Imprenditoria

Bollettino di Dicembre su dati Excelsior - Parma

Sono online i dati previsionali Excelsior per i mesi di Dicembre, Gennaio e Febbraio.
I dati offrono una panoramica importante sul fabbisogno occupazionale nella provincia di Parma e le relative competenze richieste dal mercato del lavoro.

Per consultare il bollettino, aprire il file allegato. 

Ultima modifica
Ven 15 Dic, 2023

Bollettino di Dicembre su dati Excelsior - Piacenza

Sono online i dati previsionali Excelsior per i mesi di Dicembre, Gennaio e Febbraio.
I dati offrono una panoramica importante sul fabbisogno occupazionale nella provincia di Piacenza e le relative competenze richieste dal mercato del lavoro.

Per consultare il bollettino, aprire il file allegato. 

Ultima modifica
Ven 15 Dic, 2023

I termini del fare impresa #9: capitale proprio, capitale di rischio e patrimonio netto

Tutto il patrimonio netto è soggetto a rischio di impresa, ed è quindi capitale di rischio

Il capitale proprio è costituito dai conferimenti in denaro o in natura che il proprietario (nelle imprese individuali) o i soci (nelle imprese collettive) apportano nelle imprese e rappresenta pertanto quella ricchezza di proprietà dell’azienda da cui si attinge solo in caso di estrema necessità. Nel capitale di rischio, definito anche patrimonio netto, rientrano il conferimento dei soci, le risorse economiche come la liquidità in senso stretto, e qualsiasi bene che sia utile all’azienda, sia esso materiale o immateriale (es. competenze e know-how), insieme all’utile destinato a riserve e all’utile non distribuito. Il capitale di rischio è così definito perché l'imprenditore o i soci possono perdere quanto investito in caso di fallimento.

Ultima modifica
Ven 15 Dic, 2023
Fai da te

Trasformare la ditta individuale in Srls unipersonale: cosa cambia e come fare

La ditta individuale una forma giuridica molto diffusa in Italia, ma non sempre è la più adatta sul lungo periodo alle esigenze di chi vuole avviare o ampliare un’attività imprenditoriale. Spesso, infatti, si può optare per convertire la propria partita IVA, ad attività ben avviata, in una società come la Srls unipersonale, che offre maggiori vantaggi in termini di responsabilità limitata, tassazione agevolata e flessibilità organizzativa.

Da ditta individuale a Srl: quando e come conviene

Trasformare la propria ditta individuale in una Società a Responsabilità Limitata (Srl) o in una Srl semplificata unipersonale (Srls) può portare diversi vantaggi, soprattutto se:

  • si supera la soglia di fatturato di 85.000 euro, che impedisce di usufruire del regime forfettario e obbliga a pagare più tasse e contributi; 
  • si vogliono attrarre nuovi investitori o partner per espandere l’attività; 
  • si vuole evitare di rischiare il proprio patrimonio personale in caso di fallimento o di debiti;
  • si vuole separare il proprio patrimonio personale da quello dell’attività.

Infatti, con la ditta individuale, il titolare è responsabile illimitatamente delle obbligazioni assunte, mentre con la Srl o la Srls, la responsabilità è limitata al capitale sociale versato.

 

Differenza tra Srl e Srls

Trasformare la ditta individuale in Srl o in Srls è una decisione importante che va valutata attentamente, considerando i pro e i contro di ogni forma giuridica e le proprie esigenze specifiche:

  • la Srl richiede un capitale sociale minimo di 10.000 euro, mentre la Srls può avere un capitale sociale da un euro a 9.999,99 euro; 
  • la Srl può avere uno statuto personalizzato, mentre la Srls deve seguire uno statuto standard; 
  • la Srl può essere creata trasferendo il patrimonio della ditta individuale nella società, mentre la Srls può essere creata solo versando denaro.

La scelta tra le due forme giuridica dipende da diversi fattori. Se si vuole creare una società da zero (eventualmente chiudendo una p.IVA preesistente), si può optare per la Srls, che ha un costo inferiore. Se invece si vuole trasformare una ditta individuale in società, si può preferire la Srl. Questo perché una ditta individuale con regime forfettario che perde questo beneficio, invece di passare a una ditta individuale ordinaria (con un alto onere fiscale e amministrativo), può diventare una Srl unipersonale, che conserva i vantaggi dell’autonomia e riduce le tasse.

