Studi e ricerche

Modificata la normativa regionale relativa a Case e Appartamenti per Vacanze

L’articolo 69 della Legge Regionale 29 dicembre 2022, n. 32 “Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione 2023 e Bilancio pluriennale 2023 - 2025 della Regione Puglia (legge di stabilità regionale 2023)”, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 141 del 30.12.2022, ha modificato la Legge Regionale n. 11/1999 “Disciplina delle strutture ricettive ex articoli 5, 6 e 10 della legge 17 maggio 1983, n. 217, delle attività turistiche ad uso pubblico gestite in regime di concessione e delle associazioni senza scopo di lucro” sostituendo il comma 3 dell’articolo 41 con il seguente testo: “3. Sono case e appartamenti per vacanze gli immobili abitativi dati in affitto ai turisti, composti da uno o più vani, arredati, dotati di servizi igienici, cucina e collocati anche in più complessi immobiliari. La gestione di detti immobili può essere svolta in forma non imprenditoriale per un numero massimo di tre immobili ubicati nel territorio regionale”. 

La modifica introdotta consente di affiancare alla forma di gestione imprenditoriale, originariamente prevista dalla norma sostituita, la forma di gestione non imprenditoriale (o occasionale) ammettendola nei riguardi di soggetti senza organizzazione in forma di impresa nel limite massimo di tre immobili abitativi da destinare agli affitti a turisti. Sostanzialmente, e quindi, introduce un parametro numerico univoco ai fini della definizione del limite della non occasionalità.

In altre parole, la sostituzione del comma e il parametro introdotto ha la finalità esclusiva di chiarire i confini di tale categoria di “occasionalità” in termini di limite massimo entro il quale tale esercizio di attività economica possa qualificarsi come non imprenditoriale.

Ne discende, di converso, che non sussiste, in linea con la originaria formulazione del comma sostituito, un limite minimo al di sotto del quale si qualifichi, l’attività di case e appartamenti per vacanze, come attività svolta in forma imprenditoriale.

La nuova formulazione del comma consente, pertanto, entrambe le forme di gestione, imprenditoriale e non imprenditoriale, quest’ultima nel limite dei tre immobili ubicati nel territorio regionale.

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Mar 29 Ott, 2024

Il bilancio demografico del 3° trimestre_CCIAA MILOMB

Al 30 settembre 2024, nel Registro delle Imprese della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi risultano esserci 473.509 imprese registrate, di cui 398.131 attive. Queste ultime si sono incrementate dello 0,7% nell’anno, risultato decisamente migliore se paragonato a quello della Regione Lombardia, praticamente immobile e dell’Italia nel suo complesso, che si presenta addirittura in flessione

Il bilancio demografico del 3° trimestre dei tre territori della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi riporta un saldo attivo di +2.037 unità (Milano +1.768 il saldo,  Brianza +219 e Lodigiano + 50).

Terziario. Ottima prestazione dei servizi che si riconfermano determinanti per lo sviluppo imprenditoriale: +2% la variazione delle imprese attive. Dati negativi invece per il commercio, che ha visto diminuire il numero di operatori su base annua dell’1,7%, con le perdite maggiori a Lodi e a Milano (rispettivamente -2% e -1,8%). Si tratta, tuttavia, di un settore portante, che conta 87.407 aziende, vale a dire oltre un quinto del totale.

Industria manifatturiera. Bilancio pesantemente negativo (-2,7%) registrato nell’intervallo luglio-settembre 2024. Il comparto continua a vedere ridursi il proprio peso all’interno della compagine produttiva (l’8,7% del totale).

Costruzioni. Si registra un nuovo incremento delle imprese attive pari all’1,7%.

FORME GIURIDICHE. Progrediscono le società di capitali (180.651 imprese attive, pari al 45,4% del totale). Le ditte individuali che costituiscono la seconda tipologia più diffusa (160.394 unità, pari al 40,3% del totale) sono interessate invece da una situazione di quasi immobilità, mentre le società di persone subiscono l’ennesima flessione (-4,9%)., sempre meno attrattive per i neoimprenditori.

Stabile l’artigianato, che raggruppa il 23,6% del totale, e che nel Lodigiano e in Brianza supera ampiamente il 30%. 

Si espandono, seppur di poco, le imprese femminili che rappresentano il 18,2% del totale imprese e le imprese straniere che raggiungono il 16,8% sul totale imprese. Appaiono in lieve difficoltà le imprese giovanili, che con circa 30mila unità rappresentano appena il 7,7%.

