Responsabilità sociale

Intelligenza artificale: etica, rischi, opportunità

Intelligenza artificale: etica, rischi, opportunità

Evento presso la sede di Vibo Valentia della Camera di Commercio di Catanzaro Crotone e Vibo Valentia - 29 febbraio ore 17.30

Intelligenza artificale: etica, rischi, opportunità. Se ne discute giovedì 29 febbraio a partire dalle ore 17:30 presso la sede di Vibo Valentia della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia 

Dettagli e programma nella locandina allegata.

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Mer 28 Feb, 2024

Comunità Energetiche Rinnovabili: Guida al Decreto CER

L’evento si svolgerà mercoledì 20 marzo dalle ore 10:00 presso l'Auditorium della Camera di Commercio di Firenze.

La Camera di Commercio di Firenze, insieme alla propria Azienda Speciale PromoFirenze e in collaborazione con Unioncamere Toscana, Fondazione ISI e DINTEC, nell’ambito del Progetto Transizione Energetica 2023 organizza la tappa locale del ciclo di eventi Comunità Energetiche Rinnovabili: Guida al Decreto CER - Novità, Incentivi e Prospettive, l’iniziativa del sistema camerale toscano dedicata alla presentazione del nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente per le Comunità Energetiche.

L’evento si svolgerà mercoledì 20 marzo dalle ore 10:00 presso l'Auditorium della Camera di Commercio di Firenze (ingresso da Piazza Mentana 1 - Firenze).

Nel corso dell’incontro saranno approfonditi i contenuti del nuovo decreto del MASE, che ha posto fine al regime transitorio e dato il via al nuovo quadro regolatorio sulle Comunità Energetica Rinnovabili. Grazie ai contributi del Gestore dei Servizi Energetici, dell’Agenzia Regionale Recupero Risorse e di altri esperti del mondo dell’energia saranno analizzate le novità più rilevanti rispetto alla precedente normativa, fornendo le prime anticipazioni sulle regole operative per la registrazione delle Comunità Energetiche presso il GSE.

Saranno inoltre discusse le prospettive di sviluppo del modello CER nel prossimo futuro, alla luce delle disposizioni normative e delle prescrizioni relative alla gestione dell’incentivo per la condivisione dell’energia, che dovrà essere obbligatoriamente dedicato per una parte consistente (almeno il 45%) ai soli consumatori diversi dalle imprese e/o utilizzato per finalità sociali.

 

Per partecipare all’evento è necessario registrarsi al seguente link. 

maggiori informazioni a questo link: https://www.fi.camcom.gov.it/comunit%C3%A0-energetiche-rinnovabili%C2%A0-guida-al-decreto-cer

 

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Mer 28 Feb, 2024

Greenwashing: cos’è, come riconoscerlo e come evitarlo

Un fenomeno in crescita che minaccia la credibilità e la sostenibilità delle aziende e dei consumatori

Il greenwashing è una pratica scorretta che consiste nel presentare un’azienda, un prodotto o un servizio come ecologico, etico o sostenibile, quando in realtà non lo è. Si tratta di una forma di pubblicità ingannevole che sfrutta l’interesse e la sensibilità dei consumatori verso le tematiche ambientali e sociali.

Il termine greenwashing è nato negli anni '80, quando l’ambientalista statunitense Jay Westerveld denunciò le campagne di alcuni alberghi che invitavano i clienti a riutilizzare gli asciugamani per risparmiare acqua ed energia, mentre in realtà non adottavano alcuna misura concreta per ridurre il loro impatto ambientale.

Da allora, il fenomeno del greenwashing si è diffuso e amplificato, soprattutto con l’avvento dei social media e della comunicazione digitale, che hanno reso più facile e veloce diffondere messaggi e immagini a favore dell’ambiente, spesso senza alcuna verifica o certificazione.

Quali sono i rischi del greenwashing?

Il greenwashing non solo danneggia la fiducia dei consumatori, ma anche la reputazione e la competitività delle aziende che lo praticano. Infatti, il greenwashing può essere sanzionato dalle autorità competenti, come l’Antitrust, che possono infliggere multe salate o vietare la diffusione di messaggi pubblicitari falsi o ingannevoli.

Inoltre, il greenwashing può avere effetti negativi sul piano ambientale e sociale, in quanto distorce la percezione della realtà e impedisce di affrontare i veri problemi e le vere soluzioni. Il greenwashing può anche scoraggiare i consumatori a compiere scelte consapevoli e responsabili, facendoli cadere in una sorta di “falsa tranquillità” o di “illusione verde”.

