Formazione

Yes I Start Up Toscana: corsi per l’autoimprenditorialità

Avviato il progetto “Yes I Start Up Toscana – Formarsi per diventare imprenditore/imprenditrice in Toscana” (YISU Toscana).

In seguito a un accordo di cooperazione istituzionale tra la Regione Toscana, l’Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego (ARTI) e l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), è stato avviato il progetto “Yes I Start Up Toscana – Formarsi per diventare imprenditore/imprenditrice in Toscana” (YISU Toscana).

Questo progetto, nell'ambito di Giovanisì, mira a promuovere l’occupabilità delle persone, con particolare attenzione ai giovani e alle donne, attraverso percorsi formativi volti alla creazione d’impresa e all’autoimpiego.

I corsi formativi, offerti gratuitamente, sono svolti da agenzie formative toscane accreditate. Essi permettono ai futuri imprenditori/imprenditrici di sviluppare la propria idea di impresa e di acquisire le competenze essenziali per la creazione e la gestione di un’attività imprenditoriale, oltre a fornire nozioni per migliorare le soft skills.

Possono partecipare ai percorsi:

  • giovani NEET under 30;
  • beneficiari di ammortizzatori sociali;
  • beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale;
  • donne in condizioni di svantaggio;
  • persone con disabilità;
  • lavoratori maturi (55 anni e oltre);
  • disoccupati senza sostegno al reddito;
  • lavoratori con redditi molto bassi;
  • disoccupati esclusi dal Programma GOL;
  • lavoratori occupati, ad eccezione dei titolari di attività d’impresa da più di 24 mesi.

Tutti i potenziali beneficiari, prima di iniziare il percorso formativo previsto dal progetto, dovranno effettuare un colloquio di valutazione (assessment) presso il Centro per l’Impiego.

I percorsi si articolano in due fasi principali: una fase iniziale collettiva della durata di 60 ore, seguita da una fase individuale di accompagnamento specialistico one-to-one della durata di 40 ore.

Durante la fase iniziale, i partecipanti seguono un percorso formativo collettivo, mentre nella fase successiva ricevono un accompagnamento personalizzato e specialistico.

I percorsi formativi sono basati su un corso standard, con un'azione preliminare di formazione per gli insegnanti fornita dall'Ente Nazionale Microcredito, il quale è il soggetto esecutore del progetto "Yes I Start up Toscana". Questa formazione per gli insegnanti viene erogata alle agenzie formative toscane accreditate, selezionate attraverso un apposito bando. Queste agenzie saranno incaricate di realizzare interventi standardizzati di formazione e accompagnamento all'autoimprenditorialità.

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Lun 26 Feb, 2024

iscrizioni aperte: Finanziamenti e crowdfunding per l’avvio e lo sviluppo di un’impresa

Iscrizioni ancora aperte per il webinar del 29 febbraio.
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Lun 26 Feb, 2024

Greenwashing: cos’è, come riconoscerlo e come evitarlo

Un fenomeno in crescita che minaccia la credibilità e la sostenibilità delle aziende e dei consumatori

Il greenwashing è una pratica scorretta che consiste nel presentare un’azienda, un prodotto o un servizio come ecologico, etico o sostenibile, quando in realtà non lo è. Si tratta di una forma di pubblicità ingannevole che sfrutta l’interesse e la sensibilità dei consumatori verso le tematiche ambientali e sociali.

Il termine greenwashing è nato negli anni '80, quando l’ambientalista statunitense Jay Westerveld denunciò le campagne di alcuni alberghi che invitavano i clienti a riutilizzare gli asciugamani per risparmiare acqua ed energia, mentre in realtà non adottavano alcuna misura concreta per ridurre il loro impatto ambientale.

Da allora, il fenomeno del greenwashing si è diffuso e amplificato, soprattutto con l’avvento dei social media e della comunicazione digitale, che hanno reso più facile e veloce diffondere messaggi e immagini a favore dell’ambiente, spesso senza alcuna verifica o certificazione.

Quali sono i rischi del greenwashing?

