Territoriale

Consigli per fare impresa #3: la ricerca di agevolazioni e finanziamenti per l’avvio d'impresa

I passi da fare prima di ricercare eventuali fondi o contributi

“Ci sono finanziamenti per la mia startup?”. Una domanda che spesso gli aspiranti imprenditori si pongono al momento sbagliato! Prima di affannarsi a ricercare contributi a fondo perduto o finanziamenti a tasso agevolato è infatti necessario analizzare a fondo l’idea, definire il proprio business model, effettuare le adeguate valutazioni di tipo economico-finanziario e tracciare i passi da compiere per concretizzare il progetto. Nessun finanziatore elargirà contributi se l’idea non è sufficientemente solida e ben presentata: bisogna pertanto lavorare per renderla tale. 

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Lun 12 Feb, 2024

MICROCREDITO - NUOVE DISPOSIZIONI NORMATIVE

Il MICROCREDITO è stato oggetto di un’evoluzione normativa ed operativa con il DECRETO MEF 20 novembre 2023, n. 211, che ha apportato alcune modifiche al Decreto MEF del 17 ottobre 2014, n. 176 .

In estrema sintesi le nuove disposizioni  entrate in vigore per i finanziamenti  stipulati a partire dal 12 Gennaio 2024 riguardano i seguenti aspetti:

  1. Gli importi salgono fino  a 75 mila per attività di lavoro autonomo o di microimpresa organizzata in forma individuale, di associazione, di società di persone o fino a 100 mila per le società a responsabilità limitata; In entrambi i casi il Fondo di Garanzia per le PMI non potrà superare la copertura dell’80% del rischio di credito per importi fino a 50 mila, mentre per importi superiori la garanzia non potrà eccedere il limite del 60%. 

  2. Le società a responsabilità limitate diventano soggetti eleggibili al microcredito e solo in questo caso è possibile richiedere anche garanzie reali e non esclusivamente personali;

  3. Non è più previsto il credito frazionato ma si potranno erogare gli importi deliberati in un’unica tranche;

     

  4. Viene cancellato il limite dei 5 anni di Partita IVA per tutte le imprese richiedenti e vengono inoltre cancellati i limiti dimensionali riguardanti l’attivo patrimoniale, i ricavi lordi e l’indebitamento;

     

  5. La durata massima del finanziamento viene aumentata fino ad un massimo di 10 anni, comprensivi di periodi di pre-ammortamento.

 

FINANZIAMENTO e APPROFONDIMENTO: https://www.microcredito.gov.it/finanziamenti.html 

 

 

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Ven 09 Feb, 2024

9 start up al femminile che rivoluzionano il mercato, dal design alla ristorazione

Storie di imprenditoria femminile italiana che hanno creato 9 realtà di successo nei settori architettura, design e ristorazione. Le Video Stories con Interviste della CCIAA di Salerno rappresentano bene questa evoluzione imprenditoriale tutta al femminile nelle realtà del territorio.

L’imprenditoria femminile è ancora una realtà poco valorizzata in Italia e nel mondo, rispetto alle aziende tradizionali. Grazie ainiziative come FoundHer, un acceleratore italiano dedicato alle startupper donne, che collabora con Plug&Play, Angels4Women, GammaDonna, SheTech e UniCredit Start Lab, sempre più imprese a conduzione femminile stanno trovando sostegno e piattaforme di lancio da cui partire per affermarsi nel mercato.

Perché l’imprenditoria femminile in Italia si consolidi come una realtà produttiva forte e non minoritaria, è necessario valorizzare i modelli di imprenditrici e startupper che la stanno costruendo negli ultimi anni. Qui raccontiamo le storie di 9 imprese al femminile lanciate con successo nel mercato conquistando un ruolo innovativo nei settori dell’architettura, della moda, del design e dell’arredamento, ambiti in cui l’innovazione e la creatività sono fondamentali per creare soluzioni originali e funzionali. 