Le start up innovative attive nell’area di MiLoMb sono 2.675, il 21% del totale nazionale, dato in calo rispetto al 2023. La gran parte di esse è localizzata nel Milanese (2.519 unità) e opera nei servizi (90% del totale), in particolare in quelli più avanzati (Informatica e ICT). Come noto, si tratta solo di società di capitali, con una schiacciante prevalenza di società a responsabilità limitata (96,6% del totale).

Fonte: https://ester.milomb.camcom.it/congiunture/i-numeri-delle-imprese

 

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Mar 29 Ott, 2024

Movimprese, i dati della Calabria del terzo trimestre 2024

I Dati del trimestre luglio-settembre

Dai dati di Movimprese, relativi al terzo trimestre del 2024, si evince che la Calabria ha registrato 1647 iscrizioni di imprese e 1302 cessazioni. 

Con +345 imprese il saldo è positivo.

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Ven 28 Feb, 2025

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE - III Trimestre 2024

Focus Novara

Il sistema imprenditoriale novarese registra una lieve crescita nel corso del terzo trimestre 2024: il saldo anagrafico delle imprese della provincia è pari, infatti, a +56 unità a fronte di 307 nuove iscrizioni e 251 cessazioni.

Il bilancio tra le imprese iscritte e le imprese cessate si traduce, pertanto, in un tasso positivo pari al +0,19%. Lo stock di imprese registrate al 30 settembre 2024 ammonta complessivamente a 29.195 unità.

L’industria in senso stretto (+0,03%) e le costruzioni (+0,04%) mostrano una sostanziale stazionarietà, mentre l’agricoltura (+0,15%), il commercio (+0,19%), il turismo (+0,23%) e in misura maggiore gli altri servizi (+0,56%) registrano dinamiche più favorevoli.

Tra le forme giuridiche le società di capitali registrano un tasso di crescita positivo (+0,77%), a fronte di una sostanziale stabilità delle altre forme.

Per quanto riguarda le imprese artigiane, nel corso del periodo in esame si rilevano 99 iscrizioni e 96 cessazioni, portando il numero di imprese registrate 8.723 unità.

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Lun 28 Ott, 2024

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE - III Trimestre 2024

Focus Biella

Il sistema imprenditoriale biellese registra una lieve crescita nel corso del terzo trimestre 2024: il saldo anagrafico delle imprese della provincia è pari, infatti, a +44 unità a fronte di 170 nuove iscrizioni e 126 cessazioni.

Il bilancio tra le imprese iscritte e le imprese cessate si traduce, pertanto, in un tasso positivo pari al +0,27%. Lo stock di imprese registrate al 30 settembre 2024 ammonta complessivamente a 16.115 unità.

L’andamento tra i settori non è però omogeneo, con l’industria in senso stretto che segna una contrazione del -0,36%, l’agricoltura sostanzialmente stabile (+0,07%), mentre risultano in lieve crescita il commercio (+0,20%) e, in misura maggiore, il turismo (+0,46%) e le costruzioni (+0,55%).

Tra le forme giuridiche le società di capitali registrano il maggior dinamismo (+0,98%), mentre le società di persone segnano un lieve calo (-0,19%).

Per quanto riguarda le imprese artigiane, nel corso del periodo in esame si rilevano 57 iscrizioni e 54 cessazioni, portando a 4.484 il numero di imprese registrate.

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Lun 28 Ott, 2024

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE - III Trimestre 2024

Focus Vercelli

Il sistema imprenditoriale della provincia di Vercelli registra una crescita quasi impercettibile nel corso del terzo trimestre 2024: il saldo anagrafico delle imprese della provincia è pari, infatti, a +8 unità a fronte di 135 nuove iscrizioni e 127 cessazioni.

Il bilancio tra le imprese iscritte e le imprese cessate si traduce, pertanto, in un tasso pari al +0,05%. Lo stock di imprese registrate al 30 settembre 2024 ammonta complessivamente a 14.930 unità.

Se il dato globale è improntato ad una sostanziale stabilità, le differenze tra i settori appaiono più marcate. L’industria in senso stretto e il commercio registrano entrambi un calo del -0,33%, mentre l’agricoltura evidenzia una minore contrazione, pari al -0,15%. Al contrario appaiono in crescita i comparti delle costruzioni (+0,33%) del turismo (+0,33%) e degli altri servizi (+0,34%).

