Formazione

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I contratti di lavoro: come orientarsi nell'avvio d'impresa e start up

Webinar organizzato dalla Camera di commercio di Padova per aspiranti imprenditori

Nel percorso di avvio o acquisizione di un'impresa, una delle prime e più importanti decisioni riguarda la gestione dei rapporti di lavoro, a partire dall'assunzione dei dipendenti. Questo momento cruciale richiede una scelta oculata del tipo di contratto, che deve essere adeguato sia alle esigenze dell'impresa che a quelle del lavoratore. 

Inoltre, il contesto lavorativo sta subendo trasformazioni profonde a causa dell'evoluzione verso criteri ESG (ambientali, sociali e di governance), che richiedono un'integrazione di pratiche di smart working, iniziative per la parità di genere e politiche di sostenibilità. Questi aspetti stanno diventando sempre più centrali nella gestione delle risorse umane, influenzando sia l'attrattività che la competitività delle imprese sul mercato.

Questi temi saranno affrontati durante il webinar organizzato dalla Camera di commercio il 28 marzo dalle 15:00 alle 17:00.

Relatori: Avv. Roberta Saggioro e Dr.ssa Laura Quaranta

L’evento è gratuito.

Per iscrizioni:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSd9jA3YjHgQnlGy366ON8nAak8yPTJESPpI0v7PCU6taj1a7A/viewform 

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Mar 27 Feb, 2024
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Introduzione al business plan

Webinar organizzato dalla Camera di commercio di Padova per aspiranti imprenditori

In un panorama imprenditoriale in costante evoluzione, la pianificazione strategica si rivela sempre più fondamentale. 

Al centro di questa pianificazione si colloca il business plan, strumento decisivo per ogni aspirante imprenditore. Questo documento non solo riassume l'essenza del progetto imprenditoriale, ma funge anche da guida imprescindibile nel lancio di nuovi prodotti o nell'avvio di nuove iniziative commerciali.

La Camera di commercio, per supportare gli aspiranti imprenditori, organizza un webinar di 2 ore con focus sul business plan il 14 marzo dalle 15:00 alle 17:00.

Relatore: dr. Matteo Merlin

L’evento è gratuito.

Per iscrizioni:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc6cThUvtU9T377pGT9hj7zE8wUr2C6UguJFeC-6QjejtG7dw/viewform

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Mar 27 Feb, 2024

Bando Interventi per l'Imprenditorialità

Bando “Interventi a sostegno dell’imprenditorialità”, approvato in data 23 febbraio 2024 dalla Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia

Il Bando dettaglia le modalità di incentivazione, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto, per nuove imprese PMI ed aspiranti imprenditori (che abbiano sviluppato un’idea progettuale con la definizione di un business plan).

Possono beneficiare dei contributi le Nuove imprese PMI e gli aspiranti imprenditori che abbiano sede legale o unità operativa in Regione FVG e che abbiano sviluppato un’idea progettuale con la definizione di un business plan. Per Nuova Impresa PMI si intende l’impresa costituita da non più di 36 mesi dalla richiesta del sostegno. Per Aspirante Imprenditore si intende la persona fisica intenzionata a costituirsi come PMI.

La domanda può essere presentata, esclusivamente per via telematica tramite il sistema online dedicato, dalle ore 10:00 del 28 febbraio 2024 alle ore 12:00 del 28 giugno 2024.

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Mar 27 Feb, 2024

SNI : Colloqui di approfondimento, l’Esperto Risponde

Sul portale SNI (Servizi Nuove Imprese) sono disponibili colloqui di approfondimento con l’esperto sulle seguenti tematiche
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Mar 27 Feb, 2024

Upskilling/reskilling: corsi di formazione professionale

La Regione Toscana, tramite il progetto Giovanisì e in linea con il Programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori), supporta finanziariamente percorsi formativi per l'aggiornamento professionale breve (Upskilling) e la riqualificazione professionale di medio e lungo termine (Reskilling)

Questi percorsi sono mirati a facilitare l'ingresso o il reinserimento nel mercato del lavoro per diverse categorie di persone, compresi i giovani NEET (Not in Education, Employment, or Training) sotto i 30 anni.

L'orientamento professionale dei beneficiari è gestito dai Centri per l'Impiego della Regione Toscana. Qui, le persone interessate verranno valutate e indirizzate verso il percorso formativo più adatto, sia esso di aggiornamento (Upskilling) o di riqualificazione (Reskilling), in base ai risultati dell'orientamento. Una volta individuato il corso gratuito più idoneo, i beneficiari avranno la possibilità di iscriversi per partecipare.

