Decontribuzione Sud: sgravio contributivo per le imprese del Mezzogiorno

SNI - Camera di commercio di Trapani - Servizi alle Imprese

La Decontribuzione Sud (art. 27, co. 1, D.L. 104/2020; art. 1, co. 161-169, L. 178/2020) è un incentivo destinato ai datori di lavoro privati operanti nelle regioni del Mezzogiorno, con l'obiettivo di favorire l'occupazione e ridurre il divario economico tra le aree del Paese.

Si tratta di uno sgravio contributivo volto a sostenere le imprese nelle regioni con difficoltà socio-economiche. La misura, introdotta per contrastare gli effetti della crisi economica post-Covid, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024.

Come funziona

L'agevolazione prevede una riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. Le percentuali variano a seconda delle annualità delle contribuzioni (sono esclusi dal calcolo della contribuzione i premi e i contributi per l'INAIL).

Ecco le aliquote previste dallo sgravio:

  • fino al 31 dicembre 2025: esonero del 30% dei contributi;

  • dal 2026 al 2027: esonero del 20%;

  • dal 2028 al 2029: esonero del 10%.

L'esonero non ha un limite massimo per singolo lavoratore.

Chi può beneficiarne

L'agevolazione è rivolta ai datori di lavoro privati con sede in una delle seguenti regioni del Sud Italia:

  • Abruzzo;

  • Basilicata;

  • Calabria;

  • Campania;

  • Molise;

  • Puglia;

  • Sardegna;

  • Sicilia.

Sono invece esclusi dall'esonero:

  • le imprese operanti nei settori finanziario e agricolo;

  • i datori di lavoro domestico.

Per i contratti di somministrazione, conta invece il luogo in cui si svolge la prestazione.

L'esonero contributivo si applica ai rapporti di lavoro dipendente, sia per nuove assunzioni che per contratti già in essere.

Come fare domanda

L'agevolazione viene applicata tramite le denunce retributive e contributive mensili (flusso Uniemens) secondo le istruzioni dell'INPS. Riferimenti normativi e circolari INPS forniscono i dettagli operativi per la richiesta.

Durata e finanziamenti

L’esonero contributivo per le micro, piccole e medie imprese del Mezzogiorno è stato prorogato fino al 31 dicembre 2029 dalla Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (artt. 161-167).

La misura, inizialmente prevista dal 1° gennaio fino al 30 giugno 2022, è stata estesa grazie a varie proroghe fino al 31 dicembre 2024. Per il periodo 2025-2029, l’effettiva applicazione dell’agevolazione è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea, ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), in conformità alla normativa sugli aiuti di Stato.

L’esonero è cofinanziato dal Programma Operativo Nazionale Spao (Pon Spao) con risorse Fse React-Eu.

Normativa

Di seguito i decreti, le circolari, le comunicazioni INPS e gli atti normativi di riferimento per la Decontribuzione Sud:

 

Decontribuzione Sud PMI

L’INPS, con la Circolare n. 32 del 30 gennaio 2025, ha fornito le istruzioni operative per l’applicazione della nuova Decontribuzione Sud PMI, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025. L’agevolazione, prevista dall’articolo 1, commi 406-412 della legge n. 207/2024, è destinata alle microimprese e alle piccole e medie imprese con un massimo di 250 lavoratori a tempo indeterminato e con sede operativa nelle regioni del Mezzogiorno, ovvero Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

La Decontribuzione Sud PMI si applica ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato instaurati entro il 31 dicembre 2024, con esclusione del settore agricolo e domestico. Per gli anni successivi, l'agevolazione sarà riconosciuta per tutti i rapporti incentivabili, inclusi quelli trasformati a tempo indeterminato entro la fine dell'anno precedente.

L'agevolazione si estende anche ai lavoratori somministrati assunti a tempo indeterminato dall'Agenzia di somministrazione entro il 31 dicembre dell'anno precedente. In questo caso, la sede di lavoro si considera il luogo effettivo della prestazione, indipendentemente dalla sede legale dell'Agenzia. Per i trasferimenti d’azienda o cessioni di contratto, il beneficio si trasferisce al nuovo datore di lavoro, purché la sede resti in una delle regioni del Mezzogiorno.

La durata dello sgravio è di 12 mensilità, escludendo tredicesima e quattordicesima se erogate per intero. Se invece vengono suddivise in rate mensili, rientrano nel calcolo dello sgravio, rispettando il limite massimo di 145 euro mensili per il 2025.

L’esonero è modulato come segue:

  • 2025: 25% dei contributi previdenziali fino a un massimo di 145 euro mensili.

  • 2026 e 2027: 20% fino a 125 euro mensili per ogni lavoratore assunto entro il 31 dicembre dell'anno precedente.

  • 2028: 20% fino a 100 euro mensili per chi è stato assunto entro il 31 dicembre 2027.

  • 2029: 15% fino a 75 euro mensili per assunzioni fino al 31 dicembre 2028.

Restano esclusi dallo sgravio i premi e contributi INAIL, il contributo ai Fondi di solidarietà bilaterali, il Fondo di integrazione salariale (FIS) e il contributo dello 0,30% destinato ai Fondi interprofessionali per la formazione continua.

L'agevolazione è subordinata al rispetto delle norme sull’assunzione previste dal d.lgs. n. 150/2015, dalla legge n. 296/2006 e dalla legge n. 68/1999. È cumulabile con altre agevolazioni, come gli incentivi per l’assunzione di over 50 disoccupati o di donne svantaggiate, ma non con gli sgravi previsti per l’Assegno di Inclusione o il Supporto per la Formazione e il Lavoro.

Le aziende con sede legale fuori dal Mezzogiorno possono richiedere all’INPS il codice di autorizzazione "0L" per le unità operative situate nelle regioni agevolate. Lo sgravio sarà disponibile tramite il flusso Uniemens da febbraio 2025, con possibilità di recuperare gli arretrati di gennaio nei mesi di febbraio, marzo e aprile.

Infine, per le imprese con più di 250 dipendenti o che superano le soglie di fatturato previste dal Regolamento UE, è previsto un diverso esonero contributivo (art. 1, commi 413-415, della Legge di Bilancio 2025), la cui applicazione è soggetta all'autorizzazione della Commissione europea.

Il nuovo esonero non è cumulabile con le misure previste dal Decreto Coesione (artt.22-24, D.L. 60/2024).

Altri incentivi per il Mezzogiorno

Un'altra importante misura messa in campo dal governo per incentivare la nascita e lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali e libero professionali nel Mezzogiorno è l'agevolazione "Resto al Sud". 

 

 

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