Sicilia

Siccità, da Stato e Regione 40 milioni per gli agricoltori.

Pronti 40 milioni di euro per sostenere le imprese agricole siciliane colpite dalla siccità. La giunta regionale ha dato il via libera alla proposta di declaratoria di calamità naturale che consente adesso gli interventi in favore della aziende che hanno subito danni soprattutto per le colture di cereali, legumi e foraggio: si tratta di 15 milioni di euro stanziati dal ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e altri 10 milioni previsti nella manovra finanziaria approvata all’Ars. 

Altri 15 milioni di euro, inoltre, saranno erogati con un bando del commissario delegato per l'emergenza idrica per l'agricoltura pubblicato oggi. «Diamo un aiuto economico importante agli agricoltori colpiti dalla grave emergenza idrica di quest’anno – dice il presidente della Regione, Renato Schifani –. Un impegno che si concretizza grazie a un intervento congiunto dello Stato e della Regione che permetterà di dare ristoro al settore che ha sofferto più di tutti per l’emergenza idrica». Nel periodo dall’1 gennaio al 31 maggio 2024 si sono riscontrati i danni più gravi alle colture da seme il cui ciclo produttivo si conclude in primavera. Il danno alla produzione è calcolato in quasi 313 milioni di euro pari a circa il 74 per cento della produzione ordinaria nel territorio interessato. Si è stimato un danno alla produzione del 60 per cento sui legumi, del 70 per cento sui cereali e dell’80 per cento sulle foraggere. In alcuni casi si hanno segnalazioni di danno pari al 100 per cento. «Il calo produttivo – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo – riguarda tutto il territorio regionale. Abbiamo attivato con rapidità la procedura di proposta della declaratoria di calamità naturale per poter erogare in tempi brevi i benefici agli agricoltori che già nelle prossime settimane dovranno effettuare spese per preparare i terreni alla nuova semina, dopo un’annata terminata per tutti in grave perdita economica». 

Oltre ai contributi a sostegno delle imprese agricole sono previsti anche interventi per l’integrazione salariale in favore dei lavoratori. Intanto, entro il 30 settembre potranno essere presentate le domande di contributo previste dall’avviso per interventi in conto capitale per fronteggiare la crisi idrica in agricoltura pubblicato oggi dal commissario delegato per l'emergenza idrica per l'agricoltura, Dario Cartabellotta. 

La dotazione finanziaria è di 15 milioni di euro, fondi stanziati con la manovra approvata dall’Ars. Le risorse saranno destinate per l'80 per cento alle istanze degli imprenditori agricoli, anche in forma associata, e per il 20 per cento ai Comuni. Possono essere finanziati gli interventi di captazione, raccolta e stoccaggio delle acque per uso agricolo e zootecnico; di costruzione di nuove vasche e serbatoi per la raccolta di acqua; di realizzazione di nuovi pozzi o per il miglioramento di quelli esistenti. Sono finanziabili anche nuovi impianti di mini-desalinizzazione. 

 

 

Le domande potranno essere presentate esclusivamente con pec all’indirizzo dipartimento.agricoltura@certmail.regione.sicilia.it.

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Mer 04 Set, 2024

BANDO "SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE"

Oltre 470 milioni di euro per progetti di ricerca e sviluppo.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha lanciato una misura significativa per le imprese del Mezzogiorno con l'apertura delle domande per il bando "Specializzazione Intelligente". A partire dal 2 settembre 2024, è possibile accedere al portale per la precompilazione delle richieste di contributo, con la possibilità di inviare le domande a partire dal 10 settembre. Questa iniziativa mira a incentivare la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, con un budget complessivo di oltre 470 milioni di euro.

Il programma "Specializzazione Intelligente" si inserisce nell’ambito della Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI), un piano strategico volto a rafforzare le capacità innovative delle regioni italiane, con un focus particolare sulle aree meno sviluppate del paese.

L'apertura della procedura agevolativa prevede il concorso di Cassa Depositi e Prestiti e delle banche finanziatrici convenzionate aderenti all’Associazione Bancaria Italiana.

