Campania

Come aprire un bed and breakfast occasionale senza partita IVA

Avviare un B&B occasionale nella propria casa senza partita IVA, rispettando i requisiti normativi e fiscali.

Requisiti per il B&B occasionale

Se vuoi trasformare la tua casa in una struttura ricettiva, ma non vuoi affrontare le complicazioni burocratiche e fiscali di un'attività imprenditoriale, puoi optare per il bed and breakfast occasionale

Si tratta di un servizio di alloggio e prima colazione offerto nella propria abitazione, con carattere saltuario o stagionale, e senza l'utilizzo di mezzi organizzati. In questo modo, non devi aprire la partita IVA, né iscriverti al Registro delle Imprese o al REA. Tuttavia, devi rispettare alcuni requisiti previsti dalla normativa nazionale e regionale, e dichiarare i tuoi redditi derivanti dal B&B.

 

Per aprire un bed and breakfast occasionale, devi innanzitutto verificare che la tua casa sia idonea a ospitare degli ospiti, in termini di sicurezza, igiene e comfort. Devi inoltre rispettare i limiti imposti dalla tua Regione in merito al numero di camere e di posti letto che puoi offrire, e alla durata massima del soggiorno. 

In generale, il B&B occasionale non può avere più di tre camere e sei posti letto, e il soggiorno non può superare i 30 giorni consecutivi per lo stesso ospite. Devi anche assicurarti di avere le autorizzazioni necessarie dal tuo condominio, se ne fai parte, e di rispettare le norme urbanistiche ed edilizie del tuo Comune.

 

Come avviare il B&B occasionale

Per avviare il tuo B&B occasionale, devi presentare una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al tuo Comune, allegando la planimetria della casa, l'attestato di agibilità, la copia del documento di identità e il codice fiscale. Devi inoltre comunicare l'inizio dell'attività alla Questura, inviando una copia della SCIA e i dati degli ospiti entro 24 ore dal loro arrivo. Infine, devi dotarti di un bollettario per rilasciare le ricevute ai tuoi clienti, e tenere un registro delle presenze.

 

Come dichiarare i redditi del B&B occasionale

Dal punto di vista fiscale, i redditi derivanti dal B&B occasionale sono considerati come "redditi diversi" derivanti da attività commerciale non abituale. Pertanto, devi inserirli nella tua dichiarazione dei redditi, al netto delle spese documentate e inerenti al servizio. 

Il reddito così determinato concorre a formare il tuo reddito complessivo, soggetto a tassazione IRPEF secondo le aliquote ordinarie. Se utilizzi piattaforme online come Airbnb o Booking, puoi optare per la cedolare secca, pagando una tassa sostitutiva del 21% sulle somme incassate, senza ulteriori obblighi dichiarativi.

 

Aprire un B&B occasionale: un’opportunità

Aprire un bed and breakfast occasionale può essere un'ottima opportunità per valorizzare la tua casa e guadagnare un reddito extra, senza dover affrontare le complicazioni di un'attività imprenditoriale. Tuttavia, devi rispettare i requisiti previsti dalla legge e dichiarare i tuoi redditi in modo corretto. 

 

 

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Sab 17 Feb, 2024

Comunità rinnovabili: i 10 requisiti per accedere agli incentivi

Cos’è una comunità rinnovabile, come si costituisce e quali sono i requisiti e gli incentivi previsti dalla normativa italiana ed europea

Le comunità rinnovabili sono gruppi di cittadini, imprese, enti locali e amministrazioni pubbliche che decidono di produrre, condividere e consumare energia da fonti rinnovabili in modo locale e sostenibile. Si tratta di una nuova forma di gestione dell’energia, che offre vantaggi ambientali, economici e sociali, e che richiede l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.

Per costituire una comunità rinnovabile, è necessario creare un’entità legale, come un’associazione o una cooperativa, e individuare un’area dove installare uno o più impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, in prossimità dei consumatori. L’impianto può essere di proprietà della comunità o di uno o più dei suoi membri, o anche di un soggetto terzo. L’energia prodotta e immessa in rete può essere scambiata e consumata dai membri della comunità, secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente.

