiore solidità le sfide poste dal mercato contemporaneo. 

Focus settoriale

L’analisi dei principali comparti produttivi evidenzia una dinamica complessivamente positiva.

Il settore agricolo, con 23.518 imprese registrate, si conferma il più rilevante per numerosità. Nel trimestre sono state rilevate 249 nuove iscrizioni e 154 cessazioni, con un saldo attivo di +95 imprese.
Il comparto delle costruzioni mostra segnali di ripresa, con 87 iscrizioni e 59 cessazioni, per un saldo netto di +28 imprese su 7.037 registrate. Le attività professionali, scientifiche e tecniche si distinguono per dinamismo, con 38 iscrizioni e solo 10 cessazioni, per un saldo positivo di +28 imprese, su 1.600 attive. Il settore dei servizi di alloggio e ristorazione, con 4.600 imprese registrate, chiude il trimestre con un saldo di +19 imprese, derivante da 63 iscrizioni e 44 cessazioni.
In forte espansione anche le attività finanziarie e assicurative, che su un totale di 934 imprese registrano 24 nuove iscrizioni e solo 4 cessazioni, con un saldo positivo di +20 unità.

Questi dati confermano la vitalità del sistema imprenditoriale foggiano, che mostra segnali di consolidamento e diversificazione, con una crescita sostenuta tanto nei settori tradizionali quanto in quelli a maggiore contenuto specialistico e professionale. In particolare, l’espansione delle attività tecniche, dei servizi e della finanza evidenzia una crescente qualificazione dell’offerta produttiva e una maggiore capacità di adattamento alle dinamiche del mercato.

Nel complesso, si delinea un sistema imprenditoriale dinamico, resiliente e in evoluzione, pronto a cogliere opportunità sia nei comparti storici sia in quelli più innovativi e strategici per lo sviluppo del territorio.

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Lun 08 Set, 2025

Novità in vista per il regime forfettario 2026 - anticipazioni

Per il 2026 si profilano possibili cambiamenti nel regime forfettario per le imprese individuali

 1. Estensione della soglia di ricavi fino a 100.000 €?

C’è un dibattito in corso sulla possibilità di aumentare la soglia di ricavi che permette l’accesso al regime forfettario: oggi ferma a 85.000 €, potrebbe essere portata a 100.000 € secondo alcune proposte emerse nella Legge di Bilancio 2026

  • L’idea è sostenuta da alcune forze politiche, come la Lega, con l’intento di estendere la "flat tax" al 15 % a un numero maggiore di Partite IVA
  • Tuttavia, un ostacolo tecnico non banale è rappresentato da vincoli europei: l’attuale normativa UE consente agli Stati membri di applicare regimi con franchigia IVA fino a 85.000 €, e solo in caso di operazioni intra-comunitarie fino a 100.000 €. Questo blocco rende al momento complicato un innalzamento della soglia a livello nazionale per tutti i contribuenti

2. Fascia intermedia “ponte” oltre 85.000 €

Si sta valutando anche l’introduzione di una fascia intermedia—un "regime ponte"—per coloro che superano leggermente il limite di 85.000 € ma non superano una soglia superiore (come i 100.000 €). Questa misura, ancora in fase di studio, potrebbe rappresentare una via di raccordo tra il forfettario e il regime ordinario

3. Riduzione temporanea del limite da lavoro dipendente/pensione

Per il 2025 è stata prevista una misura temporanea: chi percepisce redditi da lavoro dipendente o pensione fino a 35.000 € può accedere al regime forfettario; tuttavia, dal 2026 questo limite tornerà a 30.000 €, salvo nuovi interventi legislativi

4. Rottamazione delle cartelle e flat tax

Nel testo della Legge di Bilancio 2026 si aggiungono temi connessi come la “rottamazione quinquies” delle cartelle e un rilancio della flat tax al 15 %. Tuttavia, l’ipotesi di portare la flat tax a coprire i contributori fino a 100.000 € si scontra con limiti regolamentari UE

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Gio 04 Set, 2025

Strategia d’impresa: il business plan spiegato da Alvise Volpato

È online il nuovo video del Servizio Nuova Impresa della Camera di Commercio di Padova, dedicato all’importanza del business plan per chi vuole avviare una nuova attività

In questo approfondimento, il consulente Alvise Volpato spiega perché il business plan è uno strumento essenziale per trasformare un’idea in un progetto concreto e come la Camera di Commercio supporta i futuri imprenditori con servizi di consulenza qualificata.

