Formazione

CCIAA di Foggia al CPI per un seminario sulla creazione di impresa.

Al Centro per l’impiego di Foggia un incontro dedicato ai disoccupati e agli inoccupati in cerca di lavoro autonomo.

Giovedì 14 Dicembre, dalle ore 10 alle 12, presso il Centro per l’impiego di Foggia in via San Severo 73 Foggia, si terrà un seminario sulla creazione d’impresa e sui finanziamenti destinati allo sviluppo dell’autoimprenditorialità.

L’iniziativa ha lo scopo di fornire ai partecipanti le informazioni e gli strumenti necessari per comprendere le opportunità di finanziamento disponibili per le nuove imprese, nonché le procedure e i requisiti da rispettare per accedere a tali finanziamenti.

All’evento, oltre agli operatori del Centro per l’Impiego di Foggia, prenderanno parte i rappresentanti di diversi soggetti del mondo istituzionale: il dott. Erasmo Di Giorgio della Camera di Commercio di Foggia, Confcommercio, dott.ssa Angiola Cialone dell’Ordine dei Consulenti del lavoro e la dott.ssa Di Donna di “Fare impresa”. 

ARPAL Puglia offre un servizio gratuito di autoimpiego che consente a cittadini disoccupati o inoccupati di intraprendere un percorso imprenditoriale. Il servizio si articola in diverse fasi e prevede l’accompagnamento e il sostegno personalizzato, che mira a offrire le competenze e le conoscenze necessarie e in linea con le proprie aspirazioni e capacità.

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Gio 14 Dic, 2023
Fai da te

Trasformare la ditta individuale in Srls unipersonale: cosa cambia e come fare

La ditta individuale una forma giuridica molto diffusa in Italia, ma non sempre è la più adatta sul lungo periodo alle esigenze di chi vuole avviare o ampliare un’attività imprenditoriale. Spesso, infatti, si può optare per convertire la propria partita IVA, ad attività ben avviata, in una società come la Srls unipersonale, che offre maggiori vantaggi in termini di responsabilità limitata, tassazione agevolata e flessibilità organizzativa.

Da ditta individuale a Srl: quando e come conviene

Trasformare la propria ditta individuale in una Società a Responsabilità Limitata (Srl) o in una Srl semplificata unipersonale (Srls) può portare diversi vantaggi, soprattutto se:

  • si supera la soglia di fatturato di 85.000 euro, che impedisce di usufruire del regime forfettario e obbliga a pagare più tasse e contributi; 
  • si vogliono attrarre nuovi investitori o partner per espandere l’attività; 
  • si vuole evitare di rischiare il proprio patrimonio personale in caso di fallimento o di debiti;
  • si vuole separare il proprio patrimonio personale da quello dell’attività.

Infatti, con la ditta individuale, il titolare è responsabile illimitatamente delle obbligazioni assunte, mentre con la Srl o la Srls, la responsabilità è limitata al capitale sociale versato.

 

Differenza tra Srl e Srls

Trasformare la ditta individuale in Srl o in Srls è una decisione importante che va valutata attentamente, considerando i pro e i contro di ogni forma giuridica e le proprie esigenze specifiche:

  • la Srl richiede un capitale sociale minimo di 10.000 euro, mentre la Srls può avere un capitale sociale da un euro a 9.999,99 euro; 
  • la Srl può avere uno statuto personalizzato, mentre la Srls deve seguire uno statuto standard; 
  • la Srl può essere creata trasferendo il patrimonio della ditta individuale nella società, mentre la Srls può essere creata solo versando denaro.

La scelta tra le due forme giuridica dipende da diversi fattori. Se si vuole creare una società da zero (eventualmente chiudendo una p.IVA preesistente), si può optare per la Srls, che ha un costo inferiore. Se invece si vuole trasformare una ditta individuale in società, si può preferire la Srl. Questo perché una ditta individuale con regime forfettario che perde questo beneficio, invece di passare a una ditta individuale ordinaria (con un alto onere fiscale e amministrativo), può diventare una Srl unipersonale, che conserva i vantaggi dell’autonomia e riduce le tasse.

 

Da ditta individuale a Srl: quali sono gli obblighi da rispettare

La Srl deve tenere dei libri contabili, che registrano la contabilità e i movimenti della società, e sono responsabilità dell’amministratore. I libri contabili obbligatori per la Srl sono:

  • libro giornale;
  • inventario;
  • libro delle scritture ausiliari;
  • registro dei beni ammortizzabili;
  • registri Iva;
  • libri delle assemblee dei soci;
  • libri degli amministratori.