I progetti devono prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale che facciano utilizzo di tecnologie abilitanti fondamentali (KETs), in particolare: nanotecnologia e materiali avanzati, fotonica e micro/nano elettronica, sistemi avanzati di produzione, tecnologie delle scienze della vita, intelligenza artificiale, connessione e sicurezza digitale.

I finanziamenti agevolati sono concessi per una percentuale massima del 50% delle spese e dei costi ammissibili per le grandi imprese e del 40% per le piccole e medie imprese.

Gli incentivi concessi nella forma del contributo diretto alla spesa sono articolati sulla base della dimensione dell’impresa proponente: 30% per le piccole imprese, 25% per le medie imprese, 15% per le grandi imprese.

Per maggiori informazioni: https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/specializzazione-intelligente

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Mer 04 Set, 2024

Consumi, in calo le vendite al dettaglio. Le imprese: "Stallo allarmante"

A giugno 2024, rispetto al mese precedente, le vendite al dettaglio hanno registrato un calo sia in valore sia in volume. A indicarlo è l'Istat, che ha rilevato una variazione congiunturale negativa del -0,2%. E su base tendenziale, a giugno rispetto allo stesso mese del 2023, le vendite al dettaglio calano dell'1% in valore e dell'1,8% in volume. Dati che preoccupano Confcommercio e Confesercenti.

A giugno rispetto al mese precedente sono in diminuzione sia le vendite dei beni alimentari (-0,2% in valore e -0,3% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (-0,2% in valore e in volume). Nel secondo trimestre 2024, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio sono in lieve aumento in valore (+0,1%) e in diminuzione in volume (-0,1%), così come quelle dei beni alimentari, mentre le vendite dei beni non alimentari sono stazionarie in valore e registrano un leggero calo in volume (-0,1%). Su base tendenziale, a giugno 2024, le vendite al dettaglio calano dell'1% in valore e dell'1,8% in volume. Le vendite dei beni alimentari sono in crescita dello 0,1% in valore e in calo dell'1,6% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume (rispettivamente -1,7% e -1,9%)

Scendono quindi le quantità di cibo vendute, sia su base annua, -1,6%, che rispetto al mese precedente, -0,3%.

Per il settore non alimentare, si registrano variazioni tendenziali negative per quasi tutti i gruppi di prodotti.
In aumento solo i prodotti di profumeria, cura della persona (+3,3%) e foto ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (+2,5%), mentre registrano il calo più consistente calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-5,1%), nonché mobili, articoli tessili, arredamento (-5,0%).

Rispetto a giugno 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la grande distribuzione (+0,5%) mentre risulta in calo per le imprese operanti su piccole superfici (-2,0%), le vendite al di fuori dei negozi (- 4,2%) e il commercio elettronico (-3,9%)

Le spese alimentari per una famiglia media scendono su base annua di 93 euro a prezzi del 2023, quelle non alimentari di 337 euro, per un totale di 430 euro. Una coppia con due figli acquista 129 euro in meno di cibo e 466 euro di beni non alimentari, per una cifra complessiva di 595 euro, mentre per una coppia con un figlio sono 117 euro in meno per mangiare

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Mer 04 Set, 2024

Dal 2 settembre al via domande per gli incentivi per l'assunzione di disabili

La misura riconosce un contributo a favore di enti del terzo settore e onlus per ogni persona con disabilità, di età inferiore ai trentacinque anni, assunta con contratto di lavoro a tempo indeterminato tra il primo agosto 2020 e il 30 settembre 2024

Condizioni

Il contributo, che è stato istituito dal cd. decreto Lavoro (articolo 28, Decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48) viene riconosciuto agli enti del terzo settore e alle ONLUS per le assunzioni di persone con disabilità:

  • di età anagrafica inferiore a 35 anni;

  • assunte ai sensi della Legge 12 marzo 1999, n. 68 (che reca le norme per il diritto al lavoro dei disabili);

  • con contratto di lavoro a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2020 e il 30 settembre 2024;

  • per lo svolgimento di attività conformi allo statuto.

