Imprenditoria

A Chieti l’Innovation Automotive Forum, 9-10 maggio 2024

Il 9 e 10 maggio 2024 si terrà la prima edizione dell'Innovation Automotive Forum, con la compartecipazione della Camera di commercio Chieti Pescara.

L’evento, che si svolgerà nel Padiglione Espositivo Foro Boario della Camera di commercio Chieti Pescara, a Chieti in via F.lli Pomilio, è organizzato dal Polo Innovazione Automotive con la compartecipazione della Camera di commercio Chieti Pescara

Il programma prevede diverse sessioni:

9 maggio: 

  • Il Sistema Automotive: scenario e prospettive 
  • Workshop Transizione Green e competenze
  • Workshop Tecnologie satellitari per l'automazione ecosostenibile e sicura dei veicoli 
  • Incontri B2B

10 maggio:

  • Workshop Economia Circolare
  • Presentazioni aziendali
  • Incontri B2B

Scarica il programma completo e visita il sito www.innovationautomotiveforum.it per gli aggiornamenti.

Per iscriverti al FORUM -> https://www.innovationautomotiveforum.it/iscriviti/

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Gio 02 Mag, 2024

E-COMMERCE disciplina giuridica e fiscale

Il webinar offre un breve aggiornamento sulle normative che regolano l'attività di e-commerce

PROGRAMMA
- cosa si intende per e-commerce (nozione e normativa di riferimento)
- le diverse tipologie di e-commerce
- vantaggi e svantaggi dell’avvio di un’attività di e-commerce
- adempimenti per l’avvio di un’attività di e-commerce
- il sito di e-commerce : obblighi informativi
- le informazioni prima e dopo l’ordine: il recesso dai contratti di e-commerce

- requisiti per svolgere attività di commercio elettronico
- dichiarazioni amministrative
- adempimenti fiscali e documentazione commerciale
- iscrizione all’OSS

 

relatori:Dr.ssa Silvia Fongaro e Avv. Andrea Ferraro

https://www.pd.camcom.it/it/notizie/eventi/eventi-2024/e-commerce-disciplina-giuridica-e-fiscale

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Mar 30 Apr, 2024

Servizi di accompagnamento di Invitalia

In caso di problemi nella compilazione della domanda di finanziamento (Smart&Start e ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero) un team di esperti di Invitalia guiderà gratuitamente il richiedente. 

Se il business plan è chiaro, i tecnici di Invitalia:

  • affiancano i richiedenti nella presentazione della domanda di finanziamento per ridurre gli errori formali e valorizzare il progetto d’impresa;
  • danno la possibilità di prenotare fino a 3 appuntamenti online per chiarirsi le idee.

Il servizio non costituisce una corsia preferenziale all’ammissione della domanda e non è una prevalutazione della propria iniziativa imprenditoriale.

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Lun 29 Apr, 2024

Avviare un ostello della gioventù: guida rapida per l’Italia

Scopri come avviare un ostello della gioventù in Italia. Una guida pratica per valutare di aprire un tuo business.

Gli ostelli della gioventù stanno vivendo una rinascita grazie all’aumento delle vacanze a basso costo. Se stai leggendo questo articolo, probabilmente sei interessato a capire come aprire un ostello in Italia.

Cosa sono gli ostelli della gioventù? 

Gli ostelli sono strutture simili agli alberghi, ma offrono servizi di pernottamento in camere condivise. Spesso, offrono anche il servizio di colazione continentale a buffet. Nonostante la loro definizione tra lo spartano e il trasandato, questa è un’attività imprenditoriale a complessa e serve un business plan ostello per creare una struttura di successo.

Chi sono i tuoi potenziali clienti? 

L’età media delle persone che visitano gli ostelli è compresa tra i 18 e 30 anni, ovvero un pubblico relativamente giovane, in cerca di divertimento a basso costo.

Quali sono i benefici di aprire un ostello in Italia?

Grazie al prezzo piuttosto basso, non faticherai a trovare clientela in ogni periodo dell’anno, specie se la località è di interesse turistico: negli ultimi anni, hanno guadagnato molta popolarità le escursioni e i tracking. Ciò ha portato sempre maggior numero di giovani alla ricerca di “punti di appoggio” durante percorsi montani, collinari e sui “vecchi cammini” in tutta Italia (il Cammino degli Dei, la Via Francigena, ecc) che attraversano anche zone interne e poco fornite di servizi alberghieri. Inoltre, uno dei vantaggi più grandi derivanti dal basso costo di questi pernottamenti, è la possibilità di fare cross-selling di altri prodotti, come artigianato e specialità agroalimentari locali. .