Inoltre, la Srl deve seguire degli obblighi e degli adempimenti fiscali più complessi rispetto alla ditta individuale. Infatti, la Srl non può scegliere il regime forfettario, che prevede meno tasse e contributi. La tassazione prevista per la Srl prevede il pagamento di:

  • IRES: 24% sull’utile lordo;
  • IRAP: 3,9% sul reddito d’impresa;
  • INAIL;
  • IRPEF: dal 23% al 43%.

 

Come trasformare la ditta individuale in Srl

Per trasformare la ditta individuale in Srl bisogna seguire una procedura che prevede il conferimento del patrimonio della ditta individuale nella nuova società. In pratica, si scambia il valore della ditta individuale con le quote della Srl.

Il conferimento può essere fatto tramite atto notarile o tramite procedura amministrativa. In entrambi i casi, occorre redigere lo statuto della società, registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate e pubblicarlo sulla Gazzetta Ufficiale. Inoltre, occorre aprire nuovi conti bancari per la società e iscriverla alla Camera di Commercio.

Il conferimento comporta anche il pagamento di alcune spese, tra cui:

  • spese notarili, spese relative alla stesura dell’atto costitutivo e dello statuto, alla registrazione e alla pubblicazione. Variano in base al valore della partita Iva e al numero dei soci;
  • spese amministrative, inerenti all’apertura dei conti bancari e all’iscrizione alla Camera di Commercio. Dipendono dal tipo di conto e dal fornitore scelto;
  • spese fiscali, dovute all’imposta sul reddito delle società (IRPEF) che il socio deve pagare sulla quota ricevuta dalla società. Variano in base al regime fiscale e al reddito imponibile.

Per avere una stima più precisa delle spese, è consigliabile consultare un commercialista o un esperto del settore.

Trasformare la ditta individuale in Srl è una scelta strategica che può portare numerosi vantaggi per i lavoratori autonomi che vogliono crescere e innovare il proprio business. 

 

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Gio 14 Dic, 2023
Partita IVA

Le novità per le partite IVA in regime forfettario nel 2024

Aggiornamenti per le p.IVA a regime nel 2024: fattura elettronica obbligatoria e perdita di semplificazioni contabili.

Il regime forfettario è una delle opzioni fiscali più vantaggiose per chi vuole avviare o gestire un’attività imprenditoriale. Si tratta di un regime agevolato che prevede una tassazione ridotta e l’assenza di alcune obbligazioni contabili e fiscali. Tuttavia, il regime forfettario non è esente da cambiamenti e richiede una costante aggiornamento.

Tra le novità previste per il 2024, ci sono due aspetti che riguardano le partite IVA in regime forfettario: l’obbligo di emettere fattura elettronica e la possibilità di perdere alcune semplificazioni contabili.

L’obbligo di emettere fattura elettronica

Dal 1° gennaio 2024, tutti i forfettari dovranno emettere fattura elettronica anche se hanno un fatturato inferiore a 25.000 euro o compensi inferiori a 85.000 euro. Questo significa che dovranno utilizzare dei software appositi per la generazione e l’invio delle fatture in formato XML al sistema dell’Agenzia delle Entrate. L’obbligo di fattura elettronica non comporta alcun aumento dell’imposta da pagare, ma richiede una maggiore attenzione alla gestione delle scritture contabili.

La perdita delle semplificazioni contabili

Alcuni forfettari potrebbero perdere le semplificazioni contabili che caratterizzano il regime fiscale, come ad esempio l’assenza di registrazione tenuta delle scritture contabili, l’esenzione dall’inserimento dell’IVA in fattura e dal pagamento dell’IVA sugli acquisti. Questo dipende dalla scelta del cd. concordato preventivo biennale (CPCB), che consente ai forfettari di accedere a determinate agevolazioni fiscali in cambio della presentazione di una dichiarazione annuale integrativa (DAI) con i dati relativi al reddito imponibile.

Il CPCB è soggetto a delle condizioni da rispettare per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali, tra cui ad esempio:

  • avere un reddito imponibile annuo inferiore a 85.000 euro;
  • non avere spese superiore a 20.000 euro lordi per collaborazioni, dipendenti o altri tipi di lavori;
  • non avere debiti verso il Fisco superiore a 20.000 euro;
  • non avere partecipazioni societarie superiori al 10%.

Se queste condizioni non sono soddisfatte, il forfettario dovrà adeguarsi alle norme vigenti sulle scritture contabili e sulla dichiarazione IVA.

Queste sono le principali novità introdotte per le partite IVA in regime forfettario nel 2024. Si tratta di cambiamenti importanti che richiedono una maggiore attenzione da parte dei contribuenti. 

 

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Gio 14 Dic, 2023
partita iva

Beni strumentali e regime forfettario: cosa devi sapere

Come funzionano i beni strumentali nel regime forfettario? Ecco quali sono i requisiti, i vantaggi e le limitazioni di questa forma di tassazione agevolata per i lavoratori autonomi.