  1. Sara Malaguti è la fondatrice di Flowerista, una start up che offre una piattaforma di e-commerce dedicata ai fiori. La sua soluzione permette agli utenti di ordinare bouquet personalizzati, realizzati da fioristi locali e consegnati a domicilio;
  2. Veronica Vecci è cofondatrice di AmbiensVR, una start up che porta la realtà virtuale nel mondo dell’architettura e del design. La loro piattaforma permette ai progettisti e ai clienti di sperimentare virtualmente diversi tipi di arredi e design, facilitando la comunicazione e la scelta;
  3. Emanuela Barbano è cofondatrice, insieme a Franco Dipietro e Simone Oro, di Biova Project, una start up che trasforma gli scarti di pane in birra. Il loro sistema intercetta gli scarti nel momento giusto, ovvero quando sono ancora adatti a essere trasformati attraverso la birrificazione. In questo modo, riducono lo spreco alimentare e producono una birra artigianale e sostenibile;
  4. Federica Tiranti e Chiara Marconi sono le fondatrici di Chitè, una start up che propone una piattaforma di personalizzazione online di completi intimi. Le donne possono inserire le proprie misure e realizzare un completo intimo a partire dalla scelta di colori e tessuti, con 36.000 combinazioni diverse. Chitè offre così una soluzione su misura, comoda e di qualità per ogni tipo di corpo;
  5. Chiara Mastromonaco è cofondatrice con Diego Pelle di Direttoo, una start up che mette in contatto diretto i fornitori agrifood con i ristoratori. La loro piattaforma facilita la trasparenza, la qualità e la convenienza dei prodotti, eliminando gli intermediari e valorizzando la filiera corta;
  6. Giulia Gazzelloni e Andrea Dusi sono i fondatori di Eatsready, una start up che offre un servizio di prenotazione e ritiro di piatti pronti presso i ristoranti convenzionati. La loro app permette agli utenti di scegliere tra diverse opzioni di menu, pagare online e ritirare il cibo senza attese;
  7. Sara Magnabosco e Luca Ferrari hanno creato insieme Eligo, una start up che offre una piattaforma di e-commerce dedicata al design italiano. La loro selezione di prodotti spazia dal vintage al contemporaneo, dal classico al moderno, dal minimal al colorato. Eligo si propone di valorizzare il made in Italy e di offrire una shopping experience personalizzata e di qualità;
  8. Giulia De Martino è co-fondatrice di Endelea, una start up che produce e vende accessori e arredi realizzati a mano da artigiani africani. La loro missione è di promuovere lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali, garantendo una produzione etica e sostenibile;
  9. Chiara Burberi e Alessandro Rocco sono i fondatori di Sestre, una start up che offre una piattaforma di e-commerce dedicata alla moda sostenibile. La loro selezione di prodotti include abiti, accessori e cosmetici realizzati con materiali naturali, biologici e riciclati. Sestre si propone di sensibilizzare i consumatori verso uno stile di vita più ecologico e responsabile.
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Ven 09 Feb, 2024

Trasformazione digitale in Italia: cosa ci aspetta nel 2024?

Il PNRR come motore della transizione digitale: La trasformazione digitale è un processo che riguarda tutti gli aspetti della società e dell’economia, e che richiede innovazione, competenze e investimenti.

L’Italia, pur partendo da una situazione di ritardo rispetto ad altri Paesi europei, ha avviato negli ultimi anni diverse iniziative per accelerare la sua transizione verso il digitale, soprattutto grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il PNRR prevede infatti una quota del 27% delle risorse destinate alla transizione digitale, suddivise in due assi principali: la digitalizzazione della pubblica amministrazione e lo sviluppo delle reti ultraveloci. L’obiettivo è portare l’Italia nel gruppo di testa in Europa entro il 2026, secondo cinque indicatori: identità digitale, competenze digitali, adozione del cloud, servizi pubblici online e connessione a banda ultra-larga.

 

Il programma Italia digitale 2026 e le sue azioni

Per raggiungere questi obiettivi, il governo ha lanciato il programma Italia Digitale 2026, che coordina le azioni previste dal PNRR e offre supporto alle amministrazioni locali, attraverso il sito PA digitale 2026. Tra le principali misure in corso o in arrivo, si possono citare: 

  • la migrazione al cloud dei dati e dei servizi della PA; 
  • la diffusione del servizio notifiche digitali (SEND); 
  • il piano sanità connessa; il mobility as a service
  • la piattaforma unica dei pagamenti digitali (PAGO PA).

