Autoimprenditorialità... starup o nuova impresa?
Il termine inglese start up in effetti identifica una nuova attività economica, spesso nata in un contesto universitario o comunque di ricerca, associata ad alto tasso di innovazione con prospettive di business rapide o come si dice oggi “scalabile”.
Ecco perché spesso, scendendo nel contesto specifico, si scopre che ciò di cui sta parlando l’utente è piuttosto semplicemente una nuova impresa ossia un’impresa nata, generalmente, da non più di due anni. Spesso a questa tipologia di aziende sono riconosciuti vantaggi dal punto di vista fiscale e finanziario sotto forma di regimi avvantaggiati per i primi anni o finanziamenti agevolati. Possono insistere su questo segmento anche contributi a fondo perduto ma sempre in forma percentuale, solo su certe categorie di spese ritenute ammissibili.
È vero quindi che alle nuove imprese sono dedicate misure e strumenti specifici ma spesso non sono risolutivi nel senso che comunque parte del capitale iniziale deve già essere in dotazione all’aspirante imprenditore e, sempre con un meccanismo del bando pubblico e quindi con una selezione formale e di merito, si assegneranno delle risorse che devono essere restituite o se solo in parte a fondo perduto, saranno comunque destinate ad alcune tipologie di spesa ritenute meritorie.
Quando si sente parlare a livello nazionale di agevolazioni, contributi e finanziamenti per le start up molto probabilmente ci si riferisce più frequentemente alle start up innovative.
La startup innovativa si definisce come un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana. Dal 2012 infatti sono state introdotte alcune misure specifiche a sostegno di tale tipologia di impresa per supportarle durante il loro ciclo di vita.
Con questo pacchetto, oltre a sviluppare un ecosistema dell’innovazione dinamico e competitivo, creare nuove opportunità per fare impresa e incoraggiare l’occupazione, si vuole promuovere una strategia di crescita sostenibile.
Per essere start up innovative però occorrono dei requisiti ben precisi:
- costituita da non più di 60 mesi
- sede principale in Italia
- ultimo bilancio inferiore ai 5 mil di euro
- non distribuisce e non ha distribuito utili
- oggetto sociale prevalenza innovazione
- non deve avere avuto origine da scissione, cessione o fusione di ramo di azienda
- almeno uno su tre requisiti specifici legati a spese in ricerca, assunzione di personale specializzato o brevetti depositati in specifiche categorie
Si tratta quindi di almeno 7 requisiti ben definiti, in possesso dei quali le imprese possono accedere allo status di startup innovativa tramite autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.
Le startup innovative possono godere dei benefici previsti entro i 5 anni dalla loro costituzione:
alleggerimenti burocratici
disciplina del lavoro dedicata
finanziamenti dedicati
incentivi fiscali
crowdfunding
accesso facilitato al fondo di garanzia
sostegno specifico di ICE per la promozione internazionale
Trascorso il periodo dei 5 anni previsti le strat up innovative hanno la possibilità di trasformarsi in PMI innovative, senza perdere i benefici disponibili.
Approfondisci il tema delle STARTUP Innovative a questo link.
Anche le PMI innovative per essere riconosciute come tali hanno una serie di requisiti richiesti
Approfondisci il tema delle PMI innovative a questo link.
L’elenco delle STARTUP innovative e PMI innovative attualmente iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese può essere consultato in rete sulla piattaforma: startup.registroimprese.it/isin/home.
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