Se sei un lavoratore autonomo, probabilmente ti interessa sapere come gestire i costi relativi ai beni strumentali che utilizzi per svolgere la tua attività. I beni strumentali sono tutti quegli oggetti o dispositivi che ti aiutano a migliorare la qualità e l’efficienza del tuo lavoro, come computer, stampanti, mobili, ecc. Tuttavia, non tutti i beni strumentali sono ammortizzabili o soggetti a credito d’imposta nel regime forfettario.

Il regime forfettario è una forma semplificata di regime fiscale per i lavoratori autonomi, che prevede una tassazione agevolata in base al reddito imponibile e non alla base imponibile. In questo regime, non è possibile dedurre direttamente le spese sostenute per l’attività professionale, ma solo quelle relative ai cespiti, ovvero i beni strumentali acquistati con la partita IVA e che superano il valore di 516 euro.

I cespiti vengono registrati in un libro apposito e sono divisi per anno di acquisto. Per accedere al regime forfettario, bisogna rispettare alcuni requisiti, tra cui:

  • Avere un reddito annuo inferiore a 72.000 euro;
  • Non superare il limite dei 20 mila euro per l’acquisto dei cespiti (o dei 15 mila euro per il regime dei minimi);
  • Non essere titolari di altre partite IVA o di altre forme societarie;
  • Non essere soggetti ad altre forme di tassazione agevolata.

Se si rispettano questi requisiti, si può beneficiare del regime forfettario e pagare una tassazione del 5% sul reddito imponibile. Questo significa che si può risparmiare rispetto al regime ordinario o ad altri regimi fiscali più onerosi.

Tuttavia, bisogna tenere presente che il regime forfettario ha anche delle limitazioni e delle sfide. Ad esempio:

  • Non è possibile scaricare le spese sostenute per l’attività professionale come deduzione fiscale;
  • Bisogna tenere una contabilità ordinata e documentata;
  • Bisogna rispettare le norme sulla dichiarazione dei redditi e sulle imposte dirette (IRPEF e IRES);
  • Bisogna valutare periodicamente se conviene cambiare regime fiscale in base alle proprie esigenze.

Il regime forfettario è una soluzione vantaggiosa per i lavoratori autonomi che vogliono pagare meno tasse e semplificare la loro contabilità. Tuttavia, bisogna fare attenzione a come gestire i beni strumentali, che sono solo quelli acquistati con la partita IVA e che superano il valore di 516 euro. Questi beni sono ammortizzabili e soggetti a credito d’imposta, ma devono essere registrati in un libro apposito e rispettare il limite di spesa annuale. Inoltre, bisogna valutare periodicamente se il regime forfettario è ancora conveniente in base alle proprie esigenze e al proprio reddito.

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Gio 14 Dic, 2023

Pubblicata l'introduzione alle diverse forme di assunzione in particolare il contratto INDETERMINATO

INTRODUZIONE ALLE DIVERSE FORME DI ASSUNZIONE IN PARTICOLARE IL CONTRATTO DETERMINATO: SPECIFICHE CARATTERISTICHE, IL CAMPO DI APPLICAZIONE NONCHE' I RISPETTIVI RIFERIMENTI.

 

LINK DELLA NEWS:  https://sni.unioncamere.it/approfondimenti/le-diverse-forme-di-assunzione-il-contratto-tempo-indeterminatohttps://sni.unioncamere.it/approfondimenti/le-diverse-forme-di-assunzione-il-contratto-tempo-indeterminato

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Ven 15 Dic, 2023

Pubblicata l'introduzione alle diverse forme di assunzione in particolare il contratto DETERMINATO

INTRODUZIONE ALLE DIVERSE FORME DI ASSUNZIONE IN PARTICOLARE IL CONTRATTO DETERMINATO: SPECIFICHE CARATTERISTICHE, IL CAMPO DI APPLICAZIONE NONCHE' I RISPETTIVI RIFERIMENTI.
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Ven 15 Dic, 2023
Bonus P. IVA 2024

Bonus 800 euro per le partite Iva: cosa cambia nel 2024

Una misura di sostegno al reddito che si rinnova nel 2024 con nuovi requisiti e modalità di richiesta.

Il Bonus 800 euro per le partite Iva è una misura di sostegno al reddito introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS. Si tratta di un’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, che viene erogata in caso di cali significativi del fatturato o del reddito da lavoro autonomo.

La misura, che era stata sperimentata per tre anni, si rinnova nel 2024 con alcune modifiche rispetto alla norma originaria del 2021. Vediamo quali sono i nuovi requisiti e le modalità di richiesta.