Come difendersi dal greenwashing?

Per difendersi dal greenwashing, è necessario sviluppare un’attitudine critica e informata verso i messaggi e le informazioni che riceviamo dalle aziende e dai media. Alcuni consigli utili sono:

  • verificare la fonte e la credibilità delle informazioni, cercando di capire chi le ha prodotte e con quali scopi e interessi;
  • controllare la presenza e la validità di certificazioni, etichette, sigle o marchi che attestino la sostenibilità di un’azienda, di un prodotto o di un servizio, evitando di fidarsi di semplici slogan o immagini;
  • confrontare le informazioni con altre fonti indipendenti e affidabili, come associazioni di consumatori, organizzazioni ambientaliste, istituzioni pubbliche o accademiche, che possano fornire dati, analisi e opinioni oggettive e trasparenti;
  • approfondire le informazioni, cercando di capire quali sono gli impatti reali e le conseguenze di un’azienda, di un prodotto o di un servizio sul piano ambientale, sociale ed economico, sia a livello locale che globale.

Come riconoscere il greenwashing?

Il greenwashing si riconosce da alcuni segnali tipici della comunicazione ingannevole:

  • mancanza di prove o dati specifici che dimostrino quanto affermato;
  • presenza di informazioni e dati che si dichiarano certificati ma che non hanno il riconoscimento di enti autorizzati;
  • messa in evidenza di alcune caratteristiche isolate di quanto comunicato;
  • uso di informazioni vaghe o ambigue che generano confusione nei consumatori;
  • impiego di etichette false o alterate;
  • formulazione di dichiarazioni ambientali non veritiere.

 

Aziende virtuose e buone pratiche

Ci sono anche esempi di aziende che hanno dimostrato un reale impegno e una coerenza nella sostenibilità, adottando pratiche e strategie volte a ridurre il loro impatto ambientale e sociale, a creare valore per i propri stakeholder e a comunicare in modo trasparente e responsabile. Alcuni esempi sono:

  • la cooperativa agricola Alce Nero, che dal 1978 produce e distribuisce prodotti biologici e di qualità, rispettando i principi dell’agricoltura biologica, del commercio equo e solidale, della biodiversità e della filiera corta, e che si avvale di certificazioni e controlli indipendenti e rigorosi;
  • la società di energia elettrica Enel, che dal 2015 ha avviato un piano strategico per la decarbonizzazione, puntando sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica, sull’innovazione tecnologica e sulla mobilità elettrica, e che ha aderito agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e all’Accordo di Parigi sul clima;
  • la marca di cosmetici Lush, che dal 1995 produce e vende prodotti naturali, freschi, fatti a mano, cruelty-free e senza imballaggi, seguendo i valori dell’etica, della trasparenza, della solidarietà e dell’attivismo, e che coinvolge i propri clienti e dipendenti in campagne e iniziative a favore dell’ambiente e dei diritti umani.

La Tassonomia UE, uno strumento europeo contro il greenwashing

L’Europa è molto attenta alla questione e sta elaborando una normativa rigorosa su cosa si possa considerare green. La Tassonomia UE, votata dal Parlamento europeo nel 2020, ha aiutato a stabilire i criteri per determinare cosa sia realmente “un’attività economica ambientalmente sostenibile”.

La direttiva EU NFDR (Non Finance Reporting Directive) richiede poi che un numero sempre maggiore di aziende renda conto delle proprie attività sostenibili e dei risultati effettivi ottenuti mediante la dichiarazione non finanziaria delle imprese, mentre la SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) impone che i fondi comuni di investimento indichino il livello di conformità dei propri asset alla Tassonomia, come previsto dalla SFDR.

Tuttavia, secondo gli esperti, questo non è sufficiente, perché è essenziale che i sistemi di standardizzazione siano chiari e obbligatori il più possibile. Così come è fondamentale che i consumatori o gli investitori si documentino bene prima di acquistare un prodotto o uno strumento di investimento per le sue caratteristiche green. L’unico modo possibile è affidarsi solo a certificazioni oggettive e valide, evitando di credere a termini generici come “naturale” o “zero emissioni” (obiettivo peraltro praticamente irraggiungibile per qualsiasi tipo di prodotto o servizio).