Il greenwashing non solo danneggia la fiducia dei consumatori, ma anche la reputazione e la competitività delle aziende che lo praticano. Infatti, il greenwashing può essere sanzionato dalle autorità competenti, come l’Antitrust, che possono infliggere multe salate o vietare la diffusione di messaggi pubblicitari falsi o ingannevoli.

Inoltre, il greenwashing può avere effetti negativi sul piano ambientale e sociale, in quanto distorce la percezione della realtà e impedisce di affrontare i veri problemi e le vere soluzioni. Il greenwashing può anche scoraggiare i consumatori a compiere scelte consapevoli e responsabili, facendoli cadere in una sorta di “falsa tranquillità” o di “illusione verde”.

Come difendersi dal greenwashing?

Per difendersi dal greenwashing, è necessario sviluppare un’attitudine critica e informata verso i messaggi e le informazioni che riceviamo dalle aziende e dai media. Alcuni consigli utili sono:

  • verificare la fonte e la credibilità delle informazioni, cercando di capire chi le ha prodotte e con quali scopi e interessi;
  • controllare la presenza e la validità di certificazioni, etichette, sigle o marchi che attestino la sostenibilità di un’azienda, di un prodotto o di un servizio, evitando di fidarsi di semplici slogan o immagini;
  • confrontare le informazioni con altre fonti indipendenti e affidabili, come associazioni di consumatori, organizzazioni ambientaliste, istituzioni pubbliche o accademiche, che possano fornire dati, analisi e opinioni oggettive e trasparenti;
  • approfondire le informazioni, cercando di capire quali sono gli impatti reali e le conseguenze di un’azienda, di un prodotto o di un servizio sul piano ambientale, sociale ed economico, sia a livello locale che globale.

Come riconoscere il greenwashing?

Il greenwashing si riconosce da alcuni segnali tipici della comunicazione ingannevole:

  • mancanza di prove o dati specifici che dimostrino quanto affermato;
  • presenza di informazioni e dati che si dichiarano certificati ma che non hanno il riconoscimento di enti autorizzati;
  • messa in evidenza di alcune caratteristiche isolate di quanto comunicato;
  • uso di informazioni vaghe o ambigue che generano confusione nei consumatori;
  • impiego di etichette false o alterate;
  • formulazione di dichiarazioni ambientali non veritiere.

 

Aziende virtuose e buone pratiche

Ci sono anche esempi di aziende che hanno dimostrato un reale impegno e una coerenza nella sostenibilità, adottando pratiche e strategie volte a ridurre il loro impatto ambientale e sociale, a creare valore per i propri stakeholder e a comunicare in modo trasparente e responsabile. Alcuni esempi sono:

  • la cooperativa agricola Alce Nero, che dal 1978 produce e distribuisce prodotti biologici e di qualità, rispettando i principi dell’agricoltura biologica, del commercio equo e solidale, della biodiversità e della filiera corta, e che si avvale di certificazioni e controlli indipendenti e rigorosi;
  • la società di energia elettrica Enel, che dal 2015 ha avviato un piano strategico per la decarbonizzazione, puntando sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica, sull’innovazione tecnologica e sulla mobilità elettrica, e che ha aderito agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e all’Accordo di Parigi sul clima;
  • la marca di cosmetici Lush, che dal 1995 produce e vende prodotti naturali, freschi, fatti a mano, cruelty-free e senza imballaggi, seguendo i valori dell’etica, della trasparenza, della solidarietà e dell’attivismo, e che coinvolge i propri clienti e dipendenti in campagne e iniziative a favore dell’ambiente e dei diritti umani.

La Tassonomia UE, uno strumento europeo contro il greenwashing

L’Europa è molto attenta alla questione e sta elaborando una normativa rigorosa su cosa si possa considerare green. La Tassonomia UE, votata dal Parlamento europeo nel 2020, ha aiutato a stabilire i criteri per determinare cosa sia realmente “un’attività economica ambientalmente sostenibile”.

