Partita Iva, ecco pro e contro nel 2025. Tra sfide e opportunità
Il 2025 alle porte sarà per le Partite Iva italiane un anno piuttosto incoraggiante, grazie ad alcune importanti novità fiscali: l’introduzione della fatturazione semplificata, il nuovo codice ATECO per gli influencer, la riforma fiscale dei liberi professionisti e il crescente fermento attorno a possibili evoluzioni del regime forfettario. Questi cambiamenti potrebbero avere un impatto sulla crescita del numero dei liberi professionisti, in controtendenza rispetto alle leggere flessioni degli ultimi anni e del terzo trimestre del 2024. Dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle Partite IVA del MEF, infatti, emerge che tra luglio e settembre del 2024 ne sono state aperte in Italia 95.994, in leggero calo dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2023, anno che già aveva registrato un calo del 1,9% rispetto al 2022 (492.176 nuove aperture totali).
Guardando al lungo periodo e soprattutto alle nuove generazioni, prevediamo un aumento costante del numero di liberi professionisti ogni anno. Come emerso da un sondaggio che abbiamo effettuato a novembre su 1127 lavoratori in Partita Iva, di età compresa tra i 18 e i 65 anni e provenienti da tutta Italia, la Gen Z (la generazione compresa tra i 18 e i 26 anni) si identifica sempre meno nel lavoro dipendente, preferisce maggiore libertà ed è più incline ad avviare un’attività autonoma per poter guadagnare in maniera proporzionale alle capacità e al merito e per potersi confrontare con progetti e clienti sempre diversi.
Questa frattura porta alla presa di consapevolezza rispetto al valore di due elementi fondamentali: la libertà e il tempo. La prima, come raccontato dai risultati della nostra indagine, è quella di non vivere per lavorare e di non identificarsi precisamente con il proprio lavoro. Il proprio tempo, dall’altra parte, aumenta di valore ed è sempre più prioritario.
Ciò vale non solo per i giovani: un italiano su due sarebbe disposto a guadagnare meno pur di avere un giorno libero in più.
Col nostro sondaggio abbiamo registrato che l’83% dei liberi professionisti è soddisfatto di lavorare in autonomia, scelta intrapresa nel 52% dei casi proprio per il desiderio di libertà nella gestione del tempo. Altre ragioni includono l’appartenenza ad albi professionali e la possibilità di guadagnare di più, anche se segnalata solo dall’8%, a riprova del fatto che non è l’aspetto economico il driver principale. Solamente il 20% degli intervistati ha aperto partita Iva per necessità più che per scelta. Dopo almeno un anno dall’apertura, l’aspetto più gratificante emerso è l’autonomia nella gestione di priorità, tempo e clienti, segnalata dal 49%. Non solo, risulta che quasi un autonomo su due, il 45%, non è preoccupato dalla tanto temuta burocrazia italiana.
La Partita IVA rappresenta per molti un’opportunità di crescita personale e professionale, offrendo libertà e la possibilità di costruire la propria realizzazione lavorativa. Certo, richiede impegno e capacità di adattamento, ma proprio per questo può diventare un’esperienza molto appagante.
Post di Enrico Mattiazzi, Amministratore Delegato di Fiscozen, tech company per la gestione fiscale della Partita Iva
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2024/12/09/partita-iva-2025-tutele-fisco/?uuid=91_TOgKTsRT
Potrebbe interessarti
- Orientamento
- Adempimenti amministrativi
- Idee Imprenditoriali, Rischio d'impresa, Avvio d'impresa, Franchising
- Settori produttivi (ATECO)
Come valutare e dare forma alla propria idea di business
- Orientamento
- Video e Podcast
- Attitudini e Competenze imprenditoriali
- Business Model Canvas, Business Plan
- Idee Imprenditoriali, Rischio d'impresa, Avvio d'impresa, Franchising
- Imprenditoria Giovanile
- Formazione
- Bandi, agevolazioni, finanziamenti, incentivi
- Crowdfunding e Business Angels
- Idee Imprenditoriali, Rischio d'impresa, Avvio d'impresa, Franchising
- Imprenditoria