Conclusioni

Il greenwashing è un fenomeno in crescita che rappresenta una sfida e una minaccia per la sostenibilità delle aziende e dei consumatori. Per contrastarlo, è necessario sviluppare una cultura e una consapevolezza critica e informata, che ci permetta di riconoscere e di scegliere le aziende, i prodotti e i servizi che siano veramente ecologici, etici e sostenibili. Solo così potremo contribuire a creare un futuro migliore per noi e per il pianeta.

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Lun 26 Feb, 2024

Blue Economy: cos'è, come funziona e quali sono i vantaggi per l'Italia

Un modello di sviluppo sostenibile che valorizza le risorse marine e costiere, con esempi concreti di applicazione nel nostro Paese.

La Blue Economy è un concetto che sta guadagnando sempre più attenzione nel mondo, soprattutto in vista degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ma di cosa si tratta esattamente? E quali sono i benefici che può portare all'Italia, un Paese circondato dal mare e ricco di biodiversità?

Cos'è la Blue Economy

La Blue Economy è un modello di sviluppo economico che si basa sullo sfruttamento sostenibile delle risorse marine e costiere, in armonia con la tutela dell'ambiente e della salute umana. Si tratta di un approccio innovativo e integrato, che considera il mare non solo come una fonte di materie prime, energia, cibo e turismo, ma anche come un elemento chiave per la regolazione del clima, la conservazione della biodiversità, la prevenzione dei rischi naturali e la coesione sociale.

Questo modello si propone di creare valore aggiunto, occupazione e benessere, riducendo al minimo gli impatti negativi sull'ecosistema marino e favorendo la sua resilienza e rigenerazione. Per farlo, si ispira ai principi dell'economia circolare, dell'innovazione tecnologica e della cooperazione tra i diversi attori coinvolti, a livello locale, nazionale e internazionale.

Come funziona la Blue Economy

La Blue Economy si articola in diversi settori, che possono essere raggruppati in tre categorie principali:

  • Settori tradizionali, che comprendono le attività storiche legate al mare, come la pesca, l'acquacoltura, il trasporto marittimo, il turismo costiero e le costruzioni navali. Questi settori rappresentano una parte significativa dell'economia marina, ma devono affrontare le sfide della sostenibilità ambientale, della competitività e della digitalizzazione;
  • Settori emergenti, che includono le attività che sfruttano le nuove opportunità offerte dal mare, come le energie rinnovabili marine, la biotecnologia blu, l'osservazione e la sorveglianza marina, la robotica e l'intelligenza artificiale applicate al mare, il turismo sostenibile e il patrimonio culturale marino. Questi settori hanno un forte potenziale di crescita, ma richiedono investimenti, ricerca e innovazione, e una regolamentazione adeguata;
  • Settori abilitanti, che riguardano le infrastrutture, i servizi e le competenze necessari per sostenere lo sviluppo della Blue Economy, come i porti, le reti di comunicazione, la formazione e l'istruzione, la governance e la pianificazione marittima. Questi settori sono fondamentali per creare le condizioni favorevoli alla Blue Economy, ma devono essere coordinati e armonizzati tra loro e con le altre politiche pubbliche.

Quali sono i vantaggi per l'Italia

L'Italia ha una posizione geografica privilegiata, con una costa di oltre 8.000 km e una superficie marina di circa 500.000 km2, pari a circa il 60% della sua superficie terrestre. Il mare rappresenta quindi una risorsa strategica per il nostro Paese, sia dal punto di vista economico che ambientale e sociale.

Secondo i dati del Rapporto 2020 sull'Economia del Mare, pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il valore aggiunto generato dalle attività marittime in Italia ammonta a circa 36 miliardi di euro, pari al 2% del PIL nazionale, e occupa oltre 600.000 persone. Tra i settori più rilevanti, spiccano il turismo costiero, con 17 miliardi di euro e 300.000 occupati, il trasporto marittimo, con 7 miliardi di euro e 100.000 occupati, e la pesca e l'acquacoltura, con 2 miliardi di euro e 50.000 occupati.