Modalità

La domanda deve essere presentata dal datore di lavoro, ovvero da un suo delegato, per il tramite del Cassetto previdenziale del contribuente. Le domande devono essere presentate, a pena di decadenza, dal 2 settembre 2024 al 31 ottobre 2024, utilizzando i modelli A, B e C, in un unico file in formato .pdf debitamente compilati e firmati in ogni parte dal legale rappresentante del soggetto richiedente con allegata copia del documento di identità in corso di validità. 

Deve essere allegato anche il file, in formato .csv, utilizzando esclusivamente il template di cui all’Allegato n. 3 del messaggio INPS in commento, compilato secondo le indicazioni fornite nell’Allegato n. 4, utili per l’istruttoria delle domande:

  • le informazioni inerenti alla tipologia del datore di lavoro, con i relativi elementi identificativi della predetta tipologia (“Dati azienda” dell’Allegato n. 3);

  • l’IBAN su cui effettuare l’eventuale erogazione del contributo (“Dati azienda” dell’Allegato n. 3);

  • i dati delle assunzioni dei lavoratori con disabilità (tipo contratti “A.01” o “A.03”) (“Dati assunzioni” dell’Allegato n. 3).

Viene precisato che le domande trasmesse tramite il servizio “Comunicazione Bidirezionale” compilate diversamente dalle indicazioni fornite con il presente messaggio e che non soddisfano le specifiche illustrate saranno considerate anomale.

Gli esiti delle domande, a seguito delle elaborazioni di prima accoglienza, saranno forniti ai datori di lavoro tramite il servizio “Comunicazione Bidirezionale”, dopo la stipula della convenzione di cui all’articolo 6 del Decreto-legge 27 giugno 2024. 

Le richieste trasmesse saranno in seguito visibili e filtrabili all’interno del servizio di “Comunicazione Bidirezionale”.

 

Misura del contributo

Il contributo viene erogato nella misura pari a 12.000 euro una tantum, come contributo per l’assunzione effettuata, e nella misura pari a 1.000 euro per ogni mese, dalla data di assunzione e fino al 30 settembre 2024. 

In ipotesi di interruzione del contratto di lavoro in data anteriore al 30 settembre 2024, il contributo viene erogato sino alla data di cessazione del rapporto.

Per le assunzioni che effettuate nel mese di settembre 2024, è erogata la parte di contributo una tantum pari a 12.000 euro come anche la quota mensile per il mese di assunzione (art. 2, comma 4, D.I. 27 giugno 2024).

 

Le informazioni sulle modalità di ammissione, quantificazione ed erogazione del contributo saranno oggetto di un successivo messaggio INPS.

 

Per maggiori informazioni:

https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/atti/circolari-messaggi-e-normativa/dettaglio.circolari-e-messaggi.2024.08.messaggio-numero-2906-del-29-08-2024_14656.html

 

 

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Mar 03 Set, 2024

Lavoro, in Sicilia 30 mila euro in tre anni alle imprese per ogni assunzione

Trentamila euro, in tre anni, per ogni nuovo assunto in Sicilia. È l'incentivo attivato dall'assessorato regionale del Lavoro con l'avviso pubblicato sul sito istituzionale della Regione Siciliana rivolto alle imprese che esercitano attività commerciale e industriale nel territorio regionale. La dotazione finanziaria è di 40 milioni che consentirà di erogare contributi per assumere fino a 1.350 persone. Tra pochi giorni sarà comunicata la data del "click day", ovvero del giorno dal quale le aziende potranno presentare la domanda.

«È un provvedimento fortemente voluto dal mio governo - dice il presidente della Regione, Renato Schifani - e istituito con l'ultima Finanziaria, con l'obiettivo di far crescere l'occupazione in Sicilia, creando nuovi posti di lavoro "di qualità", ovvero stabili e duraturi. Guardiamo in particolare ai giovani e ai soggetti meno favoriti sul mercato, per creare nuove opportunità di assunzione o di stabilizzazione. È un sostegno concreto alle aziende che operano in Sicilia che si aggiunge alle misure già varate dalla Regione e che hanno favorito le condizioni per una crescita dell'occupazione del Pil dell'Isola, come attestato dagli ultimi indicatori della situazione economica del Paese».