Tra le forme giuridiche solo le società di capitali registrano un tasso di crescita positivo (+0,71%).

Per quanto riguarda le imprese artigiane, nel corso del periodo in esame si rilevano 40 iscrizioni e 46 cessazioni, portando il numero di imprese registrate a 4.269 unità.

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Lun 28 Ott, 2024

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE - III Trimestre 2024

Focus Verbano Cusio Ossola

Il sistema imprenditoriale del VCO registra una contrazione minima a livello complessivo nel corso del terzo trimestre 2024: il saldo anagrafico delle imprese della provincia è pari, infatti, a -6 unità a fronte di 107 nuove iscrizioni e 113 cessazioni.

Il bilancio tra le imprese iscritte e le imprese cessate si traduce, pertanto, in un tasso pari al -0,05%. Lo stock di imprese registrate al 30 settembre 2024 ammonta complessivamente a 12.356 unità.

Se il dato globale è improntato alla stabilità, tra i settori emergono alcune differenze. Il commercio registra una sensibile contrazione, specie se rapportata ai tre mesi di osservazione, pari al -0,67%. In calo anche uno dei settori chiave del territorio, quello turistico, che segna il -0,3% e l’agricoltura (-0,16%). Decisamente più dinamica l’industria in senso stretto (+0,43%), seguita dalle costruzioni (+0,29%) e in misura minore dagli altri servizi (+0,15%).

Tra le forme giuridiche solo le società di capitali registrano un tasso di crescita positivo (+0,19%).

Per quanto riguarda le imprese artigiane, nel corso del periodo in esame si rilevano 39 iscrizioni e 36 cessazioni, portando il numero di imprese registrate a 3.970 unità.

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Lun 28 Ott, 2024

Contratti di sviluppo – Investimenti per sostenibilità processi produttivi

Nuovo sportello “Sottoinvestimento 7.1 PNRR” - Investimenti finalizzati alla produzione di energia da fonte rinnovabile per l’autoconsumo e la trasformazione sostenibile dei processi produttivi

Cos'è

Con una dotazione di 350 milioni di euro, apre il giorno 11 novembre 2024 un nuovo sportello per la presentazione di domande a valere sullo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo, dedicato al sostegno per lo sviluppo di una maggiore efficienza energetica e di una maggiore sostenibilità dei processi di produzione.

Le risorse stanziate sono parte della dotazione complessiva del sottoinvestimento 1, pari a 2 miliardi di euro a valere sulle risorse della Missione 1, Componente 2, Investimento 7, del PNRR finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU.

Contesto

L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto della già citata Misura M1C2-I7 per il “Sostegno al sistema di produzione per la transizione ecologica, le tecnologie a zero emissioni nette e la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche” il cui scopo è incentivare gli investimenti privati e migliorare l’accesso ai finanziamenti per sostenere, in relazione al sottoinvestimento 1, i settori dell’efficienza energetica, la produzione rinnovabile per l’autoconsumo e la trasformazione sostenibile del processo produttivo.

Come funziona

La circolare direttoriale 18 ottobre 2024, n.42927, fornisce indicazioni operative in merito alle caratteristiche dei programmi di sviluppo ammissibili e precisazioni specifiche relative all’applicazione delle disposizioni di cui al Titolo II del decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy 14 settembre 2023 e del connesso regime SA.109439 (2023/N) – Italy.

Presentazione domande

Le istanze per l’accesso alle risorse potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del giorno 11 novembre 2024.

 

Normativa

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Ven 25 Ott, 2024

Fatturazione elettronica, l'importanza di termini e scadenze

I termini per l’emissione e l’invio della fattura elettronica sono fondamentali, visto che nel caso di mancato rispetto delle scadenze si può incorrere in delle sanzioni.

La fattura elettronica è un documento informatico, in formato strutturato, trasmesso in modalità telematica al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate e recapitato tramite lo stesso mezzo al soggetto destinatario.
Nella fattura elettronica, infatti, troviamo i dati fondamentali dell’operazione economica effettuata: i soggetti coinvolti, cioè emittente e destinatario, l’operazione compiuta, l’importo corrisposto o da corrispondere, il numero progressivo, l’importo dell’iva, la data dell’operazione e dell’emissione e, infine, la firma digitale. Pian piano la fattura elettronica è stata introdotta nel mondo dei contribuenti a partita Iva. Tale processo si è concluso il 1° gennaio 2024, quando l’emissione della fattura in formato elettronico è diventata obbligatoria anche per tutti i forfettari.