Possono partecipare ai corsi

  • giovani NEET under 30;
  • beneficiari di ammortizzatori sociali;
  • beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale;
  • donne in condizioni di svantaggio;
  • persone con disabilità;
  • lavoratori maturi (55 anni e oltre);
  • disoccupati senza sostegno al reddito;
  • lavoratori autonomi che cessano l’attività;
  • lavoratori con redditi molto bassi.


I corsi di Upskilling sono brevi percorsi di aggiornamento professionale rivolti a coloro che, durante la valutazione e l'orientamento presso i Centri per l'Impiego, dimostrano di possedere competenze che si avvicinano a quelle richieste dal mercato del lavoro.

I corsi di Reskilling, invece, sono percorsi di riqualificazione professionale di medio o lungo termine indirizzati a coloro che, durante la valutazione e l'orientamento presso i Centri per l'Impiego, mostrano di avere un divario significativo rispetto alle competenze richieste dal mercato del lavoro. Questi corsi prevedono un'intensa attività formativa per sviluppare le competenze necessarie.

Per iscriversi a uno dei corsi di Upskilling o Reskilling indicati durante la fase di orientamento, è necessario contattare il Centro per l'Impiego o un'Agenzia per il lavoro.

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Gio 29 Feb, 2024

Borse di mobilità professionale in Europa

La Regione Toscana offre borse individuali di mobilità professionale per permettere ai cittadini residenti in Toscana di svolgere esperienze lavorative o di tirocinio non curricolare in un Paese dell'Unione Europea o dell'EFTA diverso da quello di residenza.

Queste borse includono diverse componenti:

  1. Borsa di inserimento lavorativo: Della durata di 3 a 6 mesi, con un importo massimo totale di 4.500 euro.
  2. Spese di viaggio A/R: Calcolate in base alla distanza, fino a un massimo di 3.000 euro.
  3. Spese di iscrizione: Per la frequenza di un corso di lingua o di formazione, fino a un massimo di 750 euro.

Per poter fare domanda per questa opportunità, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  1. Stato di disoccupazione o inattività: Si deve essere disoccupati (come definito dal D.lgs. 150/2015) oppure inattivi (come gli studenti), e iscritti presso un Centro per l'Impiego della Toscana al momento della stipula del contratto di lavoro, tirocinio o apprendistato in un paese dell'Unione europea o dell'EFTA diverso da quello di residenza.
  2. Età minima: Si deve aver compiuto almeno 18 anni.
  3. Cittadinanza e residenza: Si deve essere cittadini dell'Unione Europea (o avere un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo) e residenti in Toscana.
  4. Partecipazione all'azione di politica attiva "Consulenza Eures": Ci si deve recare presso un Centro per l'Impiego della Toscana per effettuare questa azione, che consiste in uno o più colloqui individuali di informazione e consulenza e deve essere registrata sul Patto di Servizio prima della stipula del contratto.
  5. Possesso del contratto o lettera di impegno del datore di lavoro: Si deve essere in possesso del contratto di lavoro o della lettera di impegno alla stipula da parte del datore di lavoro.

Questa iniziativa fa parte del progetto Giovanisì, che si propone di promuovere l'occupazione giovanile attraverso la mobilità professionale.

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Gio 29 Feb, 2024

Challenge per giovani imprenditori tra i 16 e i 25 anni

La Young Entrepreneurs Challenge invita i giovani dai 16 ai 25 anni con idee imprenditoriali innovative nel campo della tecnologia a condividere una videopresentazione della durata di un minuto sul sito web del concorso

Questa competizione, organizzata da Verizon, una società di telecomunicazioni, insieme all'impresa non profit Unloc, mira a coinvolgere giovani talenti per sostenere e consolidare i loro progetti imprenditoriali.

Per partecipare alla competizione è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • Avere un'età compresa tra i 16 e i 25 anni entro il 1 febbraio 2024.
  • Essere residenti e/o cittadini di un Paese dell'Europa continentale.
  • Non essere stati finalisti in edizioni precedenti della competizione.
  • Le aziende proposte devono trovarsi in fase di pre-avvio oppure non devono essere attive da più di tre anni, con un fatturato inferiore a 120.000 euro nell'ultimo anno fiscale.

Le proposte imprenditoriali devono essere presentate in lingua inglese attraverso un modulo di candidatura, accompagnate da un video di presentazione della durata compresa tra i 60 e i 90 secondi.

La scadenza per la presentazione dei progetti è il 19 gennaio 2024.

I progetti saranno valutati in base a tre criteri principali: fattibilità, sostenibilità e innovazione. I finalisti saranno annunciati entro febbraio 2024. Il vincitore assoluto, selezionato da una giuria di esperti, riceverà un finanziamento di 12.000 euro per supportare la propria impresa o start-up, oltre a un servizio di tutoraggio. Avrà anche l'opportunità di partecipare al One Young World 2024 Global Summit che si terrà a Montreal.