 

Da ditta individuale a Srl: quali sono gli obblighi da rispettare

La Srl deve tenere dei libri contabili, che registrano la contabilità e i movimenti della società, e sono responsabilità dell’amministratore. I libri contabili obbligatori per la Srl sono:

  • libro giornale;
  • inventario;
  • libro delle scritture ausiliari;
  • registro dei beni ammortizzabili;
  • registri Iva;
  • libri delle assemblee dei soci;
  • libri degli amministratori.

Inoltre, la Srl deve seguire degli obblighi e degli adempimenti fiscali più complessi rispetto alla ditta individuale. Infatti, la Srl non può scegliere il regime forfettario, che prevede meno tasse e contributi. La tassazione prevista per la Srl prevede il pagamento di:

  • IRES: 24% sull’utile lordo;
  • IRAP: 3,9% sul reddito d’impresa;
  • INAIL;
  • IRPEF: dal 23% al 43%.

 

Come trasformare la ditta individuale in Srl

Per trasformare la ditta individuale in Srl bisogna seguire una procedura che prevede il conferimento del patrimonio della ditta individuale nella nuova società. In pratica, si scambia il valore della ditta individuale con le quote della Srl.

Il conferimento può essere fatto tramite atto notarile o tramite procedura amministrativa. In entrambi i casi, occorre redigere lo statuto della società, registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate e pubblicarlo sulla Gazzetta Ufficiale. Inoltre, occorre aprire nuovi conti bancari per la società e iscriverla alla Camera di Commercio.

Il conferimento comporta anche il pagamento di alcune spese, tra cui:

  • spese notarili, spese relative alla stesura dell’atto costitutivo e dello statuto, alla registrazione e alla pubblicazione. Variano in base al valore della partita Iva e al numero dei soci;
  • spese amministrative, inerenti all’apertura dei conti bancari e all’iscrizione alla Camera di Commercio. Dipendono dal tipo di conto e dal fornitore scelto;
  • spese fiscali, dovute all’imposta sul reddito delle società (IRPEF) che il socio deve pagare sulla quota ricevuta dalla società. Variano in base al regime fiscale e al reddito imponibile.

Per avere una stima più precisa delle spese, è consigliabile consultare un commercialista o un esperto del settore.

Trasformare la ditta individuale in Srl è una scelta strategica che può portare numerosi vantaggi per i lavoratori autonomi che vogliono crescere e innovare il proprio business. 

 

Ultima modifica
Gio 14 Dic, 2023
Partita IVA

Le novità per le partite IVA in regime forfettario nel 2024

Aggiornamenti per le p.IVA a regime nel 2024: fattura elettronica obbligatoria e perdita di semplificazioni contabili.

Il regime forfettario è una delle opzioni fiscali più vantaggiose per chi vuole avviare o gestire un’attività imprenditoriale. Si tratta di un regime agevolato che prevede una tassazione ridotta e l’assenza di alcune obbligazioni contabili e fiscali. Tuttavia, il regime forfettario non è esente da cambiamenti e richiede una costante aggiornamento.

Tra le novità previste per il 2024, ci sono due aspetti che riguardano le partite IVA in regime forfettario: l’obbligo di emettere fattura elettronica e la possibilità di perdere alcune semplificazioni contabili.

L’obbligo di emettere fattura elettronica

Dal 1° gennaio 2024, tutti i forfettari dovranno emettere fattura elettronica anche se hanno un fatturato inferiore a 25.000 euro o compensi inferiori a 85.000 euro. Questo significa che dovranno utilizzare dei software appositi per la generazione e l’invio delle fatture in formato XML al sistema dell’Agenzia delle Entrate. L’obbligo di fattura elettronica non comporta alcun aumento dell’imposta da pagare, ma richiede una maggiore attenzione alla gestione delle scritture contabili.

La perdita delle semplificazioni contabili

Alcuni forfettari potrebbero perdere le semplificazioni contabili che caratterizzano il regime fiscale, come ad esempio l’assenza di registrazione tenuta delle scritture contabili, l’esenzione dall’inserimento dell’IVA in fattura e dal pagamento dell’IVA sugli acquisti. Questo dipende dalla scelta del cd. concordato preventivo biennale (CPCB), che consente ai forfettari di accedere a determinate agevolazioni fiscali in cambio della presentazione di una dichiarazione annuale integrativa (DAI) con i dati relativi al reddito imponibile.

