Distretti e territori: esplorare dove nasce la nuova impresa
L'Indagine 2022 Excelsior Nuove imprese - caratteristiche e fabbisogni professionali delle nuove imprese realizzato da Unioncamere e ANPAL fornisce dati interessanti. L’andamento delle iscrizioni presenta delle differenziazioni nelle diverse aree geografiche del Paese. Il Nord Est mostra i dati più incoraggianti, 2022 su 2021: è infatti l’unica area d’Italia con una lieve crescita di nuove imprese (+ 171; - 1.314 nel Nord Ovest; - 1.375 nel Centro). Dopo una buona crescita di nuove imprese nel 2021, il Sud indietreggia, scendendo a 41.198 aperture (in calo di oltre 4 mila unità).
Dai dati sulla quota di nuove imprese sul totale delle imprese iscritte e anche dalla dinamica della natimortalità di impresa ricaviamo invece un trend di segno inverso. Tutte le regioni del Centro e del Sud Italia, ad eccezione dell’Umbria e delle Marche, hanno un rapporto percentuale superiore all’80% tra nuove imprese e imprese iscritte, mentre nessuna Regione del Nord produttivo supera tale quota. Campania (85,4%), Molise (85,3%) e Lazio (85,0%) sono le Regioni con i risultati migliori nel rapporto tra nuove imprese e numero di imprese iscritte.
Un dato di verifica che viene spesso utilizzato nella ricerca sulle neo-imprese è la natimortalità, parametro di dinamismo del mondo aziendale.
Nel 2022, la vitalità del sistema delle imprese italiane è tornata sui livelli antecedenti la pandemia, rallentando quindi sensibilmente rispetto al forte recupero del 2021. La dinamica più contenuta ha interessato tutte le forme giuridiche, tutte le regioni e tutti i settori di attività economica. Il contributo più rilevante ai risultati 2022 è venuto dal settore delle costruzioni, cui si deve oltre il 40% del saldo nazionale, ma buoni anche i risultati per le attività professionali scientifiche e tecniche e i servizi alle imprese. Hanno chiuso invece in territorio negativo, più penalizzati dal caro energia e dalle dinamiche inflattive, il commercio, l’agricoltura e le attività manifatturiere.
Un dato molto interessante arriva dalle differenze territoriali che si registrano nelle motivazioni all’apertura di una nuova azienda. Se, sia al Nord che al Sud, l’impresa nasce per le conoscenze del neo-imprenditore sul mercato (l’oscillazione di questa scelta è bassissima: si va dal 54,5% del Nord Est e del Centro al 52,8% del Nord Ovest, passando per un 54,2% del Sud) o per il tentativo di avere successo personale ed economico (anche qui la differenza è limitata), la vera differenza la fanno tre dati:
la necessità di trovare un primo o un nuovo lavoro è più forte al Sud (24,8%) che al Nord (20,9% Nord Ovest, 18,1% Nord Est), con il Centro che si colloca in una posizione mediana (22,7%);
la difficoltà a trovare un lavoro dipendente stabile è massima nel Sud e Isole (19,8%), media al Centro (16,7%) e al Nord Ovest (16%), minima al Nord Est (12,9%);
l’insoddisfazione per il precedente lavoro è invece massima al Nord (25,7% Nord Ovest, 27,3% Nord Est), media al Centro (23,3%), minima al Sud (20,8%).
Mettendo insieme i primi due dati che sono relativi alla ricerca di un lavoro, potremmo effettivamente rilevare una preponderanza di “imprenditorialità per necessità” nella parte centrale e soprattutto meridionale della penisola. Guardando la terza componente, più spostata sul gradimento qualitativo del lavoro precedente, le regioni settentrionali sembrerebbero caratterizzarsi per una presenza più alta di “imprenditorialità per opportunità”.
Per maggiori informazioni consulta l’Indagine 2022 Excelsior Nuove imprese - caratteristiche e fabbisogni professionali delle nuove imprese
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