In Italia la propensione a mettersi in proprio è tra le più basse in Europa: è necessario un cambio di passo!
L’indagine Gem del 2023 ha rilevato che in Italia la propensione a mettersi in proprio è tra le più basse in Europa. Se consideriamo le 22 economie più avanzate al mondo, l’Italia risulta ultima rispetto alle condizioni per fare impresa, al ventesimo posto per quanto riguarda l’educazione all’impresa fatta a scuola e l’efficacia delle politiche statali per l’impresa, e in ultima posizione rispetto a tasse e burocrazia. Del resto la riduzione della propensione imprenditoriale dura in Italia da oltre un decennio. Non considerando il crollo congiunturale che si è avuto nel 2020 con il Covid e il recente quadro di incertezze (es. tensioni geopolitiche, crescita dei prezzi dell’energia e delle materie prime, inflazione), va infatti evidenziato che il flusso di nuove imprese è calato in modo consistente e pressoché continuo a partire dalla crisi finanziaria del 2008: le iscrizioni sono passate dalle 410.666 del 2008 alle 312.050 del 2023. A fronte di questi dati, è evidente che la questione del “fare impresa” debba essere messa in cima alla lista delle priorità per lo sviluppo del nostro Paese e le Camere di commercio, da sempre impegnate nel supporto all’autoimprenditorialità, possono fare la loro parte.
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