Orientamento

Top Start up Italia 2023

LinkedIn, il più grande network professionale al mondo, ha presentato la quarta edizione di Top Start up Italia.

La lista delle 10 migliori start up emergenti rivela che, nel 2023 la tecnologia e la sostenibilità sono i principali trend che guidano l’innovazione, indispensabili per l’imprenditoria contemporanea.

La classifica è stata elaborata utilizzando i dati provenienti dalle attività svolte sulla piattaforma LinkedIn da oltre 950 milioni di membri in tutto il mondo, tra cui più di 18 milioni di professionisti italiani. 

Gli indicatori presi in considerazione per stilare la classifica sono stati quattro:

  1. la crescita della forza lavoro 
  2.  le interazioni degli utenti con le aziende e i loro dipendenti
  3. l’interesse delle persone in cerca di impiego verso queste start up
  4. la capacità delle start up di attrarre talenti.
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Mar 10 Ott, 2023
Progetto Futurae

NUOVE IMPRESE STRANIERE IN MOLISE

Online la dashboard imprese straniere come strumento di supporto all'imprenditoria straniera, con funzioni di cruscotto, che consente il monitoraggio sulla struttura delle imprese straniere e delle persone straniere che hanno cariche in azienda.

Nell’ambito del progetto Futurae sono stati realizzati un rapporto dell’Osservatorio sull’inclusione socio-economica e finanziaria e una dashboard interattiva sulle imprese dei migranti in Italia.

Dalla dashboard, messa a punto da InfoCamere, si possono consultare i dati, aggiornati al 30 giugno, relativi alle nuove impresi dei cittadini stranieri in Molise.

 Nella regione le nuove imprese straniere sono 42, le cessazioni sono 18.

Vai alla dashboard Osservatorio imprese straniere

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Ven 06 Ott, 2023

Cagliari, una città a misura di start up

Grazie all’accordo firmato tra Sardegna Ricerche e il Comune, Cagliari diventa una città a misura di start up.

L’intento è quello di supportare il sistema produttivo condividendo buone pratiche con le start up innovative a forte impatto sociale e fornendo occasioni di confronto e supporto per la reciproca crescita.

Questa collaborazione rappresenta una promettente iniziativa per promuovere l'innovazione e la sostenibilità del capoluogo sardo.

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Ven 06 Ott, 2023

Procedono le consulenze ai futuri startupper nell’ambito del percorso di Alta Formazione Start me up di Bergamo Sviluppo

Le consulenze individuali aiuteranno a dare forma ai diversi progetti

Dopo aver frequentato un percorso formativo che in 54 ore ha affrontato le principali tematiche legate allo startup d’impresa, i partecipanti di Start me up stanno ora beneficiando di consulenza individuale per lo sviluppo del progetto imprenditoriale. Sono 236 le ore complessivamente assegnate, che serviranno a validare l’idea e il modello di business (78 ore), affrontare la pianificazione economico-finanziaria (68 ore), definire le strategie di marketing (62 ore), approfondire le tecniche di vendita (14 ore) e la contrattualistica d’impresa (14 ore).

Scopri di più

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Ven 06 Ott, 2023
Bonus start up green: cos’è, a chi spetta e come funziona

Impresa nel Green: alcuni bonus per lanciarsi nel settore

Il bonus start up green è un credito d’imposta per le spese sostenute in attività di ricerca che mirano a garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici. Si rivolge alle start up innovative operanti nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità. Scopri cos’è, a chi spetta e come funziona.

Cos’è il bonus start up green

Il bonus start up green è stato introdotto dall’articolo 7 quater del Decreto Bollette 2023 convertito in Legge. Si tratta di un contributo, erogato sotto forma di credito d’imposta, valido fino ad un importo massimo di 200.000 euro, in misura non superiore al 20% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo. Le risorse stanziate per il 2023 sono nel limite di 2 milioni di euro.

A chi spetta il bonus start up green

Il bonus start up green spetta alle start up innovative che rispettano le seguenti condizioni:

  • sono costituite da non più di 5 anni;
  • hanno residenza in Italia o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia;
  • hanno un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;
  • non sono quotate in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione;
  • non distribuiscono e non hanno distribuito utili;
  • hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.

Inoltre, le start up beneficiarie devono operare nei seguenti settori:

  • ambiente;
  • energie rinnovabili;
  • sanità.

Sarà necessario attendere il Decreto attuativo della misura per capire i precisi settori identificativi per cui il tax credit sarà applicabile.

Come funziona il bonus start up green

Per beneficiare del bonus start up green, le start up devono presentare una domanda al Ministero dello Sviluppo Economico, secondo le modalità e i termini che saranno stabiliti dal Decreto attuativo. La domanda deve contenere:

  • i dati identificativi della start up;
  • la descrizione delle attività di ricerca e sviluppo svolte o da svolgere;
  • l’ammontare delle spese sostenute o da sostenere;
  • la dichiarazione di conformità alla normativa nazionale ed europea in materia di aiuti di Stato.