Le comunità rinnovabili sono previste dalla direttiva europea RED II del 2018, e sono state introdotte anche in Italia con la conversione in legge del decreto Milleproroghe 162/2019. Il governo ha poi emanato un decreto interministeriale il 16 settembre 2020, che stabilisce i criteri e le condizioni per la costituzione e il funzionamento delle comunità rinnovabili, e prevede dei nuovi incentivi per favorirne lo sviluppo.

Requisiti per accedere agli incentivi

Il decreto interministeriale ha definito i requisiti che le comunità rinnovabili devono rispettare per accedere agli incentivi, tra cui:

  • avere una forma giuridica di associazione o cooperativa;
  • avere almeno 10 membri, di cui almeno il 50% persone fisiche;
  • avere una potenza installata complessiva non superiore a 200 kW;
  • avere una distanza massima tra i punti di prelievo e di immissione di 1 km;
  • avere un consumo annuo di energia elettrica non inferiore al 20% della produzione annua.

Le comunità rinnovabili che rispettano questi requisiti possono beneficiare di una tariffa incentivante per l’energia prodotta e condivisa, che varia in base alla fonte rinnovabile utilizzata, alla potenza installata e alla durata dell’incentivo. Inoltre, le comunità rinnovabili possono usufruire di una riduzione delle tariffe di trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica, e di una semplificazione delle procedure autorizzative e burocratiche.

 

10 condizioni e passi per presentare la domanda al GSE

Per fare richiesta al GSE di incentivi e contributi, le comunità rinnovabili devono seguire questi passi:

  1. gli incentivi sono applicabili agli impianti a fonti rinnovabili, compresi i potenziamenti, con potenza nominale massima fino a 1 megawatt;
  2. per presentare la domanda di accesso agli incentivi, le comunità energetiche rinnovabili devono risultare già regolarmente costituite;
  3. hanno titolo agli incentivi anche le configurazioni di autoconsumo e condivisione di rinnovabili localizzate sul territorio di Stati Membri o confinanti con l’Italia con cui la UE ha stipulato accordi di libero scambio;
  4. la domanda va presentata sul sito GSE (www.gse.it) entro 120 giorni dalla data di attivazione degli impianti;
  5. le domande vanno presentate entro il 31 marzo 2025, o fino ad esaurimento delle risorse;
  6. il GSE verifica la completezza della documentazione entro l’ultimo giorno del terzo mese successivo dalla comunicazione;
  7. il GSE comunica i risultati dell’esame dell’istanza al richiedente entro 60 giorni dal ricevimento della domanda;
  8. le spese devono essere sostenute successivamente all’avvio dei lavori e comprovate con pagamenti tramite bonifico bancario;
  9. il diritto all’incentivo è pari a 20 anni e decorre dalla data di entrata in esercizio commerciale dell’impianto;
  10. il contributo può essere revocato in caso di perdita di uno dei requisiti, dichiarazioni false, violazione dei principi generali di DNSH (danno significativo all’ambiente) o inadempienza dei tempi di realizzazione degli interventi.

Comunità rinnovabili in Italia

Secondo il rapporto Comunità rinnovabili 2021 di Legambiente, in Italia sono attive o in corso di attivazione 20 comunità rinnovabili, mentre altre 7 sono in progetto. Si tratta di esperienze diverse per dimensione, struttura e grado di coinvolgimento, che vanno dalle comunità di quartiere alle comunità agricole, dalle comunità di borgo alle comunità di edilizia sociale. Tra le più note, ci sono la comunità energetica di Napoli, che coinvolge 57 famiglie e una scuola, e la comunità energetica di Magliano Alpi, che coinvolge 22 famiglie e un’azienda agricola.

Le comunità rinnovabili rappresentano quindi un’opportunità per l’Italia di accelerare la transizione verso un modello energetico più pulito, efficiente e partecipativo, in linea con gli obiettivi europei e nazionali di decarbonizzazione e di sviluppo sostenibile.

