INDAGINE IMPRENDITORIA FEMMINILE - Le motivazioni delle donne imprenditrici

SNI - Camera di commercio Genova - Centro Ligure per la Produttività

La scelta di intraprendere un’attività in proprio può rispondere a diverse esigenze. La motivazione più ricorrente fra le indagini sull’imprenditoria femminile è la ricerca di emancipazione professionale e di indipendenza economica e gestionale con il 63,9% delle intervistate. Nel nostro campione, emergono anche altre, come ad esempio la voglia di seguire la propria passione con il 22,9% o la necessità di trovare una alternativa dopo aver subito un licenziamento (3,6%). Il 7,2% ha una motivazione legata ad una logica più tradizionale, come la successione al genitore nella guida dell’azienda di famiglia. Il restante dichiara di aver messo in atto le proprie competenze nell’impossibilità di trovare un lavoro da dipendente. La metà delle intervistate quindi, affermano la necessità di affermarsi nel mondo del lavoro ed esprimere al meglio le proprie competenze, con il desiderio anche di ottenere un riconoscimento economico maggiore, avanzano come motivazioni in primo luogo la necessità di essere indipendente ed anche la speranza di ottenere un guadagno maggiore a fronte del proprio impegno. 9 In alcuni casi la necessità di rendersi indipendenti si è rivelata dopo anni trascorsi “a fare la mamma”, per cui con il raggiungimento di una certa autonomia dei figli è nato il desiderio di mettersi alla prova, oltre che tentare di incrementare le entrate familiari. E’ curioso osservare che in alcuni casi la scelta professionale è stata indotta da una domanda già esistente ma che non trovava soddisfazione sul mercato: ad esempio alcune imprenditrici avevano delle passioni che coltivavano in proprio e si sono rese conto che avrebbero potuto trasformarle in un lavoro vero e proprio dal momento che amici o clienti richiedevano il loro aiuto o i loro consigli. La motivazione principale rimane quindi la voglia di autoaffermazione, il desiderio di rendersi indipendenti e di soddisfare le proprie aspirazioni di autonomia, anche le scarse possibilità di fare carriera interna all’azienda giocano a favore di strategie di mobilità exit, ossia in questi contesti la promozione sociale passa proprio attraverso il “mettersi in proprio”. Altre intervistate, invece, hanno dovuto tirare fuori uno spirito imprenditoriale che forse non avrebbero sviluppato se non avessero dovuto fare i conti con situazioni difficili come la perdita del lavoro. Infine, esiste ancora un piccolo gruppo di intervistate che sono diventate imprenditrici per continuare la tradizione di famiglia, ed hanno ereditato l’impresa in un percorso che molte considerano “naturale”. 

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