LA PUGLIA È TERRA DI STARTUP E INNOVAZIONE
Gli investimenti in startup nel 2023 hanno subito una battuta d’arresto, dovuta anche al rallentamento del venture capital internazionale. Ma nel 2024 la crisi potrebbe agire da acceleratore per il rinnovamento e la crescita delle startup in Italia che si sostanzierà in un un’auto selezione del sistema che lascerà spazio a imprese più competitive.
La diminuzione degli investimenti può essere attribuita a fattori macroeconomici e geopolitici complessi e interconnessi, come l’instabilità geopolitica, l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione crescente, che hanno creato un ambiente di incertezza e cautela. Per queste ragioni è necessario un periodo di ristrutturazione.
Le realtà meno efficienti o quelle che non apportano un valore aggiuntivo significativo, tendono a essere rigettate dal sistema. Soprattutto nel contesto delle startup italiane, questo processo causa il declino delle idee imprenditoriali inadeguate frutto di iniziative consulenziali non all’altezza, lasciando spazio a imprese radicate nell’innovazione reale e nella tecnologia applicabile. Questo processo favorisce la crescita di startup che propongono idee innovative e sono in grado di affrontare i mercati.
In questo scenario, secondo i rapporti recenti a Bari si sta registrando un vera e propria escalation di nascita di startup innovative. Solo Milano, Roma, Napoli e Torino precedono il capoluogo pugliese. C’è inoltre da sottolineare come Bari si piazzi nelle prime dieci posizioni tra le città che producono startup innovative.
Nel 2023 la Regione Puglia ha visto la nascita di 643 startup innovative iscritte nella sezione speciale del registro delle Imprese e risulta essere l’ottava regione su tutto il territorio nazionale che vanta un numero pari a 13.862.
La presenza soprattutto di realtà specializzate in servizi avanzati, produzione di software e consulenza informatica oltre che attività di R&S ha accelerato anche i processi di digitalizzazione determinando un ottimo piazzamento della regione Puglia per ciò che attiene l’Indice Desi (Digital economy and society index) elaborato dal Politecnico di Milano.
Secondo i dati elaborati da InfoCamere per l'Osservatorio sull'imprenditorialità femminile di Unioncamere, a settembre del 2022, le startup innovative gestite da donne in Puglia sono state 103 ed hanno rappresentano il 5,15% del totale nazionale delle startup femminili (2mila in tutto) e il 14,8% del totale delle startup innovative pugliesi. Rispetto allo stesso mese del 2019, prima della pandemia, le imprese femminili pugliesi sono aumentate del 45,6% (in termini assoluti 47 imprese in più). Una crescita che colloca la Puglia al quinto posto in Italia dopo Lombardia, Lazio, Campania e Toscana.
Le startup nate in Puglia inoltre si internazionalizzano sempre più, protese alla ricerca di collaborazioni all’estero nelle quali valorizzare il patrimonio tecnologico maturato e favorire anche l’arrivo di capitali esteri nella regione.
Un ruolo importante in tal senso è stato ricoperto dalla Regione Puglia che ha contribuito negli anni a questo sviluppo attraverso misure in grado di moltiplicare la nascita di startup che sono passate dalle 5 del 2015alle quasi 650 di oggi.che, voglio ricordarlo, erano 5 nel 2015 e sono oltre 640 attuali. Lo strumento regionale del Fondo Equity, dà la possibilità di aumentare il livello di capitalizzazione e quindi la solidità patrimoniale delle aziende e lo fa con la collaborazione di investitori specializzati.
Il vero obiettivo sarà quello di supportare lo sviluppo delle imprese innovative in settori strategici quali l'aerospazio, l'agroindustria, la green e blue economy, le biotecnologie, l'It, l'intelligenza artificiale, la transizione energetica e la trasformazione digitale, la meccatronica, la robotica, l'healthcare, l’innovazione applicata alle infrastrutture e all’industria. Il vantaggio per le imprese.
Le startup che si concentreranno sullo sviluppo di soluzioni tecnologiche per le imprese, come l’automazione dei processi, l’intelligenza artificiale e il big data, guadagneranno maggiore rilevanza. Tutto ciò sarà fondamentale non solo per la crescita economica ma anche per l’evoluzione tecnologica delle imprese tradizionali, che iniziano a considerare le startup B2B non solo in qualità di fornitori di servizi, ma veri e propri partner strategici.
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