Il CPCB è soggetto a delle condizioni da rispettare per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali, tra cui ad esempio:

  • avere un reddito imponibile annuo inferiore a 85.000 euro;
  • non avere spese superiore a 20.000 euro lordi per collaborazioni, dipendenti o altri tipi di lavori;
  • non avere debiti verso il Fisco superiore a 20.000 euro;
  • non avere partecipazioni societarie superiori al 10%.

Se queste condizioni non sono soddisfatte, il forfettario dovrà adeguarsi alle norme vigenti sulle scritture contabili e sulla dichiarazione IVA.

Queste sono le principali novità introdotte per le partite IVA in regime forfettario nel 2024. Si tratta di cambiamenti importanti che richiedono una maggiore attenzione da parte dei contribuenti. 

 

Ultima modifica
Gio 14 Dic, 2023
partita iva

Beni strumentali e regime forfettario: cosa devi sapere

Come funzionano i beni strumentali nel regime forfettario? Ecco quali sono i requisiti, i vantaggi e le limitazioni di questa forma di tassazione agevolata per i lavoratori autonomi.

Se sei un lavoratore autonomo, probabilmente ti interessa sapere come gestire i costi relativi ai beni strumentali che utilizzi per svolgere la tua attività. I beni strumentali sono tutti quegli oggetti o dispositivi che ti aiutano a migliorare la qualità e l’efficienza del tuo lavoro, come computer, stampanti, mobili, ecc. Tuttavia, non tutti i beni strumentali sono ammortizzabili o soggetti a credito d’imposta nel regime forfettario.

Il regime forfettario è una forma semplificata di regime fiscale per i lavoratori autonomi, che prevede una tassazione agevolata in base al reddito imponibile e non alla base imponibile. In questo regime, non è possibile dedurre direttamente le spese sostenute per l’attività professionale, ma solo quelle relative ai cespiti, ovvero i beni strumentali acquistati con la partita IVA e che superano il valore di 516 euro.

I cespiti vengono registrati in un libro apposito e sono divisi per anno di acquisto. Per accedere al regime forfettario, bisogna rispettare alcuni requisiti, tra cui:

  • Avere un reddito annuo inferiore a 72.000 euro;
  • Non superare il limite dei 20 mila euro per l’acquisto dei cespiti (o dei 15 mila euro per il regime dei minimi);
  • Non essere titolari di altre partite IVA o di altre forme societarie;
  • Non essere soggetti ad altre forme di tassazione agevolata.

Se si rispettano questi requisiti, si può beneficiare del regime forfettario e pagare una tassazione del 5% sul reddito imponibile. Questo significa che si può risparmiare rispetto al regime ordinario o ad altri regimi fiscali più onerosi.

Tuttavia, bisogna tenere presente che il regime forfettario ha anche delle limitazioni e delle sfide. Ad esempio:

  • Non è possibile scaricare le spese sostenute per l’attività professionale come deduzione fiscale;
  • Bisogna tenere una contabilità ordinata e documentata;
  • Bisogna rispettare le norme sulla dichiarazione dei redditi e sulle imposte dirette (IRPEF e IRES);
  • Bisogna valutare periodicamente se conviene cambiare regime fiscale in base alle proprie esigenze.

Il regime forfettario è una soluzione vantaggiosa per i lavoratori autonomi che vogliono pagare meno tasse e semplificare la loro contabilità. Tuttavia, bisogna fare attenzione a come gestire i beni strumentali, che sono solo quelli acquistati con la partita IVA e che superano il valore di 516 euro. Questi beni sono ammortizzabili e soggetti a credito d’imposta, ma devono essere registrati in un libro apposito e rispettare il limite di spesa annuale. Inoltre, bisogna valutare periodicamente se il regime forfettario è ancora conveniente in base alle proprie esigenze e al proprio reddito.

Ultima modifica
Gio 14 Dic, 2023

Idee di business online

Un business gestito tramite commercio elettronico rappresenta, al giorno d’oggi, un’opportunità a disposizione di molti, anche in virtù dei più recenti modelli di logistica destinati ai venditori online. Questo vuol dire che per poter aprire un negozio online non c’è bisogno di investimenti significativi e non occorrono magazzini di merce chissà quanto grandi, con il rischio che gli articoli restino invenduti. 