Quali sono i requisiti legali per aprire un ostello?

Per aprire un ostello in Italia, è necessario soddisfare una serie di requisiti legali. Questi possono variare a seconda della località in cui si intende aprire l’ostello, ma in generale includono:

  • avere una partita iva;
  • iscrizione al registro delle imprese;
  • iscrizione all’INPS;
  • certificato ASL;
  • iscrizione all’INAIL;
  • richiedere il permesso di esposizione dell’insegna;
  • stipulare le assicurazioni;
  • dichiarare al comune l’inizio attività.

È importante notare che la legislazione per gli ostelli in Italia è differente da quella per le strutture alberghiere. Infatti, gli ostelli possono essere solo gestiti da organizzazioni e aziende no profit, con una regolamentazione che varia notevolmente a seconda della Regione di appartenenza. Inoltre, chi gestisce un ostello non deve avere a suo carico pendenze legali di nessun tipo e non aver avuto interdizioni o fallimenti per poter accedere a questo settore.

Quali sono i costi associati all'apertura di un ostello?

Aprire un ostello comporta una serie di costi iniziali e operativi. Ecco una stima approssimativa dei costi associati, che possono variare in base ad una serie di fattori, quali la località, la metratura dello stabile, il mercato locale e il business plan elaborato per la tua attività:

  • costi di avvio, questi includono l’acquisto o l’affitto della proprietà, le ristrutturazioni necessarie, l’arredamento (letti a castello, scrivania per la reception, forniture per le aree di ristoro, ecc.). Questi costi possono variare notevolmente a seconda della località e delle condizioni dell’immobile, ma una stima approssimativa potrebbe essere di almeno 300.000 euro.
  • costi operativi, coprono le spese per il personale, le utenze, la manutenzione, l’assicurazione, le tasse e le licenze;
  • costi di marketing, prevedono le spese per la promozione dell’ostello, come la pubblicità online, la creazione di un sito web, l’iscrizione a piattaforme di prenotazione online, ecc.
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Mar 23 Apr, 2024

ECONOMIA PROVINCIALE SAVONA 2022

Nell’estate 2023, l’economia mondiale mostra segnali di adeguamento al conflitto tra Russia e Ucraina. Si assestano i prezzi delle materie prime e le quotazioni del gas naturale sono tornate su valori inferiori a quelli del periodo precedente alle ostilità. Nonostante ciò, il ciclo economico globale sta rallentando; in Europa e Stati Uniti il livello dell’inflazione induce le banche centrali ad aumentare ancora i tassi di interesse, determinando un inasprimento delle condizioni creditizie che frena la domanda aggregata. In Cina l’attività è debole. 

A ottobre il Fondo monetario internazionale (FMI) ha confermato le aspettative di rallentamento della crescita globale per il 2023, con una dinamica del Pil globale al +3%, cui fa riscontro una stima per gli Usa al +2,1%, Area Euro +0,7% e Cina +5%[1].

Nel 2022, in Italia è proseguita la crescita del Pil in volume ad un ritmo del +3,7% (revisione della stima di settembre 2023: +8,3% nel 2021); ciò ha permesso di recuperare pienamente i livelli produttivi ante crisi pandemica. Tale dinamica è stata sostenuta dalla domanda interna. Gli scambi con l’estero sono stati, infatti, fortemente influenzati dall’andamento dei prezzi; sebbene, infatti, le esportazioni in valore abbiano conseguito un forte incremento (+20%), la bilancia commerciale si è rivelata in passivo, in ragione di una dinamica delle importazioni (+34,6%) condizionata dal rincaro delle materie prime ed energetiche.

Le costruzioni (+10,2%) e le attività terziarie (+4,8%) hanno espresso maggiore dinamismo, mentre le attività industriali hanno sostanzialmente manutenuto i livelli produttivi del 2021 (-0,1%). A livello territoriale, il Nord-Est (+4,2%) è la macroarea che ha registrato la dinamica più soddisfacente, seguita dal Centro (4,1%), mentre Mezzogiorno (+3,5%) e Nord-Ovest (+3,1%) hanno evidenziato tassi di crescita consistenti, ma meno marcati.