«Si tratta - dice l'assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano - di un sostegno importante all'economia siciliana. È una misura destinata a favorire la crescita occupazionale, contribuendo all’abbattimento dei costi del lavoro sostenuti dalle imprese che assumono a tempo indeterminato, anche favorendo la trasformazione dei contratti a termine o dei tirocini di giovani già avviati dalle aziende».

L'incentivo viene riconosciuto, fino ad un massimo di 10 mila euro all’anno per tre anni, per le nuove assunzioni a partire dall'1 gennaio 2024 a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato o a seguito di assunzione stabile di tirocinanti della stessa azienda. 

Sono esclusi i contratti di apprendistato. Beneficiarie sono le aziende (incluse le micro e le piccole e medie imprese) che hanno una unità produttiva in Sicilia o che la attivino. 

L’incentivo può essere riconosciuto per un numero massimo di 10 lavoratori, nel rispetto del regolamento "de minimis" previsto dalle norme europee.

Le domande potranno essere esclusivamente presentate attraverso il supporto del Sistema Informatico (SI) dedicato, al quale si potrà accedere con Spid. 

Sarà stilata una graduatoria a sportello predisposta in base all’orario di presentazione.

 

 

L'avviso è pubblicato sul portale della Regione Siciliana al seguente link:

https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/pr-fse-2021-2027-avviso-142024-avviso-incentivi-all-assunzione

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Ven 23 Ago, 2024

Transizione digitale delle imprese, in Italia manca il personale specializzato. Palermo alla quarantacinquesima posizione

Transizione digitale delle imprese, in Italia manca il personale specializzato. 

Palermo alla quarantacinquesima posizione nella classifica nazionale delle province con maggiori capacità.

E' stata  stimata la necessità delle imprese italiane di ben 699mila lavoratori con competenze digitali avanzate 4.0, più della metà dei quali sono di difficile rintracciabilità (il 51,8 per cento). All’appello mancano dunque 362mila figure professionali specializzate.

 

E' stata presentata un’analisi offerta da Confartigianato e, in questa ultima rilevazione, emerge l’assenza di specifiche figure che faciliterebbero il processo di transizione digitale delle imprese. 

Si tratta di 362mila lavoratori mancanti e con e-skill specifiche quali:
- l’intelligenza artificiale;
- il cloud computing;
- l’Industrial internet of things (IoT);
- il data analytics;
- i big data;
- la realtà virtuale e aumentata;
- la blockchain.

Questa carenza di personale appare inoltre più marcata nelle micro e piccole imprese italiane, all’interno delle quali la percentuale di mansioni che richiedono competenze digitali specifiche sale al 54,9 per cento. 

Il territorio dove si registra la maggiore difficoltà a reperire personale qualificato per il cambio di paradigma digitale è il Trentino-Alto Adige, con la provincia di Bolzano in testa. Nella Regione, in media, ben il 65,8 per cento delle ricerche va vuoto, a Bolzano il 69,2 per cento. Subito dopo troviamo il Friuli-Venezia Giulia, dove ben il 62,6 per cento della ricerca di lavoratori specializzati nelle suddette competenze non porta a nessun frutto. Tra le Regioni che superano il valore medio nazionale del mismatch tra ricerca e offerta c’è anche la Lombardia dove, in numeri assoluti, c’è la situazione più critica: a mancare sono 80.250 specialisti, cioè il 52,3 per cento del totale ricercato.

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Impresa familiare, sentenza della Corte costituzionale estende i diritti ai conviventi

La Consulta cambia la definizione di impresa familiare e modifica parzialmente l'articolo 230 del codice civile: nessuna differenza fra coniugi e conviventi al fine della determinazione dei diritti e delle tutele.

Con la sentenza n. 148 del 25 luglio 2024, la Corte afferma che non vi è differenza, al fine del riconoscimento dei diritti, fra moglie e convivente nell’ambito delle imprese familiari.

