Report Movimprese Anno 2024 Frosinone Latina

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Osserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Frosinone Latina, come di consueto, rende pubblici i dati Movimprese relativi all’anno 2024 sulla base dei dati messi a
disposizione da Unioncamere e Infocamere.

Le tensioni geopolitiche, che hanno dominato anche gli ultimi dodici mesi, hanno determinato a fasi alterne turbolenze dei mercati connesse agli effetti del conflitto russo-ucraino e della crisi in Medio Oriente, che è andata ampliandosi su più fronti. Il rallentamento economico dell’economia italiana è in primis dovuto al calo tendenziale della produzione industriale, che prosegue senza soluzione di continuità da febbraio 2023 e che coinvolge diversi segmenti industriali, con la maggiore accentuazione per l’Automotive, alle prese con le “scadenze” del green deal e con le sanzioni previste entro quest’anno in relazione alla più significativa riduzione delle emissioni imposta.

D’altronde, il quadro europeo incerto, con il rallentamento più significativo dell’economia tedesca, primo partner commerciale per il nostro Paese, sta deteriorando il clima di fiducia delle imprese a causa dell’incertezza economica e dei timori connessi alla elevata probabilità di ulteriori tensioni commerciali dovute alle previsioni di dazi, che avranno un impatto negativo sulle esportazioni e sui costi delle materie prime e dell’energia. Al rallentamento del PIL, certificato dall’Istat, contribuiscono il ridimensionamento della domanda estera, la lenta dinamica degli investimenti, condizionati oltre che dagli elevati tassi di interesse anche dalla complessità degli incentivi previsti dal Piano transizione 5.0, e la dinamica ancora moderata dei consumi penalizzati dalla perdita di potere d’acquisto delle famiglie.

Tale clima di maggiore incertezza e di rallentamento dei principali indici economici è evidente anche nei trend di demografia imprenditoriale che confermano gli elementi di continuità emersi negli ultimi trimestri, che si sostanziano nella minore spinta imprenditiva evidente su scala nazionale. Altrettanto, il trend demografico è una determinante significativa che negli anni ha contribuito alla decrescita delle imprese giovanili.

Si confermano anche quest’anno i segnali del raffreddamento dell’iniziativa imprenditoriale e il contestuale ritorno alla crescita delle cessazioni, altrettanto l’asimmetria riferita all’affanno dei settori “tradizionali” (nell’ordine per saldi negativi il commercio, l’agricoltura e l’industria), mentre i contributi delle attività professionali e scientifiche, delle costruzioni e dei segmenti dell’alloggio e della ristorazione si mantengono in area espansiva.

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