 

Le competenze e le tecnologie emergenti per il mondo delle imprese e dei cittadini

La trasformazione digitale non riguarda solo la PA, ma anche il mondo delle imprese e dei cittadini. Per questo, è fondamentale sviluppare le competenze digitali di tutti gli attori coinvolti, e favorire la diffusione delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose (IOT), il 5G, la blockchain e la cybersecurity. Queste tecnologie possono offrire nuove opportunità di business, di innovazione sociale e di sostenibilità ambientale, se usate in modo responsabile ed etico.

 

Il 2024 come anno cruciale per la quarta rivoluzione industriale

Il 2024 sarà quindi un anno cruciale per la trasformazione digitale in Italia, che richiederà impegno, collaborazione e visione da parte di tutti gli stakeholder. Solo così si potrà cogliere la sfida di una vera e propria quarta rivoluzione industriale, che cambierà il modo di produrre, di consumare, di comunicare e di vivere.

 

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Ven 09 Feb, 2024

Comunità energetiche: come produrre e condividere energia pulita in modo collettivo

Le comunità energetiche sono gruppi di soggetti che producono e condividono energia rinnovabile in modo autonomo e sostenibile, contribuendo alla transizione energetica.

Cosa sono le comunità energetiche?

L'energia è una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale, ma anche una delle principali cause del cambiamento climatico. Per questo, è necessario promuovere forme di produzione e consumo energetico più efficienti, sostenibili e democratiche. Una delle soluzioni possibili sono le comunità energetiche, ovvero gruppi di cittadini, imprese, enti pubblici o privati che si uniscono per generare, usare e scambiare energia elettrica da fonti rinnovabili, come il sole, il vento o l'acqua.

Quali vantaggi portano alla società?

Le comunità energetiche hanno diversi vantaggi

  • riducono i costi dell'energia;
  • aumentano l'autonomia e la sicurezza energetica
  • diminuiscono le emissioni di gas serra;
  • creano occupazione e valore aggiunto locale;
  • favoriscono la partecipazione e la coesione sociale

Le comunità energetiche si basano sul principio dell'autoconsumo collettivo, cioè la possibilità di consumare direttamente l'energia prodotta da impianti di piccola dimensione, come i pannelli solari sui tetti, le turbine eoliche domestiche o le mini-centrali idroelettriche, senza doverla vendere al mercato nazionale. L'energia in eccesso può essere condivisa o scambiata con altri membri della comunità, in base alle esigenze e alle disponibilità di ciascuno. In questo modo, si ottimizza l'uso delle risorse, si evitano le perdite di trasmissione e si limita il ricorso alla rete pubblica.

Come si crea una comunità energetica?

Per costituire una comunità energetica, è necessario che i suoi membri abbiano un legame territoriale, sociale o economico e che perseguano obiettivi di beneficio comune, non di lucro. Le comunità energetiche possono essere composte da abitanti di uno stesso quartiere, condominio, villaggio o isola, ma anche da aziende, amministrazioni, cooperative, associazioni o scuole. Devono inoltre rispettare le norme e le regole del sistema elettrico, garantendo la qualità, la sicurezza e la continuità del servizio.

Sono realtà incentivate e sostenute dallo Stato?

Le comunità energetiche sono una realtà in crescita nel mondo, con esperienze significative in paesi come Germania, Danimarca, Spagna e Olanda. In Europa, le comunità energetiche sono riconosciute e tutelate dalla direttiva sulle energie rinnovabili del 2018, che ne definisce i principi e i diritti. 

In Italia, il Decreto CER del 2024 stabilisce le modalità e le condizioni per la costituzione e il funzionamento delle comunità energetiche rinnovabili, prevedendo due tipi di agevolazioni: un contributo a fondo perduto per i territori più piccoli e una tariffa incentivante per tutto il territorio nazionale.

 

Le comunità energetiche sono una risposta concreta e innovativa alle sfide del cambiamento climatico e della crisi economica, che dimostra come sia possibile conciliare l'efficienza, l'equità e la solidarietà nel settore energetico.

AGGIORNAMENTI NORMATIVI DAL 2024: https://senec.com/it/blog/comunita-energetiche-normativa-aggiornata 

 

 

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Ven 09 Feb, 2024

Cos'è la ragione sociale e come si sceglie

La ragione sociale è il nome legale e ufficiale di un'impresa o di un ente economico, che serve a identificarlo e a distinguerlo dagli altri soggetti presenti sul mercato. La ragione sociale è composta da due elementi: il nome dell'impresa e l'acronimo che indica la forma giuridica (ad esempio s.n.c., s.a.s., s.r.l., ecc.).