La direttiva EU NFDR (Non Finance Reporting Directive) richiede poi che un numero sempre maggiore di aziende renda conto delle proprie attività sostenibili e dei risultati effettivi ottenuti mediante la dichiarazione non finanziaria delle imprese, mentre la SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) impone che i fondi comuni di investimento indichino il livello di conformità dei propri asset alla Tassonomia, come previsto dalla SFDR.

Tuttavia, secondo gli esperti, questo non è sufficiente, perché è essenziale che i sistemi di standardizzazione siano chiari e obbligatori il più possibile. Così come è fondamentale che i consumatori o gli investitori si documentino bene prima di acquistare un prodotto o uno strumento di investimento per le sue caratteristiche green. L’unico modo possibile è affidarsi solo a certificazioni oggettive e valide, evitando di credere a termini generici come “naturale” o “zero emissioni” (obiettivo peraltro praticamente irraggiungibile per qualsiasi tipo di prodotto o servizio).

Conclusioni

Il greenwashing è un fenomeno in crescita che rappresenta una sfida e una minaccia per la sostenibilità delle aziende e dei consumatori. Per contrastarlo, è necessario sviluppare una cultura e una consapevolezza critica e informata, che ci permetta di riconoscere e di scegliere le aziende, i prodotti e i servizi che siano veramente ecologici, etici e sostenibili. Solo così potremo contribuire a creare un futuro migliore per noi e per il pianeta.

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Lun 26 Feb, 2024

Blue Economy: cos'è, come funziona e quali sono i vantaggi per l'Italia

Un modello di sviluppo sostenibile che valorizza le risorse marine e costiere, con esempi concreti di applicazione nel nostro Paese.

La Blue Economy è un concetto che sta guadagnando sempre più attenzione nel mondo, soprattutto in vista degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ma di cosa si tratta esattamente? E quali sono i benefici che può portare all'Italia, un Paese circondato dal mare e ricco di biodiversità?

Cos'è la Blue Economy

La Blue Economy è un modello di sviluppo economico che si basa sullo sfruttamento sostenibile delle risorse marine e costiere, in armonia con la tutela dell'ambiente e della salute umana. Si tratta di un approccio innovativo e integrato, che considera il mare non solo come una fonte di materie prime, energia, cibo e turismo, ma anche come un elemento chiave per la regolazione del clima, la conservazione della biodiversità, la prevenzione dei rischi naturali e la coesione sociale.

Questo modello si propone di creare valore aggiunto, occupazione e benessere, riducendo al minimo gli impatti negativi sull'ecosistema marino e favorendo la sua resilienza e rigenerazione. Per farlo, si ispira ai principi dell'economia circolare, dell'innovazione tecnologica e della cooperazione tra i diversi attori coinvolti, a livello locale, nazionale e internazionale.

Come funziona la Blue Economy

La Blue Economy si articola in diversi settori, che possono essere raggruppati in tre categorie principali:

  • Settori tradizionali, che comprendono le attività storiche legate al mare, come la pesca, l'acquacoltura, il trasporto marittimo, il turismo costiero e le costruzioni navali. Questi settori rappresentano una parte significativa dell'economia marina, ma devono affrontare le sfide della sostenibilità ambientale, della competitività e della digitalizzazione;
  • Settori emergenti, che includono le attività che sfruttano le nuove opportunità offerte dal mare, come le energie rinnovabili marine, la biotecnologia blu, l'osservazione e la sorveglianza marina, la robotica e l'intelligenza artificiale applicate al mare, il turismo sostenibile e il patrimonio culturale marino. Questi settori hanno un forte potenziale di crescita, ma richiedono investimenti, ricerca e innovazione, e una regolamentazione adeguata;
  • Settori abilitanti, che riguardano le infrastrutture, i servizi e le competenze necessari per sostenere lo sviluppo della Blue Economy, come i porti, le reti di comunicazione, la formazione e l'istruzione, la governance e la pianificazione marittima. Questi settori sono fondamentali per creare le condizioni favorevoli alla Blue Economy, ma devono essere coordinati e armonizzati tra loro e con le altre politiche pubbliche.