Il credito d’imposta sarà riconosciuto alle start up sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle domande, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Il credito d’imposta potrà essere utilizzato in compensazione tramite il modello F24, a partire dall’anno successivo a quello in cui è stato concesso.

Quali sono le spese ammissibili al bonus start up green

Le spese ammissibili al bonus start up green sono quelle relative alle attività di ricerca e sviluppo che mirano a garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici. In particolare, si tratta di:

  • spese per il personale dipendente qualificato e impegnato nelle attività di ricerca e sviluppo;
  • spese per l’acquisto di materiali, forniture e servizi utilizzati nelle attività di ricerca e sviluppo;
  • spese per l’utilizzo di laboratori, impianti e attrezzature necessari alle attività di ricerca e sviluppo;
  • spese per la consulenza e i servizi equivalenti forniti da soggetti qualificati in materia di ricerca e sviluppo.

Le spese devono essere documentate e sostenute nell’anno in cui si richiede il credito d’imposta.

Altri aiuti per le imprese sostenibili

Il bonus start up green non è l’unico incentivo previsto per le imprese che operano nel settore della sostenibilità ambientale. Esistono infatti altre misure di sostegno, come:

  • il bonus verde, che consiste in una detrazione fiscale al 36% per le spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti;
  • il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave Industria 4.0, che prevede una percentuale variabile dal 6% al 40% a seconda della tipologia di bene e della dimensione dell’impresa;
  • il credito d’imposta per la formazione 4.0, che consiste in una detrazione fiscale del 40% delle spese sostenute per la formazione del personale sulle tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0;
  • il credito d’imposta per la ricerca e sviluppo, che consiste in una detrazione fiscale del 12% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo, incrementata al 50% per le spese relative ai ricercatori altamente qualificati.

 

In sintesi

Il bonus start up green è una misura di incentivo per le start up innovative che operano nei settori della sostenibilità ambientale e della riduzione dei consumi energetici e si aggiunge ad altre misure di sostegno alle imprese sostenibili, come il bonus verde, il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0, il credito d’imposta per la formazione 4.0 e il credito d’imposta per la ricerca e sviluppo.

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Gio 05 Ott, 2023
Cos’è e come funziona un’impresa sociale

Hai mai pensato che puoi fare un'impresa nel sociale?

Un’impresa sociale è un’organizzazione che fa economia e solidarietà. Scopri come si crea, come funziona e quali sono i rischi e i vantaggi. Un’impresa sociale è un ente privato che esercita in via stabile e principale un’attività economica di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Si tratta di un tipo di impresa che ha quindi come scopo principale quello di aiutare nel sociale, di unire la collettività e di favorire una solidarietà intelligente.

I requisiti di un’impresa sociale

Per essere qualificata come impresa sociale, un’organizzazione deve rispettare alcuni requisiti previsti dalla legge, in particolare dal Decreto Degislativo 155/2006. Tali requisiti sono:

  • svolgere in modo prevalente (ovvero per almeno il 70% dei propri ricavi) attività economiche in settori socialmente utili, come l’assistenza sociale e sanitaria, l’educazione e la formazione, la tutela dell’ambiente, la promozione della cultura e dell’arte, la cooperazione internazionale e lo sviluppo locale;
  • impiegare in modo significativo (ovvero per almeno il 30% dei propri dipendenti) lavoratori svantaggiati o disabili, ovvero persone che si trovano in condizioni di difficoltà economica, sociale o personale;
  • non distribuire utili o avanzi di gestione tra i soci o i partecipanti, ma reinvestirli nell’attività sociale o nell’aumento del patrimonio;
  • non essere controllate o dirette da enti pubblici o da imprese private a scopo di lucro;
  • avere uno statuto o un atto costitutivo che indichi chiaramente la natura e le finalità sociali dell’organizzazione.

Come si costituisce un’impresa sociale?

Per costituire un’impresa sociale non esiste una forma giuridica obbligatoria, ma si può scegliere tra diverse opzioni, come le associazioni, le fondazioni, le società cooperative, le società di capitali o di persone, i consorzi. L’importante è che la forma scelta sia coerente con i requisiti e gli scopi dell’impresa sociale.

Per costituire un’impresa sociale occorre redigere uno statuto o un atto costitutivo che indichi:

  • la denominazione dell’organizzazione;
  • la sede legale e le eventuali sedi operative;
  • l’oggetto sociale e le attività svolte;
  • i criteri di ammissione e recesso dei soci o dei partecipanti;
  • gli organi dell’organizzazione e le loro competenze;
  • le modalità di gestione amministrativa e contabile;
  • le norme per lo scioglimento dell’organizzazione e la destinazione del patrimonio residuo.