Requisiti per accedere al bonus 800 euro

Per poter beneficiare del bonus 800 euro, bisogna soddisfare i seguenti requisiti:

  • avere la partita Iva attiva da almeno quattro anni alla data della domanda;
  • avere un reddito da lavoro autonomo inferiore a 12.000 euro nell’anno precedente alla domanda (rimanendo annualmente rivalutato in base all’inflazione);
  • avere subito cali di fatturato nell’ultimo anno pari almeno al 50% della media degli ultimi tre anni.

Inoltre, bisogna presentare la domanda entro il mese successivo a quello in cui si verifica il cedimento dei requisiti.

Modalità di richiesta del bonus 800 euro

La domanda del bonus 800 euro può essere presentata online tramite il portale dell’INPS o tramite il servizio telematico “Richiedi assegno”. Il contributo viene erogato dal giorno successivo alla presentazione della domanda e ha una durata massima di sei mesi.

Il bonus 800 euro non può superare gli importi massimi previsti dalla legge: non può essere inferiore a 250 euro e non può essere superiore a 800 euro, ed è soggetto anche al versamento dello 0,51% aggiuntivo all’aliquota INPS richiesto ai professionisti in Gestione Separata (in totale si paga il 26,07%).

Il bonus 800 euro è una misura importante per i lavoratori autonomi che hanno subito la crisi economica causata dalla pandemia. Si tratta di un aiuto temporaneo e limitato, ma utile per garantire una maggiore stabilità finanziaria e una migliore qualità della vita.

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Gio 14 Dic, 2023

Come l’intelligenza artificiale cambierà le nostre vite: nuove opportunità e sfide per la PA e l’impresa

La società digitale offre nuove e straordinarie opportunità per cittadine, cittadini e imprese. Tuttavia il nostro Paese soffre di un gap significativo rispetto a questi temi. È quindi necessaria una stretta sinergia tra pubblico e privato e tra generazioni per promuovere la cultura dell’Information Technology, la ricerca scientifica computazionale, lo sviluppo di sistemi informativi moderni ed efficienti, e l’etica nell’uso dei sistemi informativi.

Per il programma completo: CLICCA QUI 
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Gio 14 Dic, 2023

Pubblicate alcune pillole del corso sugli strumenti digitali per gli imprenditori

La serie di corsi dedicati agli strumenti digitali per gli imprenditori ha raggiunto un nuovo traguardo con la pubblicazione della sua ottava pillola.

Questo aggiornamento offre agli imprenditori una prospettiva approfondita e essenziale su strumenti digitali fondamentali per il successo aziendale. 


Continua a seguire il corso per acquisire conoscenze e competenze di valore nel mondo digitale degli affari.
 

Link:  https://sni.unioncamere.it/approfondimenti/gli-strumenti-digitali-gli-imprenditori-pillola-8-iot-e-smart-product-e-nuovi-modelli-di-business

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Ven 03 Mag, 2024
Allegati

Il rapporto con la banca - a cura di Banca D'Italia

Posti: 100 Chiusura iscrizioni

‘Il rapporto con la banca’. Percorso Azzurro, è il primo del programma 'Scelte finanziarie e rapporti con le banche' rilasciato da Banca d’Italia per aspiranti e neo-imprenditori interessati ad acquisire nozioni di base per la gestione finanziaria e a disporre di strumenti concreti per tenere sotto controllo l’azienda, prendere decisioni, dialogare con maggiore sicurezza con banche e altri soggetti esterni. Si propone di aiutare aspiranti e neo imprenditori a rispondere a domande tanto comuni quanto 'critiche' come:

  • Che cosa devo fare per ottenere un finanziamento? Perché devo fornire informazioni sulla mia azienda?
  • Quali criteri utilizza la banca quando decide se e quando concedermi un prestito?
  • Quale forma di finanziamento bancario è più adatta alle mie esigenze?
  • Che vantaggi potrei ricavare dal chiedere una garanzia a un Confidi? 

Si compone di 4 percorsi: 

  1.  Il rapporto con la banca; 
  2.  La gestione delle difficoltà finanziarie; 
  3.  Centrale dei rischi, pagamenti e strumenti di tutela; 
  4. La finanza per la piccola impresa.

Il modello di realizzazione comprende: Il corso online (composto da Videolezioni, Miniquiz, Esercitazioni, Animazioni, Test); L’incontro in aula con un formatore (per Approfondimenti, Scambio di esperienze, Q&A, Esercitazione e Case study); Il fascicolo didattico (Approfondimenti, esempi, Qr code, Bibliografia e Glossario).

Le lezioni sono fruibili sulla piattaforma SNI e-learning. Per seguirle iscriviti e ricevi via email l'indirizzo e le credenziali di accesso alla piattaforma.

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Gio 14 Dic, 2023