Quali sono i vantaggi per l'Italia

L'Italia ha una posizione geografica privilegiata, con una costa di oltre 8.000 km e una superficie marina di circa 500.000 km2, pari a circa il 60% della sua superficie terrestre. Il mare rappresenta quindi una risorsa strategica per il nostro Paese, sia dal punto di vista economico che ambientale e sociale.

Secondo i dati del Rapporto 2020 sull'Economia del Mare, pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il valore aggiunto generato dalle attività marittime in Italia ammonta a circa 36 miliardi di euro, pari al 2% del PIL nazionale, e occupa oltre 600.000 persone. Tra i settori più rilevanti, spiccano il turismo costiero, con 17 miliardi di euro e 300.000 occupati, il trasporto marittimo, con 7 miliardi di euro e 100.000 occupati, e la pesca e l'acquacoltura, con 2 miliardi di euro e 50.000 occupati.

Tuttavia, il mare italiano offre ancora ampi margini di sviluppo, soprattutto se si considerano i settori emergenti e abilitanti della Blue Economy. Alcuni esempi di progetti e iniziative in corso nel nostro Paese sono:

  • InnBlue, un progetto finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca, che mira a creare una rete di centri di ricerca e innovazione dedicati alla Blue Economy, con l'obiettivo di promuovere la trasferibilità dei risultati scientifici e tecnologici alle imprese e alla società;
  • BlueMed, un'iniziativa strategica di cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo, coordinata dall'Italia, che si propone di sviluppare una visione condivisa e un piano d'azione per la Blue Economy nel bacino mediterraneo, con particolare attenzione alla protezione dell'ambiente, alla sicurezza alimentare, alla salute umana e alla crescita inclusiva;
  • Blue Italian Growth (BIG), un programma lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che intende valorizzare il patrimonio marino e costiero italiano, attraverso la promozione delle eccellenze nazionali nei settori della Blue Economy, sia a livello bilaterale che multilaterale.

 

Conclusione

La Blue Economy è un modello di sviluppo economico che offre grandi opportunità per l'Italia, un Paese fortemente legato al mare e alla sua cultura. Per cogliere queste opportunità, è necessario investire nella ricerca e nell'innovazione, nella formazione e nelle competenze, nella governance e nella cooperazione, nel rispetto dell'ambiente e della biodiversità. Solo così il mare potrà essere una fonte di ricchezza, benessere e sostenibilità per le generazioni presenti e future.

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Lun 26 Feb, 2024

Sconti fiscali per coltivatori diretti e Imprese Agricole: Redditi fino a 15.000 Euro

Sconti fiscali per il settore agricolo: la modifica introdotta da decreto Milleproroghe

In sintesi, i redditi derivanti dalla proprietà fondiaria e da attività agricole condotte da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali saranno esenti fino a 10.000 euro e ridotti del 50% fino a 15.000 euro. Le società agricole che hanno optato per la tassazione basata sul valore catastale non potranno usufruire di tali agevolazioni. Questa misura è attualmente limitata al biennio 2024-2025.

Negli ultimi tempi, il settore agricolo ha espresso preoccupazione riguardo alle politiche economiche nazionali ed europee che potrebbero aiutare un settore in crisi ma di cruciale importanza per l'economia.

A livello nazionale, c'è una crescente richiesta di agevolazioni fiscali per gli agricoltori al fine di mitigare gli aumenti dei costi di produzione. Questa esigenza è stata amplificata dalla cessazione, dal 1° gennaio 2024, delle precedenti agevolazioni che esentavano i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali dalla tassazione dei loro redditi.

Il decreto Milleproroghe (D.L. n. 215/2023) cerca di rimediare a questa situazione, anche se l'agevolazione è stata ridotta rispetto al passato per motivi di bilancio.

Esaminiamo la nuova disposizione introdotta durante il processo di conversione del decreto in legge.

