Autoimprenditorialità... e agevolazioni: istruzioni per l'uso
Ho sentito dire che ci sono finanziamenti europei, contributi a fondo perduto per giovani, donne, disoccupati, invalidi….
Queste sono alcune delle frasi più comuni che come front office del servizio nuove imprese ci sentiamo spesso ripetere da aspiranti imprenditori e, a volte, dai loro genitori che li accompagnano.
Il sistema delle agevolazioni pubbliche è molto complesso e in continuo mutamento, prova ne sia che ci sono figure professionali specializzate che si muovono tra un bando e l’altro per offrire ai loro clienti le opportunità più in target con la loro attività.
Bisognerebbe fare premesse molto difficili sulle differenze tra i vari tipi di agevolazioni: ci sono quelle provenienti direttamente o indirettamente dall’Unione Europea, agevolazioni statali e regionali, agevolazioni locali; ancora, vari strumenti i cui nomi sono noti ma il cui funzionamento non altrettanto, come ad esempio contributi in conto interesse, contributi a fondo perduto, garanzie, fidejussioni, credito d’imposta.
In genere il settore pubblico non agevola l'idea! È il crowdfunding che si rivolge ad un pubblico vasto e chiede di finanziare un’idea progettuale che può o meno riscontrare il consenso, sia questo culturale, morale, solidaristico o semplicemente utilitaristico.
Lo stato, il settore pubblico ragiona piuttosto per settori ritenuti sensibili, fasce di popolazione ritenute deboli, territori ritenuti svantaggiati.
Su questo ragionamento basa poi azioni precise e destinazioni delle risorse:
nuove imprese
ampliamento produttivo
innovazione
assunzione di nuovo personale
sicurezza sul lavoro
protezione dell’ambiente
formazione
internazionalizzazione
Queste sono solo alcune delle tematiche che possono essere agevolate.
Diventa allora fondamentale saper leggere un bando ossia un documento redatto dal soggetto che eroga l’agevolazione (donor) in cui si specificano:
i beneficiari ossia i destinatari dell’intervento
le spese ammissibili
i settori ammessi
la tipologia di agevolazione
le scadenze da rispettare
la documentazione da presentare
la procedura da rispettare
In genere il donor, che sia un ente pubblico o una banca, prima di finanziare un progetto chiede sempre un piano d’impresa in cui si richiede di fare una previsione delle entrate e dei costi connessi all’attività d’impresa e sebbene questo venga visto con estrema diffidenza dagli aspiranti imprenditori che si rivolgono al nostro sportello, è piuttosto comprensibile se si pensa che il donor è in fondo il nostro socio in affari e diventa quindi plausibile che voglia conoscere come intendiamo investire i soldi che ci darà e soprattutto se sarà possibile riaverli in base anche soltanto alle nostre previsioni.
Il piano d’impresa ha lo scopo di convincere il nostro finanziatore della fattibilità tecnica ed economica del progetto e per questo dovrà essere credibile, esauriente e comprensibile anche a non esperti.