Nuove imprese e competenze richieste
La quota di entrate programmate dalle nuove imprese è storicamente molto inferiore rispetto a quella riferita al totale delle imprese (21.430 rispetto alle 4.638.980 nel 2021; 17.830 rispetto alle 5.179.140 nel 2022). Gli anni post emergenza pandemica hanno segnato un ulteriore calo, in linea con l’assottigliamento numerico dell’universo di riferimento già visto nella prima parte del volume: - nel 2020 la quota di entrate programmate nelle nuove imprese risultava essere il 7,2‰ e l’1,9‰nelle nuove imprese giovanili; - nel 2021 gli stessi dati vedono una contrazione rispettivamente a 4,6‰ e 1,4‰; - nel 2022 registriamo un ennesimo dato negativo: 3,4 collaboratori richiesti su 1000 imprese (1 su 1000 nelle neo imprese giovanili).
La quota di “under 30” nelle nuove imprese copre il 38,7% delle entrate (+3,4 p.p. rispetto al 2021), raggiungendo il 46,5% nelle nuove imprese giovanili, a fronte del 28,7% del complesso delle entrate totali. Alla fascia di età tra i 30 e 44 anni è destinato il 34,0% delle figure professionali in entrata nelle nuove imprese (+1,5 p.p. rispetto al 2021) e si riduce lievemente la quota degli over 45.
I profili professionali richiesti dal mercato uniscono sempre di più una forte specializzazione tecnica con competenze relazionali, trasversali e impegno nella formazione. Flessibilità, competenze tecnologiche e digitali, creatività, data analysis, pensiero critico, autostima, leadership sono diventate parole chiave nella ricerca e nell’offerta del lavoro. Oltre ai fabbisogni professionali, l’indagine Excelsior rileva anche la richiesta di soft skill, competenze “green” (attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale), nonché le cosiddette e-skill, ovvero la capacità di utilizzare linguaggi e metodi informatici e matematici, il possesso di competenze digitali, la capacità di gestire applicazioni di robotica e i processi di automazione industriale cosiddetti “Industria 4.0”.
Il dato da sottolineare, anche in un’ottica di sostegno alla formazione di neo-imprenditori, è la disposizione all’inserimento di giovani collaboratori: profili digitali, innovativi, attenti alla soddisfazione lavorativa e alla responsabilità sociale d’impresa hanno una preferenza diffusa da parte delle nuove imprese ed in particolare quelle giovanili. Tale richiesta va di pari passo, come vedremo, con un altro requisito: per 8 figure su 10 ricercate dalle nuove imprese viene esplicitato il criterio dell’esperienza. Come coniugare la richiesta di giovani collaboratori con quella di figure con esperienza? La formazione sul campo, al fianco dell’imprenditore o di altre figure paritarie, farà emergere il materiale su cui costruire l’apprendimento dall’esperienza, che è oggi una delle frontiere della formazione lungo tutto il ciclo di vita.
Per quanto riguarda invece le preferenze di genere, le nuove imprese esprimono comunque un’indifferenza molto più elevata rispetto al totale delle imprese (61,2% contro 48,5%) e una quota di preferenza per il genere maschile di circa 9 p.p. superiore rispetto a quella per il genere femminile, una distanza in crescita rispetto al 2021. Nell'insieme, il collaboratore disegnato nel 2022 nei desiderata dei neo-imprenditori è un po’ più giovane, ma un po’ meno paritario di quello del 2021.
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