Al contrario, quasi tutti i negozi online mettono a disposizione articoli che è il produttore stesso a spedire direttamente, o prodotti che sono fruibili online. In sintesi, non ci vuole poi molto per lanciare oggi un’attività di vendita sul web. Certo, è importante saper individuare la nicchia alla quale rivolgersi, scegliendo poi un prodotto in grado di conquistare la curiosità dei consumatori.

Regione
Allegati

Il rapporto con la banca - a cura di Banca D'Italia

Posti: 100 Chiusura iscrizioni

‘Il rapporto con la banca’. Percorso Azzurro, è il primo del programma 'Scelte finanziarie e rapporti con le banche' rilasciato da Banca d’Italia per aspiranti e neo-imprenditori interessati ad acquisire nozioni di base per la gestione finanziaria e a disporre di strumenti concreti per tenere sotto controllo l’azienda, prendere decisioni, dialogare con maggiore sicurezza con banche e altri soggetti esterni. Si propone di aiutare aspiranti e neo imprenditori a rispondere a domande tanto comuni quanto 'critiche' come:

  • Che cosa devo fare per ottenere un finanziamento? Perché devo fornire informazioni sulla mia azienda?
  • Quali criteri utilizza la banca quando decide se e quando concedermi un prestito?
  • Quale forma di finanziamento bancario è più adatta alle mie esigenze?
  • Che vantaggi potrei ricavare dal chiedere una garanzia a un Confidi? 

Si compone di 4 percorsi: 

  1.  Il rapporto con la banca; 
  2.  La gestione delle difficoltà finanziarie; 
  3.  Centrale dei rischi, pagamenti e strumenti di tutela; 
  4. La finanza per la piccola impresa.

Il modello di realizzazione comprende: Il corso online (composto da Videolezioni, Miniquiz, Esercitazioni, Animazioni, Test); L’incontro in aula con un formatore (per Approfondimenti, Scambio di esperienze, Q&A, Esercitazione e Case study); Il fascicolo didattico (Approfondimenti, esempi, Qr code, Bibliografia e Glossario).

Le lezioni sono fruibili sulla piattaforma SNI e-learning. Per seguirle iscriviti e ricevi via email l'indirizzo e le credenziali di accesso alla piattaforma.

Ultima modifica
Gio 14 Dic, 2023

Web marketing turistico

Nell’era digitale in cui viviamo, il mondo del turismo e dell’ospitalità ha subito un’evoluzione considerevole. L’avvento del web marketing turistico ha rivoluzionato il modo in cui le imprese nel settore turistico sono in grado di raggiungere, coinvolgere e catturare i cuori dei viaggiatori. Ma cos’è esattamente il web marketing turistico e perché è così vitale per le aziende nel campo dell’ospitalità?

Regione

EIC Accelerator: il programma 2024 e le nuove opportunità per le imprese

Scopri le novità del Programma di lavoro 2024.

Nell'ambito del Programma Quadro per la ricerca e l'innovazione "Horizon Europe" l'EIC Accelerator rappresenta la misura di riferimento per le PMI di qualsiasi settore (e per aspiranti imprenditori) che stiano sviluppando prodotti, servizi e modelli di business con un elevato grado di novità rispetto agli esistenti e con il potenziale di creare o trasformare in modo significativo i mercati.

La Misura prevede un meccanismo di finanziamento misto:
- finanziamento in c/capitale sino a 2,5 ml €, con il 70% di copertura delle spese eligibili;
- finanziamento in equity, da un minimo di 0,5 ml € sino a 15 ml €.

Il 12 dicembre 2023 la Commissione europea ha presentato il nuovo Work Programme per il 2024.

Tra le novità salienti, sottolineiamo:

  • Il finanziamento forfettario, che elimina gli obblighi di rendicontazione finanziaria per i beneficiari;
  • aggiornamento delle norme specifiche sulla proprietà intellettuale per potenziare gli uffici di trasferimento tecnologico;
  • riunioni di consenso per la valutazione delle candidature, per migliorare la solidità del processo di selezione;
  • flessibilità per il Fondo EIC nell'aumentare o ritardare gli investimenti in aziende selezionate per rispondere meglio alle loro esigenze e agli sviluppi del mercato.

La candidatura può essere inviata in qualsiasi momento e le due Cut-offs annuali, per la valutazione delle proposte ricevute, sono fissate al:

13 MARZO 2024
3 OTTOBRE 2024

Per maggiori informazioni su come partecipare a questa Misura:

Ultima modifica
Mer 10 Gen, 2024