Lun 14 Ott, 2024
L’innovazione che serve per affrontare il fenomeno dei NEET, i giovani che non studiano e non lavorano
Una sfida cruciale per l’Italia del futuro: comprendere e affrontare il fenomeno dei NEET, i giovani che non studiano né lavorano. Questa questione emerge in tutta la sua complessità nel rapporto “Il pensiero creativo”, realizzato nel contesto dell’indagine Ocse Pisa 2022.
Federico Capeci, Ceo di Kantar in Italia, sottolinea l’importanza di capire il pensiero dei giovanissimi, una competenza chiave per il futuro, e di come molti di essi si perdano lungo il percorso della vita. Abbiamo voluto analizzare la questione da un punto di vista delle motivazioni.
L’indagine ha rivelato che i NEET non sono un gruppo omogeneo, ma presentano sette distinti profili psicologici e motivazionali: i libertini, i disillusi, i pretenziosi, i pit-stopper, i fragili, i ritirati e i disorientati.
Ogni gruppo è caratterizzato da differenti atteggiamenti verso il lavoro e la vita, influenzati da fattori psicologici, sociali ed economici, ed è importante andare oltre i dati statistici per comprendere le vere motivazioni dei giovani.
La ricerca ha portato all’elaborazione dell’acronimo Madei, che sintetizza fattori del fenomeno: marginalizzazione, ansia, disillusione, entitlement e idea di lavoro, invitando i “grandi” a sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda dei giovani per poter agire efficacemente.
In un paese che invecchia, è fondamentale adottare strategie innovative e collaborative per recuperare il potenziale inespresso di questa generazione, per stimolare creatività e coinvolgimento.
Rapporto “Il pensiero creativo” https://www.foe.it/files/2024/10/Rapporto-nazionale-PISA-OCSE-2022-Creative-Thinking.pdf
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