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Lun 26 Feb, 2024

Yes I Start Up Toscana: corsi per l’autoimprenditorialità

Avviato il progetto “Yes I Start Up Toscana – Formarsi per diventare imprenditore/imprenditrice in Toscana” (YISU Toscana).

In seguito a un accordo di cooperazione istituzionale tra la Regione Toscana, l’Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego (ARTI) e l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), è stato avviato il progetto “Yes I Start Up Toscana – Formarsi per diventare imprenditore/imprenditrice in Toscana” (YISU Toscana).

Questo progetto, nell'ambito di Giovanisì, mira a promuovere l’occupabilità delle persone, con particolare attenzione ai giovani e alle donne, attraverso percorsi formativi volti alla creazione d’impresa e all’autoimpiego.

I corsi formativi, offerti gratuitamente, sono svolti da agenzie formative toscane accreditate. Essi permettono ai futuri imprenditori/imprenditrici di sviluppare la propria idea di impresa e di acquisire le competenze essenziali per la creazione e la gestione di un’attività imprenditoriale, oltre a fornire nozioni per migliorare le soft skills.

Possono partecipare ai percorsi:

  • giovani NEET under 30;
  • beneficiari di ammortizzatori sociali;
  • beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale;
  • donne in condizioni di svantaggio;
  • persone con disabilità;
  • lavoratori maturi (55 anni e oltre);
  • disoccupati senza sostegno al reddito;
  • lavoratori con redditi molto bassi;
  • disoccupati esclusi dal Programma GOL;
  • lavoratori occupati, ad eccezione dei titolari di attività d’impresa da più di 24 mesi.

Tutti i potenziali beneficiari, prima di iniziare il percorso formativo previsto dal progetto, dovranno effettuare un colloquio di valutazione (assessment) presso il Centro per l’Impiego.

I percorsi si articolano in due fasi principali: una fase iniziale collettiva della durata di 60 ore, seguita da una fase individuale di accompagnamento specialistico one-to-one della durata di 40 ore.

Durante la fase iniziale, i partecipanti seguono un percorso formativo collettivo, mentre nella fase successiva ricevono un accompagnamento personalizzato e specialistico.

I percorsi formativi sono basati su un corso standard, con un'azione preliminare di formazione per gli insegnanti fornita dall'Ente Nazionale Microcredito, il quale è il soggetto esecutore del progetto "Yes I Start up Toscana". Questa formazione per gli insegnanti viene erogata alle agenzie formative toscane accreditate, selezionate attraverso un apposito bando. Queste agenzie saranno incaricate di realizzare interventi standardizzati di formazione e accompagnamento all'autoimprenditorialità.

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Lun 26 Feb, 2024

iscrizioni aperte: Finanziamenti e crowdfunding per l’avvio e lo sviluppo di un’impresa

Iscrizioni ancora aperte per il webinar del 29 febbraio.
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Lun 26 Feb, 2024

Greenwashing: cos’è, come riconoscerlo e come evitarlo

Un fenomeno in crescita che minaccia la credibilità e la sostenibilità delle aziende e dei consumatori

Il greenwashing è una pratica scorretta che consiste nel presentare un’azienda, un prodotto o un servizio come ecologico, etico o sostenibile, quando in realtà non lo è. Si tratta di una forma di pubblicità ingannevole che sfrutta l’interesse e la sensibilità dei consumatori verso le tematiche ambientali e sociali.

Il termine greenwashing è nato negli anni '80, quando l’ambientalista statunitense Jay Westerveld denunciò le campagne di alcuni alberghi che invitavano i clienti a riutilizzare gli asciugamani per risparmiare acqua ed energia, mentre in realtà non adottavano alcuna misura concreta per ridurre il loro impatto ambientale.

Da allora, il fenomeno del greenwashing si è diffuso e amplificato, soprattutto con l’avvento dei social media e della comunicazione digitale, che hanno reso più facile e veloce diffondere messaggi e immagini a favore dell’ambiente, spesso senza alcuna verifica o certificazione.

Quali sono i rischi del greenwashing?

Il greenwashing non solo danneggia la fiducia dei consumatori, ma anche la reputazione e la competitività delle aziende che lo praticano. Infatti, il greenwashing può essere sanzionato dalle autorità competenti, come l’Antitrust, che possono infliggere multe salate o vietare la diffusione di messaggi pubblicitari falsi o ingannevoli.

Inoltre, il greenwashing può avere effetti negativi sul piano ambientale e sociale, in quanto distorce la percezione della realtà e impedisce di affrontare i veri problemi e le vere soluzioni. Il greenwashing può anche scoraggiare i consumatori a compiere scelte consapevoli e responsabili, facendoli cadere in una sorta di “falsa tranquillità” o di “illusione verde”.

