Il Molise resta la regione più "rosa" d'Italia, ma le imprese femminili si riducono nell'ultimo anno di analisi
L'approfondimento è stato realizzato e presentato durante l'incontro tematico "Interventi del MIMIT a sostegno della donna imprenditrice protagonista dell’economia del Paese", realizzato dalla Camera di Commercio del Molise in collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e con il Comitato Imprenditoria Femminile (CIF), tenutosi lo scorso 15 novembre. .
Il Molise, con 8.985 imprese femminili al 30 settembre 2024, registra il più elevato tasso di femminilizzazione pari al 27,1%.
Si tratta essenzialmente un’imprenditoria “micro”: in tutte le aree le imprese femminili sono maggiormente concentrate nella classe 0-9 addetti rispetto a quanto accade per quelle maschili, le quali, viceversa, presentano concentrazioni più elevate, ma sempre minoritarie, nelle classi della piccola (10-49 addetti) e medio-grande impresa (50 addetti e oltre).
A tre anni dalla nascita (anno 2020) le imprese femminili del Molise registrano una probabilità di sopravvivenza del 79,2%, inferiore al dato delle NON femminili (85,6%), ma migliore rispetto al dato nazionale (77,2%).
Se si guarda ai valori a 5 anni (anno 2022) la probabilità di sopravvivenza per una impresa femminile è del 69,5%, anche in questo caso più basso rispetto al dato delle NON femminili (80,8%) ma migliore rispetto al dato nazionale (68,6%).
Al termine della fase di start up e nell’ultimo anno di analisi, le imprese femminili della regione presentano un tasso di sopravvivenza pari al 65,1%, confermando una maggiore capacità di resilienza rispetto alla media italiana (64,7%).
Per quanto riguarda le imprese femminili giovanili in Molise, rispetto al terzo trimestre 2022, si registra una diminuzione che va dal -5,9% della provincia di Isernia al -5,5% della provincia di Isernia; appare quindi importante che nella regione si sviluppino politiche a favore dell’imprenditorialità giovanile e femminile.
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