Tuttavia, il mare italiano offre ancora ampi margini di sviluppo, soprattutto se si considerano i settori emergenti e abilitanti della Blue Economy. Alcuni esempi di progetti e iniziative in corso nel nostro Paese sono:

  • InnBlue, un progetto finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca, che mira a creare una rete di centri di ricerca e innovazione dedicati alla Blue Economy, con l'obiettivo di promuovere la trasferibilità dei risultati scientifici e tecnologici alle imprese e alla società;
  • BlueMed, un'iniziativa strategica di cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo, coordinata dall'Italia, che si propone di sviluppare una visione condivisa e un piano d'azione per la Blue Economy nel bacino mediterraneo, con particolare attenzione alla protezione dell'ambiente, alla sicurezza alimentare, alla salute umana e alla crescita inclusiva;
  • Blue Italian Growth (BIG), un programma lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che intende valorizzare il patrimonio marino e costiero italiano, attraverso la promozione delle eccellenze nazionali nei settori della Blue Economy, sia a livello bilaterale che multilaterale.

 

Conclusione

La Blue Economy è un modello di sviluppo economico che offre grandi opportunità per l'Italia, un Paese fortemente legato al mare e alla sua cultura. Per cogliere queste opportunità, è necessario investire nella ricerca e nell'innovazione, nella formazione e nelle competenze, nella governance e nella cooperazione, nel rispetto dell'ambiente e della biodiversità. Solo così il mare potrà essere una fonte di ricchezza, benessere e sostenibilità per le generazioni presenti e future.

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Lun 26 Feb, 2024

Efficientamento e risparmio energetico

desk informativo mercoledì 7 marzo ore 11.00

L'efficienza energetica rappresenta un pilastro fondamentale nella transizione verso un mondo più verde e sostenibile. Significa fare di più con meno, ottimizzando l'uso delle risorse energetiche senza compromettere la produttività. 

Per tale motivo, la Camera di commercio di Lecce  ha attivato il 7 marzo prossimo alle ore 11.00 un desk informativo ristretto per aiutare le imprese e gli altri attori del territorio a confrontarsi con esperti tecnici.

Partecipando all'incontro online, dopo essersi registrati, ci sarà la possibilità di discutere ed approfondire con un esperto i concetti chiave dell'efficienza e del risparmio energetico, esaminando le strategie pratiche e le soluzioni innovative per ridurre i consumi energetici, con riferimento anche ai nuovi strumenti, alle figure professionali e agli incentivi disponibili. 

Clicca qui per iscriverti al desk

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Lun 26 Feb, 2024

Il turismo si fa più sostenibile con il Bando Coastour: domande aperte fino al 12 marzo 2024

Il progetto Coastour si rivolge alle MPMI italiane del settore turistico costiero e rurale, al fine di supportare la doppia transizione verde e digitale.

Cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Single Market, il progetto Coastour si rivolge alle MPMI italiane del settore turistico costiero e rurale e sostiene attività che possano migliorarne la competitività e la sostenibilità attraverso un finanziamento fino a un massimo di €9.000.

Al fine di supportare la doppia transizione verde e digitale dell'ecosistema turistico il Consorzio Coastour, con Promos Italia come partner referente per l’Italia, ha lanciato questo bando a cascata per sostenere la sostenibilità ESG di almeno 80 PMI nel settore turistico nei 5 Paesi del consorzio (Danimarca, Portogallo, Italia, Slovenia, Lituania). 

Per presentare domanda per il bando voucher bisogna avere un’attività economica in uno dei seguenti settori turistici:

  1. Hotel e alloggi

  2. Aree di campeggio, parcheggi per veicoli ricreativi e parcheggi per roulotte

  3. Ristoranti, attività di ristorazione mobile, attività di vendita bevande

  4. Noleggio e leasing di autoveicoli

  5. Attività sportive, intrattenimento e ricreative

  6. Biblioteche, archivi, musei e altre attività culturali

  7. Agenzie di viaggi, tour operator e attività connesse

  8. Trasporto marittimo e costiero di passeggeri, trasporto fluviale

     

Molte sono le attività ammissibili al finanziamento

- Spese di preparazione e audit per gli schemi di certificazione di sostenibilità; 

- Formazione sulla transizione verde e digitale; 

- Costi delle spese di viaggio per eventi di intermediazione, matchmaking, presentazione a investitori rilevanti per il turismo; 

- Consulenze per la preparazione delle domande di brevetto, studi di fattibilità, prototipazione, test pilota; 

- Acquisto, installazione e utilizzo di apparecchiature IT per il monitoraggio della sostenibilità. 

- Il bando ufficiale è disponibile alla seguente pagina dedicata.

 

La domanda va presentata attraverso il modulo online. La scadenza per la presentazione della domanda è fissata al 12 Marzo 2024.