I supremi giudici hanno dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 230 bis comma 3 del codice civile relativamente alla parte in cui non si prevede come familiare (oltre al coniuge, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo grado) anche il “convivente di fatto”. Dichiarato illegittimo anche il passaggio in cui, come impresa familiare, non si considera quella in cui collabora anche il “convivente di fatto”. È stata inoltre dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 230 ter del codice civile che, introdotto dalla legge Cirinnà (76/2016), riconosceva al convivente di fatto una tutela significativamente più ridotta.

Pur rimanendo ferme le differenze di disciplina rispetto alla famiglia fondata sul matrimonio, quando si tratta di diritti fondamentali essi devono essere riconosciuti a tutti senza distinzioni. “Tale è il diritto al lavoro e alla giusta retribuzione; diritto che – argomenta la Corte – nel contesto di un’impresa familiare, richiede uguale tutela, versando anche il convivente di fatto, come il coniuge, nella stessa situazione in cui la prestazione lavorativa deve essere protetta, rischiando altrimenti di essere inesorabilmente attratta nell’orbita del lavoro gratuito”.

Nel sottolineare che la tutela del lavoro è “strumento di realizzazione della dignità di ogni persona, sia come singolo che quale componente della comunità, a partire da quella familiare”, ha ritenuto “irragionevole la mancata inclusione del convivente di fatto nell’impresa familiare”.

La questione è una pietra miliare nella giurisprudenza, dal momento che le aziende familiari in Italia, oltre a rappresentare la tradizione, sono anche uno dei principali motori di crescita del Paese. Alla fine del 2021, in Italia vi erano ben 17.897 aziende con ricavi superiori a 20 milioni di euro, di cui ben 12.500 erano di tipo familiare, rappresentando il 69,8% delle imprese in questa fascia di ricavi.

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Evento 1-2 ottobre | Food&Drinks Mission2Sicily 2024

Food&Drinks Mission2Sicily 2024
01 e 02 ottobre 2024
Terminal Cruise “Molo Vittorio Veneto” – Palermo

La terza edizione di Food&Drinks Mission2Sicily organizzata da Sicindustria, co-organizzata dai partner di Enterprise Europe Network (la rete delle imprese della Commissione Europea), Agrifood Sector Group, e patrocinata da Unioncamere Sicilia.

L’evento di match-making riunisce produttori siciliani e buyer internazionali. Questa è un’opportunità unica per generare nuovi contatti commerciali e contratti.

Gli incontri si svolgeranno in un’area dedicata e saranno concordati preventivamente

Chi può partecipare?

  • Buyers Internazionali: importatori, distributori, grossisti di prodotti alimentari e bevande (inclusi vino e liquori); Rappresentanti di catene alimentari, ipermercati/supermercati, agenti di acquisto per hotel e ristoranti, negozi di specialità enogastronomiche, marketplace di e-commerce e altri.
  • Produttori Siciliani

Quota di iscrizione per i produttori siciliani

EUR 100 – A tutte le aziende siciliane che vorranno partecipare all’evento è richiesta una quota di 100 euro (+ IVA).

Il costo include:

  • 1 Ottobre: Partecipazione all’evento B2B con propria postazione (sessione prevista durante la mattina e il pomeriggio);
  • 1 Ottobre: Degustazioni mattutine e serali per i buyer internazionali. I produttori esprimono il loro interesse ad essere coinvolti;
  • 2 Ottobre: Visite aziendali per i buyers internazionali (i produttori possono esprimere il loro interesse ad ospitare i buyers);
  • Assistenza completa da parte dell’organizzazione prima, durante e dopo l’evento.

Controlla le istruzioni per la registrazione nella sezione “How it works”.

Per candidarsi, gli acquirenti devono registrarsi sulla piattaforma.

Scadenza per l’iscrizione: 26 settembre 2024

Le candidature verranno valutate singolarmente, ed approvate da Sicindustria e da Unioncamere Sicilia seguendo i seguenti criteri: data di iscrizione; turnover; anno di costituzione.

**Gli acquirenti partecipanti devono avere capacità di decisione nelle loro aziende.

La lingua ufficiale dell’evento è l’inglese. E’ comunque prevista la possibilità di richiedere supporto linguistico.