Soggetti Interessati:

Questa agevolazione si applica solo ai soggetti di minori dimensioni nel settore agricolo, ovvero i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali. I coltivatori diretti sono coloro che si dedicano direttamente e abitualmente alla coltivazione del terreno, impiegando una forza lavoro non inferiore a un terzo di quella richiesta normalmente per la gestione del fondo. Gli imprenditori agricoli professionali sono coloro che dedicano almeno il 50% del proprio tempo di lavoro e ottengono almeno il 50% del reddito globale da attività agricole.

Questi soggetti possono usufruire dell'agevolazione solo se sono iscritti alla previdenza agricola.

Agevolazioni non Applicabili:

Le imprese agricole strutturate e di maggiori dimensioni non possono beneficiare di queste agevolazioni. Questo include le società che hanno optato per il regime di tassazione basato sul valore catastale.

Dettagli dell'Agevolazione:

Rispetto al passato, l'esenzione dall'IRPEF è stata limitata. I redditi dominicali e agrari dei soggetti sopra indicati concorrono alla formazione del reddito complessivo secondo i seguenti limiti:

  • Fino a 10.000 euro: esenzione totale;
  • Da 10.000 a 15.000 euro: riduzione del 50%;
  • Oltre 15.000 euro: tassazione al 100%.

L'agevolazione è valida solo per il biennio 2024-2025, anche se è possibile un'estensione negli anni successivi, come indicato dalle stime sull'impatto fiscale per gli anni 2026 e 2027.

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Lun 26 Feb, 2024

FORUM TRANSIZIONE DIGITALE 2024

INNOVAZIONE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL SETTORE PUBBLICO: DAL CONTROLLO DELLA SPESA AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DEL LAVORODEI DIPENDENTI PUBBLICI

Si terrà a Roma il 4 aprile 2024, la quarta edizione del Forum Transizione Digitale, l'appuntamento italiano della transizione digitale nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione, che si svolgerà presso Palazzo dell'Informazione (sede del Gruppo Adnkronos) in collaborazione con SAP Concur.
L'evento si terrà dalle ore 16:00 alle ore 17:30.

Info:

Federico Morganti

Content & Relations Design Officer

For Human Relations

e-mail: federico.morganti@comunicazioneitaliana.it 

tel. +39 320 7561724

Roma - via Alessandro Trotter 3

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Lun 26 Feb, 2024
 - corso di formazione per aspiranti e neo-imprenditori

Il business in numeri

PRESENTAZIONE

Con la pianificazione economico-finanziaria l'imprenditore ha un valido strumento per verificare la fattibilità del proprio progetto imprenditoriale, con specifica attenzione agli effetti economici, patrimoniali e finanziari dell’iniziativa: l’impresa che nascerà sarà redditizia? avrà una dimensione patrimoniale solido? quali problemi di liquidità potranno presentarsi?

Altro tema di grande attualità e che influisce sulla nascita e lo sviluppo di una neo-impresa è il rapporto con "il credito". Le difficoltà che gli aspiranti imprenditori e le start up incontrano sono riconducibili, a volte, alla carenza di cultura finanziaria (spesso dovuta solo ad una scarsa conoscenza del linguaggio tecnico bancario) che con un minimo di informazione potrebbe superare o quanto meno ridurre.

 

OBIETTIVI

  • Sviluppare un metodo per valutare la redditività dell'idea imprenditoriale.
  • Conoscere la struttura dei costi aziendali ed il loro comportamento in funzione dell'attività imprenditoriale che si andrà a svolgere.
  • Fornire gli strumenti fondamentali per definire il costo dei propri prodotti/servizi e fissarne il relativo prezzo.
  • Acquisire competenze fondamentali per elaborare un piano di fattibilità economica e finanziaria della propria attività.
  • Approfondire la conoscenza del linguaggio tecnico utilizzato dagli interlocutori bancari per meglio dialogare con gli stessi.
  • Illustrare le modalità seguite dalle banche nel valutare l’affidabilità della nuova impresa e il suo “merito creditizio” (“rating”).
  • Conoscere le numerose “condizioni” relative al credito bancario, come negoziarle e i loro “margini di negoziabilità”.