In tale contesto, come noto, la dinamica inflattiva è stata sostenuta; l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPCA) è cresciuto del +8,7% nel 2022.

Il mercato del lavoro ha risentito favorevolmente di tale dinamica, con un numero di occupati cresciuto del 2,4% (+0,7% nel 2021) ed un conseguente tasso di occupazione pari al 60,1%. Ciò si è riflesso in un forte calo del numero di persone in cerca d’occupazione (-339 mila unità) rispetto al 2021 e di inattivi (-484mila unità)[2].

Relativamente al quadro socioeconomico ligure, dal Rapporto regionale Banca d’Italia[3] pubblicato nel mese di giugno, emerge come nel 2022 l’attività economica in Liguria abbia continuato a espandersi. 

L’occupazione ha continuato a crescere in tutti i settori, quasi esclusivamente con posizioni a tempo indeterminato, ed il tasso di disoccupazione si è ridotto. Il ricorso alla Cassa Integrazione è diminuito, attestandosi su livelli poco superiori a quelli pre-pandemici.

Il miglioramento del mercato del lavoro si è riflesso favorevolmente sui consumi, la cui dinamica ha certamente risentito della componente inflattiva. In tale contesto, le compravendite di immobili sono cresciute nel 2022, ma rallentando negli ultimi mesi, contestualmente alle decisioni comunitarie di incremento dei tassi di interesse. 

Le imprese hanno registrato andamenti favorevoli dei fatturati, ma spesso legati al rialzo dei prezzi; le vendite in volumi sono infatti cresciute in misura modesta e gli investimenti si sono affievoliti. Il comparto delle costruzioni ha risentito favorevolmente della prosecuzione delle opere infrastrutturali e delle agevolazioni fiscali nell’edilizia. Nel terziario, i flussi turistici sono cresciuti ed i traffici portuali (mercantili e di passeggeri) sono aumentati.

L’incremento dei tassi di interesse ha rallentato l’erogazione di prestiti bancari alle imprese e le condizioni di accesso al credito sono diventate più restrittive.  

Gli oneri degli enti decentrati della regione sono cresciuti, ma soprattutto in ragione dei maggiori costi legati ai consumi; gli investimenti fissi sono incrementati marginalmente. Nei prossimi anni, si assisterà all’ammodernamento della rete ferroviaria e delle infrastrutture portuali. 

Secondo le stime riportate nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF), il Pil italiano è atteso in crescita nel 2023 ad un ritmo del +0,8%, sostenuto in particolare dalla domanda interna, che beneficia dell’incremento dell’occupazione e del rallentamento dell’inflazione. Nel 2024 la dinamica del PIL si attesterebbe al +1%[4], sospinta dalle componenti interne di domanda, in particolare dagli investimenti finanziati con i fondi europei.


 

[1] IMF, World Economic Outlook, October 2023: Navigating Global Divergences, 2023.

[2] Istat, Rapporto annuale 2023 in Pillole.

[3] Testo tratto da: Banca D’Italia, Economia regionali, L’Economia della Liguria, Rapporto Annuale, giugno 2023.

[4] MEF, Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF) – 27 settembre 2023.

Regione

ECONOMIA PROVINCIALE LA SPEZIA 2022

Nell’estate 2023, l’economia mondiale mostra segnali di adeguamento al conflitto tra Russia e Ucraina. Si assestano i prezzi delle materie prime e le quotazioni del gas naturale sono tornate su valori inferiori a quelli del periodo precedente alle ostilità. Nonostante ciò, il ciclo economico globale sta rallentando; in Europa e Stati Uniti il livello dell’inflazione induce le banche centrali ad aumentare ancora i tassi di interesse, determinando un inasprimento delle condizioni creditizie che frena la domanda aggregata. In Cina l’attività è debole. 

A ottobre il Fondo monetario internazionale (FMI) ha confermato le aspettative di rallentamento della crescita globale per il 2023, con una dinamica del Pil globale al +3%, cui fa riscontro una stima per gli Usa al +2,1%, Area Euro +0,7% e Cina +5%[1].