Lo statuto o l’atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata e depositato presso il registro delle imprese della Camera di commercio competente. Inoltre, occorre richiedere il codice fiscale e l’iscrizione all’Inps e all’Inail.

Quali sono i vantaggi di un’impresa sociale?

Un’impresa sociale ha diversi vantaggi rispetto ad altre forme di impresa, sia dal punto di vista economico che sociale. Tra i vantaggi si possono citare:

  • la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici o privati dedicati alle imprese sociali, come fondi europei, nazionali o regionali, bandi, premi, crowdfunding;
  • la possibilità di beneficiare di agevolazioni fiscali, come l’esenzione dall’Irap, l’applicazione dell’Ires ridotta al 12%, la detrazione Irpef del 26% per le erogazioni liberali a favore delle imprese sociali;
  • la possibilità di creare una rete di relazioni con altri soggetti del terzo settore, come associazioni, cooperative, fondazioni, onlus, ong, enti di volontariato, che possono offrire opportunità di collaborazione, scambio e supporto;
  • la possibilità di generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, contribuendo a risolvere problemi sociali, a migliorare la qualità della vita delle persone, a promuovere la cittadinanza attiva e la coesione sociale.

 

L'articolo proseguirà la prossima settimana con alcuni approfondimenti sul tema all'Impresa Sociale

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Gio 05 Ott, 2023

Percorso MIP - Mettersi in Proprio

Trasforma la tua idea imprenditoriale in un progetto concreto

Hai un’idea imprenditoriale, ma non sai da dove cominciare per avviare la tua nuova impresa? Partecipa al Programma MIP della Regione Piemonte! L’iniziativa nasce per promuovere l’avvio di nuove imprese in tutto il territorio regionale, attraverso servizi di accompagnamento dedicati proprio a chi vuole mettersi in proprio: un tutor ti seguirà dalle prime fasi di analisi della tua idea fino alla predisposizione del Business Plan e nelle fasi post-avvio d’impresa potrà ancora supportarti nella definizione di progetti di sviluppo e nella ricerca di misure di agevolazione adatte al tuo business.

Il Programma MIP è totalmente gratuito ed è rivolto a chi intende

  • aprire una micro/piccola/media impresa
  • avviare un’attività professionale
  • attivare un’impresa nel settore della produzione agricola primaria (coltivazione, allevamento)

Prenota il tuo primo incontro di pre accoglienza e scopri tutte le informazioni sul servizio sul sito dedicato

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Gio 05 Ott, 2023

Scegliere la forma giuridica corretta della tua azienda

Una forma giuridica è un’organizzazione creata da una o più persone per condurre affari, intraprendere un’attività commerciale o partecipare a attività simili. 

Esistono vari tipi di forme giuridiche – impresa individuale, società di persone, società di capitali, società per azioni, ecc. – e il tipo di forma giuridica di un’azienda determina sia la struttura di tale organizzazione sia il modo in cui tale società viene tassata.

Quando si avvia un’attività, una delle prime cose che si dovrebbe fare è scegliere la struttura della propria azienda, ovvero scegliere un tipo di forma giuridica.

Questa decisione avrà importanti implicazioni legali e finanziarie per la tua azienda. L’importo delle tasse che devi pagare dipende dalla scelta della tua forma giuridica, così come la facilità con cui puoi ottenere un prestito per imprese o raccogliere fondi dagli investitori. Inoltre, se qualcuno fa causa alla tua attività, la struttura della tua forma giuridica determina la tua esposizione al rischio.

Lo stato italiano riconosce diversi tipi di forme imprenditoriali, ma il piccolo e medio imprenditore sceglie tra le seguenti: ditta individuale, società in nome collettivo (S.n.c.), società in accomandita semplice (S.a.s.), società a responsabilità limitata (S.r.l.), società a responsabilità limitata semplice (Srls), società per azioni (S.p.A.).

Quale forma giuridica è giusta per te? Questa guida è utile per prendere quella decisione. Vai nella sezione Approfondimenti per consultarla!

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Gio 05 Ott, 2023

Come aprire un'azienda: Iter e requisiti da seguire passo passo

 

Per aprire un’azienda, i passaggi da seguire sono tanti 

Leggi la guida per sapere l’iter burocratico da seguire e i costi da sostenere.

Vai nella sezione APPROFONDIMENTI e scarica la mini guida: Aprire un'azienda: Iter, Requisiti da seguire. 

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Gio 05 Ott, 2023

Un portale per le regioni che faranno parte della ZES Unica

Con la creazione di una Zona Economica Speciale Unica per il Sud Italia è prevista l’apertura di un portale web, anche in lingua inglese.

Gli imprenditori della Sardegna, attraverso il portale, potranno conoscere i benefici e le agevolazioni di cui potranno godere.

 Inoltre, sarà garantita l’accessibilità allo sportello unico digitale “S.U.D. ZES”.

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Gio 05 Ott, 2023