Locandina evento: Scarica qui
Guida per i partecipanti: Scarica qui

Evento di competenza del programma “Internazionalizzazione” a valere del “Fondo di Perequazione 2023-2024”

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Mar 20 Ago, 2024

Smart working, una nuova indagine lo premia

In Italia lo smart working da alcuni anni accompagna la vita lavorativa di non poche persone. Una recente indagine Doxa, realizzata con il contributo del Politecnico di Milano – Polimi, ribadisce quello che molti già pensano: il lavoro da remoto o lavoro agile, con pc e connessione internet attiva, tendenzialmente fa vivere meglio rispetto alle modalità tradizionali di svolgimento delle mansioni

Lo studio Doxa-Polimi è stato presentato nei giorni scorsi dal Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Smart Working e HR Innovation Practice nell’ambito del tavolo “Twin Transition e Circular Working”, presso lo spazio Copernico di Phygiwork nella Capitale.

Esso replica di fatto gli esiti di vari altri lavori, come ad es. lo studio della Boston Consulting Group “What 12.000 Employees Have To Say About the Future of Remote Work”, condotto su dodicimila dipendenti in tre Paesi (Usa, Germania e India) e contenente un principio di fondo: lavorando da remoto, la produttività non viene meno ma migliora. Anzi si riducono le probabilità di stress legato al lavoro e del temuto burnout.

In altre parole, un po’ come nel coworking, un ambiente di lavoro flessibile e personalizzato è in grado di migliorare la concentrazione e la gestione del tempo. E il proficuo e amichevole rapporto con i colleghi potrà essere preservato da pratici strumenti come Skype e Google Meet, adattissimi a chi lavora in modalità ‘smart’.

Nel report si può leggere che:
- il rendimento del 37% dei lavoratori subordinati in smart working è valutato sopra le aspettative;
- soltanto il 17% dei lavoratori in presenza raggiunge lo stesso livello di valutazione.
 

Lo scorso anno, ormai usciti dal tunnel della pandemia, nel nostro paese c’erano ancora più di 3,5 milioni di lavoratori non in sede.


Tra i temi collegati, la sostenibilità economica per le imprese: ricorrere al lavoro a distanza, oltre ai benefici in termini di performance del personale, garantirebbe una sensibile e costante riduzione dei costi operativi (affitto uffici, utenze, manutenzione, forniture ecc.) e  i benefici per l’ambiente, visto che il ricorso al lavoro agile può contribuire a una marcata riduzione delle emissioni di anidride carbonica in virtù di minori spostamenti casa-lavoro e a un minore sfruttamento di risorse fisiche negli uffici.
 

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Mar 13 Ago, 2024

Superbonus: Eurostat considera i crediti 2024 ‘non pagabili’, quali conseguenze?

Secondo il parere diffuso da Eurostat il 5 luglio scorso, il Superbonus maturato dopo l’implementazione della riforma contenuta nel decreto legge di marzo, e convertita in legge a maggio, dovrà “essere registrato nei conti pubblici come credito d’imposta non pagabile nel 2024”

Questo è stato il punto focale del parere inviato all’Istat sulla gestione dei crediti italiani, alla luce delle modifiche avvenute nel primo semestre del 2024. 
 

I crediti del Superbonus attivati tra il 2020 e il 2023 saranno ancora classificati come “crediti d’imposta pagabili”. Questo implica che l’impatto sul deficit per quel periodo resterà concentrato negli anni in cui il credito è stato originato.


Per il 2024, invece, risulta evidente che a seguito dell’implementazione delle ultime normative, l’impatto del Superbonus sul deficit sarà distribuito nel corso dei prossimi anni, seguendo quanto già pianificato dal governo. 
Questa modifica riveste un’importanza particolare considerando il ritorno delle regole del Patto di stabilità europeo, riformulate in aprile, che stabiliscono criteri rigorosi per il rientro degli eccessi di deficit pubblico.

Per le spese effettuate a partire dal 1° gennaio 2024, è ora possibile detrarre l’intero importo in 10 anni anziché in 4, come era previsto in passato. L’estensione del periodo di detrazione fornisce una maggiore flessibilità finanziaria per cittadini e imprese.

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Mar 13 Ago, 2024