Per maggiori informazioni e assistenza, contatta lo SNI territoriale Chieti Pescara all’indirizzo servizionuoveimprese@chpe.camcom.it

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Ven 16 Feb, 2024

Via al bando del CNR per progetti innovativi sulle tecnologie green nelle PMI

Il programma mira a finanziare progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale incentrati sulla preservazione della biodiversità in aree protette.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con il National Biodiversity Future Center (NBFC) - Spoke8 “Open Innovation & Development of KETs”, ha annunciato il lancio di un nuovo bando dedicato alle piccole e medie imprese (PMI) per la selezione di proposte progettuali, finalizzate al monitoraggio, preservazione, valorizzazione e ripristino della biodiversità in aree protette

Con un budget di 20 milioni di euro, questo programma mira a finanziare progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale incentrati sullo sviluppo e l’uso di tecnologie Key Enabling (KETs) a basso costo, Internet of Things (IoT) e Intelligenza Artificiale (AI) per la conservazione, il monitoraggio, il restauro e la valorizzazione della biodiversità. 

I progetti possono rientrare in uno dei seguenti ambiti tematici: 

  • Tecnologie innovative per l’identificazione e il riconoscimento di specie.
  • Monitoraggio innovativo delle componenti biotiche e abiotiche.
  • Soluzioni avanzate per l’analisi e il trattamento dei Big Data.
  • Sistemi di gestione tramite tecniche di precision forestry e agro-forestry.
  • Nature-Based Solutions per il restauro di ecosistemi.
  • Sistemi avanzati per la divulgazione e la fruizione di dati tramite realtà virtuale e aumentata.
  • Precision fish farming e acquacoltura sostenibile.
  • Sviluppo di composti con proprietà farmacologiche da specie animali e vegetali.
  • Strumenti innovativi per la conservazione della biodiversità.
  • Sistemi per una pesca sostenibile.

I progetti selezionati riceveranno il supporto dell’Unità Valorizzazione della Ricerca del CNR e dell’Hub di NBFC. Saranno guidati nella loro evoluzione per allinearsi agli obiettivi del NBFC, identificare sfide e innovazioni, e coinvolgere stakeholder e collaborazioni internazionali.

Le domande di finanziamento possono essere presentate fino alle 18:00 del 14 marzo 2024.

Il bando completo èdisponibile sul sito del CNR al link seguente: www.cnr.it/it/promozione-marketing-risultati-ricerca 

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Mar 13 Feb, 2024

Efficienza energetica e Comunità Energetiche Rinnovabili

Seminario organizzato dalla Camera di Commercio di Brescia

23 febbraio, 1 marzo, 8 marzo - ore 15.00

 

Il Punto Sviluppo Sostenibile della Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con l'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia, propone il ciclo di seminari tematici "Efficienza energetica e Comunità Energetiche Rinnovabili", con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza del sistema produttivo in merito alle possibili opportunità previste dall'attuale quadro di approvvigionamento energetico attraverso soluzioni innovative quali la costituzione di CER, favorendo la condivisione di progettualità volte alla riduzione dell'impatto ambientale e dei costi d'Impresa in un'ottica di circolarità produttiva ed economica.

 

Tematiche affrontate:

  • L’impatto sul sistema di produzione, distribuzione e consumo di energia in un determinato territorio attraverso il risparmio energetico, l’economia sostenibile e l’utilizzo di energia verde
  • Comunità Energetiche: cosa sono (caratteristiche principali) e il loro ruolo nella transizione energetica (la complementarità con altri schemi incentivanti)
  • I sistemi di accumulo di energia elettrica: strumento di ottimizzazione della conservazione e distribuzione dell'energia tra i membri della Comunità energetica
  • Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima
  • Tassonomia Europea sulle Attività Economiche Sostenibili
  • Benefici della transizione energetica
  • Valorizzare i benefici competitivi sul mercato – certificazioni di sostenibilità (servizio, prodotto)

Maggiori informazioni alla pagina Economia Circolare e Responsabilità Sociale

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Lun 12 Feb, 2024

Bando Isi 2023

Inail finanzia investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro per le imprese e per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli.

Il bando ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti, nonché incoraggiare le micro e piccole imprese, operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, all’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali.

La Camera di commercio Chieti Pescara segnala l’Avviso pubblico Isi 2023 relativo alla regione Abruzzo, disponibile al link seguente.

Destinatari dei finanziamenti:

  • le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio
  • gli enti del terzo settore, limitatamente all’intervento di tipologia d) per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di persone.

