In termini strettamente fiscali, il credito d’imposta è un’agevolazione, o meglio un credito, che un “contribuente” (sia esso un’impresa o una persona fisica) ha maturato nei confronti dello Stato.Generalmente viene compensato attraverso le tasse da riconoscere al Fisco.
Nello specifico, le dichiarazioni di credito d’imposta in compensazione (previste attraverso il modello F24) includono tutte le tipologie di credito: IVA, IRPEF, IRES, IRAP, (sono comprese anche addizionali ed imposte sostitutive). Ma non è l’unico modo. Oltre alla compensazione, infatti, è possibile effettuare anche una cessione del credito d’imposta per ottenere liquidità.
Può essere ceduto a terzi, mantenendo la facoltà a quest’ultimi di poter effettuare una successiva cessione del credito ad altri soggetti. Colui che “riceve” il credito d’imposta, potrà usufruire di quest’ultimo con le stesse modalità previste per il soggetto cedente.
Il credito d’imposta è quindi uno strumento fiscale che consente alle aziende e ai contribuenti di ridurre l’importo delle tasse dovute allo stato. Funziona come una sorta di “buono” sulle imposte: se un’azienda o un individuo ha un credito d’imposta, può utilizzarlo per pagare una parte delle sue tasse. Per esempio, se un’azienda deve 10.000 euro di tasse e ha un credito d’imposta di 2.000 euro, dovrà pagare solo 8.000 euro.