 

 

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Sab 17 Feb, 2024

Le tipologie di impresa agricola

LE TIPOLOGIE DI IMPRESA AGRICOLA I soggetti operanti in agricoltura e le forme giuridiche dell'impresa agricola

L'ordinamento giuridico prende in considerazione tre soggetti operanti in agricoltura: l'imprenditore agricolo; li coltivatore diretto; l'imprenditore agricolo
Tali soggetti sono accomunati dall'esercizio, secondo determinate modalità, delle attività agricole di cui all'articolo 2135 del codice civile (coltivazione, allevamento, selvicoltura, attività connesse) sia in forma individuale che in forma societaria.

Regione

MICROCREDITO - NUOVE DISPOSIZIONI NORMATIVE

Il MICROCREDITO è stato oggetto di un’evoluzione normativa ed operativa con il DECRETO MEF 20 novembre 2023, n. 211, che ha apportato alcune modifiche al Decreto MEF del 17 ottobre 2014, n. 176 .

In estrema sintesi le nuove disposizioni  entrate in vigore per i finanziamenti  stipulati a partire dal 12 Gennaio 2024 riguardano i seguenti aspetti:

  1. Gli importi salgono fino  a 75 mila per attività di lavoro autonomo o di microimpresa organizzata in forma individuale, di associazione, di società di persone o fino a 100 mila per le società a responsabilità limitata; In entrambi i casi il Fondo di Garanzia per le PMI non potrà superare la copertura dell’80% del rischio di credito per importi fino a 50 mila, mentre per importi superiori la garanzia non potrà eccedere il limite del 60%. 

  2. Le società a responsabilità limitate diventano soggetti eleggibili al microcredito e solo in questo caso è possibile richiedere anche garanzie reali e non esclusivamente personali;

  3. Non è più previsto il credito frazionato ma si potranno erogare gli importi deliberati in un’unica tranche;

     

  4. Viene cancellato il limite dei 5 anni di Partita IVA per tutte le imprese richiedenti e vengono inoltre cancellati i limiti dimensionali riguardanti l’attivo patrimoniale, i ricavi lordi e l’indebitamento;

     

  5. La durata massima del finanziamento viene aumentata fino ad un massimo di 10 anni, comprensivi di periodi di pre-ammortamento.

 

FINANZIAMENTO e APPROFONDIMENTO: https://www.microcredito.gov.it/finanziamenti.html 

 

 

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Ven 09 Feb, 2024

9 start up al femminile che rivoluzionano il mercato, dal design alla ristorazione

Storie di imprenditoria femminile italiana che hanno creato 9 realtà di successo nei settori architettura, design e ristorazione. Le Video Stories con Interviste della CCIAA di Salerno rappresentano bene questa evoluzione imprenditoriale tutta al femminile nelle realtà del territorio.

L’imprenditoria femminile è ancora una realtà poco valorizzata in Italia e nel mondo, rispetto alle aziende tradizionali. Grazie ainiziative come FoundHer, un acceleratore italiano dedicato alle startupper donne, che collabora con Plug&Play, Angels4Women, GammaDonna, SheTech e UniCredit Start Lab, sempre più imprese a conduzione femminile stanno trovando sostegno e piattaforme di lancio da cui partire per affermarsi nel mercato.

Perché l’imprenditoria femminile in Italia si consolidi come una realtà produttiva forte e non minoritaria, è necessario valorizzare i modelli di imprenditrici e startupper che la stanno costruendo negli ultimi anni. Qui raccontiamo le storie di 9 imprese al femminile lanciate con successo nel mercato conquistando un ruolo innovativo nei settori dell’architettura, della moda, del design e dell’arredamento, ambiti in cui l’innovazione e la creatività sono fondamentali per creare soluzioni originali e funzionali. 

