Consumi, in calo le vendite al dettaglio. Le imprese: "Stallo allarmante"

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A giugno 2024, rispetto al mese precedente, le vendite al dettaglio hanno registrato un calo sia in valore sia in volume. A indicarlo è l'Istat, che ha rilevato una variazione congiunturale negativa del -0,2%. E su base tendenziale, a giugno rispetto allo stesso mese del 2023, le vendite al dettaglio calano dell'1% in valore e dell'1,8% in volume. Dati che preoccupano Confcommercio e Confesercenti.

A giugno rispetto al mese precedente sono in diminuzione sia le vendite dei beni alimentari (-0,2% in valore e -0,3% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (-0,2% in valore e in volume). Nel secondo trimestre 2024, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio sono in lieve aumento in valore (+0,1%) e in diminuzione in volume (-0,1%), così come quelle dei beni alimentari, mentre le vendite dei beni non alimentari sono stazionarie in valore e registrano un leggero calo in volume (-0,1%). Su base tendenziale, a giugno 2024, le vendite al dettaglio calano dell'1% in valore e dell'1,8% in volume. Le vendite dei beni alimentari sono in crescita dello 0,1% in valore e in calo dell'1,6% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume (rispettivamente -1,7% e -1,9%)

Scendono quindi le quantità di cibo vendute, sia su base annua, -1,6%, che rispetto al mese precedente, -0,3%.

Per il settore non alimentare, si registrano variazioni tendenziali negative per quasi tutti i gruppi di prodotti.
In aumento solo i prodotti di profumeria, cura della persona (+3,3%) e foto ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (+2,5%), mentre registrano il calo più consistente calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-5,1%), nonché mobili, articoli tessili, arredamento (-5,0%).

Rispetto a giugno 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la grande distribuzione (+0,5%) mentre risulta in calo per le imprese operanti su piccole superfici (-2,0%), le vendite al di fuori dei negozi (- 4,2%) e il commercio elettronico (-3,9%)

Le spese alimentari per una famiglia media scendono su base annua di 93 euro a prezzi del 2023, quelle non alimentari di 337 euro, per un totale di 430 euro. Una coppia con due figli acquista 129 euro in meno di cibo e 466 euro di beni non alimentari, per una cifra complessiva di 595 euro, mentre per una coppia con un figlio sono 117 euro in meno per mangiare

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