Gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) per la rendicontazione di sostenibilità delle imprese

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Attitudini e Competenze imprenditoriali
La Commissione sta adottando gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) per affrontare le lacune nel reporting di sostenibilità delle imprese, un passo fondamentale nell'ambito del Green Deal europeo.

La normativa dell'UE richiede alle grandi e quotate aziende di rendere conto degli impatti sociali e ambientali delle loro attività, ma l'attuale reporting è insufficiente e spesso non comparabile. La Commissione, in linea con la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), sta introducendo standard comuni obbligatori, mirando a migliorare l'efficienza del reporting e l'accesso al finanziamento sostenibile.

Gli ESRS saranno obbligatori per le aziende soggette alla direttiva della CSRD, assicurando coerenza e comparabilità a livello UE. Questi standard comuni ridurranno i costi di reporting nel medio e lungo termine, sostituendo gli attuali standard volontari. La Commissione ha introdotto fasi di adozione per alcune richieste di reporting, fornendo flessibilità alle aziende sulla rilevanza delle informazioni. Inoltre, ha reso alcuni requisiti di reporting volontari per ridurre l'onere sulle imprese, concentrandosi su tematiche complesse o costose.

Il principio di "doppia materialità" guida gli ESRS, richiedendo alle aziende di riferire sia sugli impatti su persone e ambiente che su come le questioni sociali e ambientali influenzano rischi e opportunità finanziarie. L'obiettivo è fornire un quadro affidabile e comparabile, affrontando le carenze nel reporting corrente. La Commissione ha lavorato per allineare gli ESRS agli standard globali, collaborando con l'International Sustainability Standards Board (ISSB) e il Global Reporting Initiative (GRI).

Le aziende saranno tenute a reportare secondo gli ESRS a partire dai bilanci del 2024 (con pubblicazione nel 2025) per grandi società quotate, banche e assicurazioni. Le aziende di minori dimensioni seguiranno un calendario graduale, con l'obbligo per tutte le grandi aziende a partire dai bilanci del 2025 (pubblicazione nel 2026) e per le PMI quotate a partire dai bilanci del 2026 (pubblicazione nel 2027), con la possibilità di un'ulteriore esenzione di due anni. 

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