  1. Sara Malaguti è la fondatrice di Flowerista, una start up che offre una piattaforma di e-commerce dedicata ai fiori. La sua soluzione permette agli utenti di ordinare bouquet personalizzati, realizzati da fioristi locali e consegnati a domicilio;
  2. Veronica Vecci è cofondatrice di AmbiensVR, una start up che porta la realtà virtuale nel mondo dell’architettura e del design. La loro piattaforma permette ai progettisti e ai clienti di sperimentare virtualmente diversi tipi di arredi e design, facilitando la comunicazione e la scelta;
  3. Emanuela Barbano è cofondatrice, insieme a Franco Dipietro e Simone Oro, di Biova Project, una start up che trasforma gli scarti di pane in birra. Il loro sistema intercetta gli scarti nel momento giusto, ovvero quando sono ancora adatti a essere trasformati attraverso la birrificazione. In questo modo, riducono lo spreco alimentare e producono una birra artigianale e sostenibile;
  4. Federica Tiranti e Chiara Marconi sono le fondatrici di Chitè, una start up che propone una piattaforma di personalizzazione online di completi intimi. Le donne possono inserire le proprie misure e realizzare un completo intimo a partire dalla scelta di colori e tessuti, con 36.000 combinazioni diverse. Chitè offre così una soluzione su misura, comoda e di qualità per ogni tipo di corpo;
  5. Chiara Mastromonaco è cofondatrice con Diego Pelle di Direttoo, una start up che mette in contatto diretto i fornitori agrifood con i ristoratori. La loro piattaforma facilita la trasparenza, la qualità e la convenienza dei prodotti, eliminando gli intermediari e valorizzando la filiera corta;
  6. Giulia Gazzelloni e Andrea Dusi sono i fondatori di Eatsready, una start up che offre un servizio di prenotazione e ritiro di piatti pronti presso i ristoranti convenzionati. La loro app permette agli utenti di scegliere tra diverse opzioni di menu, pagare online e ritirare il cibo senza attese;
  7. Sara Magnabosco e Luca Ferrari hanno creato insieme Eligo, una start up che offre una piattaforma di e-commerce dedicata al design italiano. La loro selezione di prodotti spazia dal vintage al contemporaneo, dal classico al moderno, dal minimal al colorato. Eligo si propone di valorizzare il made in Italy e di offrire una shopping experience personalizzata e di qualità;
  8. Giulia De Martino è co-fondatrice di Endelea, una start up che produce e vende accessori e arredi realizzati a mano da artigiani africani. La loro missione è di promuovere lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali, garantendo una produzione etica e sostenibile;
  9. Chiara Burberi e Alessandro Rocco sono i fondatori di Sestre, una start up che offre una piattaforma di e-commerce dedicata alla moda sostenibile. La loro selezione di prodotti include abiti, accessori e cosmetici realizzati con materiali naturali, biologici e riciclati. Sestre si propone di sensibilizzare i consumatori verso uno stile di vita più ecologico e responsabile.
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Ven 09 Feb, 2024

Trasformazione digitale in Italia: cosa ci aspetta nel 2024?

Il PNRR come motore della transizione digitale: La trasformazione digitale è un processo che riguarda tutti gli aspetti della società e dell’economia, e che richiede innovazione, competenze e investimenti.

L’Italia, pur partendo da una situazione di ritardo rispetto ad altri Paesi europei, ha avviato negli ultimi anni diverse iniziative per accelerare la sua transizione verso il digitale, soprattutto grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il PNRR prevede infatti una quota del 27% delle risorse destinate alla transizione digitale, suddivise in due assi principali: la digitalizzazione della pubblica amministrazione e lo sviluppo delle reti ultraveloci. L’obiettivo è portare l’Italia nel gruppo di testa in Europa entro il 2026, secondo cinque indicatori: identità digitale, competenze digitali, adozione del cloud, servizi pubblici online e connessione a banda ultra-larga.

 

Il programma Italia digitale 2026 e le sue azioni

Per raggiungere questi obiettivi, il governo ha lanciato il programma Italia Digitale 2026, che coordina le azioni previste dal PNRR e offre supporto alle amministrazioni locali, attraverso il sito PA digitale 2026. Tra le principali misure in corso o in arrivo, si possono citare: 

  • la migrazione al cloud dei dati e dei servizi della PA; 
  • la diffusione del servizio notifiche digitali (SEND); 
  • il piano sanità connessa; il mobility as a service
  • la piattaforma unica dei pagamenti digitali (PAGO PA).