Viene redatta e compilata attraverso l’uso di un software e poi viene trasmessa direttamente al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate che effettua un controllo formale e l’invio al destinatario. 
Nel caso in cui il destinatario sia una Pubblica Amministrazione si usa il codice univoco. Se i destinatari del documento non sono titolari di partita Iva e non hanno un indirizzo Pec, possono trovare la fattura elettronica nel loro cassetto fiscale.
 

La fattura elettronica si considera, infatti, emessa nel momento in cui viene inviata al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate. La data di emissione può, dunque, differire da quella dell’avvenuta operazione, ma vi sono dei termini da rispettare per fare in modo che la fattura elettronica sia considerata regolare. La fattura elettronica, infatti, può essere immediata o differita

Per quanto riguarda i termini di invio della fattura immediata, l’emissione deve avvenire entro 12 giorni dal momento in cui è stata compiuta l’operazione. Per la fattura differita, invece, l’invio deve avvenire entro il giorno 15 del mese successivo rispetto a quello in cui si è conclusa l’operazione.

La possibilità della fattura differita è stata introdotta dal momento in cui diversi contribuenti hanno delegato il servizio di fatturazione elettronica. In essa, dunque, bisognerà indicare:
- data dell’operazione: cioè la data effettiva in cui è avvenuta l’operazione;
- data di emissione: cioè la data in cui c’è stata la trasmissione della fattura elettronica al sistema di Interscambio;
- nel campo “Data” della sezione “Dati Generali” del file della fattura elettronica si indica la data dell’operazione.

Come già detto, la fattura differita può essere utilizzata in casi particolari, quali:
- la cessione di un bene per cui la consegna o la spedizione è documentata tramite un documento di trasporto (DdT) o un documento analogo (con le caratteristiche stabilite dal D.P.R. n. 472/96);
- la prestazione di servizi individuabili attraverso documentazione idonea, effettuata nello stesso mese solare nei confronti dello stesso soggetto. Ad esempio le prestazioni a cadenza periodica.

La fattura anticipata è possibile solo nel momento in cui il pagamento del totale o di un acconto avviene prima della consegna del bene o della prestazione del servizio. In questo caso la fattura riporterà la data del pagamento e potrà essere emessa nei 12 giorni successivi, esattamente come la fattura ordinaria. La data, dunque, di decorrenza è quella indicata nel campo “data”, che corrisponde al giorno in cui l’operazione è stata effettuata.

Le sanzioni per la mancata emissione di fatture elettroniche o per il ritardo rispetto ai termini dell’emissione sono state modificate con l’entrata in vigore dal 1° settembre 2024 del decreto Sanzioni, decreto legislativo 87 del 2024. Questo prevede che, in caso di mancata emissione della fattura elettronica entro i termini previsti, si applica una sanzione amministrativa pari al 70% dell’imposta relativa all’imponibile non correttamente documentato o registrato nel corso dell’esercizio. L’importo minimo è di 300 euro. Nel caso in cui dalla mancata emissione della fattura non sia derivata una violazione di obblighi dichiarativi, ad esempio, nel caso dei forfettari che non presentano la dichiarazione Iva e versano solo l’imposta sostitutiva, si applica una sanzione da 250 euro a 2.000 euro.
Fortunatamente è possibile ottenere una riduzione della sanzione attraverso il ravvedimento operoso.

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Ven 25 Ott, 2024

Convegno_ L ’economia lombarda e dei nostri territori

Presso la sede di Confcommercio Milano - Palazzo Castiglioni, corso Venezia 47- 29 ottobre ore 14.30 

Presentazione del Rapporto 2024 di Banca d’Italia – Sede di Milano e focus tematici discussi insieme agli imprenditori del terziario. Al centro del dibattito vari temi d’attualità: dall’utilizzo delle nuove tecnologie (intelligenza artificiale, digitalizzazione dell’azienda e del suo modello organizzativo e di business) alla crescita dell’attrattività del nostro territorio grazie al turismo straniero.

https://www.confcommerciomilano.it/it/news/news/2024/news/Confcommercio_Milano_banca_ditalia_ottobre_avviso_24

 

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Gio 24 Ott, 2024