Guarda il video e scopri come costruire le basi solide per la tua impresa.

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Mer 03 Set, 2025

Incubatori certificati: quanti sono in Italia, in Veneto e nelle province principali?

Almeno 63 incubatori certificati sono attivi in Italia; in Veneto si contano strutture di eccellenza attive in tutte le principali province, tra cui Verona, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza e Rovigo.

Secondo l’ultimo aggiornamento disponibile, in Italia risultano attivi circa 63 incubatori certificati, inseriti nella sezione speciale del Registro delle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico mise.gov.it.

In Veneto, la presenza è significativa: almeno quattro strutture principali sono riconosciute a livello nazionale per l’incubazione di startup:

  • H-Farm (Roncade, Treviso): noto polo europeo per l’innovazione digitale e l’accelerazione d’impresa 
  • t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione: nasce dall’unione delle Camere di Commercio di Treviso, Rovigo, Venezia e Verona e supporta imprese innovative con coworking, formazione e assistenza su marchi e brevetti (t2i.it)
  • VEGAinCUBE (Venezia): incubatore del Parco Scientifico Tecnologico VEGA, ospita oltre 23 startup innovative nel settore ICT e green economy 
  • StartCube (Padova): incubatore universitario di Padova, frutto della collaborazione tra Università di Padova e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 

Ulteriori evidenze evidenziano che:

  • Verona è sede di START-UP GYM S.R.L., formalmente inserita nell’elenco nazionale degli incubatori certificati
  • Treviso–Belluno sono coperti da H-Farm e t2i, che operano nel territorio e interagiscono anche con startup provenienti da Belluno 

     

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Lun 01 Set, 2025

Incubatori certificati: quanti sono in Italia, in Veneto e nelle province principali?

Almeno 63 incubatori certificati sono attivi in Italia; in Veneto si contano strutture di eccellenza attive in tutte le principali province, tra cui Verona, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza e Rovigo.

Secondo l’ultimo aggiornamento disponibile, in Italia risultano attivi circa 63 incubatori certificati, inseriti nella sezione speciale del Registro delle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico mise.gov.it.

In Veneto, la presenza è significativa: almeno quattro strutture principali sono riconosciute a livello nazionale per l’incubazione di startup:

  • H-Farm (Roncade, Treviso): noto polo europeo per l’innovazione digitale e l’accelerazione d’impresa 
  • t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione: nasce dall’unione delle Camere di Commercio di Treviso, Rovigo, Venezia e Verona e supporta imprese innovative con coworking, formazione e assistenza su marchi e brevetti (t2i.it)
  • VEGAinCUBE (Venezia): incubatore del Parco Scientifico Tecnologico VEGA, ospita oltre 23 startup innovative nel settore ICT e green economy 
  • StartCube (Padova): incubatore universitario di Padova, frutto della collaborazione tra Università di Padova e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 

Ulteriori evidenze evidenziano che:

  • Verona è sede di START-UP GYM S.R.L., formalmente inserita nell’elenco nazionale degli incubatori certificati
  • Treviso–Belluno sono coperti da H-Farm e t2i, che operano nel territorio e interagiscono anche con startup provenienti da Belluno 

     

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Lun 01 Set, 2025

Incubatori certificati: quanti sono in Italia, in Veneto e nelle province principali?

Almeno 63 incubatori certificati sono attivi in Italia; in Veneto si contano strutture di eccellenza attive in tutte le principali province, tra cui Verona, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza e Rovigo.

Secondo l’ultimo aggiornamento disponibile, in Italia risultano attivi circa 63 incubatori certificati, inseriti nella sezione speciale del Registro delle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico mise.gov.it.