A cosa serve la ragione sociale?

La ragione sociale si usa per le società di persone e le ditte individuali, mentre per le società di capitali si usa la denominazione sociale, che può essere anche un nome di fantasia. La ragione sociale deve contenere almeno il cognome o la sigla di uno dei soci illimitatamente responsabili, mentre la denominazione sociale può essere scelta liberamente, purché non sia già usata da altre imprese.

La ragione sociale e la denominazione sociale devono essere iscritte nel Registro delle Imprese, che ne garantisce l'esclusività e la tutela. Inoltre, devono essere indicate in tutti gli atti, i documenti e le fatture emessi dall'impresa.

Come si sceglie la ragione sociale di un’impresa?

La scelta della ragione sociale o della denominazione sociale è importante perché rappresenta l'immagine e l'identità dell'impresa, e può influire sulla sua reputazione e sul suo successo. Per scegliere il nome più adatto, bisogna tenere conto di alcuni criteri, come:

  • la verità: il nome deve rispecchiare la realtà dell'impresa e non ingannare i consumatori o i concorrenti;
  • la novità: il nome deve essere originale e diverso da quelli già esistenti, per evitare confusione e violazione di diritti altrui;
  • il buon costume e l'ordine pubblico: il nome non deve essere offensivo, osceno, irrispettoso o contrario alla legge o alla morale.

Scegliere la ragione sociale o la denominazione sociale giusta può essere un vantaggio competitivo per l'impresa, che potrà così distinguersi e farsi ricordare dal pubblico.

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Ven 09 Feb, 2024

8 storie di imprenditoria femminile nel mondo dell’informazione e del benessere

8 donne imprenditrici che hanno creato start up innovative nei settori dell’istruzione, dell’informazione, della salute e del benessere in Italia.

Le startup al femminile sono ancora poco riconosciute in Italia e nel mondo, a differenza delle aziende tradizionali. Eppure, le donne hanno sempre dato un contributo essenziale alla scienza e all’innovazione, inventando tecnologie come i motori di ricerca e gli smartphone. Per fortuna, ci sono progetti come FoundHer, un acceleratore italiano per le startupper donne, che lavora con Plug&Play, Angels4Women, GammaDonna, SheTech e UniCredit Start Lab

Per far crescere l’imprenditoria femminile in Italia come una realtà forte e paritaria, è importante valorizzare le imprenditrici e le startupper che negli ultimi anni hanno lanciato le proprie attività, preparando la strada per un futuro più equo nel mercato. 

Ecco le storie di 8 di loro che hanno saputo affermarsi di recente come modelli di successo e innovazione, in particolare nei settori dell’istruzione, dell’informazione, della salute e del benessere:

  1. Gaia Salizzoni è la fondatrice di Hale, una start up che offre una soluzione digitale di cura integrativa personalizzata per il dolore pelvico cronico, una condizione spesso soggetta a tabù di cui una donna su quattro soffre. Hale nasce come community online per co-creare delle soluzioni concrete e utili alle persone più giovani, che spesso sottovalutano i sintomi, non hanno un’alta consapevolezza del proprio corpo e non hanno un punto di riferimento;
  2. Cristina Angelillo è la fondatrice di Marshmallow Games, una start up che produce giochi educativi per bambini. La sua missione è di stimolare la creatività, la curiosità e l’apprendimento dei più piccoli, attraverso app divertenti e interattive;
  3. Francesca Gargaglia è la fondatrice di Amity, una start up che offre una piattaforma di e-learning basata sull’intelligenza artificiale. La sua soluzione permette agli studenti di apprendere in modo personalizzato e collaborativo, grazie a un tutor virtuale che li guida e li motiva;
  4. Gioia Lucarini è la fondatrice di Relief, una start up che offre una piattaforma di telemedicina per la cura del dolore cronico. La sua soluzione permette ai pazienti di accedere a un team multidisciplinare di specialisti, che li segue a distanza con un programma personalizzato di terapie, esercizi e consigli;
  5. Elisa Piscitelli e Mariapaola Testa sono le fondatrici di Futurely, una start up che offre una piattaforma di orientamento scolastico e professionale basata sull’intelligenza artificiale. La loro soluzione permette ai giovani di scoprire le proprie attitudini, interessi e aspirazioni, e di ricevere suggerimenti su percorsi formativi e opportunità lavorative;
  6. Marta Bonaconsa è la fondatrice di Nanomnia, una start up che offre una piattaforma di diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative basata sulla nanotecnologia. La sua soluzione permette di rilevare con un semplice prelievo di sangue la presenza di biomarcatori specifici, che indicano lo stato di salute del cervello;
  7. Valentina Menozzi e Alice Michelangeli sono le fondatrici di Prometheus, una start up che offre una piattaforma di prevenzione e cura delle malattie croniche basata sull’intelligenza artificiale. La loro soluzione permette ai pazienti di monitorare i propri parametri vitali, di ricevere feedback personalizzati e di interagire con una community di supporto;
  8. Bianca Arrighini e Livia Viganò sono le fondatrici di Factanza, il brand educational che racconta l’attualità attraverso pillole di informazione sui social, dai giovani per i giovani (e non solo). La loro piattaforma permette agli utenti di informarsi su tematiche d’attualità anche complesse con linguaggio semplice, diretto e conciso. Factanza ha una pagina Instagram di quattro anni e oltre 600mila follower e una successiva espansione anche su altre piattaforme, tra cui Linkedin e un sito web.
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Ven 09 Feb, 2024