Nel 2022, in Italia è proseguita la crescita del Pil in volume ad un ritmo del +3,7% (revisione della stima di settembre 2023: +8,3% nel 2021); ciò ha permesso di recuperare pienamente i livelli produttivi ante crisi pandemica. Tale dinamica è stata sostenuta dalla domanda interna. Gli scambi con l’estero sono stati, infatti, fortemente influenzati dall’andamento dei prezzi; sebbene, infatti, le esportazioni in valore abbiano conseguito un forte incremento (+20%), la bilancia commerciale si è rivelata in passivo, in ragione di una dinamica delle importazioni (+34,6%) condizionata dal rincaro delle materie prime ed energetiche.

Le costruzioni (+10,2%) e le attività terziarie (+4,8%) hanno espresso maggiore dinamismo, mentre le attività industriali hanno sostanzialmente manutenuto i livelli produttivi del 2021 (-0,1%). A livello territoriale, il Nord-Est (+4,2%) è la macroarea che ha registrato la dinamica più soddisfacente, seguita dal Centro (4,1%), mentre Mezzogiorno (+3,5%) e Nord-Ovest (+3,1%) hanno evidenziato tassi di crescita consistenti, ma meno marcati.

In tale contesto, come noto, la dinamica inflattiva è stata sostenuta; l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPCA) è cresciuto del +8,7% nel 2022.

Il mercato del lavoro ha risentito favorevolmente di tale dinamica, con un numero di occupati cresciuto del 2,4% (+0,7% nel 2021) ed un conseguente tasso di occupazione pari al 60,1%. Ciò si è riflesso in un forte calo del numero di persone in cerca d’occupazione (-339 mila unità) rispetto al 2021 e di inattivi (-484mila unità)[2].

Relativamente al quadro socioeconomico ligure, dal Rapporto regionale Banca d’Italia[3] pubblicato nel mese di giugno, emerge come nel 2022 l’attività economica in Liguria abbia continuato a espandersi. 

L’occupazione ha continuato a crescere in tutti i settori, quasi esclusivamente con posizioni a tempo indeterminato, ed il tasso di disoccupazione si è ridotto. Il ricorso alla Cassa Integrazione è diminuito, attestandosi su livelli poco superiori a quelli pre-pandemici.

Il miglioramento del mercato del lavoro si è riflesso favorevolmente sui consumi, la cui dinamica ha certamente risentito della componente inflattiva. In tale contesto, le compravendite di immobili sono cresciute nel 2022, ma rallentando negli ultimi mesi, contestualmente alle decisioni comunitarie di incremento dei tassi di interesse. 

Le imprese hanno registrato andamenti favorevoli dei fatturati, ma spesso legati al rialzo dei prezzi; le vendite in volumi sono infatti cresciute in misura modesta e gli investimenti si sono affievoliti. Il comparto delle costruzioni ha risentito favorevolmente della prosecuzione delle opere infrastrutturali e delle agevolazioni fiscali nell’edilizia. Nel terziario, i flussi turistici sono cresciuti ed i traffici portuali (mercantili e di passeggeri) sono aumentati.

L’incremento dei tassi di interesse ha rallentato l’erogazione di prestiti bancari alle imprese e le condizioni di accesso al credito sono diventate più restrittive.  

Gli oneri degli enti decentrati della regione sono cresciuti, ma soprattutto in ragione dei maggiori costi legati ai consumi; gli investimenti fissi sono incrementati marginalmente. Nei prossimi anni, si assisterà all’ammodernamento della rete ferroviaria e delle infrastrutture portuali. 

Secondo le stime riportate nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF), il Pil italiano è atteso in crescita nel 2023 ad un ritmo del +0,8%, sostenuto in particolare dalla domanda interna, che beneficia dell’incremento dell’occupazione e del rallentamento dell’inflazione. Nel 2024 la dinamica del PIL si attesterebbe al +1%[4], sospinta dalle componenti interne di domanda, in particolare dagli investimenti finanziati con i fondi europei.


 

[1] IMF, World Economic Outlook, October 2023: Navigating Global Divergences, 2023.

[2] Istat, Rapporto annuale 2023 in Pillole.

[3] Testo tratto da: Banca D’Italia, Economia regionali, L’Economia della Liguria, Rapporto Annuale, giugno 2023.

[4] MEF, Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF) – 27 settembre 2023.

Regione