 

Le competenze e le tecnologie emergenti per il mondo delle imprese e dei cittadini

La trasformazione digitale non riguarda solo la PA, ma anche il mondo delle imprese e dei cittadini. Per questo, è fondamentale sviluppare le competenze digitali di tutti gli attori coinvolti, e favorire la diffusione delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose (IOT), il 5G, la blockchain e la cybersecurity. Queste tecnologie possono offrire nuove opportunità di business, di innovazione sociale e di sostenibilità ambientale, se usate in modo responsabile ed etico.

 

Il 2024 come anno cruciale per la quarta rivoluzione industriale

Il 2024 sarà quindi un anno cruciale per la trasformazione digitale in Italia, che richiederà impegno, collaborazione e visione da parte di tutti gli stakeholder. Solo così si potrà cogliere la sfida di una vera e propria quarta rivoluzione industriale, che cambierà il modo di produrre, di consumare, di comunicare e di vivere.

 

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Ven 09 Feb, 2024

MIMIT: Scoperta imprenditoriale.

Agevolazioni per progetti di ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno

 Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha lanciato un nuovo bando per sostenere progetti di ricerca e sviluppo nei territori delle Regioni meno sviluppate nell'ambito del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività, in apertura il 7 febbraio 2024.I progetti devono riguardare attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per nuovi prodotti, processi o servizi. Sono incoraggiate tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) e devono contribuire al processo di scoperta imprenditoriale. I progetti devono, inoltre, allinearsi con le priorità della Strategia nazionale di specializzazione intelligente, promuovendo l'innovazione tecnologica.

Link al bando 

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Gio 22 Feb, 2024

Avviso Pubblico la realizzazione di proposte progettuali che promuovano la diffusione del cinema e del patrimonio audiovisivo

Avviso Pubblico finalizzato a sostenere, attraverso la concessione di contributi economici, la realizzazione di proposte progettuali che promuovano la diffusione del cinema e del patrimonio audiovisivo

Soggetti ammissibili.

L’Avviso è rivolto a tutti i soggetti, ad esclusione delle persone fisiche, quali imprese, associazioni, enti, consorzi, cooperative, istituti di cultura, fondazioni, onlus, etc. E’consentita la partecipazione di tali soggetti riuniti in forma associata (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, ATS, Consorzi etc).

Per info: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/50607.

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Ven 02 Feb, 2024

Avviso Pubblico per la manifestazione di interesse finalizzata a reperire proposte progettuali da inserire nella programmazione “Napoli Città della Musica” – Anno 2024

Soggetti ammissibili.

L’Avviso si rivolge a tutti i soggetti giuridici (imprese, associazioni, enti, consorzi, cooperative, istituti di cultura, fondazioni, ecc.) in forma singola o associata, regolarmente costituiti o costituendi, che operino nel settore della promozione e della realizzazione di eventi culturali.

Per info: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/50543.

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Ven 02 Feb, 2024

CHALLENGE su METAVERSO e realtà immersive per START-UP e P.M.I.

“Clust-ER” innovazione nei Servizi della regione Emilia- Romagna, ha lanciato la Challenge Metaverso e Realtà immersive per startup e PMI, attraverso un bando avviato lo scorso 25 gennaio 2024.

“Clust-ER Innovate”, in collaborazione con Fondazione Golinelli, Fondazione Olitec, AIRI, Search On Media Group, Emilia Romagna STARTUP, BI-REX, CRIF, MUG – Magazzini Generativi, Fondazione Golinelli, Clust-ER Health, Clust-ER Create e Clust-ER Build.
L’iniziativa ha lo scopo di sostenere lo sviluppo e la crescita dell’applicazione di soluzioni di trasformazione digitale nell’ambito del su Metaverso, Realtà Aumentata, Realtà Mista, Realtà Virtuale e realtà mista.
La challenge è rivolta a startup, spin-off e PMI italiane in attività sul territorio nazionale italiano.
Per info: https://innovate.clust-er.it/challenge-metaverso-e-realta-immersive-per-start-up-e-pmi/.
 

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Ven 02 Feb, 2024