Come difendersi dal greenwashing?

Per difendersi dal greenwashing, è necessario sviluppare un’attitudine critica e informata verso i messaggi e le informazioni che riceviamo dalle aziende e dai media. Alcuni consigli utili sono:

  • verificare la fonte e la credibilità delle informazioni, cercando di capire chi le ha prodotte e con quali scopi e interessi;
  • controllare la presenza e la validità di certificazioni, etichette, sigle o marchi che attestino la sostenibilità di un’azienda, di un prodotto o di un servizio, evitando di fidarsi di semplici slogan o immagini;
  • confrontare le informazioni con altre fonti indipendenti e affidabili, come associazioni di consumatori, organizzazioni ambientaliste, istituzioni pubbliche o accademiche, che possano fornire dati, analisi e opinioni oggettive e trasparenti;
  • approfondire le informazioni, cercando di capire quali sono gli impatti reali e le conseguenze di un’azienda, di un prodotto o di un servizio sul piano ambientale, sociale ed economico, sia a livello locale che globale.

Come riconoscere il greenwashing?

Il greenwashing si riconosce da alcuni segnali tipici della comunicazione ingannevole:

  • mancanza di prove o dati specifici che dimostrino quanto affermato;
  • presenza di informazioni e dati che si dichiarano certificati ma che non hanno il riconoscimento di enti autorizzati;
  • messa in evidenza di alcune caratteristiche isolate di quanto comunicato;
  • uso di informazioni vaghe o ambigue che generano confusione nei consumatori;
  • impiego di etichette false o alterate;
  • formulazione di dichiarazioni ambientali non veritiere.

 

Aziende virtuose e buone pratiche

Ci sono anche esempi di aziende che hanno dimostrato un reale impegno e una coerenza nella sostenibilità, adottando pratiche e strategie volte a ridurre il loro impatto ambientale e sociale, a creare valore per i propri stakeholder e a comunicare in modo trasparente e responsabile. Alcuni esempi sono:

  • la cooperativa agricola Alce Nero, che dal 1978 produce e distribuisce prodotti biologici e di qualità, rispettando i principi dell’agricoltura biologica, del commercio equo e solidale, della biodiversità e della filiera corta, e che si avvale di certificazioni e controlli indipendenti e rigorosi;
  • la società di energia elettrica Enel, che dal 2015 ha avviato un piano strategico per la decarbonizzazione, puntando sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica, sull’innovazione tecnologica e sulla mobilità elettrica, e che ha aderito agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e all’Accordo di Parigi sul clima;
  • la marca di cosmetici Lush, che dal 1995 produce e vende prodotti naturali, freschi, fatti a mano, cruelty-free e senza imballaggi, seguendo i valori dell’etica, della trasparenza, della solidarietà e dell’attivismo, e che coinvolge i propri clienti e dipendenti in campagne e iniziative a favore dell’ambiente e dei diritti umani.

La Tassonomia UE, uno strumento europeo contro il greenwashing

L’Europa è molto attenta alla questione e sta elaborando una normativa rigorosa su cosa si possa considerare green. La Tassonomia UE, votata dal Parlamento europeo nel 2020, ha aiutato a stabilire i criteri per determinare cosa sia realmente “un’attività economica ambientalmente sostenibile”.

La direttiva EU NFDR (Non Finance Reporting Directive) richiede poi che un numero sempre maggiore di aziende renda conto delle proprie attività sostenibili e dei risultati effettivi ottenuti mediante la dichiarazione non finanziaria delle imprese, mentre la SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) impone che i fondi comuni di investimento indichino il livello di conformità dei propri asset alla Tassonomia, come previsto dalla SFDR.

Tuttavia, secondo gli esperti, questo non è sufficiente, perché è essenziale che i sistemi di standardizzazione siano chiari e obbligatori il più possibile. Così come è fondamentale che i consumatori o gli investitori si documentino bene prima di acquistare un prodotto o uno strumento di investimento per le sue caratteristiche green. L’unico modo possibile è affidarsi solo a certificazioni oggettive e valide, evitando di credere a termini generici come “naturale” o “zero emissioni” (obiettivo peraltro praticamente irraggiungibile per qualsiasi tipo di prodotto o servizio).

Conclusioni

Il greenwashing è un fenomeno in crescita che rappresenta una sfida e una minaccia per la sostenibilità delle aziende e dei consumatori. Per contrastarlo, è necessario sviluppare una cultura e una consapevolezza critica e informata, che ci permetta di riconoscere e di scegliere le aziende, i prodotti e i servizi che siano veramente ecologici, etici e sostenibili. Solo così potremo contribuire a creare un futuro migliore per noi e per il pianeta.

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Lun 26 Feb, 2024