Obiettivo «burocrazia zero»

In Cdm arrivano 45 semplificazioni per gli artigiani.

La settimana prossima arriverà in Consiglio dei ministri un decreto nell’ambito Pnrr con 45 semplificazioni per le attività artigiane. 

L’annuncio è stato dato dal ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo in occasione dell’Osservatorio Cna sulla burocrazia per le piccole e medie imprese. «Per le falegnamerie - ha detto Zangrillo - ci sono 78 adempimenti, 72 per le gelaterie che fanno riferimento a 21 enti diversi. Stiamo lavorando su questo. Il decreto che porterò consentirà di ridurre in maniera significativa questi adempimenti».

 

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Ven 09 Feb, 2024

INPS

Importanti novità sul calcolo dei contributi dalle ultime circolari INPS.

Con la circolare INPS 29 gennaio 2024, n. 24, l’Istituto comunica le aliquote e il valore minimale e massimale del reddito erogato per il calcolo dei contributi dovuti nel 2024 dagli iscritti alla Gestione Separata.

La circolare fissa le aliquote contributive, previdenziali e assicurative, dovute da parasubordinati e committenti (collaboratori e figure assimilate, magistrati onorari a esaurimento, lavoratori nel settore dello sport dilettantistico) e liberi professionisti (compresi i professionisti del settore sportivo dilettantistico). 

La circolare, inoltre, specifica le percentuali di ripartizione dell’onere contributivo.

Con la circolare INPS 7 febbraio 2024, n. 33, l’Istituto comunica le aliquote contributive di artigiani e commercianti per il 2024 illustrando: 

  • la contribuzione sul minimale di reddito;
  • la contribuzione sul reddito eccedente il minimale;
  • il massimale imponibile di reddito annuo;
  • la contribuzione a saldo.
     

Per saperne di più contatta il Servizio Nuove Imprese

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Ven 09 Feb, 2024

Italian Lifestyle

Prorogata al 18 febbraio la call per i settori turismo, moda e food.

Italian Lifestyle, il programma di accelerazione dedicato alla ricerca di startup e PMI innovative nel settore digitale, è pronto ad accogliere le candidature fino al 18 febbraio! 
Realizzato da Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo Innovation Center insieme a Nana Bianca e Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione dell’Università di Firenze, il programma ha l’obiettivo di rafforzare l’ecosistema dell’innovazione fiorentino, portando nuovi posti di lavoro e attraendo capitali d’investimento.
L’edizione 2024 inizierà l’11 aprile con la presentazione dei team selezionati che verranno accompagnati per 12 settimane in un percorso di mentorship, networking e formazione. Le startup riceveranno un supporto economico di 20 mila euro per lo sviluppo dei prodotti e la crescita.
Avranno priorità le startup che offrono tecnologie abilitanti nei più innovativi campi di applicazione: intelligenza artificiale, analisi dei big data, blockchain, cloud computing, cyber security, mobile app, realtà aumentata e realtà virtuale, 5G e Internet of Things.
Per maggiori informazioni clicca qui
 

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Ven 09 Feb, 2024