Leadership e imprenditoria giovanile in Italia: una risorsa da valorizzare: i dati Excelsior
L’Italia è un Paese che invecchia, non solo dal punto di vista demografico, ma anche da quello imprenditoriale. Lo dimostrano i dati elaborati da Unioncamere e InfoCamere, che hanno analizzato l’evoluzione delle cariche decisionali nelle imprese italiane negli ultimi dieci anni.
L’Italia delle imprese in numeri
Il quadro che emerge è quello di una progressiva riduzione della presenza di titolari, amministratori o soci under 30, che sono passati da 423.596 nel 2014 a 313.857 nel 2023, con una diminuzione del 25,9%. Al contrario, le cariche occupate da over 70 sono aumentate del 24,8%, passando da 1.082.000 a 1.350.000. Anche gli over 50 hanno visto crescere la loro quota, passando da 3.882.000 a 4.478.000, con un aumento del 15,3%. L’unica fascia d’età che ha subito una forte contrazione è quella dei 30-49enni, che sono scesi da 4.026.000 a 2.900.000, con una perdita del 28%.
Questo fenomeno ha diverse implicazioni, sia economiche che sociali. Da un lato, infatti, si rischia di perdere il potenziale innovativo e creativo dei giovani, che potrebbero portare nuove idee e competenze nel mondo dell’impresa. Dall’altro, si crea una situazione di difficoltà nella trasmissione generazionale delle aziende, che potrebbero non trovare dei successori adeguati e preparati.
L’analisi di Unioncamere
Il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, ha commentato questi dati sottolineando la necessità di rendere più semplice e appetibile la creazione di un’impresa, soprattutto riducendo la burocrazia che spesso impone obblighi non del tutto giustificati. Ha inoltre evidenziato l’importanza di sfruttare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per favorire la nascita e la crescita di imprese guidate da giovani.
Differenze tra settori e tra regioni
La situazione varia anche a seconda dei settori e delle regioni. Tra i settori, gli unici che hanno registrato un aumento delle cariche giovanili sono l’agricoltura (+12,8%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (+27,7%). In tutti gli altri settori, invece, si è verificato un calo, più o meno marcato, delle cariche under 30. Al contrario, le cariche over 70 e over 50 sono aumentate in tutti i settori, con incrementi quasi sempre a due cifre.
Tra le regioni, l’unica che ha visto crescere le cariche giovanili è il Trentino Alto Adige (+3,9%). Le regioni del Mezzogiorno, invece, sono quelle che hanno subito le perdite maggiori, con cali che superano il 30% in Campania, Calabria, Sicilia e Abruzzo. Queste stesse regioni sono anche quelle in cui la popolazione dell’impresa over 70 cresce (percentualmente) di più. La Lombardia, invece, mostra una diminuzione delle cariche under 30 del 13,8% e delle cariche under 50 del 28,6%, mentre le cariche over 50 e over 70 aumentano rispettivamente del 16,6% e del 19,4%.
In conclusione, i dati di Unioncamere e InfoCamere mostrano una situazione di squilibrio tra le diverse generazioni e tra le diverse aree del Paese, che potrebbe compromettere la competitività e la sostenibilità del sistema imprenditoriale italiano.
Per questo, è necessario intervenire con politiche mirate a incentivare e sostenere l’imprenditoria giovanile, favorendo la formazione, l’accesso al credito, la digitalizzazione e l’innovazione. Solo così si potrà garantire un rinnovamento e una crescita delle imprese italiane, in linea con le sfide del futuro.
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