In Veneto, la presenza è significativa: almeno quattro strutture principali sono riconosciute a livello nazionale per l’incubazione di startup:

  • H-Farm (Roncade, Treviso): noto polo europeo per l’innovazione digitale e l’accelerazione d’impresa 
  • t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione: nasce dall’unione delle Camere di Commercio di Treviso, Rovigo, Venezia e Verona e supporta imprese innovative con coworking, formazione e assistenza su marchi e brevetti (t2i.it)
  • VEGAinCUBE (Venezia): incubatore del Parco Scientifico Tecnologico VEGA, ospita oltre 23 startup innovative nel settore ICT e green economy 
  • StartCube (Padova): incubatore universitario di Padova, frutto della collaborazione tra Università di Padova e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 

Ulteriori evidenze evidenziano che:

  • Verona è sede di START-UP GYM S.R.L., formalmente inserita nell’elenco nazionale degli incubatori certificati
  • Treviso–Belluno sono coperti da H-Farm e t2i, che operano nel territorio e interagiscono anche con startup provenienti da Belluno 

     

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Lun 01 Set, 2025

QUESTIONARIO SUL FABBISOGNO DELLE STARTUP INNOVATIVE

E' iniziata l'analisi dei fabbisogni degli aspiranti e neo-imprenditori innovativi!

>>> Sei un aspirante o un neo imprenditore innovativo? Segnalaci quali sono le tue esigenze!

La Camera di Commercio di Cuneo ha realizzato, in collaborazione con I3P, Incubatore del Politecnico di Torino, un breve questionario di analisi del fabbisogno degli aspiranti e neo startupper innovativi del territorio.

L'analisi ha come obiettivo comprendere al meglio le sfide, le esigenze e le opportunità che caratterizzano il mondo dell’innovazione e poter sviluppare servizi e iniziative sempre più mirati ed efficaci.

Le risposte al sondaggio sono fondamentali per definire al meglio le linee guida e i nostri prossimi progetti futuri!

 

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Lun 01 Set, 2025

Questionario sul fabbisogno delle startup innovative

La Camera di commercio di Cuneo vuole conoscere i fabbisogni degli aspiranti e neo startupper

L'Ente camerale ha realizzato, in collaborazione con I3P, Incubatore del Politecnico di Torino, un breve questionario di analisi del fabbisogno degli aspiranti e neo startupper innovativi del territorio. L'analisi ha come obiettivo comprendere al meglio le sfide, le esigenze e le opportunità che caratterizzano il mondo dell’innovazione e poter sviluppare servizi e iniziative sempre più mirati ed efficaci.

Invitiamo quindi gli aspiranti e neo imprenditori innovativi a compilare il form, che richiede un paio di minuti. L'adesione al sondaggio è per noi fondamentale per definire le linee guida e i nostri prossimi progetti futuri. 

 Compila qui!

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Ven 29 Ago, 2025

Settore Relax e divertimento in Umbria

Analisi dati Movimprese  al secondo trimestre 2025

L'Umbria eccelle nel settore comparto relax e divertimento, in particolare nel segmento delle sale da ballo: queste ultime, nel secondo trimestre 2025, rappresentano il 20,1% delle imprese del comparto relax e divertimento (94 su 468), contro una media nazionale del 7,8%, e impiegano 1.469 addetti su 2.130 totali (69%). Questo dato, nettamente superiore alla media italiana, evidenzia come questa componente sia rilevante nell'economia del tempo libero regionale.

L’“economia del relax e del divertimento” comprende sport, palestre, parchi, stabilimenti balneari, sale giochi, discoteche e altre attività legate al tempo libero. Non è un settore marginale, ma un ambito che incrocia turismo, socialità e benessere, generando occupazione e coesione.
Secondo l’analisi della Camera di Commercio dell’Umbria su dati Unioncamere-InfoCamere e Movimprese (II trimestre 2025), in Italia sono attive 36.863 imprese del relax, con 116.185 addetti. In Umbria il comparto conta 468 imprese attive, che occupano 2.130 persone. Le imprese registrate sono 550, ma 83 non risultano operative. In questo quadro le sale da ballo emergono come il vero baricentro regionale, superando per numero di addetti l’insieme di tutti gli altri sottosettori.

La provincia di Perugia concentra oltre l’80% delle imprese e addetti del settore relax regionale, mentre Terni si specializza in sport e fitness.

Nel complesso, l’Umbria pesa l’1,27% delle imprese italiane del relax, ma eccelle nelle sale da ballo (quasi il 4% nazionale), nei parchi divertimento (1,92%) e nei centri fitness (1,75%).

Tutti i dati dell'analisi sono pubblicati nel sitto della Camera di Commercio dell'Umbria la seguente link.

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Mar 26 Ago, 2025