 

Progetti ammessi a finanziamento:
Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetto ricomprese, per la parte relativa agli stanziamenti, in 5 Assi di finanziamento

  • Progetti per la riduzione dei rischi tecnopatici (di cui all’allegato 1.1) - Asse di finanziamento 1; 
  • Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (di cui all’allegato 1.2) - Asse di finanziamento 1; 
  • Progetti per la riduzione dei rischi infortunistici (di cui all’allegato 2) - Asse di finanziamento 2;
  • Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto (di cui all’allegato 3) - Asse di finanziamento 3;
  • Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività (di cui all’allegato 4) - Asse di finanziamento 4;
  • Progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli (di cui all’allegato 5) - Asse di finanziamento 5.

 

L’ammontare del finanziamento è compreso tra un importo minimo di 5.000 euro e un importo massimo erogabile pari a 130.000 euro.

Per informazioni e assistenza è possibile fare riferimento al numero telefonico 06.6001 del Contact center Inail oppure rivolgersi al servizio Inail Risponde, nella sezione Supporto del portale.

Per saperne di più, visita il sito Inail al link seguente.

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Lun 12 Feb, 2024

Comunità energetiche: come produrre e condividere energia pulita in modo collettivo

Le comunità energetiche sono gruppi di soggetti che producono e condividono energia rinnovabile in modo autonomo e sostenibile, contribuendo alla transizione energetica.

Cosa sono le comunità energetiche?

L'energia è una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale, ma anche una delle principali cause del cambiamento climatico. Per questo, è necessario promuovere forme di produzione e consumo energetico più efficienti, sostenibili e democratiche. Una delle soluzioni possibili sono le comunità energetiche, ovvero gruppi di cittadini, imprese, enti pubblici o privati che si uniscono per generare, usare e scambiare energia elettrica da fonti rinnovabili, come il sole, il vento o l'acqua.

Quali vantaggi portano alla società?

Le comunità energetiche hanno diversi vantaggi

  • riducono i costi dell'energia;
  • aumentano l'autonomia e la sicurezza energetica
  • diminuiscono le emissioni di gas serra;
  • creano occupazione e valore aggiunto locale;
  • favoriscono la partecipazione e la coesione sociale

Le comunità energetiche si basano sul principio dell'autoconsumo collettivo, cioè la possibilità di consumare direttamente l'energia prodotta da impianti di piccola dimensione, come i pannelli solari sui tetti, le turbine eoliche domestiche o le mini-centrali idroelettriche, senza doverla vendere al mercato nazionale. L'energia in eccesso può essere condivisa o scambiata con altri membri della comunità, in base alle esigenze e alle disponibilità di ciascuno. In questo modo, si ottimizza l'uso delle risorse, si evitano le perdite di trasmissione e si limita il ricorso alla rete pubblica.

Come si crea una comunità energetica?

Per costituire una comunità energetica, è necessario che i suoi membri abbiano un legame territoriale, sociale o economico e che perseguano obiettivi di beneficio comune, non di lucro. Le comunità energetiche possono essere composte da abitanti di uno stesso quartiere, condominio, villaggio o isola, ma anche da aziende, amministrazioni, cooperative, associazioni o scuole. Devono inoltre rispettare le norme e le regole del sistema elettrico, garantendo la qualità, la sicurezza e la continuità del servizio.

Sono realtà incentivate e sostenute dallo Stato?

Le comunità energetiche sono una realtà in crescita nel mondo, con esperienze significative in paesi come Germania, Danimarca, Spagna e Olanda. In Europa, le comunità energetiche sono riconosciute e tutelate dalla direttiva sulle energie rinnovabili del 2018, che ne definisce i principi e i diritti. 

In Italia, il Decreto CER del 2024 stabilisce le modalità e le condizioni per la costituzione e il funzionamento delle comunità energetiche rinnovabili, prevedendo due tipi di agevolazioni: un contributo a fondo perduto per i territori più piccoli e una tariffa incentivante per tutto il territorio nazionale.

 

Le comunità energetiche sono una risposta concreta e innovativa alle sfide del cambiamento climatico e della crisi economica, che dimostra come sia possibile conciliare l'efficienza, l'equità e la solidarietà nel settore energetico.

AGGIORNAMENTI NORMATIVI DAL 2024: https://senec.com/it/blog/comunita-energetiche-normativa-aggiornata 

 

 

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Ven 09 Feb, 2024