 

SEDE e ORARI

Informagiovani Comune di Lecco - Via Eremo, 28, 23900 Lecco LC 

Date:

Sabato 23/03 e 06/04 _ dalle 9:00 alle 12.30

Sabato 13/04 e 20/04 _ dalle 9:00 alle 12:00

 

ISCRIZIONI

Il corso è gratuito, per informazioni e iscrizioni pni@comolecco.camcom.it

 

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Lun 26 Feb, 2024

Seminario "Mi metto in proprio!"

Seminario di orientamento per aspiranti imprenditori - in presenza c/o la sede camerale di Lecco - martedì 27 febbraio alle ore 14.30


L'incontro è riservato a persone residenti/domiciliate nelle province di Como, Lecco e Sondrio o a persone che intendono avviare nuove attività imprenditoriali sulle stesse province.
L’incontro di gruppo con un esperto del Punto Nuova Impresa ha la durata di 3 ore e si terrà in presenza a Lecco (Camera di Commercio, Via Tonale 28, Lecco).
Nell'incontro di gruppo si parlerà di: 
PROCEDURE - Informazioni sulle procedure burocratiche e amministrative per avviare una nuova iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo.
SCELTA DELLA FORMA GIURIDICA - Vantaggi e svantaggi delle varie tipologie giuridiche al fine di orientare l’aspirante imprenditore nella scelta della forma giuridica più adatta all’attività che si intende avviare.
PIANO D’IMPRESA (BUSINESS PLAN) - Indicazioni utili per la redazione del proprio piano d’impresa, strumento indispensabile per accedere alle agevolazioni finanziarie, ma soprattutto per pianificare adeguatamente una nuova attività che possa nascere e crescere “sana” e competitiva.
FINANZIAMENTI - Informazioni sulle possibilità di finanziamento a livello regionale e nazionale per avviare nuove attività in proprio e sulle modalità di funzionamento dei bandi pubblici.
La partecipazione è gratuita previa registrazione al link https://servizionline.comolecco.camcom.it/eventi/incontri-di-orientamento-per-aspiranti-imprenditori/34
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a: pni@comolecco.camcom.it
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Lun 26 Feb, 2024

“Strumenti del Cloud per le imprese "

Eccellenze in Digitale 2023-2024 - appuntamento del 29 febbraio 2024

Il Modulo offre una panoramica generalizzata su cos’è il cloud computing, quali sono le tipologie di servizi e di proprietà dei cloud. Si fornirà anche una rassegna su alcuni degli strumenti più utili come, G Cloud Platform, Amazon Web Service e Microsoft Azure.
link zoom: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_0YZUF3DSST2AH-zpP9-Psg

L’accesso è aperto a tutti ed in particolare ai lavoratori, imprenditori, manager, studenti, dipendenti pubblici e a coloro che sono in cerca di occupazione o in fase di reinserimento
lavorativo.
La nuova edizione del progetto - grazie alla rinnovata collaborazione con Google e d'intesa con Unioncamere - intende fornire strumenti pratici per consolidare la digitalizzazione del tessuto produttivo in una visione di medio e lungo periodo.
Scopo degli incontri formativi gratuiti, che si succederanno per tutto il 2023 e agli inizi del 2024, è quello di fornire le competenze specifiche affinché l’uso corretto degli strumenti digitali supporti il sistema economico locale a restare competitivo, con particolare attenzione anche alla sicurezza e al contenimento dei costi.

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Lun 26 Feb, 2024

Evento “Altri social: X (ex Twitter), Linkedin, TikTok”

Secondo incontro del ciclo “Eccellenze in Digitale” promosso dal PID di Bergamo Sviluppo

Negli ultimi anni si sono moltiplicate le piattaforme social, fino a raggiungere segmenti di utenza inattesi, influenzando le funzionalità anche di altri strumenti web. Il webinar, in programma mercoledì 13 marzo in orario 14.30-16.30, presenterà alcune piattaforme social innovative come TikTok, LinkedIn e YouTube, illustrandone le principali caratteristiche, al fine di evidenziare peculiarità che possono  supportare la propria strategia online. 

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Lun 26 Feb, 2024